Segreti
La scoperta della gravidanza mi diede una sensazione strana.
Ero felice della lieta notizia ma qualcosa mi spaventava, ero ansioso.
La morte di Nicholas aveva stravolto la mia famiglia e questo nuovo bambino era così fragile, noi eravamo molto fragili.
Mille pensieri attraversarono la mia testa ma Marta era così felice che di riflesso sorrisi anch'io ed emanai solo positività.
Si precipitò giù per chiamare Clara al telefono che due minuti dopo entrò urlando in cucina:
«Ahhhhh!!!! Sarò Zia!! È meraviglioso!»
Si abbracciarono e urlarono ancora.
Sembravano due adolescenti al concerto del loro beniamino.
Io me ne stavo seduto nel salotto, sul divano, in preda ai miei mille pensieri.
Quella sera Clara rimase a cena da noi e subito dopo lei e Marta andarono a fare una passeggiata sulla spiaggia.
Erano strane ultimamente.
Spesso bisbigliavano, quasi avessero dei segreti, e c'erano delle volte in cui si lanciavano degli strani sguardi.
Era tutto molto sospetto ora che ci penso.
Una sera Clara arrivo a casa in lacrime e Marta passò la notte a consolarla, si addormentò sul divano e rimase da noi fino all'alba.
«Marta, sii sincera.
Cosa succede a Clara?»
«Steve non è il momento»
«Non è il momento? È mia sorella!»
Diedi un pugno sul mobile della camera facendo sobbalzare Marta.
«Sì, hai ragione, ma è anche mia cognata nonché mia amica e ci sono cose che al momento non posso dirti»
«Quindi mi stai dicendo che tu, mia moglie, tieni dei segreti su di te e su tua cognata nonché mia sorella?
Sono basito»
Marta non rispose, piegò una maglietta e la mise nel comodino.
«Sai cosa? Io esco..»
«Per andare dove?»
«É un segreto»
Uscii di casa per vagare senza meta quel giorno, fu faticoso perché non conoscevo bene la cittadina dato che ero lì da appena una settimana ed era la prima volta in cui ci passai le vacanze.
Era molto piccola e c'era poca gente, per lo più turisti che passavano lì l'estate mentre in inverno era praticamente deserta.
Mi piaceva molto l'idea che in inverno fosse vuota, mi dava un senso di pace.
Entrai in un bar e mi avvicinai al bancone:
«Salve amico, cosa desideri?»
«Uno scotch»
«Alle dieci del mattino? Qui qualcuno ha iniziato male la giornata eh?
Arriva subito»
Il barista fu veloce e mi diede il mio bel bicchiere di scotch.
Era davvero forte tant'è che feci un'espressione di dolore causata dal bruciore dell'alcool che attraversava lo stomaco, tra l'altro vuoto.
«Cosa ti spinge ad ammazzarti il fegato a quest'ora?
Una donna vero?»
Alzai il sopracciglio e poggiai il bicchiere sul bancone.
«Lo sapevo! Solo una donna riduce un uomo così»
«Mia moglie ha un segreto.
Sono giorni che sta lì a confabulare con mia sorella e spesso lei passa persino la notte da noi nonostante sia qui col marito.
Qualcosa non va ma non vogliono mettermi al corrente di nulla.
La cosa mi manda in bestia»
Il barista fece un sospiro e si avvicinò a me.
«Sai amico, le donne avranno sempre dei segreti tra loro»
«Ma è mia moglie!»
«Una moglie non è forse una donna?»
Mandai giù l'ultimo sorso di scotch.
«Quindi mi stai dicendo che devo rassegnarmi ai segreti?»
«No.
I segreti fanno parte della vita, tu non ne hai? Non hai mai pensato qualcosa, fatto qualcosa, che lei non sapesse?
Non hai mai avuto paura di una qualche situazione senza confessarlo a tua moglie?»
«Sì ma..»
«Ma niente.
Quelli sono segreti.
Per quanto tu la ami non sei una donna.
Ci sono cose che non capiamo, noi uomini non arriviamo dove arrivano le donne, ed ecco che un'altra donna subentra e si creano dei segreti.
Non è un problema amico, ne hanno bisogno.
Le donne hanno bisogno delle donne per essere capite davvero e noi abbiamo bisogno degli uomini per parlare di sport o di lavoro o di culi»
Fece una sonora risata.
«Torna a casa, risolvi la situazione, e non forzarla a dire nulla che non voglia dirti di sua spontanea volontà.
Ti ama, è per quello che ti omette la verità.
A volte la verità può far male non trovi?»
«E se dovessi perderla per questo? Se iniziasse a tenermi mille segreti fino a rovinare tutto?»
«E se un asteroide colpisse questo bar tra cinque minuti?
Amico ma ti senti?
Sei cieco, bevi alle dieci di mattina e dai di matto per un qualcosa che non conosci ma nonostante ciò lei in questo momento è a casa e ti aspetta.
Smettila di farti delle inutili paranoie e goditi tua moglie.
A tempo debito saprai la verità»
Non era un ragionamento che mi piaceva, lo ammetto, ma forse non era del tutto sbagliato.
Se Marta teneva quel segreto con Clara un motivo c'era.
Stava proteggendo qualcuno, forse stava proteggendo me.
Pagai quel drink e mi alzai dallo sgabello.
«Grazie»
«Quando vuoi amico»
«Mi chiamo Steve»
«Joshua, piacere di conoscerti Steve.
Spero di rivederti presto»
Joshua possedeva il vecchio bar del paese chiamato Dirty Soul e divenne il mio posto preferito in assoluto sulla terra.
Ma di questo parleremo più in là.
Tornai a casa diverse ore dopo, era passato l'orario del pranzo, e trovai Marta in cucina con Clara intente a discutere.
Calò il silenzio sentendo i miei passi nel salotto.
«Salve ragazze»
«Sei tornato..»
«Sì, sono qui»
Marta mi accarezzò la mano e Clara disse:
«Steve, forse dovrei spiegarti cosa..»
«No» interruppi subito Clara «Non devi spiegare nulla, va bene così.
A tempo debito saprò se dovrò sapere»
Poi guardai Marta e le chiesi:
«Tutto bene?»
«Sei tornato.
Va tutto bene»
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