38.BRUTTA BESTIA LA GELOSIA
«OH MIO DIO È FANTASTICO»
«Nina non urlare»
«Nina non urlare mi dici? In questo momento vorrei solo fare una serie infinita di salti mortali per la felicità, porco cacchio ma l'hai visto o no?»
Spontaneamente mi nasce un sorrisone immenso sulle labbra e guardarla in questo stato di eccitazione mi contagia e all'improvviso le salto goffamente sulle spalle. Purtroppo per me però, la mia amica ha l'equilibrio di un tricheco con la cervicale infiammata e cadiamo precipitosamente sul pavimento, lei sdraiata di faccia ed io seduta a mó di fantino sul suo sedere.
«Ti sembra il momento di giocare al cowboy Lara?»
«Oddio Nina ti ho fatto male?»
«Ma no che dici, io ogni tanto mi diverto a spezzarmi l'osso del collo »
Cerco di alzarmi con fatica, ma una voce mi fa paralizzare sul posto...
«Ragazze vi state accoppiando? No perché se è così non vi disturbiamo»
Nei momenti più imbarazzanti e sconvolgenti della mia vita, Nathan e Mark sono sempre in prima fila e il sarcasmo del ragazzo della mia migliore amica si distingue sempre dalla massa...
«Siamo cadute»
«Cadete in un modo decisamente strano, però siete belle da vedere»
Alzo lo sguardo scandalizzata proprio nel momento in cui Nathan gli da una gomitata nello stomaco accompagnata da un'occhiataccia...
«Avete bisogno di una mano per rialzarvi?»
«No Nathan, guarda ci riesco da sola»
Mi alzo da Nina con successo ma nel voltarmi verso i due ragazzi inciampo tra le gambe di Nina e se non fosse stato per i riflessi di Nathan sarei finita precipitosamente sul pavimento e invece in questo momento sono letteralmente immersa nel suo petto...
«Lara Misericordia tutto ok?»
«Profumi di buono»
Parlo con voce così bassa che io stessa faccio fatica a sentirmi e Nathan confuso mi stacca da lui e mi solleva il viso nella sua direzione...
«Che hai detto?»
Cretina di una Lara che non sei altro...
« Che scema che sono... ho detto questo»
Nina che nel frattempo si è alzata dal pavimento non perde occasione per sbugiardarmi davanti a tutti...
«A me era sembrato che parlassi del suo profumo»
Mi volto di scatto verso di lei e di fronte mi trovo un sorriso così innocente da farmi passare ogni istinto omicida. Decido di lasciar perdere e mi volto verso Nathan che a sua volta mi sorride dolcemente...
«Allora ti piace?»
«Mi chiedi se mi piace? Adoro questo posto»
Siamo tornati da Londra da qualche giorno e miracolosamente il nostro locale è quasi pronto, il lavoro che ha fatto il team di Nathan è fantastico, descriverlo mi è quasi impossibile, ma l'eleganza e contemporaneamente l'aspetto famigliare che trasuda è impressionante.
Una volta mi parve di confessare a Nathan di amare lo stile greco in una maniera viscerale e lui deve essersene ricordato poiché nell'ambiente prevale il bianco con dettagli blu elettrico, delle colonne greche sono posizionate al centro della stanza, il grande banco di legno bianco, le porte anch'esse bianche, dei quadri con varie isole greche rappresentate, infondo sulla destra del locale al fianco della vetrina ci sono dei divanetti anch'essi bianchi con piccole decorazioni laterali blu. Insomma è tutto bianco, anche i tavolini e le sedie di legno, non sono brava con le parole ad esprimere ogni minimo dettaglio, ma lasciatemi dire che è tutto davvero fantastico. Certo mancano ancora molti dettagli, ma sicuramente dopo capodanno sarà tutto perfetto. Si perché inaugureremo la sera del primo gennaio...
«Nathan?»
«Si?»
«Come hanno fatto a finire così velocemente?»
«Segreti professionali»
«O soldi industriali»
Mi regala un sorriso furbo ed io distolgo lo sguardo per non dargli soddisfazione, questo ragazzo mi fa morire... nel vero senso della parola.
Improvvisamente il rumore della porta fa saettare lo sguardo di tutti noi verso di essa, rivelandoci la figura di un ragazzo che sorride nella nostra direzione, soffermandosi più del necessario verso di me...
«Buongiorno»
Non ho idea di chi sia, ma non rispondere sarebbe ineducato, così provo ad avvicinarmi ma Nathan mi anticipa...
«Lei è?»
Non lo ha neanche salutato, potrebbe essere un nostro futuro cliente e non l'ha neanche salutato. Ha una catena di locali e non conosce neanche le basi dell'educazione.
«Salve, scusate l'intrusione il mio nome è Eric»
Si avvicina a Nathan e gli pone la mano aspettando più tempo del necessario che lui ricambi, dato che il mio simpatico ragazzo l'ha squadrato prima dalla testa ai piedi.
«Piacere, hai bisogno di qualcosa?»
Dopo essersi scambiati una fugace stretta di mano il ragazzo si gratta la testa e sorride imbarazzato, rivelandoci dei denti bianchissimi. Prima che Nathan lo faccia scappare decido di intervenire trascinandomi Nina dietro.
«Ciao Eric, piacere io sono Lara e lei è Nina, siamo le proprietarie di questo posto... hai bisogno di una mano?»
Il ragazzo mi stringe la mano e torna a fissarmi intensamente...
«A dire il vero si, ho saputo che a breve aprirete questo posto e mi chiedevo se avevate bisogno di un barman»
«Non hanno bisogno di nulla»
Alzo di scatto la testa nella direzione di Nathan e noto che nel frattempo Mark si è avvicinato a lui tenendogli una spalla tra le mani e sorridendo sotto i baffi. Deve smetterla di mischiarsi nelle mie cose e deve capirlo una volta per tutte...
«Nathan so cavarmela grazie...»
Mi volto ancora una volta verso il ragazzo biondino dagli occhi color nocciola che mi osserva divertito...
«A dire il vero non ci avevamo ancora pensato, non vorremmo fare proprio un angolo alcolici, ma sicuramente caffè e quant'altro si... credo che insomma, un barman d'esperienza sia sempre gradito... un attimo, hai esperienza giusto?»
Il sorriso che spunta dalle sue labbra è bellissimo e non so per quale sorta di sortilegio coinvolge anche me e la mia strana amica, che stranamente non ha proferito mezza parola finora, anzi, ha continuato a fissare Nathan con uno sguardo derisorio.
«Certo che ho esperienza, possiamo vederci tipo stasera e provvederò a portarti le mie referenze per iscritto, magari beviamo anche qualcosa, che ne dici?»
Non oso guardare Nathan perché conosco a memoria l'espressione che potrebbe avere, devo dimostrargli però che non sono un povero cucciolo indifeso e che so davvero cavarmela...
«Mi dispiace, questa sera uscirò con il mio fidanzato, dobbiamo fare un po' di commissioni e spese...»
Lo indico con il dito , ma senza guardarlo, ho davvero paura che mi abbrustolisca solo con lo sguardo. Eric evidentemente sorpreso da quanto gli ho detto fa scorrere il suo sguardo due o tre volte da me a lui per poi tornare a concentrarsi su di me...
«Allora come possiamo fare?»
«Non saprei, noi inauguriamo giorno 1 alle ore 7:00 pm, ma sarei crudele a chiederti di cominciare proprio quel giorno, magari non so... dopo il primo dell'anno quando vuoi potresti venire a lasciarmi il tuo curriculum»
«Per me non è un problema venire giorno uno, sono ansioso di cominciare e se mi riterrete idoneo, potrei farlo anche subito»
Volenteroso il ragazzo, mi piace la gente così, sveglia e attiva. Nathan invece è un caso a parte, pare che gli stia per venire un attacco cardiaco per la rabbia, ma non dice più nulla...
«D'accordo Eric allora ci vediamo il primo dell'anno»
«Non mancherò»
Dopo aver salutato me e Nina con un'altra stretta di mano, ha avuto il buon senso di salutare i nostri ragazzi con un cenno della mano e se Mark ha ricambiato, il mio fidanzato non ha nascosto il fatto che il tizio non gli stia a genio, a furia di occhiatacce.
Una volta uscito alzo lo sguardo con un sorriso nella sua direzione ma purtroppo mi muore sulle labbra. Gli occhi di Nathan sono peggio di una coltellata in pieno petto. Mi giro velocemente verso Nina e senza dirle nulla capisce al volo le mie intenzioni e di precipita verso Mark prendendolo a braccetto...
«Tesoro, mi sono ricordata di dover comprare una cosa andiamo?»
«Cosa?»
«Un... un... ca... calendario, sì proprio un calendario»
«Un calendario? A cosa ti serve?»
«A cosa servono i calendari? Servono a... insomma a... mi servono per segnare le date del ciclo»
«Per quale motivo te le segni scusa?»
«Dannazione Mark quante domande, le segno per controllare la mia ovulazione»
«Continuo a non capire»
«Mi stai snervando in maniera incredibile. Lo faccio per evitare di restare incinta, vuoi per caso diventare padre?»
Improvvisamente Mark pare svegliarsi dal suo stato di trans e stringe a se il braccio che Nina teneva legato al suo per poi tirarla nella sua direzione...
«Ciao ragazzi, noi dobbiamo proprio andare a comprare calendari per i prossimi 5-6 anni almeno, ci vediamo dopo»
Trattengo a stento una risata per la scena al quale i nostri amici ci hanno fatto assistere, mentre a Nathan non gli è uscito mezzo sorriso neanche a pagarlo. L'ho visto sorridere più nei tre giorni in Italia che in tutti i mesi che ci conosciamo.
Rimasti soli mi avvicino con cautela a Nathan e gli sfioro il braccio con delicatezza, lui non mi guarda ma serra la mascella... brutto segno...
«Che succede ora?»
Fa scontrare i suoi occhi con i miei e ogni mio presentimento prende forma... è arrabbiato...
«Non ho assolutamente nulla»
«Sai di solito, queste scenate le facciamo noi donne»
«Io non sto facendo nessuna scenata»
Fa per andarsene dandomi le spalle, ma io prima che possa allontanarsi più di tanto lo stringo forte a me dalle spalle...
«Non andare via da me, abbiamo promesso di affrontare le situazioni e soprattutto di parlare, ti prego dimmi cosa c'è che non va»
Non si muove, ma il suo respiro è chiaramente irregolare, lo conosco abbastanza bene da capire che in questo momento lui stia cercando di controllare i suoi istinti...
«Io... non riesco a starne fuori Lara»
«Cosa?»
«Una volta mi hai chiesto di non invadere i tuoi spazi più del necessario e nonostante io lo trovi giusto non ci riesco»
«Nathan io non...»
Si volta di scatto e mi posa un dito sulle labbra per zittirmi...
«No Lara... non dirmi nulla, io sono consapevole di essere troppo possessivo nei tuoi confronti, ma non riesco a farci nulla. Vedo come ti guardano gli occhi e mi fa imbestialire ancora di più il fatto che tu non te ne renda conto, loro ti desiderano, ti vogliono... ed io non posso fare finta di nulla»
Le sue parole rispecchiano esattamente i miei pensieri, prova la mia stessa gelosia, anche io quando vedo le donne girargli intorno o semplicemente fissarlo, mi sento impotente e soprattutto arrabbiata con il mondo, ma ho capito che non posso farci più di tanto se non conviverci e sperare che lui non guardi nessun'altra come guarda me...
«È per Eric giusto?»
«Non solo, anche se non capisco il motivo per cui tu debba assumere proprio lui, quando ancora non sai se potrai permettertelo»
«Sempre propositivo nei miei confronti»
«Oddio Lara, sai benissimo quello che volevo dire»
«Io non ho occhi che per te Nathan e tu devi credermi, però io non posso convivere con altre restrizioni, conosci la mia storia e sai quanto non lo sia già di suo. Ti prego cerca di essere più flessibile con me, io ti amo e giuro di portarti rispetto per tutta la vita, ti prego di credermi»
Mi guarda e mi pare di intravedere l'ombra di un sorriso, ma non ne sono sicura...
«Proverò ad essere meno ossessivo con te, ma non ti prometto niente»
«È già un passo avanti»
Mi avvicino, gli lego le braccia al collo e lui non aspetta molto prima di abbassare la testa all'altezza della mia e baciarmi con delicatezza per poi approfondire il bacio come solo lui sa fare.
So anche come finirà se non mi stacco subito e con tutta sincerità non possiamo permetterci che entri qualche operaio e ci becchi nel bel mezzo di un amplesso, così con non poca fatica mi stacco da lui carezzandogli il viso...
«Portami a fare shopping»
«A dire il vero io volevo portarti altrove»
Sorrido istintivamente immaginandomi mille scenari dove Nathan potrebbe darmi piacere e con fatica mi costringo a tornare alla realtà, riprendendo il controllo di me stessa...
«Anche se probabilmente il tuo scenario mentale è più interessante, io ho davvero bisogno di andare a comprare un abito per la cena con i tuoi»
Mi afferra dalla vita e fa scontrare i nostri corpi in maniera poco delicata per poi guardarmi con estrema malizia...
«Beh, si da il caso che a casa mia io abbia una marea di vestiti per te, tutti nuovi ed eleganti, fatto per il quale potremmo cogliere due colombi con una fava e rendere così felici entrambi, che ne dici?»
«Vuoi fare il furbo con me?»
«No, voglio fare il furbo in te, il che è diverso»
Il solito calore nel mio viso si diffonde sulle mie guance, segno che io son diventata rossa e lui invece di liberarmi dall'imbarazzo, afferra entrambe le mie natiche con le sue grandi mani e mi stringe a se ancora di più...
«NATHAN»
«Si effettivamente mi piacerebbe sentirti urlare il mio nome anche»
«Santo cielo, meglio che non dico più nulla, ogni cosa la stai usando contro di me, comunque dobbiamo andare a fare shopping, voglio scegliermelo io il vestito ok?»
Mi lascia un bacio sul collo e si stacca da me lasciandomi una sensazione di freddo nel corpo e quasi mi maledico per aver rifiutato la sua proposta...
«Beh se proprio non vuoi accettare... andiamo pure, ma sappi che mi prenderò la mia vendetta»
«Si, lo dici sempre»
Ancora intontita e con un filo di voce lancio un'altra bomba a mano senza volerlo e lui si piega ancora una volta all'altezza del mio viso senza toccarmi...
«Quindi sai bene che mantengo sempre ciò che dico»
Il cuore mi sta martellando nel petto in maniera vergognosa ed io lo sto odiando ancora di più perché è capace di farmi perdere il controllo e la dignità in questi momenti. Mi allontano e mi avvio verso la porta per uscire...
«Andiamo Nathan e sappi che ti odio»
«Si andiamo... e sappi che non ti credo»
«Zitto e cammina»
«Si signora padrona»
Sfuggita a quella situazione imbarazzante come già preannunciato siamo andati in giro per negozi, o meglio siamo andati in decine di negozi senza successo, gli abiti erano così scontati e insipidi che sinceramente non attiravano per nulla la mia attenzione. A quanto sembra sarà una cena formale per cui ho bisogno di un abito elegante e mi sto disperando interiormente, anche perché il tempo a disposizione è davvero poco. Mentre camminiamo mano nella mano per le vie di Londra, Nathan si blocca all'improvviso ed io colta di sorpresa quasi cado, essendomi sbilanciata in avanti...
«Cosa diavolo ti prende?»
«Mi è venuta in mente una cosa... ma non sono sicuro che ti piacerà»
«Oh avanti parla»
«Un negozio in realtà c'è...»
Lo guardo confusa, ma improvvisamente mi viene come un flashback e la mia testa comincia a muoversi in segno di negazione...
«Non tornerò in quel negozio di snob neanche se mi minacci di punzecchiarmi il sedere con il tridente di re tritone»
Cosa ho detto?
«Cosa hai detto?»
Ecco appunto... Cretina di una Lara... Nathan se all'inizio era sorpreso per la mia affermazione poco consona, adesso contiene a stento una risata, i suoi zigomi si muovono in maniera scomposta e gli occhi sono lucidissimi...
«Puoi ridere»
«Sto... sto cercando di contenermi, ti prego di non insistere, non ridere per me sarà una vittoria»
Lo vedo alzare gli occhi al cielo per poi tornare a guardarmi serio...
«Ok ci sono... quindi non vuoi andare?»
«Assolutamente no»
«Bene allora dovrai accontentarti di uno dei miei vestiti, conservati parsimoniosamente a casa mia»
Crede di aver vinto ed io non posso permetterlo, ma d'altra parte li dentro non voglio metterci peso. Continuo a fissarlo indecisa sul da farsi...
«Tic-Tac, Tic-Tac, Tic-Tac»
«Maledizione ok, andiamoci»
«Grazie al cielo, su è a qualche angolo più avanti, alziamo il passo»
«Nathan per stare al passo con te io dovrei correre, quindi ti prego non esagerare... e no non puoi prendermi in braccio»
Mi sorride divertito come se avessi sconfinato nella sua testa e distrutto i suoi piani, ma lo conosco abbastanza bene da capire quali potevano essere le sue intenzioni...
«Piccola strega, come mi dicesti tu una volta, "esci dalla mia testa"»
«Simpatico, veramente simpatico, avanti muoviti prima che mi passi l'ultimo briciolo di forza di volontà per andare in quel posto»
Arriviamo fuori il negozio e devo ammettere pur non volendolo fare, che gli abiti esposti sono favolosi, niente a che vedere con gli altri di oggi...
«Allora entriamo?»
«Si, non mettermi ansia, adiamo»
«Prevedo minuti infernali»
Faccio finta di non sentirlo ed entro nel negozio seguita subito dopo da lui. Una ragazza di corporatura minuta e capelli rossi tagliati a caschetto mi si avvicina con un sorriso...
«Salve signora, posso esserle utile?»
Signora? Sembro una signora per caso? E chi è questa ragazza così carina? Dov'è finito il mostro cattivo? Troppe domande poche risposte...
«Beh si... avrei bisogno di un vestito elegante da sera»
«Perfetto mi segua, le mostrerò varie alternative... può venire anche suo marito»
Che? Cosa? Come? Dove? Mio marito?
«Lui non è... cioè lui non...»
«Non sono ancora suo marito»
Capito? Lui non è ancora mio marito, aspetta cosa ancora? Oh mio dio. Mi volto sconvolta verso Nathan per poi tornare a guardare la povera ragazza diventata rossa anche in volto per l'imbarazzo...
«Oddio scusatemi, ho pensato che... insomma vi chiedo scusa»
Io non ho parole, sono sconvolta dalle cinque parole di Nathan. "Ancora" può significare che un giorno vorrebbe diventarlo o semplicemente mi sto solo facendo dei film mentali che neanche Spielberg...
«Non si preoccupi, non è successo nulla»
E ora fa anche il diplomatico, io sono sconvolta mentre lui pare così tranquillo, come se non fosse successo nulla.
Seguiamo la ragazza e una volta raggiunto lo spazio verso i camerini ci scontriamo con la responsabile della scorsa volta...
«Oh signor Silver che piacere vederla, signorina buongiorno anche a lei, spero che Margaret le stia dando le attenzioni che merita»
Mi sorride cortese, ma capisco chiaramente dove vuole andare a parare...
«Salve, si Margaret è deliziosa, le ho chiesto appunto di cercare un abito da sera per me ed anche l'accoglienza è stata delle migliori, a differenza della scorsa volta»
Prendi e porta a casa tesoro...
«Mi fa davvero tanto piacere, noi investiamo su questi ragazzi e mandarli via come è successo con la ragazza della scorsa volta, non è mai piacevole»
«L'avete licenziata per quello che è successo con me?»
«Certo, il giorno stesso, questo locale ha una reputazione invidiabile da tutta Londra e non permetteremo a nessuno di macchiare il nostro nome, la ragazza ha sbagliato e ha pagato»
Onestamente non so come sentirmi. La mia parte orgogliosa pensa che se lo merita, mentre la mia parte buona è un po' dispiaciuta, magari ha una famiglia e per colpa della mia sfuriata ha perso la stabilità economica che aveva...
«Capisco»
«Allora io vi lascio al vostro shopping, a dopo»
«Salve a dopo»
Approfitto del fatto che Margaret sia in giro per il locale a cercare vestiti e afferro il braccio di Nathan per attirare la sua attenzione che non tarda ad arrivare...
«Ho fatto licenziate una persona, andrò all'inferno»
«Penso che per andare all'inferno serva ben altro, comunque a prescindere non è stata colpa tua, la tizia se l'è meritato»
«Lo dici solo per tranquillizzarmi vero?»
«Lara no, quella ragazza quel giorno fece perdere la pazienza anche a me, tu le hai dato una lezione di vita, che magari un giorno le sarà utile, stai tranquilla»
Sto per replicare ma la piccola figura di Margaret ci si presenta davanti con un carrello strapieno di vestiti...
«Andiamo a provarli?»
«Tutti?»
«Ehm, non lo so... quelli che vuole, insomma io non conoscendo i suoi gusti ho preso un mix di merce, ma se qualcuno non dovesse piacerle possiamo scartarlo senza problemi »
«Hai ragione, andiamo allora... Nathan a tra poco»
«A tra poco piccola»
Quando mi chiama piccola mi manda in subbuglio gli ormoni, lo so che non sono normale, ma che ci posso fare...
Entro nel camerino e comincio la mia staffetta di vestiti sentendo commenti del tipo "troppo scollato avanti, troppo scollato dietro, troppo corto" da parte di Nathan che pare si stia divertendo di gustoa tormentarmi la vita oggi. Stanca di questo gioco mi allontano per cercare qualcosa che possa andar bene ad entrambi e mi incanto ad un manichino, dove un abito rosso fuoco cade morbido al pavimento, le maniche omerali e la scollatura sono ricoperte da Swarovski luminosissimi, automaticamente me lo immagino addosso e lo sento mio...
«Margaret è lui»
«Chi signorina?»
«Dico l'abito è lui»
«Oh mi scusi non avevo capito che stesse parlando del vestito»
«Margaret credo che tu mi stia chiedendo troppe volte scusa e ti prego chiamami Lara»
«Oh scusami Lara»
Rendendosi conto dell'ennesima gaffe, si tappa la bocca imbarazzata, non resisto alla sua espressione e scoppio a ridere contagiando poi anche lei che si sforza tanto per contenersi...
«Margaret, sicura di non essere mia sorella?»
«Purtroppo si, sono figlia unica»
«Avanti andiamo a provarlo»
Ci avviamo ancora una volta verso i camerini, Margaret è alle mie spalle con il vestito mentre io cammino con passo spedito almeno finché non mi fermo di botto facendo scontrare Margaret contro di me.
«Oh mio Dio Lara che succede?»
Mi volto verso di lei e le faccio segno di fare silenzio per poi tornare a guardare la brutta scena che mi si è presentata davanti agli occhi.
La maledetta rossa e Nathan insieme, sono uno di fronte all'altro, lei gli mette una mano sulla spalla e sorride come una cretina. Aspetto qualche attimo sperando che lui l'allontani e prenda le distanze ma non succede, anzi sembra stranamente a suo agio e la collera prende possesso del mio corpo. Prendo Margaret dal braccio e la trascino con me in un posto dove non possano vederci...
«Margaret prendo questo, ora ho bisogno però che tu mi dia una mano»
La ragazza è confusa e posso ben capirla, ma ho davvero bisogno di lei...
«Certo, tutto quello che vuoi, ma il vestito non vuoi provarlo?»
«No andrà benissimo, ho bisogno però che tu mi vada a prendere la borsa e la giacca dal camerino, senza farti vedere dal grosso tizio e dalla rossa antipatica»
Penserà che sono pazza e ha ragione, ma come posso spiegarle la situazione? Onestamente non riesco a capire neanche io il motivo per il quale mi sto comportando così, sta di fatto che non voglio scambiare mezza parola con quell'arpia si Sarah...
«Non mi metterai nei guai vero?»
«Assolutamente no, però ti prego muoviti, dobbiamo fare velocemente, dai a me il vestito lo porto io in cassa, ti aspetto lì»
Senza rispondermi parte come un missile ed io comincio ad avviarmi verso la cassa.
Non so come ma Margaret mi raggiunge in un lampo, con i miei indumenti tra le braccia, ancor prima che io raggiunga la cassa...
«Ecco a te, quei due sono impegnati in una conversazione e non si sono neanche accorti della mia presenza»
Stringo i denti per non andare a stringere la gola a quella brutta megera e una volta raggiunta la cassa poso l'abito sopra e invito Margaret a fare il più veloce possibile e la poverina mi accontenta. Credo che per lei io sia stata una delle clienti più strane in assoluto, ma che posso farci, di solito sono anche peggio. Una volta messo il vestito nella busta passo la carta di credito alla ragazza e nel frattempo cerco contanti nella mia borsa...
«Ecco fatto, a te Lara e grazie»
Prendo la carta e nello stesso tempo le lascio una banconota da cento sterline nelle mani, non sono solita a fare queste cose, ma questa ragazza oggi se l'è proprio meritato...
«Lara non devi, davvero»
«Infatti non devo, ma voglio farlo, ora devo scappare Margaret alla prossima»
«Allora grazie, ma lascia qui il suo fidanzato?»
«Sa dove trovarmi, ciao ciao»
Dopo esserci scambiate un sorriso esco alla velocità della luce dal locale e cerco la con lo sguardo la fermata più vicina per la metropolitana.
Lara pazza Lara, lui si arrabbierà da morire, anche se lo merita, non ti pare di aver esagerato? Soprattutto dopo quello che è accaduto con Eric prima? Fai lezioni e poi sei la prima ad avere questi attacchi?
Oh santo cielo, che brutta bestia la gelosia. Credo proprio che questa non me la farà passare liscia.
ANGOLO AUTRICE:
14/03/2018
Ciao bimbiiiii, se pur con ritardo eccomi qui, spero che almeno ne sia valsa la pena di aspettare.
Avete visto la challenge? 😂😂😂. Avrei voluto rispondere a domande più interessanti, anzi se qualcuno di voi volesse prepararmene una diversa, dove magari le domande siano più inerenti alla mia persona o alla mia storia e non estremamente generiche, sarò felice di rispondervi con piacere.
Comunque cosa mi dite di questo capitolo? Cosa avranno da dirsi Nathan e Sarah di così importante?
La scelta di Lara di fuggire via come sarà interpretata è affrontata da Nathan?
Fatemi sapere cosa ne pensate con tanti commentini e se il capitolo vi è piaciuto lasciatemi una stellina. Grazie per le 40.100 letture e le 4.140 stelline, state facendo diventare questa esperienza per me un sogno.
Ora vi saluto e vi do appuntamento al prossimo aggiornamento, abbiate pazienza con me e prometto di non deludervi, bacini, bacetti e bacioni da Dadda vostra 😘♥️
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