Essere assorbito da me stesso

Immagina il mare, le sue onde blu,
lo sciabordio che molti apprezzano,
le sue profondità oscure,
ecco io sono lì,
in fondo in fondo,
negli abissi.

I suoni sono lontani, ovattati,
non li sento come te che stai sulla terraferma, non sono chiari ma confusi come se tutte le voci si confondessero tra loro o fossero troppo per le mie orecchie,
troppo da tollerare.

I miei occhi evitano il tuo sguardo,
troppi dettagli, troppe sfumature su quel bel viso,
forse hai tante lentiggini come stelle di cui perdo il conto, mi concentro a contare e le tue parole continuano ad essere ovattate.
Forse sono le tue labbra, il loro movimento che mi distrae e incuriosisce, o ancora quell'unico capello argenteo che ti ricade dolcemente sulla fronte.

Anche il mio sguardo può essere un pezzo di cielo,
tavolette di cioccolato,
oppure dorato come il miele,
ma non è una sfida facile da indovinare, quasi preferisco sia un segreto tutto mio.

In questi abissi profondi mi guardo intorno,
mi piace contare le stelle marine,
le conto tutti i giorni,
sempre quando spunta l'alba fino al calar del sole.

Conto,
conto,
conto,
conto,
conto.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top