Chiudere una porta e...

Arianna si sveglia e la prima cosa che vede è il suo ritratto. Si stropiccia gli occhi e sorride: nessuno le ha mai fatto una cosa del genere, tante foto ma mai tanto impegno per un disegno. A piedi scalzi saltella fino in camera da letto: Mimmo dorme supino, la coperta sulle gambe e il busto scoperto. Ha un pigiama nero e il respiro pesante di chi è ancora molto stanco per alzarsi. La sveglia segna le cinque e trenta, Arianna si meraviglia di essersi svegliata così presto, non è proprio da lei. Gattona sul letto e si stende vicino all'ingegnere: cerca sul cuscino un profumo da donna, il profumo di Marica: prova invidia per la fortuna di quella donna, vorrebbe tanto esserci lei al suo posto, condividere il letto con Mimmo, i pranzi e le cene in famiglia, le serate a casa a vedere un film sul divano. Si avvicina a lui, scivolando sulla coperta: gli accarezza la guancia, la barba appena accennata le punge i polpastrelli, allora sale verso le palpebre chiuse, gioca con le lunga ciglia che invece le solleticano le dita.

"Io non voglio essere solo una tua amica, Mimmo..." gli sussurra avvicinando le labbra al suo orecchio.

A quel punto l'ingegnere apre gli occhi e rimane fermo, rendendosi conto che non è un sogno ma Arianna è davvero vicina a lui, che lo accarezza. Il seno di lei preme lungo il fianco di lui, il suo avanbraccio è schiacciato sotto lo stomaco piatto della ragazza. Arianna gli respira sul collo, dove ha infilato la testa e pare non volersi più muovere. Allora Mimmo solleva il braccio e lo adagia sulla schiena della ragazza: inizia ad accarezzarla anche lui usando i polpastrelli delle sue dita, arriva all'orlo della stoffa, indugia su quel lembo di pelle scoperto tra la maglia e le mutandine.

"Neppure io voglio essere solo un tuo amico, Arianna..." gli sussurra a sua volta lui.

Lei alza finalmente il viso e lo guarda. A Mimmo pare che abbia gli occhi languidi, come se fosse sul punto di commuoversi e si accorge di non avere mai visto niente di più bello. Arianna gli si stringe addosso, intrecciano le loro gambe, si appoggia sul petto di lui. Mimmo le passa le mani tra i lunghi capelli biondi, le bacia la testa.

"Il ritratto che mi hai fatto è bellissimo..."

"Era da un po' che non disegnavo volti umani..."

"Quindi non hai mai ritratto Marica?"

"No, mai..."

Arianna si alza quasi di scatto e porta di nuovo il suo viso vicinissimo a quello dell'ingegnere.

"Promettimi che non lo farai mai, Mimmo! Promettimi che farai questa cosa solo con me!"

Mimmo, in quella richiesta, oltre all'ordine quasi perentorio, legge tristezza e insicurezza.

"Te lo prometto..."

Ed è mentre Arianna gli si stringe addosso, come se avesse paura di essere lasciata da un momento all'altro, che lui capisce di amarla, di averla sempre amata e non potersi permettere di farsela scappare adesso che potrebbe finalmente essere completamente sua. Deve lasciare Marica, il prima possibile, perché non crede di poter resistere ancora molto al desiderio che prova per l'influencer. Desiderio che sente crescere nei pantaloni del suo pigiama e che quella vicinanza stretta non aiuta affatto.

"Credo sia arrivato il momento che io me ne vada..." dice Arianna.

La ragazza si solleva, guarda per qualche secondo Mimmo e gli dà un casto bacio a fior di labbra. Mimmo non la ferma mentre lei salta giù dal letto: si solleva sui gomiti e la guarda mentre si riveste, infilandosi i jeans, le scarpe e la giacca. Infila il reggiseno nella borsa, recupera il ritratto che le ha fatto l'ingegnere e poi esce dalla porta, senza neanche salutarlo. Mimmo lascia ricadere stancamente la testa sul cuscino, si passa le mani sul viso e poi allarga le braccia. La sveglia segna le sei, decide di alzarsi, farsi una lunga doccia e una tazzona di caffè: gli servirà per rimanere attivo durante la giornata lavorativa e bello sveglio per affrontare Marica la sera.

"Abbiamo un altro papabile finanziatore!" esordisce Ilario una volta visto entrare Domenico in ufficio.

"Wow, bene..."

"Non mostrare tutto questo interesse, tutta questa gioia...si può sapere che ti prende? Sempre colpa di Marica?"

"Voglio chiudere con lei!"

Glielo dice così, senza pensarci due volte. Si butta a sedere dietro la sua scrivania e accende il computer cercando di pensare al lavoro. Ilario non aggiunge nulla, si avvicina lentamente e lo guarda.

"È per Arianna?"

Mimmo continua a fissare lo schermo del pc dove una sfilza di email aspettano di essere lette.

"Nico, ascoltami: Arianna è uno sfizio che devi toglierti, dai retta a me!"

"Non so se è solo uno sfizio quello per Arianna..."

"Sì, è così, fidati! Ascolta, fai come ti dico: non lasciare Marica, scopati Arianna e poi decidi!"

"Ilario, non voglio tradire Marica, lei stessa mi ha detto che non lo sopporterebbe!"

"Nessuno dice che tu debba confessarle di averla tradita..."

"Mi conosci, non ci riuscirei!"

"E allora parlale francamente, dille che non riesci a resistere ad Arianna, chiedile una pausa...!"

"Sappiamo bene come vanno a finire le pause di riflessione, Ilario..."

"È pur sempre una prova prima della rottura definitiva!"

"Quindi, secondo te, io stasera dovrei proporre a Marica di prenderci una pausa, dovrei chiederle di aspettarmi mentre io mi sbatto Arianna e solo poi decidere con chi voglio stare?"

"Più o meno sì...non userei questi termini..."

"Non accetterà mai!"

"Provaci, magari ti becchi un cazzotto in faccia. Però non vedo altre soluzioni: se vi separate per un po' tu e lei siete liberi di fare le vostre conoscenze, anche lei ovviamente e magari vi accorgete che vi mancate e tornate insieme più innamorati di adesso...perché tu sei innamorato di Marica, Nico, vero?"

Domenico guarda il suo amico con faccia sconsolata, senza rispondere. Ilario a quel punto alza gli occhi al cielo ed esce dall'ufficio. L'idea che ha avuto però non gli sembra proprio una cazzata: potrebbe davvero provare a proporre quella soluzione a Marica. Quando esce dall'ufficio sono le sei passate: si ferma in una rosticceria e prende qualcosa da mangiare. Arriva a casa ma Marica non è ancora tornata. Prende il cellulare e scrolla un po' le ultime notizie. Ad un tratto gli appare una foto di Arianna: è di profilo all'obiettivo, i capelli sono stretti da una treccia che si adagia su di un seno, coprendone il capezzolo. Guarda l'obiettivo ridendo sbarazzina, le labbra contornate da un rossetto rosa fluo, i denti bianchissimi che attirano la luce. Ha gli occhi semichiusi, una gamba sollevata e dei tacchi vertiginosi su cui sembra stia comodissima. Sotto c'è il nome di un noto marchio di biancheria intima a cui immagina Arianna presti volto e corpo, molto più corpo che volto. Il braccio sinistro è sollevato e regge con il solo dito indice la bretella di un reggiseno, anche questo nero e che dovrebbe essere in questo modo messo in primo piano. Ma Mimmo pensa che nessun uomo sano di mente possa far caso a quell'indumento intimo visto il ben di Dio che lo sponsorizza. Quando sente la chiave girare nella toppa e la porta aprirsi spegne subito lo schermo e si infila il cellulare in tasca.

"Ciao..." dice a Marica.

"Ciao..." le risponde lei.

"Come è andata a lavoro?" chiede lui.

"Giornata tranquilla..." risponde lei.

"Ho pensato di prenderci una pausa!" dicono entrambi.

Rimangono a guardarsi, lei sulla porta, lui vicino il divano. Lui le chiede se voglia mangiare qualcosa, lei accetta. Cenano in silenzio e poi seguono la loro routine: uno sparecchia, l'altra lava i piatti, l'altro li asciuga e l'altra li mette a posto.

"Prendo qualcosa e torno a stare dai miei per...il tempo necessario..." dice Marica.

Mimmo si chiede quanto debba durare questo tempo necessario: una settimana, due, un mese? Segue Marica in camera da letto, la osserva mentre butta un po' di vestiti in un trolley: vorrebbe fermarla, abbracciarla, dirle di non andare, ma sa che gli basterebbe trovarsi di nuovo solo con Arianna per tornare nella confusione più totale.

"Non lo meriti..." dice ad alta voce lui.

"Cosa?" chiede lei.

"Che io sia confuso, non lo meriti, Marica..."

"Dimmi solo una cosa: c'entra solo il ritorno di Arianna o ti ponevi delle domande sul nostro rapporto anche prima?" domanda ancora lei.

Domenico ci pensa su e si accorge di non avere una risposta precisa.

"Arianna ha velocizzato il tutto, Marica, ma non mi voglio nascondermi, qualcosa mancava..."

"E cosa mancava, Nico? Te lo dico io: più sesso! Arianna è bellissima, vedi in lei una mangiatrice di uomini e questo ti attira a tal punto da arrivare a prenderti una pausa con me per essere libero di scopartela quanto ti pare!"

Mimmo si sente colpito, con le spalle al muro e in quel momento l'idea del suo amico Ilario gli sembra scontata e stupida.

"Allora perché hai chiesto anche tu una pausa?" domanda lui.

"Perché so che è l'unico modo che ho per cercare di salvare il salvabile. Spero che tu ti stanchi di lei, che si riveli solo qualcuna con cui trastullarti per qualche settimana... per poi tornare da me!"

A mimmo quelle parole fanno male, tanto per l'opinione bassa che Marica può essersi fatta di lui, quanto per Arianna, che passa decisamente come una facile, buona solo per andarci a letto. Non aggiunge nient'altro, aspetta che Marica termini il bagaglio ed esca di casa, sorprendendosi di come il pensiero della sua quasi ex sia molto simile a quello del suo migliore amico.

"Torneresti insieme a me, uno che da quello che dici ha solo voglia di divertirsi un po' con un'altra donna? Magari ti confideresti con tua madre e dovrei sopportare i suoi sguardi di disprezzo tutte le volte che ci incontriamo?"

Marica rimane sulla porta, di spalle.

"Perché lo fai, Arianna?"

Domenico si accorge subito della gaffe. Si dà del cretino.

"Scusami, Marica..." le dice.

Lei non risponde, non lo saluta neppure: si tira dietro il trolley e chiude la porta. 

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top