53.IL VELO SUL PACIFICO

Parte di questo capitolo è stato scritto con la collaborazione della cara Niki_Rose , non dimenticate di passare dall'angolo autrice, prima di chiudere il capitolo 

LARA POV

Sentire l'essenza della vita muoversi dentro di me è una sensazione magnifica, sono indescrivibili le emozioni che sento ogni volta che la mia bambina si muove, riesco a percepire addirittura quando le viene il singhiozzo, la mia pancia comincia a pulsare a ritmo dei suoi movimenti e si ferma solo quando le passa. Nathan pare ancora non essersi abituato completamente all'idea che a breve diventerà papà, non che non sia felice, ma reputa la cosa surreale, ci conosciamo da meno di un anno e le cose sono andate così velocemente che io stessa faccio fatica a crederci, ma dobbiamo abituarci. Ormai sono una donna adulta in attesa della cosa più impegnativa ma allo stesso tempo più bella che la vita possa regalarci...

«Buongiorno principesse»

La voce di Nathan arriva alle mie orecchie come il più dolce dei suoni. Mi volto sul fianco e lo trovo a fissarmi con un sorriso che manda in estasi tutto il mio corpo. Ecco un'altra cosa particolare della gravidanza, ci sono momenti che divento incontrollabile e vorrei saltargli addosso per strappargli i vestiti con i denti. Aspetta! Cosa ho appena detto? Forse questo è uno di quei momenti...

«Buongiorno»

Sorrido e cerco di mascherare come meglio riesco il mio stato, ma dall'espressione che subito dopo compare sul volto di Nathan, capisco chiaramente di aver fallito...

«Sei bellissima»

Ok, ma smettila o non controllerò me stessa, anzi... mi alzo di scatto e infilo la vestaglia cercando di sbollentare i miei istinti...

«Hai in corso un'altra crisi d'astinenza?»

Mi volto di scatto verso di lui e sento il solito calore famigliare prendere possesso del mio viso. Quest'uomo ha la delicatezza di un elefante ubriaco...

«NATHAN?»

Lui come se non avesse detto nulla di male si alza e mi raggiunge per poi posare le mani all'altezza dei miei fianchi...

«Ancora non riesco a credere al fatto che tu abbia vergogna di me, tra poco nascerà la nostra bambina e tu diventi rossa anche se sparo innocue battute»

«Innocue? E poi scusami, ma ti stai lamentando di me?»

Con lo stesso sorriso malizioso avvicina il suo viso al mio e mi lascia un breve ma dolce bacio a fior di labbra...

«No, io amo questo lato del tuo carattere, dovresti saperlo ormai. Amo il modo in cui arrossisci al mio sguardo, amo il sorriso timido e puro che contorna le tue labbra quando sei tu a guardarmi, amo la tua avversione contro le parolacce che sostituisci con termini buffi che credo non esistano neanche sul vocabolario, amo il tuo essere Lara, perché solo tu avresti potuto perdonarmi, solo tu potevi far vincere il nostro amore sopra ogni cosa, sopra ogni male»

Per tutto il tempo ho tenuto gli occhi chiusi, proprio per godermi queste parole al massimo. Sono passati circa due mesi dalla nostra riconciliazione, due mesi nei quali, non ha fatto altro che dimostrarmi quanto sia pentito del passato che lo ha macchiato, ma la verità è che io l'ho perdonato il giorno in cui si è inginocchiato di fronte a sua figlia chiedendole di essere il padre migliore che potesse desiderare. Ma nonostante io glielo abbia detto mille volte, non ha smesso un solo attimo di trasmettermi le sicurezze necessarie che mi servono per andare avanti, non pensando a tutta l'oscurità che fa parte del mio passato. L'unica avversione che continua a rimanere accesa in me è quella di tornare a Londra, proprio non me la sento e ho paura di quello che potrebbe succedere. Dopo la morte di Carl, la polizia ha tenuto sotto torchio Nathan, aveva lasciato l'auto nel luogo del delitto e tutto faceva presagire che lui fosse immischiato nella faccenda. La sua scusa fu quella di dirgli che il padre aveva chiesto in prestito la sua auto e che quindi era completamente all'oscuro di tutta la faccenda. La polizia, non avendo prove in merito non potette fare molto per trattenerlo, almeno in quel momento, con il tempo avrebbero trovato il modo di incastrarlo e l'unico che poteva salvarlo era suo padre. Si Ben non è morto, ma era come se lo fosse, è stato in coma e non poteva essere di minimo aiuto, ma per una volta il destino è stato dalla nostra parte e Ben è riuscito ad uscire dal suo limbo infinito appena qualche giorno dopo che io e suo figlio ci siamo riconciliati. Ha così scagionato il figlio e per sua sfortuna è stato momentaneamente assolto da ogni accusa, poiché è stato dimostrato che il suo colpo è arrivato prima di quello inflitto a Carl. Ovviamente non è stato Ben a sparare, ma se n'è preso la colpa, avvalendosi della legittima difesa. Ovvio che la polizia non sia stupida e che la faccenda non sia chiusa, ma il padre di Nathan ci ha assicurato che nessuno di quella che io chiamo setta conosce la mia vera identità, a parte lui e Michele, l'uomo che incontrammo al cimitero in Sicilia, quest'ultimo a detta di Ben non gli si metterebbe mai contro, ma io, nonostante tutto non mi sento pronta a tornare, soprattutto nelle condizioni in cui sono...

«Devo proprio prepararmi, a breve l'aereo sarà qui e sai quanto odi aspettare quella ragazza»

Nathan fa scivolare le sue mani via da me, lasciandomi un vuoto per niente piacevole e si allontana in direzione del bagno...

«Va bene, ti accompagno»

«A dire il vero mi vorrebbe accompagnare Samuel, lo sai che questa notte noi non dormiremo insieme, meglio cominciare a prendere le distanze già da ora»

Per come mi guarda, istantaneamente mi viene da pensare di aver detto la cosa più assurda del mondo, poi però mi torna in mente che stiamo parlando di Nathan, il che non dico che mi tranquillizza, ma quantomeno mi rasserena minimamente...

«Accetto questa cosa solo perché domani sarai ufficialmente la signora Silver, sarai mia per sempre»

Sorrido per quanto suoni strano anche il solo pronunciare le parole signora Silver e lui ricambia, probabilmente avendo colto i miei pensieri. Si, domani unirò la mia vita definitivamente a quella di Nathan, credo che infondo sia sempre stato scritto nel nostro destino e nonostante tutto, niente e nessuno è riuscito a distruggere questo. Abbiamo scelto come posto Darwin, una città al nord dell'Australia, città nativa di Scarlett e Samuel, qui ci sono sempre alte temperature, l'abbiamo scelta per il semplice fatto che il mio sogno è sempre stato quello di sposarmi in riva al mare e quale location migliore dell'oceano pacifico?

Dopo essermi preparata e aver salutato Nathan con un lungo bacio, ho afferrato la mia piccola valigia e ho lasciato la camera dell'albergo in cui abbiamo soggiornato negli ultimi giorni, incontrando la mia combriccola preferita nella hall. Samuel resosi conto della mia presenza si alza e mi viene incontro...

«Piccoletta mia»

Sorrido contenta di questo nomignolo carino e allungo la guancia per ricevere un suo bacio,ma questo non arriva e quando apro gli occhi per accertarmi che non sia svenuto lo trovi piegato sulle gambe mentre mi accarezza la pancia...

«Samuel davvero?»

Samuel abbandona il sorriso da ebete che regala ogni volta a mia figlia, anche se non può vederlo e alza la testa per incontrare il mio viso...

«Ah, buongiorno anche a te Laretta»

Socchiudo gli occhi per cercare di intimidirlo, ma l'unico effetto che ho su di lui è quello di farlo scoppiare in una grande e grossa risata...

«Simpatico, davvero molto simpatico»

Approfittando della sua posizione appoggio una mano sulla sua spalla destra e lo spintono indietro facendolo cadere di sedere sul pavimento, facendo così scoppiare in una risata fragorosa Scarlett e Brooke che ormai ci hanno raggiunto...

«Mai mettersi contro una donna incinta»

«Solo perchè sei incinta che non ti prendo alla Donkey Kong, sappilo»

Mi regala uno finto sguardo cattivo e io lo sorpasso per raggiungere le ragazze, le quali mi accolgono con un mega abbraccio...

«Come ti senti»

Gli occhi dolci di Scar mi invitano ad esprimere un giudizio personale sulle mie sensazioni in questo momento, ma la verità è che non lo so, cioè stranamente sono molto tranquilla per una che tra ventiquattro ore si sposerà...

«Sto... bene, si mi sento davvero bene»

«Avrai tutta la notte per stare agitata tranquilla»

Come se fossimo collegate da un filo invisibile io e Scar ci giriamo a rallentatore verso la ragazza riccioluta e dagli occhi verdi che dovrebbero sembrare innocenti, almeno questo è quello che lei vorrebbe dimostrare. La verità è che probabilmente deve avere qualche legame di parentela, anche lontana, con Satana. Proprio come la folle che sta per arrivare in questo momento all'aeroporto...

«BROOKE»

Colpita in fallo alza gli occhi al cielo e si allontana borbottando e gesticolando non so cosa...

«Avanti brutte monelle, andiamo o faremo tardi»

Samuel afferra Scarlett e se la sistema sulle spalle, come se fosse un sacco di patate e segue Brooke...

«Ma io cosa c'entro?»

«Lei è incinta ed io devo  pur sfogarmi con qualcuno»

Povera ragazza, in questo periodo sta subendo il doppio delle follie di Samuel, la metà delle quali dovrebbero essere dedicate a me, ma la pancia mi funge da scudo, il problema è che non sarà eterna ed io ho seriamente paura di cosa potrà accadermi quando la mia bimba sarà nata.

Arrivati all'aeroporto l'ansia comincia a prendere possesso di me, non vedo Nina da cinque mesi e ho paura della reazione che potrebbe avere, ho paura che sia arrabbiata con me, insomma sono paranoica. Dopo quelle che mi sembrano ore, ma che in realtà sono minuti, tra la tanta gente vedo una testa bionda spuntare dalle porte scorrevoli ed il cuore mi si ferma, non credevo che rivedere Nina mi avrebbe fatto questo effetto. Al suo fianco  c'è Mark che ride con la sua solita espressione buffa. Nina  è bellissima nel suo vestito lungo color tabacco, non credo di averla mai vista così radiosa, si gira intorno in cerca probabilmente del mio viso e quando i nostri occhi si scontrano, restiamo per qualche secondo immobili ad osservarci, io sono completamente paralizzata ed è lei a prendere il coraggio, dopo aver afferrato dalla maglietta Mark, che a sua volta trascina un carrello strapieno di valigie, mi si avvicina a passo svelto per poi fermarsi a solo qualche passo da me...

«Ehm...ciao Nina»

Nina piega leggermente la testa e fa scorrere il suo sguardo su tutto il mio corpo, soffermandosi sulla mia pancia. Nei suoi occhi comincio a vedere chiaramente il velo di lacrime che minaccia di bagnarle il viso, ma si trattiene, io invece senza rendermene conto mi lascio andare in balia delle emozioni. Maledetti ormoni.

«Oh su avanti vieni qui piccola balena terrestre»

Apre le braccia e non aspetto un solo secondo per catapultarmici dentro...

«Dio quanto mi sei mancata Nina»

Mi stringe a se ancora più forte e giuro che se fosse per me non uscirei mai da questo suo abbraccio...

«Perdonami... io...io»

«Lara non è stata colpa tua, non sono arrabbiata con te, sono solo felice di averti tra le mie braccia, anzi di avervi tutte e due tra le mie braccia»

Alzo la testa dalla sua spalla e le sorrido, le voglio un bene incredibile e riaverla qui dopo tutto questo tempo, credo sia una delle cose più belle che mi siano capitate in questi ultimi mesi...

«A tal proposito, mi stavo proprio chiedendo, come diamine facciate a stare così strette con quel melone di mezzo»

Il momento emozionante che si era creato viene disintegrato da quella testa calda di Mark che ora mi fissa come se fossi un alieno...

«Ecco infatti, anche io me lo sono sempre chiesto quando la vedo abbracciare Scarlett»

Mancava solo Samuel, per un attimo mi ero dimenticata di essere in compagnia di troppi pazzi contemporaneamente. Mi giro di spalle e vedo Scarlett mentre guarda il suo ragazzo con sguardo di ammonizione mentre con la mano gli tira il bordo della maglia e Brooke al loro fianco che ci guarda impassibile...

«Gli amici più simpatici del mondo li ho io praticamente»

«Pensa a noi che li abbiamo come fidanzati, comunque io sono Nina piacere di conoscervi»

Nina solare come sempre si avvicina a loro e stringe la mano prima a Scarlett, poi a Samuel e alla fine mentre sta per porgerla a Brooke si ferma e tra loro cominciano a volare sguardi di fuoco. Che Dio ci salvi. Le possibilità tra loro sono due, o si odieranno o si ameranno, sono troppo simili per valutare le altre sfumature...

«Perché mi guardi così?»

La riccia sorpresa dalla domanda della mia migliore amica, incrocia le braccia sotto il seno e continua a guardarla con un sorrisetto sarcastico...

«Quella per caso è una Liu Jo della scorsa collezione?»

Abbassa lo sguardo verso la borsa che Nina tiene agganciata alla mano sinistra, marcando di proposito il tono di voce sulla fine della frase. Nina che di certo non è una che sorvola determinate situazioni, si porta la borsa sull'avambraccio e assume la sua stessa posizione...

«Quel rossetto nude rosato Dolce &Gabbana, Voluptuous Lipstick che hai sulle labbra non era di tendenza la scorsa estate?»

Secondo me se scappiamo ora potremmo anche salvarci. Mark e Samuel si godono la scena come due ragazzini, mentre io e Scarlett stiamo sudando freddo. Le due si guardano intensamente, finché nello stesso preciso istante non scoppiano a ridere...

«Tu mi piaci cara»

«La cosa è reciproca tesoro»

Si stringono in un abbraccio come se si conoscessero da una vita, lasciando tutti noi basiti e perplessi...

«Perché ci guardate così?»

Ecco adesso parlano anche insieme, questa volta sono Sammy e Mark a scoppiare a ridere e le due ragazze si guardano stranite...

«Beh, tecnicamente una la riesco a sopportare, ma quando il mondo mi regala la versione mulatta della mia fidanzata è proprio arrivato il momento di andare a prendere un drink, comunque Lara ancora non mi hai salutato e presentato ai tuoi amici»

Mi avvicino a lui scuotendo la testa e lo stringo in un abbraccio amichevole...

«Nina guarda, riesce a stringere anche me che sono più robusto di te, mi sorprendi ragazza»

Mi stacco da lui senza neanche guardarlo e mi avvicino alle ragazze...

«Adesso puoi anche presentarti da solo»

«Non ti sei offesa vero? Si dice che la vostra specie sia molto sensibile»

Adesso sono diventata un'esemplare raro di animale?

«Divertiti pure Mark, quando toccherà a te e Nina diventare genitori, mi farò le migliori risate»

Mark improvvisamente si blocca diventando poi bordeaux e soddisfatta mi giro verso le ragazze sorridente, ma lo sguardo di Nina è come perso nel vuoto e per un attimo la sua allegria è stata sostituito da un velo di tristezza, ma dura poco, dato che nel giro di qualche secondo  torna in se e comincia a darmi pacche sulla spalla...

«Tesoro ormai dovresti conoscerlo abbastanza da sapere che ignorarlo è l'arma migliore con lui quando si comporta così»

Annuisco e ci avviamo tutti insieme verso l'uscita. Una volta raggiunto il parcheggio carichiamo i bagagli di Nina sull'auto di Samuel e quello di Mark sul taxi che lo porterà direttamente all'hotel dove alloggia Nathan, questa notte dormiranno insieme, anche i ragazzi lo raggiungeranno per l'addio al celibato, noi invece faremo qualcosa di tranquillo tra donne, anche se dire tranquillo con le amiche che mi ritrovo è un parolone. Dopo esserci salutati ci dirigiamo verso quella che un tempo era la casa di Samuel, dove attualmente vive suo fratello maggiore, Antony, con la moglie e i suoi bellissimi bambini, mia nonna è gia loro ospite da qualche giorno, questa notte ospiteranno anche con noi noi due, perchè come da tradizione, gli sposi non possono dormire nella stessa stanza la notte prima delle nozze e da domani beh... io e Nathan cominceremo il nostro percorso  insieme.

Mio padre non ha accettato la situazione, qualche giorno dopo il rapimento è dovuto tornare in Italia per scontare quel che manca della sua pena e d'allora l'ho sentito solo una volta e quello che mi ha detto non è stato per niente piacevole. Mi ha accusata di sposare l'assassino di mia madre, mi ha scongiurato di non farlo, di escludere Nathan dalla nostra vita, ma io non ne sono capace, non riesco a tenerlo lontano neanche per qualche ora, figuriamoci se avessi dovuto farlo per una vita intera. Insomma la nostra ultima conversazione non è stata una delle migliori, come del resto le poche che abbiamo avuto in questi dieci anni. Una cosa però sono riuscita a farla, mettendo l'orgoglio da parte, ho perdonato mio padre, ho capito che infondo la colpa della morte di mia madre è divisa in piccole parti tra le persone che amo di più, ma infondo so per certo che nessuno di loro lo voleva davvero, papà amava mia madre più della sua vita e sarebbe morto anche lui per salvarla se quella bomba non fosse esplosa in quel momento. Nathan invece non sapeva quello che stava facendo, certo ha sbagliato a prestarsi a quell'atrocità, ma i fatti coincidono alla perfezione, noi quel giorno dovevamo essere proprio dagli zii di Carl per un brunch e sbagliato quanto sia il loro intento non era uccidere. Mia madre è morta per un cattivissimo scherzo del destino, la febbre che quel giorno mi ha colpito era una sorta di segno, doveva andare così e se fino a qualche tempo fa, mi sono sempre incolpata per quelo che è successo, ora sono finalmente arrivata alla conclusione che non ho colpe e che mia mamma non avrebbe mai voluto che me ne facessi.

Abbiamo passato una serata tra donne,a casa di Scarlett e  vi lascio solo immaginare il caos tra Nina e Brooke, sono una più squilibrata dell'altra e in un modo a me sconosciuto, si adorano, come se si conoscessero da una vita. Hanno bevuto, hanno creato giochi di gruppo allucinanti e poco consoni, tutto in presenza della mamma di Scarlett che anziché sconvolgersi, partecipava al tutto, lasciando la figlia allibita. Mia nonna invece arrivata una certa ora ci ha lasciate con la scusa dell'età, ma in realtà la conosco troppo bene da capire che ne aveva avuto abbastanza. Ci siamo raccontate storie, abbiamo pianto, abbiamo riso, l'atmosfera che si era creata era confusa, c'erano ragazze che ridevano e altre che piangevano, e alcune che ridevano e piangevano allo stesso tempo, della serie che l'alcol aveva fatto brutti effetti, davvero brutti. A fine serata stanca come non mai, dopo aver salutato le ragazze ho raggiunto la mia stanza che condivido con Nina e mi sono incantata di fronte al mio abito da sposa appeso alla parete. Ovviamente non è niente di estroso, anzi è l'abito più semplice che io abbia mai visto, d'altronde con questa pancia di sette mesi, non potevo pretendere di meglio, ma nonostante tutto lo adoro, l'abito è bianco, lo scollo è a cuore e nonostante io abbia il seno più grosso del normale non risulta volgare. È' proprio sotto il seno che si stringe e ricade morbido, è uno stile impero che stranamente non mi fa sembrare una balena. Resto a fissarlo finché la mano di Nina non si posa sulla mia spalla come a volermi dare conforto...

«Sarai la sposa più bella di sempre, ne sono sicura»

Mi giro verso di lei e le sorrido...

«Non ho paura di non essere una sposa perfetta... ho paura di non essere giusta, di non essere pronta a tutte queste responsabilità che stanno arrivando contemporaneamente... io...»

«Tu sarai perfetta e sono le piccole cose a darmene la conferma. Hai perso tua madre e ti sei rialzata, sei stata rapita e non ti sei arresa, hai rischiato di perdere il tuo bambino e avete lottato insieme, sei stata capace di perdonare e questo non è da tutti. Lara nessuno che io conosca, merita più di te tutto questo, nessuno è più pronto di te a fare questo passo. Tu e Nathan siete nati per essere una cosa sola, io l'ho capito dal primo momento»

Come ho fatto a stare tutto questo tempo senza di lei? Come direbbe Meredith a Cristina, lei è la mia persona e su questo non c'è il minimo dubbio.

Ci siamo addormentate strette una tra le braccia dell'altra e ci siamo svegliate al mattino nella stessa posizione...

«Buongiorno futura signora Silver»

Spalanco gli occhi e quella sensazione fastidiosa che si chiama panico prende il possesso del mio corpo e della mia mente. Mi alzo di scatto dal letto e guardo Nina come se fosse un fantasma...

«Lara?»

«Io... io devo sposarmi»

Nina mi guarda con ovvietà e si mette seduta...

«Si, tecnicamente siamo tutti qui per questo, non è panico quello che leggo nei tuoi occhi vero?»

Panico? Io oggi mi sento la regina del panico. Resto in silenzio ma continuo a guardarla con gli occhi sbarrati...

«Nina, forse svengo»

Spaventata che possa farlo davvero si alza di scatto e mi raggiunge per poi farmi accomodare sul letto...

«SIGNORA NONNA ALLARME ROSSO»

Nel giro di qualche secondo mia nonna entra in stanza pettinata e truccata leggermente con indosso la vestaglia...

«Che succede?»

«Crisi di panico, deve aiutarla lei, perché io... io sono una ragazza facilmente influenzabile e in questo momento sto immaginando me e Lara correre per la stanza mentre ci strappiamo i capelli... insomma non posso esserle d'aiuto in questo momento»

Mia nonna le sorride e le accarezza una guancia...

«Vai a prepararti tesoro, ci penso io»

La bionda non se lo fa ripetere due volte e schizza via come un razzo, lasciandomi sola con lo sguardo dolce si mia nonna...

«Piccolina devi respirare ok? L'ansia non fa bene alla nostra principessa qui dentro»

Viene a sedersi al mio fianco, posa una mano sulla mia pancia e l'accarezza amorevolmente ed io abbasso la testa e mi incanto di fronte a questa scena...

«Ora mi calmo... cioè penso sia normale essere così agitata vero? Quasi tutte le spose soffriranno delle mie stesse paure a un passo del matrimonio vero nonna?»

Mia nonna scoppia in una risata che cerca di contenere con la mano sulle labbra...

«Tesoro io la sera prima che sposassi tuo nonno sono fuggita, o meglio, mi sono nascosta nel seminterrato di casa perché volevo stare sola a pensare e tutti pensarono che io fossi fuggita»

La guardo con espressione sorpresa e lei torna a ridere spensierata...

«Non me l'avevi mai raccontato»

«Non ne andavo molto fiera, tuo nonno era fantastico  e mi amava da morire, non meritava di pensare che io fossi fuggita per non sposarlo»

Nel nominare mio nonno, una sensazione di nostalgia mi si è diffusa nel petto, ma vedere mia nonna solare nel parlare di lui mi tranquillizza molto...

«E alla fine?»

«Alla fine, dopo non so quante ore sono uscita dal mio nascondiglio e ho raggiunto tuo nonno, era disperato tesoro, sul suo viso si leggeva chiaramente la paura e il dolore per quello che secondo tutti avevo fatto. Quando mi vide, non ci fu bisogno di spiegazioni, ci stringemmo in un abbraccio e il giorno dopo coronammo il nostro sogno. Noi eravamo destinati tesoro e niente, neanche il panico o la paura poteva opporsi al nostro amore»

Ha ragione, la stessa cosa vale per noi, io e Nathan siamo collegati probabilmente da ancor prima che ci conoscessimo e in questo poco tempo abbiamo superato molte più difficoltà di coppie che stanno insieme da una vita. Meritiamo la felicità, meritiamo l'amore. Mi alzo di scatto con tutta la determinazione che possiedo...

«Avanti nonna, devo prepararmi o faremo tardi»

Mia nonna mi stringe in un abbraccio fortissimo e annuisce fiera di me.

NATHAN POV

«Allora amico sei pronto?»

Mi guardo un ultima volta allo specchio e annuisco al riflesso del mio amico che mi sta guardando con un sorriso da ebete...

«Ancora non ci credo che stai per sposarti, lo scapolo più orgoglioso d'Inghilterra, sta per unire definitivamente la sua vita ad un'altra persona e cosa più fondamentale è che tra pochi mesi avrà a che fare con pannolini sporchi di cacca e rigurgiti indesiderati»

Lo guardo male, come solo io so fare e questo non fa altro che allargare il suo sorriso malizioso...

«Te l'hanno mai detto che hai la faccia come il culo Mark?»

Dopo essersi pavoneggiato, mi si avvicina e mi sistema il colletto della camicia di lino bianca, sarà un matrimonio semplice in total white per gli sposi e non potevo essere più grato a Lara per questa cosa. Nonostante io ami l'leganza, per un matrimonio sulla spiaggia, un completo a tre pezzi non sarebbe stato per nulla comodo...

«Mi dicono questa cosa con la stessa frequenza che a te dicono di essere stronzo, cosa possiamo farci?»

«Io non sono stronzo»

Si allontana di un passo e mi guarda di traverso...

«E io sono Beyoncè»

Accentua la frase con un movimento effeminato del sedere e questa volta non riesco a trattenermi, scoppio a ridere seguito subito dopo da lui. Ci fermiamo solo quando il telefono di Mark suona e lui risponde, chiudendo dopo soli pochi secondi...

«Nathan spero tu sia pronto, perchè è proprio arrivato il momento. Dio mi sento svenire per te e mi scoppia la testa»

«Se tu e quell'altro cretino di Samuel ieri non vi foste ubriacati come due spugne, oggi sono sicuro che staresti meglio, comunque sono prontissimo, possiamo andare»

Mi dirigo verso l'uscita e sento i passi di Mark alle mie spalle, segno che mi stia seguendo...

«Sono così felice per te amico mio, Lara è perfetta per te»

Mi volto e stranamente per la prima volta da questa mattina lo vedo serio...

«Lara è il mio punto fisso in una vita di incertezze Mark e non mi vergogno a dire che la amo più della mia stessa vita e amo quella bambina che porta in grembo come se fosse la cosa più preziosa che io abbia mai posseduto»

Mark mi sorride e si avvicina per poi stringermi in un abbraccio veloce...

«Meritate tutta la felicità di questo mondo e sono sicuro che l'avrete».

La sabbia bianca di questo posto e l'acqua cristallina rende tutto ancora più paradisiaco di come l'avevo immaginato e il modo in cui hanno allestito la location per la cerimonia non fa altro che accentuare il tutto. Non sono nervoso, ma comunque sto morendo dalla voglia di vederla, sono al fianco del sacerdote e al lato opposto Mark mi tiene una mano sulla spalla. Nella platea c'è un numero ristretto di invitati e con mia grande sorpresa c'è anche mia madre,arrivata con un aereo privato. Appena mi ha visto è corsa a stringermi ed io non potevo che esserne felice, ora invece il sorriso che mi regala trasuda emozione da tutte le parti. Proprio mentre sono intento ad identificare un po' di invitati in lontananza vedo apparire tre ragazze con un abito verde tiffany e un bouquet di fiori tra le mani. Non ci metto molto a capire che si tratta di Nina, Scarlett e Brooke, mentre alle loro spalle appare la visione più celestiale che io abbia mai visto. Lara nel suo vestito bianco che con una mano sorregge il bouquet e con l'altra si accarezza la pancia. Non alza lo sguardo e si capisce chiaramente che sia agitata. Samuel pare consolarla, le prende il braccio e lo incrocia al suo. Lei dopo avergli regalato uno dei suoi sorrisi migliori annuisce e insieme cominciano ad avvicinarsi.Il mio cuore che per molto tempo ho creduto fosse di ghiaccio, perde un battito nel vederla così bella, così emozionata. Arrivati a metà strada vengono fermati da una terza figura la quale identità mi lascia sorpreso. Sono abbastanza vicini da sentire il loro discorso, da vedere gli occhi di Lara colmi di lacrime...

«Posso accompagnare la mia bambina all'altare?»

Alessandro chiede il permesso a Samuel , che senza pensarci due volte gli cede la mano di Lara e nei loro occhi leggo il perdono e la gioia della riconciliazione. Continuano il resto della navata e quando sono ad un passo da me Alessandro mi si avvicina e nei suoi occhi non vedo neanche l'ombra del rancore nei miei confronti...

«Abbiamo sbagliato molto in passato, ma questo non vuol dire  che non possiamo rendere il futuro migliore. Ti affido mia figlia Nathan, rendila felice e regalale tutto  l'amore di cui sei capace»

Sorrido all'uomo che credo in questo momento abbia reso felice Lara sotto ogni aspetto e prendo la mano della donna della mia vita nella mia...

«Sei la cosa più bella che io abbia mai visto»

Dai suoi occhi spuntano delle lacrime che io mi appresto ad asciugare immediatamente, solo sorrisi oggi amore mio...

«Nathan...»

Non c'è bisogno che mi dica niente, so per certo cosa sta provando in questo momento perché se solo le emozioni che sta provando sono la metà di quelle che sto provando io, allora starà impazzendo di gioia...

«Lo so Lara...lo so»

Le accarezzo una guancie e mi sorride nel modo più bello che io le abbia mai visto fare. Percorriamo gli ultimi passi che ci dividono dal sacerdote e ci posizioniamo uno di fronte all'altra, non smettendo un solo secondo di guardarci...

Dopo aver pronunciato le solite frasi di rito,il sacerdote ci chiede di pronunciare le nostre promesse e con non poca emozione comincio io con il prendere parola...

«Lara io accolgo te come mia sposa, dovrei dire questo, ma la verità è che sei te ad accogliere me, sei te che sei riuscita a perdonarmi nonostante tutti i miei errori, a dare una speranza a questo povero uomo distrutto. Mi hai insegnato che essere gentili ripaga più di ogni minaccia, di ogni obbligo, di ogni male. Con questo non voglio dirti che sono diventato un angelo, perché mentirei a me stesso, ma posso assicurarti che tu con la tua semplicità, con il tuo amore sincero, hai distrutto ogni particella di odio che avevo nel corpo. Lara tu mi hai insegnato a vivere, prima di incontrarti la mia vita non era altro che una lotta alla sopravvivenza, una lotta con me stesso per non precipitare nel vuoto ed è solo merito tuo, perché mi hai lanciato la corda della salvezza e nonostante io fossi pesante, tu così piccola sei riuscita a tirarmi fuori e a salvarmi. Ti amo e non smetterò mai di farlo, per questo e per altre mille ragioni»

Dire che le lacrime che scendono dai suoi occhi sono incontrollabili è un eufemismo. Le asciugo il viso un'altra volta e i miei istinti mi suggeriscono di baciarla e portarla via, ma devo trattenermi. Dopo essersi ripresa, si mette dritta e torna a guardarmi con quei suoi occhioni più azzurri del mare...

«Ho conosciuto tanto dolore nella mia vita, troppo per una ragazza sola, per tutta la vita ho vissuto in una vita che non era la mia e solo Dio sa quanto non mi sia mai sentita a mio agio nei miei panni. Nonostante io abbia avuto i miei angeli custodi, non mi sono mai tolta di dosso la sensazione della solitudine perchè Nathan l'angelo che aspettavo eri tu. L'angelo ribelle più impulsivo che io abbia mai incontato, l'angelo bello e dannato che volevo riportare alla luce a tutti i costi e si, eri pesantissimo appeso a quella corda e ammetto che nella stanchezza ho anche pensato di rinunciarci, ma alla fine tu sei sempre stato la mia scommessa più grande e come tale ho deciso di non farlo, ho deciso di tirarti su con tutta la forza che avevo e n'è valsa la pena. In passato ti ho accusato di essere la voce del peccato, ma in realtà io credo che tu sia più la voce della libertà Nathan, perché anche tu mi hai salvata, anche tu mi hai tirata fuori dal mio tunnel di dolore. E per questo e per molto altro, io accolgo te Nathan come mio sposo e prometto di amarti finché il mio cuore non esalerà l'ultimo battito>>

La sua voce non ha smesso di tremare per una sola parola e il mio cuore ha fatto lo stesso...

«Il Signore onnipotente e misericordioso,confermi il consenso che avete manifestato davanti a Lui e vi ricolmi della sua benedizione. L'uomo non osi separare ciò che Dio unisce»

Le parole del sacerdote risuonano ovattate, nella mia testa c'è solo il desiderio di stringerla tra le mie braccia e credo che la cosa sia reciproca. Ci scambiamo gli anelli e ogni secondo che passa mi sento sempre più ansioso e bisognoso di lei...

«Facciamo un applauso al signore e alla signora Silver, che Dio vi benedica sempre»

Il sacerdote per poco non riesce a terminare la frase, che le mie labbra sono già tra le sue ed i nostri respiri sono mischiati in una cosa sola. Intorno a noi gli applausi si diffondono come una melodia ed io finalmente per la prima volta nella mia vita mi sento completo. Stacco lentamente le nostre labbra e la guardo intensamente negli occhi...

«Ti amo come solo Nathan può amare Lara»

Lei sorride e mi stringe dalla vita...

«Ti amo come solo Lara ha amato, ama ed amerà Nathan>»

ANGOLO AUTRICE:
01/08/2018
Io non lo so voi, ma sto piangendo come una scema. Scrivere la parola fine ad una storia che ha occupato il mio ultimo di vita è una sensazione che può capire solo chi l'ha provato sulla pelle, ma alla maggior parte di voi chiedo di immaginarlo. Sento un senso di vuoto indescrivibile  e che dirvi, mi mancano già Lara e Nathan. Comunque cosa ne pensate di questo ultimo capitolo? vi siete emozionati? vi ha lasciato indifferenti? ditemi un pò cosa ne pensate. Tra qualche giorno pubblicherò l'epilogo e saprete qualcosa in più sul loro futuro. Per quanto riguarda noi, scriverò un capitolo di ringraziamento, perchè per oggi abbiamo già pianto molto. Detto questo però vi ringrazio per le 77.900 visualizzazioni (4.000 solo questa settimana) e per le 6.940 stelline, non smetterò mai di dirvi quanto vi adoro e grazie anche Niki_Rose per aver collaborato con me in  quest'ultimo capitolo. Ci leggiamo presto con l'epilogo. Bacini, bacetti e bacioni, da Dadda Taras vostra ♥️♥️♥️.

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