37.C'È SEMPRE UNA FINE 🔴

ATTENZIONE!!
CAPITOLO CON CONTENUTI PER ADULTI!!!
NON LEGGERE SE FACILMENTE IMPRESSIONABILI!!!

LARA POV
Come quasi per ogni cosa, arriva sempre la fine, di certo la nostra vacanza lo è. Sarei voluta rimanere altri giorni con mia nonna, ma purtroppo la mia situazione non me lo permette. È già stato un miracolo tornarci per ben due volte in questa terra, figurarsi se potevo pretendere anche di passarci settimane intere.
Sto preparando le valigie ed i miei sensi captano subito la presenza di Nathan alle mie spalle, sto piangendo e non voglio che lui mi veda...

«La rivedrai presto»

Ok, forse non c'è più motivo di nascondermi, ha capito il mio stato d'animo soltanto guardandomi di spalle...

«Lo so Nathan, ma io...»

«Hai paura di non riuscire a godere della sua presenza quanto vorresti giusto?»

Mi volto di scatto verso di lui con un mega cipiglio in volto...

«La smetti di entrare nella mia testa?»

Nathan si avvicina con un mezzo sorriso in volto per poi prendermi dalla vita e avvicinarmi a lui, ci distanziano pochi centimetri e lui come se nulla fosse continua a fissarmi negli occhi sorridendo...

«Vorrei dirti che sono uno psicologo con i fiocchi o un mago indovino, ma la realtà è un'altra»

Già mi aspetto parole bellissime, romantiche, frasi che solo Nathan sa pronunciare e invece allarga ancora di più il suo sorriso per poi indicare qualcosa alle mie spalle...

«Cosa c'è?»

«Voltati»

Faccio come mi dice e mi scontro contro il riflesso di una Lara confusa. Uno specchio, cioè di fronte avevo uno specchio.

«Quanto ci sei rimasta male su una scala da uno a dieci?»

Sento un calore salirmi alle orecchie e una sensazione strana che conosco benissimo invadere tutta la mia persona, la vergogna...

«Cioè tu hai visto che piangevo dallo specchio»

«Già»

Non è possibile, non posso sempre fare queste figuracce. Mi sbatto una mano sulla fronte e abbasso la testa imbarazzata al massimo...

«Dai che sono cose che succedono»

«Solo a me e poi tu potevi anche dirmelo subito»

«Ora ti arrabbi con me? Tu non vedi lo specchio, ma soprattutto non vedi il mio bellissimo riflesso che si avvicinava a te soavemente e la colpa è mia?»

«Ero soprappensiero»

«Il fatto non sussiste, non puoi prendertela con me»

«Non me la sto prendendo con te infatti»

«A me sembra proprio di si, dovresti vedere come sei rossa»

«È colpa tua, mi metti a disagio»

Punzecchiarci attraverso lo specchio credo non sia comune, ma non saremmo noi se non ci distinguessimo dalle coppie normali...

«Ancora colpa mia? Lo vedi che per te il colpevole sono sempre io?»

Mi volto per dirgliene quattro, ma questa volta forse troppo velocemente, tanto da perdere l'equilibrio e finire sul petto di Nathan che grazie al cielo mi era vicino...

«Lara tutto bene?»

Mi beo del suo profumo per qualche secondo nel frattempo di recuperare forza ed equilibrio per poi alzare il capo e incontrare i suoi occhi preoccupati...

«Tranquillo Nathan, un piccolo giramento di testa»

Comincia ad accarezzarmi la testa dolcemente ed io la riposo sul suo petto...

«Sicura?»

«Mi sono voltata solo troppo in fretta e da imbranata quale sono, ho perso l'equilibrio, cosa vedi di strano?»

«Hai ragione, tutto normale, non tutti possono avere la mia padronanza del corpo»

Cerco di trattenermi per non dargli soddisfazioni, ma è più forte di me e scoppio a ridere tra le sue braccia...

«Sei un'idiota»

«Questo non me l'aveva mai detto nessuno»

«Magari l'avranno pensato»

«Perché pensarlo e non dirlo?»

Cerco di staccarmi da lui ma non me lo permette così finisco ancora una volta sul suo petto con la grazia di un elefante...

«E mollami»

«Mai! Comunque non hai risposto alla mia domanda»

«Perché? Vuoi sapere perché la gente non dice quello che pensa su di te?»

«Esattamente»

«Insomma vuoi dirmi che non lo sai?»

«Se te lo sto chiedendo vuol dire che è così non credi?»

Questa volta giocando sull'effetto a sorpresa con tutta la forza che possiedo mi stacco da lui con uno strattone...

«Insomma, ma ti sei visto? Cioè sei grande grosso, potente, autoritario, arrogante...»

Mi rendo conto di star gesticolando come una forsennata, ma non riesco a calmarmi...

«... intimidatorio, pare che tu abbia la puzza sotto il naso, incuti timore Nathan e sei... e sei...»

«E sono?»

Completamente imbambolata dai suoi occhi perdo completamente il controllo delle mie prole...

«E sei bello da togliere il fiato»

Resto pietrificata dalle mie stesse parole, lui sa di essere bello, ma questa mia dichiarazione in questo momento non ha fatto altro che accrescere il suo ego e lo vedo dal sorriso malizioso che gli si dipinge in volto. Improvvisamente allunga una mano verso di me, sono convinta che voglia accarezzarmi il viso e invece l'abbassa lentamente fino all'attaccatura della mia camicetta azzurra, in un gesto secco mi ritrovo con il seno esposto solo coperto dal mio reggiseno bianco di pizzo e un rumore di bottoni che si schiantano sul pavimento si propaga per la stanza.
I miei occhi sono spalancati ed io sono completamente paralizzata non aspettandomi questo gesto, lo guardo inebetita, quasi spaventata, mentre lui non schioda un solo attimo gli occhi dal mio seno. In un attimo me lo ritrovo addosso che mi bacia il collo in maniera poco pudica, mi sfila la camicetta per poi sganciarmi il reggiseno, non riesco a ragionare, mi ha presa alla sprovvista. Mi slega i capelli e mi sento avvolta dal calore di essi, continua a baciarmi il collo, passando da un lato all'altro, per poi scendere sul mio seno e afferrare il mio capezzolo destro tra i denti e tirarlo in maniera quasi dolorosa, non sto capendo più nulla... è consapevole dell'effetto che mi sta facendo e per questo aumenta la sua audacia facendo scivolare la sua mano sul mio sedere, lo palpa e poi afferra l'orlo della mia gonna e la tira su. Vorrei reagire, dimostrargli quantomeno che sono partecipe in questa montagna di emozioni che sta provocando al mio corpo, ma sto ancora cercando di capirci qualcosa, anche se i gemiti che lasciano le mie labbra credo che siano una prova sufficiente per lui che senza fermarsi un attimo mi sfila le mutandine e le fa cadere sul pavimento, si stacca un attimo da me e comincia a sbottonarsi il pantalone, calandolo sotto il sedere insieme alle mutande rivelandomi un'erezione più che soddisfacente...

«Dimmi che mi vuoi Lara»

Con affanno e desiderio annuisco ed in un attimo mi ritrovo su di lui con le cosce serrate ai suoi fianchi, le braccia salde al suo collo mentre il suo membro preme rigido sul mio monte di venere. Non resisto più, ho bisogno di essere colmata da lui. Proprio quando è sul punto di riempirmi, il bussare della porta mi provoca una scarica di nervosismo assurda.

«Lara siete pronti? Noi si, abbiamo anche fatto colazione e che colazione, credo proprio che a Londra dovrò mettermi a dieta, ma non dirlo a Mark, ne godrebbe soltanto»

Nina maledizione, sempre pronta a disturbarci nei momenti meno indicati.
In altre occasioni per l'imbarazzo mi sarei catapultata per terra e avrei cominciato a rivestirmi, ma Nathan deve avermi fatto qualche tarocco perché dopo un leggero spavento lo guardo e con una mano gli faccio cenno di fare silenzio e ingorda quale sono in questo momento mi lascio sprofondare fino infondo sulla sua eccitazione procurandogli un gemito che mi appresto a raccogliere immediatamente con un bacio umido e intenso...

«Lara allora? State bene? Guardate che entro»

Mentre lui continua a darmi spinte lente, il coraggio che avevo acquisito finora inizia a sgretolarsi, se Nina entrasse sarebbe la mia fine, così con voce non troppo sicura le rispondo...

«Nina si, ho capito... veniamo subito, cioè arriviamo subito, oh insomma su hai capito»

Nathan disgraziato qual'è ha continuato a spingere dentro di me con un ritmo regolare, il che ha trasformato la mia voce in qualcosa che oserei definire da censura.

«Oh... io ho capito benissimo Lara, buon divertimento ragazzi»

L'ultima cosa che sento è la sua risata divertita che man mano si allontana dalla nostra porta, avrò tempo per imbarazzarmi dato che la mia spigliata amica ha capito tutto, ma in questo momento voglio soltanto raggiungere il piacere insieme all'uomo che amo. Gli stringo ancora di più il collo e serro le cosce più che posso cercando di comunicargli quello che voglio, non aspettando poi molto dato che Nathan aumenta le spinte in maniera anomala. Comincio a baciarlo ovunque, labbra, collo, gli mordo il lobo per poi tornare a baciarlo in una maniera che di certo non è da me, non sto capendo più nulla nel vero senso della parola...

«Mi piaci così... così vogliosa, in preda al piacere»

Non posso rispondere, non ne ho le forze e dirgli che anche a me piace essere più aperta con lui sarebbe imbarazzante...

«Dove sei stata per tutto questo tempo?»

Non perde il ritmo nemmeno per un secondo, le sensazioni che sto provando sono così forti, tanto da non sapere più se preferire che smetta o che continui, il piacere che si è formato in me è quasi doloroso e non esagero nel dire che a stento sto trattenendo le urla...

«Nathan io...»

«Anche io piccola, anche io... lasciati andare»

Appena finisce di pronunciate l'ultima parola mi sento invasa dal seme caldo del suo piacere e questa sensazione mi eccita a tal punto da farmi venire quasi in contemporanea. Dio quanto mi piace stare con lui... Dio quanto lo amo...

«Ti amo»

Il mio cuore in questo momento può anche fermarsi, quelle due parole pronunciate da lui in questo momento sono paradisiache per le mie orecchie...

«Ti amo anche io Nathan... troppo...»

Non posso permettermi di perderlo, lui è diventato così importante da essere diventata dipendente e aldilà di quello che la gente può pensare a me questa sensazione piace.

Dopo esserci rinfrancati e rivestiti mi preparo psicologicamente alle battutine della mia migliore amica una volta che usciremo da questa stanza...

«Quanto credi che mi prenderà in giro per quanto accaduto poco fa?»

«Molto»

«Dovresti consolarmi»

«Ma lo sto facendo, volevo risponderti che non è numericamente quantificabile, ho risposto solo molto invece»

«Meglio che io vada da mia nonna, hai bisogno di una mano con le valigie?»

«Secondo te?»

Il solito sorriso presuntuoso. Senza rispondergli esco dalla stanza non prima di aver alzato gli occhi al cielo e sbuffato per questa sua scarsa modestia, ma infondo mi viene da ridere, motivo in più per allontanarmi da lui e non dargli anche quest'altra soddisfazione. Nel corridoio mi ritrovo a camminare in punta di piedi per non farmi beccare dalla mia migliore amica, uscendone momentaneamente vittoriosa, dato che a prescindere me la farà pesare a suo modo. Raggiungo mia nonna nel salone intenta a fissare il giardino dalla finestra, mi da le spalle ma non importa, la stringo tra le mie braccia facendola sussultare leggermente...

«Lara tesoro mio, hai intenzione di farmi venire un colpo?»

«Scusami nonna non era mia intenzione, sei te troppo sensibile»

Mi stacco da lei e mi accomodo al divano facendole segno di raggiungermi. Una volta sedutasi anche lei comincio a guardarla attentamente e nonostante lei faccia la parte della dura, so benissimo come si sente in questo momento, forse perché mi sento esattamente come lei...

«Nonna lo sai che puoi venire con me vero?»

«Lo so tesoro, ma non posso... tu sei la mia ragione di vita, ma qui... io non posso lasciarli Lara»

Si riferisce chiaramente a mia madre e a mio nonno e mi si stringe il cuore in una maniera incredibile...

«Loro sono sempre con te, me l'hai insegnato tu nonna quando ero piccola e ci trasferimmo a Milano, io volevo restare qui perché ero vicina alla tomba di mamma e tu mi dicesti che lei era sempre con me, in ogni momento e mi hai anche detto che il cimitero conserva solo i corpi delle persone che amiamo, mentre le anime sono al fianco di Dio, pronte a vegliare su di noi»

«E infatti lo penso amore mio, ma io sono una vecchietta ormai, la mia vita l'ho vissuta e voglio finirla nella terra che amo»

«Anche a costo di stare lontana da me nonna?»

«Questo è il mio dolore più grande»

«È anche mio questo dolore nonna, ti prego... vieni via con me»

«Tu hai una vita davanti amore, hai tante esperienze da fare... hai Nathan e presto se Dio vorrà avrai la tua famiglia, io per te sarei solo un peso, cerca di capire»

Non so per quale motivo, ma questa cosa mi ha ferita e non poco, posso capire tutto, ma non certe assurdità. Senza rendermene conto stringo i pugni in due morse strette e arriccio i lineamenti, tanto da vedere il volto di mia nonna cambiare espressione di conseguenza...

«Questa è un'assurdità nonna, forse tu non ti rendi conto che sei ciò che resta della mia famiglia, come puoi anche solo pensare che per me tu sia un peso?...»

Mi alzo dal divano e comincio a fare avanti e indietro nervosa passandomi le mani tra i capelli, per non dire che quasi me li sta strappando...

«Tu... tu... tu sei un'egoista nonna, si sei un'egoista perché sei più legata a qualcuno che non c'è più e a una terra che ti ha portato via più cose di quelle che ti ha dato, che a tua nipote... io sono viva nonna, io sono viva e ho bisogno di te lo vuoi capire?»

Sposto lo sguardo verso di lei e nel suo vedo qualcosa che mi spezza il respiro... piange... piange perché non so mai tenere la bocca chiusa, piange perché non sono capace di fermarmi quando perdo il controllo. Non posso sopportare di vederla in questo stato così mi avvicino a lei e mi inginocchio ai piedi del divano dove lei è ancora seduta per poi posare la testa sul suo petto e abbracciarla forte...

«Nonna ti prego perdonami... io...»

«Tu hai ragione tesoro, hai completamente ragione... non ho mai pensato a quanto tu ti sentissi sola senza avere la presenza di un tuo famigliare vicino... senza qualcuno che fosse a conoscenza del tuo grande dolore... io ti chiedo perdono...»

In preda alle lacrime la stringo ancora più forte a me...

«No nonna, tu non devi scusarti di nulla, anzi sono io che devo scusarmi con te»

«No piccola mia, ripeto... hai ragione tu, io ho sempre cercato di essere forte per te e non ho mai pensato che in questo modo non facevo altro che farmi male... io potevo essere una nonna migliore per te»

«Ma cosa dici? Tu sei...»

«Lasciami finire... io potevo essere una nonna migliore per te se solo avessi capito che starti vicina sarebbe stata la scelta più giusta da fare»

Sollevo la testa lentamente verso la sua e faccio scontrate i nostri occhi ancora più chiari per colpa del pianto...

«Nonna ma cosa...»

«Sto cercando di dirti che verrò con te... non ora, non subito quindi controlla l'entusiasmo»

Il sorriso automatico che mi spunta in viso manda al diavolo il controllo che mia nonna mi sta chiedendo...

«Non stai scherzando vero?»

«No tesoro, lascia solo che io mi organizzi, sai tutte le pratiche che mi spettano vero?»

«Onestamente nonna non ti sto più ascoltando, mi sono fermata alle parole "verró con te"»

«Questo non è educato però»

«Nonna potrai perdonare questa tua nipote che in questo momento è così felice e contenta?»

Non le do il tempo di rispondere che mi getto su di lei in mondo poco elegante e la stringo a me come se fosse la cosa più preziosa del mondo. Lei finalmente ride, ride per la mia felicità e per la sua.
Restiamo abbracciare sul divano finché le figure di Nathan, Nina e Mark ci si piazzano davanti e la mia amica vedendoci strette si avvicina e ci stringe entrambe in un abbraccio....

«ANCHE IO»

Mia nonna pare leggermente in difficoltà, ma non si dissocia da questa nostra dimostrazione d'affetto, ci stringiamo finché il vocione del mio fidanzato non interrompe le nostre fusa...

«Non vorrei interrompere questo vostro momento, ma dobbiamo proprio andare»

L'espressione di Mark non promette nulla di buono e infatti si avvicina a Nathan per poi stringerlo tra le sue braccia....

«Avanti dillo che sei solo un gelosone e che volevi questo, avanti dillo»

«Mollami immediatamente o giuro che ti faccio tornare a piedi»

«Non essere così ostile nei miei confronti, non credere che io non abbia mai notato come mi guardi»

«Ti guardo come potrei guardare un sacco da boxe in questo momento»

«Ok credo che adesso posso anche staccarmi... bene ragazze andiamo?»

Scioccate sarebbe il termine giusto che descriverebbe le nostre espressioni in questo momento, ma la scena era così esilarante che dopo un iniziale momento di sbigottimento, scoppiamo tutte e tre a ridere come delle pazze, o meglio io e Nina come pazze, mia nonna cerca di contenersi con garbo.

Dopo i saluti e i ringraziamenti infiniti di Nina nei riguardi di mia nonna, ci avviamo verso la macchina dove Enrico ci aspetta imbronciato come sempre. Stringo ancora una volta mia nonna tra le braccia e le sussurrò alle orecchie...

«Ricordati della promessa che mi hai fatto nonna»

«Stai tranquilla, dammi solo qualche mese per organizzare tutto e non dirlo ad Enrico ora, altrimenti sclera, poi ci penso io»

«D'accordo nonna, ti voglio bene»

«Te ne voglio anche io tesoro»

Saliamo a bordo e nel giro di un'oretta raggiungiamo l'aeroporto. Il saluto con Enrico è stato abbastanza freddo, per non parlare degli sguardi atroci che si scambiava con Nathan. Spero che in futuro questi due possano andare d'accordo perché volente o dolente sono due persone che fanno e faranno parte della mia vita.
Una volta saliti a bordo ci mettiamo tutti comodi e partiamo verso la mia terra d'adozione, la terra che mi sta dando la possibilità di voltare pagina. Spero che il locale che io e Nina stiamo ristrutturando sia pronto il prima possibile perché ho voglia di mettermi in gioco come mai prima d'ora, voglio realizzarmi e rendere il mio mondo più ospitale possibile per l'arrivo di mia nonna. La mia vita sta cambiando in positivo, questo viaggio in soli tre giorni mi ha fatto capire tante cose, se così si può dire, ho ritrovato mio padre e ho capito che riservargli rancore non cambierà le cose, mi sono aperta con Nathan nel modo più cristallino possibile raccontandogli cose che non avrei mai creduto di poter confessare e ho fatto  capire a mia nonna che ho un bisogno infinito di lei, spero che tutta questa mia felicità duri il più a lungo possibile.

ANGOLO AUTRICE:
Ciao ragazzi, anche questa settimana sono riuscita ad aggiornare in tempo, il capitolo spero che vi sia piaciuto, diciamo che è un capitolo abbastanza tranquillo se non fosse per il bollino rosso. Questo l'ho fatto per farvi respirare un attimo prima della tempesta😂😂. Fatemi sapere cosa ne pensate con tanti commentini e lasciatemi una stellina se vi fa piacere.
Grazie per le 36.800 letture e le 3.920 stelline, mi rendete sempre più felice♥️♥️♥️
Bacini, bacetti e bacioni da Dadda vostra 😘😘😘

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top