Jacob
Jacob era un ragazzo alto, dai capelli scuri, con gli occhi color nocciola ed il sorriso dolce.
Lo odiavo, sì, anche se non mi aveva fatto nulla, anche se era un bravo ragazzo, lo odiavo perché faceva il filo alla mia bambina ormai da mesi.
La mia bambina, capite?
A quella festa il ragazzo le chiese di ballare e da lì i due divennero molto intimi, anche se Rebecca negava non avevamo dubbi, né io né Marta, che fossero innamorati persi.
Una sera decidemmo di invitare Jacob a cena, per conoscerlo meglio o, se preferite, per studiarlo più a fondo.
Arrivò puntuale, spaccava il secondo, e portò anche dei fiori per Marta e per Rebecca.
«Salve»
Aveva una voce profonda, da uomo maturo, nonostante i suoi vent'anni.
Era poco più grande di Rebecca, i due si toglievano un paio di anni.
«Spero non le dispiaccia, le ho portato dei fiori per lei e per sua figlia.
Ho portato anche dei biscotti, per il piccolo Dylan, che mia madre ha fatto con amore questa mattina.
Sono al cioccolato»
«Grazie, che pensiero dolce.
Accomodati pure»
Marta era tranquilla, lo accolse come fosse tutto normale..
io volevo solo strangolarlo.
Poverino, non aveva fatto niente ma era un maschio ed era in casa mia per mia figlia.
Chissà quali pensieri osceni faceva su Rebecca.
«Lui è il mio papà, Steve»
«Piacere di conoscerla signore, Rebecca parla sempre di lei e della sua arte»
Te la spacco in testa la mia arte se tocchi mia figlia.
«Davvero? Che bello, ne sono felice»
«Io, purtroppo, non ho mai visto le sue opere ma suppongo che lei sia davvero molto bravo»
«Anche Jacob è un'artista papà, lo sai?
Lui scrive poesie»
«Mi piacerebbe leggerne qualcuna allora!»
Scommetto che fa schifo...
«Oh, no la prego.
È troppo imbarazzante per me, poi di fronte un'artista come lei..»
«Facciamo così, io ti mostro le mie opere e tu mi mostri una tua poesia»
Rebecca gli diede un colpo leggero sul braccio, lo sentii distintamente, forse per incoraggiarlo.
Il ragazzo tentennò ma poi accettò volentieri.
«Va bene signore..»
Lo portai nel mio studio dove, con mio grande stupore, il ragazzo andò al settimo cielo di fronte le mie opere.
Dal tono di voce si sentiva perfettamente che ne era colpito, non mentiva, non voleva far colpo su di me, era davvero estasiato.
Sì, okay, era un mio fan ma lo odiavo comunque.
Non si fraternizza col nemico.
«Signor Hoakley, lei è fantastico! Questa scultura è bellissima e quel quadro, mio dio, è un piacere per gli occhi!»
Smettila ragazzo, andiamo, come faccio ad odiarti se gonfi il mio ego...?
«Grazie, ora però tocca a te.
Una bella poesia? Che ne dici?»
Sentii mentre tirava fuori dalla tasca un pezzo di carta probabilmente stropicciato.
«Questa la scrissi qualche giorno fa, per Rebecca, ma lei non l'ha ancora letta.
Ho bisogno di lavorarci sopra ancora un po'...»
«Bene, sarò muto come un pesce.
Leggi pure»
Fece un bel respiro profondo...
« Sei vento tiepido,
brividi lungo la schiena.
Mi rendi stagione calda
ed il mio cuore
con te
si dimena.
Non sta fermo
batte forte
ti vede nei pensieri di giorno
e nei sogni di notte.
Tramonti colorati,
prati infiniti
e cieli profondi e blu.
Il mondo è pieno di meraviglie
ma l'unica che conta
per me
sei tu.
Amami come puoi
mentre io t'amo
per tutto ciò che sei»
Poi ci fu una pausa.
«Beh, devo ancora aggiustarla...ma..»
Sorrisi.
«Gran bella poesia ragazzo»
Era bella davvero.
Rebecca entrò nello studio:
«Ragazzi, la cena è in tavola! Papà, basta tormentarlo...»
«Ma non ho fatto niente, ancora..»
Andammo a tavola e fu una cena bella, senza intoppi, quel ragazzo era rispettoso, dolce, si propose per aiutare Marta a sparecchiare e faceva ridere Rebecca.
In un certo senso, non voglio fare il solito egocentrico, ma mi somigliava.
Bello, dolce, affascinante e artista.
Proposi di fare una passeggiata sulla spiaggia, il sole stava per tramontare, così uscimmo tutti e quattro.
Dylan rimase in casa con Stephanie a guardare la tv.
Io e Marta passeggiavamo mano nella mano e pochi metri avanti a noi c'erano Jacob e Rebecca, timidi ed impacciati.
Ci sedemmo sulla spiaggia per osservarli da lontano e sentii una conversazione interessante:
«Allora? Che ne pensi della mia famiglia?»
«Tuo padre è fantastico, ha un talento incredibile, mentre tua mamma è così dolce ed è bellissima.
Dylan è il bambino più dolce della terra e Stephanie mi ricorda mia sorella, io adoro mia sorella»
«Direi che abbiamo fatto colpo allora!»
«Direi di sì»
Il ragazzo sembrava sincero, gli piaceva davvero la nostra famiglia e gli piaceva davvero la mia Rebecca.
«Guarda Jacob, il tramonto, non è la cosa più bella che tu abbia mai visto?»
Ci fu una breve pausa, poi le prese la mano e fissando l'orizzonte disse:
«No, non è la cosa più bella che io abbia mai visto»
Sì, quel ragazzo mi somigliava davvero... sdolcinato come lo zucchero e romantico da far schifo.
Non potevo odiare Jacob, praticamente avrei odiato me stesso, quindi in quel momento realizzai che mia figlia era nelle mani giuste.
Quel ragazzo era quello giusto, non avrebbe mai fatto pensieri osceni su mia figlia, la rispettava troppo, la amava troppo, era davvero come me, ed io non potevo che esserne felice.
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