47. L'HAI VOLUTO TU

NATHAN POV
Il calore che sovrana nel mio corpo in questo momento ha dell'incredibile, la guardo intensamente in quegli occhi cristallini e ci vedo dentro il mare delle cose che potevo perdermi tenendola lontana e il mare delle cose orrende che potrebbero capitargli se dovessero scoprirci.

Questi giorni sono stati duri, non ho fatto altro che affrontare le giornate indossando la maschera più grande che possedevo, ho partecipato a riunioni, che avrei preferito evitare, nelle quali non si parlava di altro se non di fare del male alla gente. Ieri ero proprio ad una di queste quando Mark mi ha chiamato per raggiungerlo al suo locale.
Ero alla villa dei Mayer e avevo colto l'occasione per allontanarmi da quella marmaglia di criminali.
Non che io sia un santo, ho fatto tante cose del quale non sono fiero... alcune orribili, così tanto da non farmi dormire la notte e che da qualche mese a questa parte sono diventati ancora più pesanti da tollerare.
Per sfuggire da quella setta, approfittai della scusa che Mark avesse dei problemi e andai via senza soffermarmi più di tanto sulle loro lamentele, anche contro il continuo richiamo irritato di mio padre. Quell'uomo poteva anche minacciare  e privarmi della mia felicità, ma non riuscirà mai ad avere il pieno controllo della mia persona. Sfortuna però volle che uscendo da quella stanza avevo incontrato quella sanguisuga di Sarah, che mi si era arpionata al collo come una ventosa, la quale non aveva fatto altro che provocarmi invano. Avevo provato a sfuggire dalla sua presa, prima con le buone, riuscendo quantomeno a raggiungere la macchina, poi stanco di tutta quella sceneggiata, avevo dovuto letteralmente strattonarla via, stando però attento a non farle male. Nonostante fossi chiuso in macchina la sentivo strepitare e la vedevo sbattere i piedi sul pavimento, scene che neanche una bambina di due anni avrebbe fatto. Misi in moto e corsi via a tutta velocità, cercando di allontanarmi il più possibile da quella donna estremamente pazza.

Arrivato fuori il locale, avevo parcheggiato la macchina nel primo posto libero ed ero entrato nel locale, dopo diversi minuti avevo visto Mark venirmi incontro e proprio nel momento in cui stavo per stringergli la mano, un peso sul mio braccio mi fece voltare lo sguardo e vedere quella testa rossa incollata a me, per poco non mi aveva fatto bestemmiare. La folle mi aveva seguito con la sua auto, rischiando anche di uccidersi, calcolando il poco tempo che separava il nostro arrivo. Avrei voluto dirgliene duemila, ma un particolare mi distrasse completamente dal mio intento. Lara in pista che ballava con Nina e quell'Eric, era così tanto spensierata, da aver fatto crescere in me un moto di rabbia assurdo, non tanto perché stava ballando con un altro uomo, quanto per il fatto che sembrava felice mentre lo faceva, quando io mi stavo autodistruggendo per la sua assenza. Improvvisamente avevo visto Nina allontanarsi e avvicinarsi nella nostra direzione, con un sorriso che sapeva tanto di complotto e li cominciai a rimettere in ordine i pensieri nella mia testa e arrivai immediatamente alla conclusione che tutto quello era stato un piano, organizzato per farmi ingelosire e Dio solo sapeva quanto aveva funzionato, vedere le mani del biondino sul suo corpo, mi aveva scatenato un istinto omicida. Nina dopo aver preso tre shottini era tornata da loro e dopo aver bevuto era ritornata da noi ancora più sorridente. Stava cercando di disinibirla con l'alcool e non so quanto fosse da amica quel comportamento, dato che doveva sapere meglio di me, quanto Lara non reggesse l'alcool. Non rivolsi una sola parola a Nina, per il semplice motivo che avevo pronte solo parole poco carine nei suoi riguardi. Lei invece non aveva fatto altro che  prendere in giro Sarah, che un po' per il nervosismo, un po'perché era abituata, si era scolata più di due cocktail.

Io invece non avevo fatto altro che fissare quei due, che secondo dopo secondo prendevano sempre più confidenza, almeno finchè Lara, improvvisamente, non si fermó al centro della stanza e con una mano si toccó lo stomaco, per poi allontanarsi in direzione del bagno. Non capì cosa fosse successo al mio corpo, le mie gambe si erano mosse in automatico nella sua direzione, ma Sarah ormai ubriaca mi aveva afferrato il braccio come per bloccarmi e Nina più caparbia che mai l'aveva presa dalle spalle dicendole che doveva assolutamente smetterla di fare la polipa prostituta. Io finalmente libero, a grandi falcate avevo  raggiunto il bagno nell'ira più profonda, che per un attimo venne sostituita dalla preoccupazione nel vederla piegata in due sulla tavoletta del water, le avevo afferrato i capelli, ma dalla sua bocca non era uscito nulla se non aria.

Le avevo detto cose orribili e avevo letto sul suo viso il vero dolore. Anche se una parte di me pensava seriamente che quella spensieratezza fosse semplicemente una messa in scena, non riuscivo comunque a non essere arrabbiato e dopo urli e parole dettate dalla rabbia, sono andato via lasciandola smarrita e attaccata a quella parete.

Uscito mi ero avviato verso l'uscita e avevo trovato Sarah in condizioni pessime, seduta sullo sgabello e stravaccata sul bancone. Era sbronza, ma ero sicuro che non si fosse ridotta così solo per colpa  dell'alcool.  Nina vedendo la veemenza con la quale ero uscito da quella porta era corsa immediatamente in soccorso dell'amica, preoccupata come non mai. Missione fallita cara mia. Avevo sollevato Sarah afferandola dalla vita e l'avevo trascinata fuori da quel posto, non prima d'aver lanciato uno sguardo di fuoco a Eric che aveva affiancato Mark non molto lontano da noi.

Nelle condizioni in cui era avevo tre alternative: la prima era chiamare un taxi e spedirla a a casa sua, ma non ero un'animale e sapevo per certo che sarebbe stato rischioso, la seconda era quella  di chiamare il padre che con tutta onestà, non avevo la minima voglia di vedere e la terza alternativa era quella di  portarmela a casa e mandarla via il mattino seguente non appena si fosse ripresa. Tra le tre varianti, avevo chiaramente scelto quest'ultima perché in quel momento credevo fosse la soluzione migliore.
Come potevo sapere che oggi si sarebbe presentata Lara come un uragano? Certo, dopo il nostro amplesso e dopo la mia dichiarazione spassionata, credo di averla convinta e sinceramente non volevo neanche pensare alla tragedia emotiva che avrebbe passato se non avesse fatto questa comparsa.
Lei mi ama davvero, ho conosciuto raramente questo sentimento nella mia vita, anzi a dirla tutta, se non fosse stato per mia madre, forse non ne conoscerei neanche il significato di questa parola.

«Nathan?»

La sua voce mi distrae dai miei pensieri e mi rendo conto che per tutto questo tempo siamo rimasti attaccati alla parete di questa ascensore e che non ho deviato per un solo secondo gli occhi dai suoi, sono il mio specchio, ma non quello della verità, quel genere di specchio che mi da il coraggio necessario per svelargli tutti gli scheletri che ho nell'armadio, ancora non esiste per me. Le lascio le cosce e dopo aver aspettato che si stabilizzasse mi allontano di un passo, dandomi a mia volta una sistemata...

«Adesso come... come funzionerà tra noi?»

Il suo timbro diventa in un attimo ancora più flebile... ha paura di quello che potrei dire, ha paura di un'altra delusione, ma questa volta non si torna indietro e vado incontro all'unica soluzione possibile, all'unica idea che mi balza nella testa...

«Devi sposarmi»

Le parole mi escono dalla bocca secche e gli occhi di Lara incredibilmente è come se fossero aumentati di dimensione...

«COSA?»

Non ho mai sentito uscire dalla sua bocca parole ad un volume così alto, ma è così, l'unica speranza è che sposandola la lascino finalmente in pace, che diventando mia moglie lei diventi zona proibita per quei farabutti...

«Hai sentito benissimo, devi sposarmi e anche il prima possibile»

«CI...CIO...CIOE'...T...T...TU MI STAI CHIEDENDO DI...DI SPOSARTI? TU... CIOE' QUI?»

Si solleva i pantaloni in tutta fretta e comincia a schiacciare tutti i bottoni dell'ascensore per cercare di sbloccarlo, ma esasperata torna a guardarmi rossa come non l'ho mai vista...

«Non possiamo sposarci... Nathan non ha senso, fino a ieri mancava poco e non facevamo un combattimento con gli spazzoloni del gabinetto e oggi mi chiedi di sposarci in un ascensore? Ti sembra normale?»

Sorvolando il fatto della guerra con gli spazzoloni del gabinetto, il suo discorso non fa una piega, di certo non era il modo in cui avrei voluto chiederglielo, ma le circostanze al momento non mi permettono alternative...

«Lara io ti amo e voglio sposarti, voglio passare il resto dei miei giorni con te perché solo quando siamo insieme mi sento veramente completo, voglio svegliarmi ogni giorno e trovarmi sommerso da quella montagna di capelli neri, voglio scovare i tuoi occhi azzurri e baciare quelle labbra carnose ogni giorno della mia vita. Lara tu sei luce e ho bisogno di te per sopprimere la mia oscurità. Lo so che non ho un anello ma...>>

Non riesco a terminare la frase che vengo interrotto dalle labbra di Lara strette alle mie e dalle sue esili braccia legate al mio collo, la stringo dalla vita e la sollevo alla mia altezza. Prima di chiudere gli occhi e abbandonarmi a quel turbine di emozioni, vedo una lacrima solcarle la guancia, cosa che automaticamente me la fa stringere ancora di più. La allontano di poco e torno a guardarla negli occhi ormai arrossati...

«Allora questo è un si?»

Mi regala uno dei suoi sorrisi più belli e dopo avermi baciato la punta del naso annuisce timida ma felice e giuro su Dio che lo sono anche io. Improvvisamente però il suo sorriso e la sua gioia vengono sostituiti da un'espressione di inquietudine. Scende dalle mie braccia e torna a pigiare i bottoni agitata...

«Adesso però ti prego sblocca questo affare»

Mi avvicino a lei e dopo aver sbloccato l'ascensore, lei preme il piano terra...

«Come abbiamo fatto a passare dalla felicità per una proposta di matrimonio a tutta questa agitazione?»

Resta in silenzio a testa bassa mentre si stringe le dita nervosa. E' chiaramente nel panico ed io sono più confuso che mai. Raggiunto il piano terra, fugge via sotto l'occhio curioso del portinaio ed io dopo un iniziale momento di smarrimento la seguo all'uscita e l'afferro dal braccio per fermarla...

«Lara cosa diavolo ti prende ora?»

Sollevo le mani fino alle sue spalle e la tengo ferma facendo attenzione a non farla scappare via. Lei titubante alza la testa e dopo un iniziale sguardo, lo devia come se avesse paura di sostenerlo...

«Io... io... niente Nathan sto bene... è solo che in questo periodo sono successe troppe cose e mi sento altamente confusa»

Non posso credere che sia agitata solo per questo. Faccio scivolare le mie mani lungo il suo collo per rassicurarla e premo la fronte contro la sua, aspettando ansioso che mi guardi e una volta raggiunto il mio scopo, poso le labbra sulle sue e finalmente riesco a sentire il suo corpo rilassarsi al mio tocco. Stacco le labbra dalle sue, ma non metto distanza tra di noi, capisco che ha bisogno di avermi vicino come io ho bisogno di lei...

«Eri venuta per dirmi altro vero?»

Le mie parole sembrano colpirla in pieno e splanca gli occhi impaurita, io per far si che lei continui a rilassarsi le accarezzo il collo con dolcezza e lei pare apprezzarlo...

«Si Nathan io devo dirti una cosa importante, ma non sono sicura della reazione che potresti avere»

Nella mia testa cominciano a formarsi scenari assurdi ai quali non voglio pensare, ma soprattutto esternarli, poiché non farei altro che bloccarla ancora di più...

«Provaci, ti prego»

Cerco di controllare la voce per cercare di non farla spaventare e non smetto di accarezzarle il collo...

«Nathan io...io... io sono...«

Vengo distratto da un particolare alle sue spalle che in un attimo richiama tutta la mia attenzione, un auto che conosco benissimo è appostata nel parcheggio e in me scatta l'allarme di pericolo, così mi stacco da Lara e faccio due passi verso la macchina, fermandomi solo quando ho la certezza che sia vuota...

«Nathan?»

Mi volto di scatto nella sua direzione e mi riavvicino a lei a grandi falcate per poi afferrarla e trascinarla verso il parcheggio dei taxi...

«Nathan ma che diavolo ti prende?»

Non posso dirle cosa sta succedendo, anzi devo cercare di tranquillizzarla il più possibile e non destare sospetti...

«Nulla, ho dimenticato di avere un appuntamento importante, torna a casa, verrò a prenderti stasera alle 8:00 pm e vestiti elegante, dobbiamo festeggiare il nostro fidanzamento»

Cerco di essere il più dolce possibile, lei però è chiaramente confusa, ma poco importa in questo momento, la mia priorità ora è quella di non farci scoprire e di farla arrivare a casa sana e salva. Apro la portella del taxi e faccio si che si accomodi dentro il prima possibile...

«Ma... ma Nathan...io devo parlarti assolutamente»

Leggo il grande bisogno che ha di farlo, ma abbiamo davvero poco tempo...

«Stasera mi dirai tutto, promesso»

Mi piego, le do un bacio veloce e dopo aver comunicato all'autista l'indirizzo di casa sua chiudo lo sportello e torno in direzione del mio palazzo, quasi con l'affanno. Non riesco a decidere se essere  tranquillo o meno, almeno finché una mano si posa sulla mia spalla mentre aspetto l'ascensore...

«Nathan»

Mi volto come se avessi preso la scossa e mi scontro con gli occhi verdi della persona che forse odio più al mondo...

«Carl»

Mi regala uno dei suoi mezzi sorrisi fastidiosi e mi guarda come se stesse cercando di scrutarmi. Ci ha visti o sono riuscito a mandarla via prima del tempo?

«Sono qui per mia figlia, mi ha chiamato per venirla a pendere»

Non accenna a nulla e questo mi fa sperare al meglio...

«Si è di sopra, ieri ho dovuto portarla a casa mia poiché era strafatta»

A quelle parole la sua espressione pare infastidita, ma dura poco, dato che nel giro di qualche secondo torna a guardami sarcastico...

«I ragazzi sono così Nathan, che vuoi farci»

Nel frattempo l'ascensore è arrivata al nostro piano e siamo entrati dentro senza far trapelare neanche una parola. Raggiunto il piano entriamo in casa e ci scontriamo con una Sarah sconvolta...

«Papà finalmente, pensavo non saresti più arrivato e tu Nathan non guardarmi, sono orribile»

Come se mi interessasse guardarla...

«Sono arrivato, ora muoviti invece di frignare come una bambina»

Senza ribattere, afferra le scarpe alte senza infilarle e la pochette posta sul divano per poi avviarsi verso l'uscita con il padre, che pare deluso dalle condizioni in cui la figlia si è ridotta. Li accompagno all'ascensore per cortesia e l'ultima cosa che vedo prima che le porte si chiudano è quel sorriso malizioso di Carl che tanto temevo da ragazzino e che oggi nonostante io sia un adulto mi mette ancora i brividi.
Non so cosa pensare, non mi ha minimamente accennato nulla inerente a Lara, ma la mia paranoia mi assilla anche se forse non dovrebbe. Deciso a distrarmi, afferro il cellulare e chiamo Mark che grazie al cielo non tarda molto a rispondere...

«Nathan amico mio»

«Amico mio un corno, ieri mi hai colto in trappola»

«Non era mia intenzione, lo sai quanto sa essere caparbia Nina»

Oh lo so benissimo, lo sanno tutti...

«Lo so, ma io sono il tuo migliore amico cazzo»

Dovrei essere arrabbiato con lui, ma non ci riesco, questo non toglie il fatto però che possa fare la parte dell'offeso e divertirmi un po'...

«Lei è donna... è insistente ed è la mia fidanzata. Poi in sua difesa, sperava solo di farvi riunire, avanti Nathan è ridicolo che vi siate lasciati»

«Hai ragione»

«Poi ovviamente non ci aspettavamo tutto quello che poi effettivamente è successo... aspetta... hai detto che ho ragione? Hai bevuto?»

«Non ho bevuto»

«Allora stai male? Forse hai la febbre?»

Mi pare che stia esagerando, alla fine non sono così scorbutico...

«Nessuna febbre, niente alcol, niente di niente Mark»

Dopo un breve momento di silenzio, la voce di Mark torna a farsi sentire...

«Sei strano Nathan che succede?»

«Sei libero... tipo un giorno di questi di mattina?»

«Che giorno? Sii un po' più preciso»

Sorrido per il suo tono... è titubante e probabilmente teme quello che potrei dirgli. Giuro su Dio che pagherei milioni per vedere la sua faccia nel momento in cui gli rivelerò la mia novità...

«Insomma, mi stai prendendo in giro? Io sono un ragazzo molto impegnato, come puoi pretendere di impegnarmi una settimana intera senza darmi la minima spiegazione?»

E' più curioso della sua fidanzata è incredibile...

«Devi farmi da testimone»

«COSA? CHI TI HA DENUNCIATO NATHAN?»

Denunciato? Ma cosa diavolo va pensando...

«TE L'HO DETTO MILLE VOLTE CHE DEVI TRANQUILLIZZARTI, CHE NON DEVI COLPIRE LA GENTE COSì COME SE FOSSE NIENTE»

Ok è un deficiente e sta urlando come un pazzo, per di più la sua voce è diventata così stridula che devo allontanare il telefono per cercare di non perdere un timpano. Quando sento silenzio dall'altra parte della cornetta, riavvicino il telefono all'orecchio...

«Io non capisco da dove ti stia uscendo questa voce da femminuccia ora, ma soprattutto non capisco perché pensi sempre male di me»

«Davvero Nathan?»

La nota di sarcasmo nella sua voce mi fa sorridere, ma prima che esploda dalla curiosità, decido di arrivare al sunto della situazione...

«Mark mi sposo»

Istantaneamente gli parte una risata così grossa da farmi rimanere basito. Questo ragazzo non ha la minima fiducia in me. Comincio a camminare avanti e indietro per la casa, speranzoso che termini questo teatrino al più presto...

«Hai finito?»

Dopo aver fatto due colpi di tosse, probabilmente dovuti allo sforzo per ritrovare il contegno di se stesso, decide di smetterla...

«Si... si ho finito... però tu smettila di dire assurdità amico»

«Nessuna assurdità mi sposo davvero»

Si sta chiaramente trattenendo poiché la sua voce trema...

«Certo e dimmi un po'... chi sarebbe la fortunata?»

«Lara ovvio»

Ok ammetto che la situazione ha dell'assurdo, ma non è normale avere questa reazione cosi sproporzionata...

«Lo vedi che dici puttanate? Ieri vi siete scannati, tanto da farla sentire male e ora vi sposate?»

«E' stata di nuovo male?»

Questa volta sono stato io ad alzare la voce, la salute di Lara è la mia priorità in assoluto...

«Un piccolo svenimento, probabilmente dovuto allo stress però ora dovrebbe stare meglio»

«Oh si, sta decisamente meglio è andata via poco fa, Mark comunque sono serio devi...»

Il suono del mio computer mi avvisa dell'arrivo di una mail, così mi avvio nel mio ufficio con ancora Mark al telefono...

«... Un momento solo Mark, ho ricevuto una mail»

Clicco sulla casella della posta e noto un messaggio con uno strano oggetto: "L'HAI VOLUTO TU". Confuso apro la mail e quel che vedo mi fa crollare il terreno sotto i piedi. Il video di Lara imbavagliata e in lacrime che si dimena in quello che sembra l'abitacolo di un furgone. Il sangue mi pompa nel petto così tanto veloce da non capirci più nulla...

«NO! PORCA PUTTANA»

ANGOLO AUTRICE:
13/06/2018
Si Dadda è tornata, sono passate ben tre settimane dall'ultimo capitolo, ma ci sono riuscita🙈. Adesso l'unica differenza è che sono sposata, ho cambiato città e sto cercando un lavoro che mi distragga dalla pesante solitudine. Niente di che insomma. Spero che almeno ne sia valsa la pena di aspettare. Il capitolo come mio solito lascia l'amaro in bocca e una curiosità inaudita, però in mia difesa posso solo dirvi che ormai siamo quasi alla fine. A conti fatti dovrebbero mancare solo quattro capitoli, vi rendete conto? Solo quattro capitoli (massimo 5 con l'epilogo), io se ci penso m viene la tristezza, ma anche la curiosità di vedere le vostre reazioni alla fine di questa storia. Voi invece, non siate tristi mi raccomando, per il futuro ho in serbo una nuova storia e qualcosa mi dice che vi piacerà. Detto questo volevo ringraziarvi anche per tutti gli auguri e i complimenti che mi avete fatto, mi avete riempito il cuore di gioia e non lo dico tanto per dire, si ormai lo sapete che vi amo♥️♥️♥️. Grazie anche per non avermi abbandonata in questi giorni di assenza e soprattutto per le 64.200 letture e le 5890 stelline.
Come ultima cosa volevo ricordarvi che ho una pagina instagram che si chiama daddataras_wattpad, su di essa faccio tante folli storie, dove non ci crederete, ma ci metto la faccia😂😂😂.Vi aspetto. Adesso vi saluto e vi do appuntamento al prossimo capitolo, che vi prometto arriverà molto prima del tempo che avete aspettato per questo. Bacini, bacetti e bacioni da Dadda vostra😘♥️😘♥️😘😍.

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