36.GHIACCIOMAN

LARA POV

Una volta salutato il tizio, come se fosse nulla rientra in macchina e si mette comodo pronto a ripartire.
Continuo a fissarlo almeno finché non si sente osservato e fa saettare i suoi occhi verso i miei in un attimo...

«Cosa c'è?»

«Mi chiedi cosa c'è? Chi era quel tizio Nathan?»

«Già chi era?»

Enrico che di solito è molto riservato, oggi sta dando il meglio di se nell'impicciarsi nella mia vita...

«Enrico so cavarmela da sola»

Dopo avermi lanciato uno sguardo agghiacciante dallo specchietto retrovisore, annuisce e accende l'auto per poi partire subito dopo...

«Allora?»

«Un socio di mio padre»

«Qui a Palermo?»

«Si e allora? Lo sai che abbiamo affari in Italia»

Il suo atteggiamento è altamente snervante, da quando ha visto quel tizio ha cambiato completamente umore, ma ancora non mi spiego tutta questa storia...

«Si, ma non mi hai mai detto che questi affari tu gli avessi a Palermo»

«Un posto vale l'altro non credi?»

«Assolutamente no, oddio Nathan ma capisci che non è normale come cosa? Sai che sono siciliana della scorsa volta che sei venuto qui a prendermi e non mi dici che i tuoi viaggi di lavoro avevano come meta questa terra?»

Cerco di abbassare la voce più che posso per non far sentire le mie parole all'impiccione che ora guida l'auto...

«Possiamo parlarne dopo?»

Mi guarda per poi indicare con lo sguardo la figura di Enrico facendomi chiaramente capire che non vuole che lui senta gli affari nostri. Per non creare ancora più casini mi volto verso il finestrino e per tutto il viaggio non lo degno di una parola.
Arrivati non do il tempo ad Enrico neanche di spegnere l'auto che esco come un missile e mi dirigo verso l'ingresso dove mia nonna mi aspetta con un sorriso gentile...

«Nonna ti prego, non ora»

Le lascio un bacio sulla guancia e mi avvio verso la nostra stanza.
Una volta dentro Nathan non ci mette molto a raggiungermi, ma non spiccica una parola e sono convinta che aspettare che lui finalmente parli sia inutile...

«Devo per caso tirarti le parole di bocca?»

«Lara cosa vuoi che ti dica?»

«Mi prendi in giro? Lo sai benissimo»

Si avvicina al letto dandomi le spalle e comincia a sbottonarsi la camicia con tutta la tranquillità del mondo mentre io cerco di non distrarmi e di mantenere la lucidità... porterò a termine questa conversazione a tutti i costi...

«Credo che tu stia esagerando, in fin dei conti non credo sia una cosa tanto importante da arrabbiarti in questo modo»

Sto perdendo la pazienza ed il fatto che non mi stia guardando negli occhi mi altera ancora di più, così mi avvicino a lui e comincio a fissare il suo profilo sperando di attirare la sua attenzione, ma nulla, pare che non voglia ne  guardarmi ne parlare da quando siamo usciti da quel benedetto cimitero...

«Nathan dannazione, vuoi guardarmi?»

Come se fosse stato punto da qualcosa si volta completamente nella mia direzione con uno sguardo non molto amichevole...

«Vuoi dirmi cosa vuoi?»

Non ha urlato, ma il modo in cui ha pronunciato quest'ultima frase mi ha scossa così tanto da costringermi a fare un passo indietro... è nervoso, ma io lo sono di più...

«Ora sei anche arrabbiato? Non bastava cambiare radicalmente il tuo umore dopo l'incontro con quel tizio?»

«Non sono arrabbiato... è solo che non riesco a capire questo tuo interrogatorio in questo momento»

Lo guardo con estremo stupore e mi sforzo per non spalancare la bocca ed accentuarlo...

«Non riesci a capire? Io ti ho raccontato qualcosa di incredibilmente delicato, qualcosa che potrebbe compromettere la mia sicurezza e tu non ti sei degnato neanche di dirmi che hai conoscenze nella mia città?»

Fa un passo verso di me e io di conseguenza ne faccio un altro indietro, la sua espressione non promette nulla di buono...

«Innanzitutto vedi di calmarti, io agli inizi non sapevo neanche che tu fossi siciliana, su tutte le tue documentazioni c'è scritto nata e residente a Milano, se non fosse stato per quella volta che son venuto a prenderti ne sarei ancora convinto, permetti che io ora sia confuso signorina Clarissa? Perché è così che ti chiami vero?»

Questa volta mi pietrifico sul posto, sta veramente usando questa cosa così delicata contro di me?
Resosi conto dell'enorme cavolata appena fatta allunga un braccio per afferrare il mio, ma io mi scanso prima ancora che possa sfiorarmi...

«Scusami io non...»

«Non volevi? Stai per dire questo vero? Non volevi usare il dolore più grande della mia vita per ferirmi giusto?...»

Un altro passo verso di me ed io questa volta aumento ancora di più la distanza avvicinandomi alla porta della stanza...

«Comunque giusto per tua informazione io mi chiamo davvero Lara, in famiglia mi chiamavano tutti così , era una specie di diminutivo. Avrò mentito sulla mia identità, sulle mie origini, avrò mentito sulla mia intera vita per seri motivi, ma non ho mai mentito sui miei sentimenti, la vera Lara è quella che hai conosciuto mesi fa, quella che ha detto davanti a centinaia di persone di amarti, ora ti prego di lasciarmi in pace e di non seguirmi, ho bisogno di schiarirmi le idee»

Esco dalla stanza senza neanche dargli il tempo di rispondere e mi dirigo verso la cucina, ma nel corridoio mi scontro con Nina in pigiama con le braccia incrociate e un broncio che posso scommettere sia rivolto a me...

«Non dirmi che ti sei appena svegliata»

«E tu non dirmi che stai per piangere»

«Cosa?»

«Ti conosco Lara e si vede lontano un miglio che ti è successo qualcosa, vuoi parlarne?»

«Nina ti prego perdonami, ma davvero non posso... é troppo complicato in questo momento»

Si avvicina a me con passo lento e afferra la mia mano nella sua per poi portarsela al petto e sussurrarmi una frase che faccio fatica a capire...

«Dimmi solo una cosa... c'entra Nathan?»

«Nathan cosa?»

«Dico... è lui l'autore di questo?»

Con l'indice della mano sinistra comincia a disegnare dei cerchi immaginari che contornano il mio viso...

«Ah... si... no, cioè si in parte, penso che sia normale in una coppia litig...»

Non mi da il tempo di rispondere che improvvisamente abbassa la testa con movimenti robotici e si dirige verso le nostre stanze con passo che oserei definire da soldato. Ora lei conoscerà me, ma sicuramente anche io la conosco e intuendo la sua direzione la rincorro e la fermo bloccandola per un polso...

«Dove hai intenzione di andare?»

«Vado a dire due parole a quel gigante, nessuno può far intristire la mia amica, nè tanto meno il giorno di Natale»

«Ti prego Nina, non è nulla, vedrai che ci passerà presto, lo sai come siamo io e Nathan, un minuto litighiamo e l'altro...»

«E l'altro ci date dentro come dei conigli in calore»

«NINA!»

Credo di essere diventata incredibilmente rossa in volto, sconvolta più che mai da quella boccaccia sporca con i capelli biondi...

«Lara non guardarmi così, lo sai meglio di me che è così, anzi ti do un consiglio, cerca di diventare più silenziosa, poteva anche sentirti tua nonna, come glielo avresti spiegato?»

«Ma cosa diavolo stai dicendo?»

Come se le avessero tolto un tappo dalle labbra Nina scoppia in una risata isterica prolungata fermandosi poi solo quando rifiatando si rende conto della mia espressione scandalizzata...

«Avanti sto scherzando e fattela una risata»

«Risata? Io con te non ho più parole, altro che risate»

«Tu ringrazia solo che in questo momento io non abbia il mio cellulare con me, altrimenti in questo momento tu e la tua faccia fareste parte di una delle mie migliori storie di Instagram»

«Sei più pazza del cappellaio matto Nina ora muoviti e vai a cambiarti, mia nonna ha bisogno di una mano per il pranzo»

«Agli ordini capitano»

Anche se la voglia di sorridere in questo momento è pari a zero, con Nina è impossibile non lasciarsi andare almeno ad un mezzo sorriso. Dopo essermi assicurata che non entrasse nella mia stanza per dare una lezione a Nathan ho raggiunto la cucina dove ho trovato mia nonna seduta con i gomiti sul tavolo a sorreggersi la testa...

«Nonna stai bene?»

Mi avvicino a passo svelto verso di lei e mi piego alla sua altezza, lei spaventata dalla mia entrata poco delicata toglie le mani dal viso e spalanca gli occhi...

«Oddio Lara che spavento, sto bene, mi stavo solo riposando un attimo»

«Scusami nonna non volevo farti spaventare, ho solo avuto paura che non ti stessi sentendo bene»

«Sto bene tesoro tranquilla... tu invece... mi sa tanto di no»

Mi guarda negli occhi attentamente e mi accarezza una guancia con dolcezza...

«Sei la seconda persona che se n'è accorta oggi, sono un libro aperto vero?»

Mi siedo ad una sedia accanto a lei e comincio a fissare il muro difronte pensierosa...

«I tuoi occhi Lara, i tuoi occhi sono lo specchio della tua anima, ogni qualvolta c'è qualcosa che non va, si incupiscono in maniera incredibile, tua madre aveva lo stesso difetto, se così possiamo chiamarlo, quindi piccola mia sono esperta»

«Hai ragione nonna, c'è sicuramente qualcosa che non va»

«Gli hai raccontato tutto vero?»

«Si nonna, lui sa tutto»

«E non l'ha presa bene?»

«Inizialmente si, poi improvvisamente ha cambiato il suo atteggiamento»

Afferro un tovagliolo dal tavolo e comincio a stringerlo in maniera nervosa, non voglio parlare a mia nonna di quel tizio che abbiamo incontrato, la farei solo preoccupare, alla fine mi renderò conto che tutta la scenata di poco fa con Nathan era evitabile poiché non c'è nulla di così grave sotto. Però la sua ultima frase, il suo tirar fuori ciò che gli ho raccontato solo perché gli stavo facendo delle domande a mio parere legittime, mi ha ferita.

«Beh tesoro... cerca anche di capirlo, gli hai confessato qualcosa di molto grande, dagli il tempo di schiarirsi le idee»

Mia nonna, sempre così buona e comprensiva, cerca il buono in ogni cosa, anche ora, su una cosa così delicata...

«Nonna io posso anche capirlo, però permetti che per come le cose sono andate io sia un po' confusa ora? Cioè prima mi abbraccia e mi dice che non permetterà a nessuno si farmi del male, mi dice che mi ama e poi usciti dal cimitero per una semplice domanda torna ad essere ghiaccioman»

Finito di dire quest'ultima parola sento una strana sensazione, come se qualcuno mi stia osservando...

«Chi sarebbe questo ghiaccioman? Spero tu non stia parlando di me»

Sollevo la testa di scatto e mi scontro con gli occhi più belli ma anche più enigmatici che io abbia mai visto...

«Cosa te lo fa pensare Silver?»

«Non lo so, forse il fatto che ti sei zittita non appena mi hai visto?»

Non gli rispondo, volto il viso verso la finestra e cerco di distrarmi in qualche modo, ma la sua voce mi distrae dal mio intento...

«Signora Clarissa, io mi prenderò cura di lei, non permetterò a nessuno di farle del male»

La tentazione di guardarlo e sorridergli è fortissima, ma il mio orgoglio è ancora più forte per cui mi costringo a mantenere la mia rigida posizione...

«Ne sono convinta figliolo»

«Apprezzo molto che Lara abbia voluto rivelarmi questa parte della sua vita, conserverò questo segreto fino alla fine dei miei giorni perché io amo vostra... cioè tua nipote»

Quelle due parole fanno  crollare tutto il castello di orgoglio che mi ero costruita, così mi volto verso di lui e lo trovo intento a fissarmi... Lara mantieni il controllo, non ridere e non saltagli addosso,anche se in questo momento stai pensando solo a questo non cedere. Mia nonna quasi commossa si alza e dopo aver dato un veloce abbraccio a Nathan si avvia verso la porta per uscire...

«Nonna dove vai?»

«Avete bisogno di parlare voi due, tanto è quasi tutto pronto»

«Ma nonna...»

Non riesco a finire la frase che è già uscita lasciandomi sola con l'uomo che mi confonde più al mondo...

NATHAN POV

Clarissa lascia la stanza senza dare il tempo a Lara di convincerla a restare, la sua espressione in questo momento è esilarante, ma evito di dirglielo per non innervosirla ancora di più. Dopo qualche secondo impiegato per riprendersi fa saettare il suo sguardo nervoso verso di me...

«Sei contento?»

«Per cosa dovrei esserlo?»

Si alza veloce dalla sedia e si piazza di fronte a me  con le braccia conserte, in questo momento, nonostante sia bella da togliere il fiato, sembra una bambina capricciosa, dimostra si è no 12 anni e la sua struttura fisica così minuta non l'aiuta, ma nonostante tra noi ci siano più di venti centimetri di differenza e non so quanti chili, mi tiene testa come mai nessuno prima d'ora...

«Non lo so, forse magari per il fatto che ti sei portato dalla tua parte anche mia nonna?»

«Io non mi sono portato proprio nessuno dalla mia parte Lara, anzi penso che tua nonna sia molto obiettiva e se avessi fatto qualcosa di male nei tuoi confronti me l'avrebbe fatto notare e come»

«Non ho raccontato tutto a mia nonna, se sapesse dei tuoi affari qui in Sicilia, dei quali non mi hai mai parlato tra l'altro, si preoccuperebbe da morire»

E non avrebbe torto a farlo, ma lei può stare tranquilla, nessuno saprà... nessuno la toccherà.
Faccio un passo verso di lei e come mi aspettavo lei ne fa uno indietro, ogni volta è la stessa storia, io avanzo lei retrocede come intimorita...

«Io avrò anche sbagliato, ma non ha importanza, ripeto un posto vale l'altro, se tornassi indietro forse te lo direi»

Ancora altri passi verso lei, pian piano secondo i miei calcoli finirà contro il ripiano della cucina...

«Forse?»

«O forse no»

«Nathan ti stai prendendo gioco di me? No perché se così fosse io... oddio»

Come immaginavo è andata a finire contro il ripiano ed io ne approfitto per diminuire ancora di più la nostra distanza...

«Tu?»

Deglutisce con fare nervoso e alza una mano  per poi metterla sul mio petto cercando di fermarmi...

«Non azzardarti a toccarmi»

Sorrido leggermente per il tono della sua voce e incastono i miei occhi nei suoi...

«Non avevo intenzione di toccarti... però ora che mi ci fai pensare non mi dispiacerebbe affatto»

In un attimo la sollevo dal sedere e la posiziono seduta sul mobile affianco al piano cottura...

«Nathan... no»

Le sue parole dicono una cosa ma il suo corpo ne dice un'altra. Mi avvicino al suo viso e sfiorandolo con le labbra comincio a sussurrarle nell'orecchio...

«Non ho ancora fatto nulla»

Le bacio appena dietro l'orecchio e con la mano le accarezzo il viso dal lato opposto. È chiaramente combattuta, con la coda dell'occhio vedo la sua mano titubante, sono convinto che voglia afferrarmi i capelli come suo solito ma l'orgoglio sta lottando a mani nude con il suo l'istinto. Risalgo con il viso e le bacio la guancia per poi lasciarne un altro all'angolo della sua bocca...

«Ti prego...»

«Non c'è bisogno di pregarmi»

«No Nath...»

Non le do il tempo di finire la frase che unisco le nostre labbra in un bacio morbido e non aspetto molto prima che anche lei ricambi. Questo per me è stato il segnale che mi da la sicurezza necessaria per intensificarlo, mi faccio spazio tra le sue gambe e avvinghio i nostri corpi come se fossero una cosa sola, mi stacco un attimo da lei afferrandole il viso tra le mani e quello che vedo lancia un segnale diretto alla parte bassa del mio corpo che pulsa dolorosa sul tessuto del miei pantaloni. Il suo viso è l'incarnazione della passione, del piacere ed io non posso far altro che saziare questa fame che entrambi stiamo provando l'uno per l'altra, così senza pensarci le afferro con forza il seno e un gemito esce dalle sue labbra...

«Sei incredibile»

Mi dice con affanno...

«Lo so Lara, lo sei anche tu»

La bacio ancora, afferro il suo labbro inferiore tra i denti per poi lasciarlo ed esplorare con la lingua la sua bocca, dopo non so quanti minuti si stacca dal nostro intenso bacio...

«Promettimi che non ci saranno più segreti tra noi»

Oh Lara, quanto vorrei che fosse così, quanto vorrei dirti che da oggi per noi sarà tutto limpido, ma non è facile come sembra... tu non puoi sapere. La guardo pronto a dirle un'altra delle mie bugie, ma la suoneria del mio cellulare ci interrompe. Altre volte avrei maledetto questa intromissione, ma in questo momento mi sento come sollevato...

«Devo rispondere»

«Certo»

Mi stacco da lei e afferro il telefono dalla tasca posteriore dei miei pantaloni. Una volta letto il display resto alquanto sorpreso dal nome impresso al di sopra di esso...

«Papà?»

«Ciao figliolo, come stai?»

«Bene grazie, perché mi hai chiamato?»

Lara mi fissa intensamente, forse deve essersi resa conto del mio cambiamento d'umore repentino...

«Non posso chiamare mio figlio per sapere come se la passa?»

«Si, ma sono convinto che tu non mi abbia chiamato solo per questo giusto?»

Lo conosco più di chiunque altro e so per certo che ogni cosa che fa ha sempre un doppio, se non un triplo scopo. Dopo qualche secondo di silenzio scoppia in una risata rara da parte sua per poi riprendere subito il controllo e continuare il suo discorso...

«Non ti si può nascondere nulla eh?»

Per paura che possa dire qualcosa di compromettente mi allontano da Lara, lasciandola un po' confusa...

«Allora papà?»

«Ma nulla, tua madre ha organizzato un mega cenone di capodanno e vorrebbe che tu e la tua cara Lara foste dei nostri»

«Non se ne parla»

«Avanti, cosa sarà mai per voi, se non vuoi farlo per le fallo per tua madre»

«A capodanno siamo impegnati»

Improvvisamente Lara salta giù dal ripiano e mi raggiunge, ovviamente ha capito di cosa stiamo parlando, ma per averne certezza avvicina il suo orecchio al mio cellulare per origliare e non posso allontanarmi altrimenti risulterei sospetto e al momento è davvero l'ultima cosa che voglio fare con lei...

«Avanti figliolo, rimanda tutto quello che avevi da fare, puoi invitare anche Mark se ti fa piacere, ma non rifiutare, tua madre ci rimarrebbe davvero male, sai quanto sia affezionata a Lara»

Sto per rifiutare per la terza volta quando Lara comincia a ticchettare sul mio braccio con le dita per attirare la mia attenzione e una volta ottenuto quello che voleva comincia a sussurrarmi di accettare ed io con la testa le mimo una serie infinita di no, ma lei più coraggiosa che mai mi sfila il telefono e se lo porta all'orecchio...

«Salve signor Silver, sono Lara, ci farebbe davvero molto piacere essere dei vostri per la vigilia del nuovo anno»

Le volte in cui nella mia vita sono rimasto sbigottito si possono contare sulla punta delle dita di una mano e la maggior parte di queste sono capitate quando io ero bambino, ma questa donna mi manda in tilt il cervello. La vedo sorridere, annuire e pronunciare qualche parola sconnessa per poi finire con un arrivederci. Mi riconsegna il telefono con un sorriso vittorioso sulle labbra, si alza sulle punte dei piedi e mi lascia un bacio casto sulle labbra...

«Ecco fatto»

«Non l'hai fatto»

«Certo che l'ho fatto e devo dire che anche la voce di tuo padre mi incute ansia, non solo la sua persona, ma in compenso adoro tua madre e non meritava questo rifiuto»

Le fa paura mio padre, se solo sapesse quello che è capace di fare, la parola paura non avrebbe più tanto significato per lei, sarebbe un eufemismo bello e buono.

«Non mi va di andarci»

«Oh ma noi ci andremo amore»

«Amore?»

In un battito di ciglia si intimidisce così tanto da diventare rossa ed io vorrei tirarmi un pugno da solo per non essere stato zitto, vorrei che acquistasse fiducia in se stessa, ma in questo modo non faccio altro che renderla più insicura. Inaspettatamente però riprende il controllo di se stessa e si ricompone...

«Si amore, ci sono problemi?»

«No assolutamente, anzi mi piace»

«Bene allora, già sappiamo cosa fare a capodanno»

«Si e di certo non ho avuto scelta»

«Il grande Silver non accetta che qualcuno prenda iniziative al suo posto?»

«Tecnicamente non mi piace affatto, ma praticamente con te farò un'eccezione, anche perché mi eccita da morire questo tuo lato autoritario»

Spalanca gli occhi più scandalizzata che mai e questa volta sono io a sorriderle vittorioso, conosco i suoi punti deboli e la timidezza su questi argomenti è al primo posto...

«Nathan sei incredibile»

«Ne sono consapevole... amore»

Tiro fuori il sorriso più simpatico che possiedo e lei scoppia a ridere rivelando ai miei occhi uno degli spettacoli più belli che io abbia mai visto...

«Sei un pazzo»

«Sarei troppo scontato se ti dicessi che sono pazzo di te vero?»

«Scontatissimo»

Questa volta entrambi ridiamo di gusto e ci stringiamo in un abbraccio.
Lara giuro su me stesso che da oggi in poi, ogni mia azione sarà dedicata alla tua protezione, nessuno saprà di te e tu sarai al sicuro.

ANGOLO AUTRICE:
26/02/2018
Buooooooonaseraaaaaaaaa. Inizio questo angolo autrice col darvi una notizia non tanto positiva forse per voi, ma per me essenziale. Come già vi dissi nei precedenti angoli autrice, sono alle porte del mio matrimonio e aggiornare sta diventando sempre più complicato per me. Questa storia è arrivata ad un punto veramente complicato e aggiornare con una scadenza settimanale per me è diventata una corsa contro il tempo. Voglio finire questa storia, voglio regalarvi emozioni e per far sì che questo sia fatto come si deve, purtroppo, devo informarvi che da qui in poi non posso più assicurarvi l'aggiornamento il lunedì, farò il possibile per non ritardare molto, potrei anche riuscirci ed essere puntuale, insomma voglio solo informarvi che da oggi in poi se dovessi saltare la pubblicazione di qualche giorno è per motivi personali, spero di essere riuscirà a spiegarmi, sto facendo un casino 😂😂😂
Detto questo passiamo al capitolo, vi è piaciuto? Cosa ne pensate delle spiegazioni evasive di Nathan? E la cena di capodanno? Andrà tutto liscio? Tante domande dalle quali mi aspetto tante vostre risposte nei commentini e perché no se vi va lasciatemi una stellina per beneficienza 😂😂😂.
Grazie anche per le 34.200 letture e le 3.730 stelline, indovinate? Si ok vi amo 😂😂😂♥️.
Ora vi saluto e vi dó appuntamento al prossimo aggiornamento che in questo caso sarà a data da definirsi, bacini, bacetti e bacioni da Dadda vostra ♥️♥️♥️

Niki_Rose non potevi saperlo, ma questa tua creazione è perfetta per questo capitolo, grazie😘♥️

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