35.UN PASSATO DIFFICILE DA RACCONTARE

LARA POV
Mi sono soffermata spesso a pensare alla parola "sconvolto", ma mai come ora, guardando il volto di Nathan, ho colto il vero significato della parola. Siamo ancora nella cappella al cimitero e giuro di non averlo mai visto in questo stato, da quando gli ho confessato il segreto della mia vita non ha mai distolto lo sguardo da quella che dovrebbe essere la mia lapide...

«Nathan?»

Mi sembra di parlare con un muro, non parla, non si muove e pare che non stia neanche respirando...

«Nathan ti prego, di qualcosa»

Si volta di scatto nella mia direzione come se avesse preso la scossa, mi guarda ma è come se stesse osservando il vuoto...

«Lo so che tutto questo è sconvolgente, te l'avevo preannunciato, ma ti prego prima di pensare qualsiasi cosa lasciami spiegare»

Anzichè rispondere alla mia domanda torna a guardare la lapide...

«Quella sei tu?»

Devio lo sguardo anche io nella sua direzione e mi scontro contro gli occhi felici di me bambina...

«Si... io...»

«Com'è possibile?»

Vorrei potergli dire che non lo so neanche io, che non ricordo nulla, ma la realtà è ben altra... ricordo ogni attimo, ogni gesto, ogni parola e non posso far finta di nulla ora, soprattutto adesso che ho deciso di aprirgli la porta del mio passato...

«Devi sapere che la mia famiglia in passato era molto conosciuta a livello nazionale poichè mio padre, Alessandro Greco, era un famoso costruttore, purtroppo però la sua fama l'ha portato ad essere notato da persone poco raccomandabili...»

Alzo lo sguardo verso Nathan per vedere la sua espressione, ma ancora nulla, pare ibernato...

«... con loro lui ha partecipato a molte gare d'appalto, molte delle quali erano... non so come dire... fuori legge. Purtroppo mio padre ci prese così gusto che andò oltre quello che gli era stato commissionato di fare e quella gente si arrabbiò e non poco... pare che abbia fatto sparire una cifra di denaro spropositata. Come ti ho detto poco fa, quella gente era poco raccomandabile... loro beh... non l'hanno presa bene e lui credeva di passarla liscia ma così non è stato...»

Gli occhi mi si riempiono di lacrime, non ho più la forza di continuare, ma devo farcela...

«... un giorno questa gente decise di punire mio padre nel modo più meschino possibile... appiccarono un incendio in casa nostra. Ricordo ogni dettaglio, la puzza di fumo, il mio panico, il coraggio di mia madre che non voleva perdere nessuno quel giorno, il suo sorriso confortevole mentre si allontanava per cercare mio padre, le fiamme sempre più alte e le braccia di mio padre che mi portarono in salvo. È strano il destino non credi? mia madre cercava lui per salvarlo e lui ha salvato solo me, si perchè mia madre è rimasta dentro, non è riuscita ad uscire perchè le fiamme sono entrate a contatto con delle bombole di gas e l'esplosione venutasi a creare è stata così forte da avermi causato una sordità temporanea, seguita poi da un mutismo da shock... un pò come il tuo in questo momento»

Ricordare il mio passato non mi ha mai fatto del bene, ma devo ammettere che in questo momento mi sento più leggera, come se mi stessi liberando di un macigno enorme che aveva messo fondamenta sul mio cuore. Nel frattempo Nathan stringe i pugni in maniera così forte che ho il timore che possano esplodere, mi avvicino a lui e con una mano gli accarezzo il braccio per cercare di dargli conforto, anche se in questo momento ne vorrei un pò io...

«Dopo questo tragico evento mio padre fu arrestato e dopo non pochi tentativi da parte della polizia, diventò un testimone chiave... la sua paura però era quella che facessero del male a me, così fu concordato che io ed i mie nonni materni, i quali avevano ottenuto la mia custodia, entrassimo nella protezione testimoni. La situazione però era così complicata che per essere sicuri al 100% che non mi cercassero più, dovettimo fingere la nostra morte e così è stato. Inscenarono l'esplosione di un auto nella quale avremmo dovuto esserci noi tre... Ecco spiegato l'arcano delle nostre lapidi... ho perso tutto Nathan, anche la mia stessa vita»

Inutile trattenere le lacrime, vincerebbero loro comunque, così con il volto completamente bagnato mi metto di fronte a lui e nonostante non mi guardi lego le mie mani al suo collo riuscendo così ad attirare la sua attenzione. Mi guarda in un modo a me nuovo, ho paura che questo metta la parola fine alla nostra vita insieme...

«Non ho mai parlato a nessuno di tutto questo, neanche a Nina... mi sono messa in un pericolo grandissimo, ma per te lo rifarei mille volte, io mi fido di te e so per certo che se anche ora scapperai, non ne farai mai parola con nessuno, quindi Nathan sentiti libero di reagire come ritieni opportuno»

Vado per staccare le mani dal su collo per asciugarmi il viso, ma sorprendetamente Nathan mi afferra dalla vita e mi trascina contro il suo petto, mi stringe forte ed il mio cuore batte così forte che pare voglia esplodere e poi finalmente la sua voce...

«Non permetterò a niente e a nessuno di farti del male, non permetterò a nessuno di dividerci»

Di certo non erano le parole che mi aspettavo, ma non posso negare che mi facciano piacere e non poco...

«Nathan... tu... tu resterai?»

«Resterò fino al giorno in cui sarai tu a non volermi più»

«Questo non succederà mai Nathan»

«Lo spero»

«Perchè dici questo? Perchè lo speri?»

«Perchè io non posso permettermi di perderti... io... io ti amo Lara»

Credo che in questo momento il tempo si sia fermato, o probabilmente è il mio cuore ad essersi bloccato, sono completamente paralizzata da questa dichiarazione d'amore, l'ho desiderata ogni singolo giorno da quando lo conosco ed ora davanti alla lapide di mia madre e soprattutto davanti alla verità della mia vita ha il doppio del valore. Certo è inconsueto ricevere una confessione sui propri sentimenti in un cimitero ed io forse sono troppo strana per esserne così felice quando la maggior parte di noi donne si aspetta rose e fiori, ma è questa la realtà, sono così felice che potrebbe esplodermi il cuore. Sono ancora stretta nelle sue braccia e la tentazione di guardarlo negli occhi è così forte che non resisto, mi stacco dal suo abbraccio e gli prendo il viso tra le mani...

«Ripetimelo ti prego»

Mi afferra ancora una volta la vita saldamente e punta il suo sguardo nel mio più serio che mai...

«Ti amo»

«Tu mi ami Nathan? non stai scherzando vero?»

«Non sono mai stato più serio in vita mia... lo so da un pò ormai, aspettavo solo il momento giusto per dirtelo»

«E credi che questo lo sia stato?»

«Di fronte a tua madre e dopo una confessione del genere? Si Lara, credo proprio di si»

«E così glielo hai detto?»

Ci voltiamo entrambi verso la porta e incontriamo Enrico a braccia conserte che ci osserva...

«Era giusto così»

«Io non credo»

«Io mi fido di lui»

Maledetto Enrico che ha interrotto il momento più bello della mia vita...

«Lo vedo, ma sono io a non fidarmi»

«Enrico tu non ti fidi di nessuno, non l'hai mai fatto»

«Avrò avuto i miei motivi»

Nathan restato in silenzio per tutto questa nostra conversazione si intromette con non poca veemenza...

«Non potrei mai farle del male»

«Perchè dovrei crederti?»

«Non devo dare spiegazioni a nessuno, se non a Lara stessa, tu sei solo un'autista come puoi pretendere di proteggerla da solo»

«È qui che ti sbagli, io non sono un'autista»

Nathan non distoglie lo sguardo dal suo neanche per un millesimo di secondo, sembra una battaglia tra i loro occhi e per evitare che la situazione degeneri prendo parola...

«Nathan lui è un agente in incognito, si occupa della nostra sicurezza, lo fa da quando ero bambina, fare l'autista è solo una copertura per lui»

Finalmente interrompe la lotta visiva con Enrico e si volta nella mia direzione per poi annuire subito dopo...

«E di te invece possiamo fidarci?»

La domanda di Enrico ci lascia sorpresi entrambi...

«In che senso scusa?»

«Lara mi riferisco al signore qui presente... possiamo fidarci di te?»

Nathan fa un passo nella sua direzione e serra la mascella tanto quanto i pugni...

«Ciecamente, non dubitarci neanche»

«Te lo chiedo perché ho notato che tendenzialmente prendi iniziative che non ti competono»

«Di cosa diavolo stai parlando?»

L'astio tra i due si capta ad occhio nudo, un po' come la mia confusione in questo momento...

«Nathan sei sicuro di non sapere a cosa mi riferisco?»

«Non te lo chiederei altrimenti, non mi piacciono questi giochi»

«Dove sei stato ieri?»

Nathan resta in silenzio ed io comincio a spostare lo sguardo da uno all'altro come una pazza, Enrico anziché rispondere estrae il telefono dalla sua giacca e dopo aver digitato qualche tasto lo passa a Nathan che una volta preso resta un po' spiazzato...

«Sei tu questo vero?»

Continua a fissare il telefono ma non risponde, così stanca di questo teatrino gli sfilo il telefono dalle mani e una volta vista l'immagine immortalata al di sopra del display resto letteralmente sconvolta. L'immagine di Nathan fuori all'ospedale preme contro i miei occhi e nella mia testa tutto si fa più chiaro. Quando sono uscita dall'ospedale mi era parso di vedere una figura famigliare e questa è la dimostrazione che non è stato solo un'abbaglio...

«Mi hai seguita Nathan?»

«Lara io...»

«Nessun io, rispondi alla mia domanda»

«Si, ti ho seguita»

Il cuore mi si stringe in una morsa stretta, provo emozioni contrastanti, un mix tra rabbia e delusione che quasi mi fa esplodere lo stomaco...

«Perchè l'hai fatto? Io ti avevo chiesto del tempo e tu mi hai chiaramente detto che eri disposto ad aspettare che fossi pronta... perchè Nathan?»

«Io volevo sapere... il mio istinto mi suggeriva di farlo e l'ho fatto»

«Il tuo istinto... In questo modo hai tradito la mia fiducia, ne sei consapevole?»

Nel frattempo Enrico con un mezzo sorriso strafottente esce e ci lascia soli...

«Non volevo arrivare a farti pensare questo, io non sapevo cosa c'era sotto e avevo paura che stessi facendo qualcosa che mettesse in pericolo la tua persona»

«Forse non ti sei reso conto di tutta la protezione che io ho qui in Italia, non avevo bisogno anche della tua di protezione»

Quei pugni che stringe così forte ormai da troppo tempo diventano di un colore indefinito, ma quello che mi spaventa ora è la rapidità con cui il suo viso ha cambiato espressione, dal mortificato all'incazzato a morte...

«Dovrebbe importarti più della mia protezione non credi? ho appena confessato di amarti e tu hai fatto lo stesso con me, io dovrei essere la persona più importante per te... tu sei mia»

Mai come in questo momento la possessività di Nathan nei miei confronti si è fatta strada nella nostra relazione, ho sempre saputo che fosse geloso, ma in questo momento sto conoscendo un lato nuovo di lui e non sono sicura che mi piaccia poi così tanto...

«Prima di essere tua Nathan io sono di me stessa, mi sono ritrovata da poco e non ho intenzione che qualcuno prenda il controllo della mia vita un'altra volta e senza il mio permesso»

«Non voglio privarti della tua vita Lara, voglio semplicemente che tu la condivida con me»

«E ALLORA PERCHè L'HAI FATTO? PERCHè MI HAI SEGUITA?»

«Te l'ho già spiegato, ma se avessi saputo che oggi tu mi avresti aperto il cuore in questo modo non l'avrei fatto, se ieri mattina ti ho seguita a tua insaputa è solo perchè credevo che non saremmo mai arrivati a questo»

«Quindi stai confermando il fatto che non ti sei fidato della mia parola»

«Dannazione Lara, perchè non vuoi capire?»

Si allontana di un passo da me e solleva le mani fino alla sua testa per poi cominciare a passarle tra i capelli in maniera nervosa. Si gira intorno e dopo aver dato un'occhiata fugace alle lapidi torna a guardarmi per poi ricominciare a parlare...

«Credo che questo non sia il posto più indicato per discutere comunque»

Mi volto anche io verso la lapide di mia madre e su questo gli do ragione, nel giro di qualche minuto siamo passati dal dichiararci il nostro amore a litigare e dubitare sulla nostra fiducia, mia madre non ne sarebbe assolutamente felice...

«Aspettami fuori»

Dette queste ultime due parole fa come gli dico ed esce fuori. Una volta sola nella cappella mi avvicino ancora una volta a mia madre e dopo aver posato la fronte sulla sua lapide mi lascio andare ad altre lacrime, queste volta amare per quanto appena successo...

«Come devo comportarmi mamma? Cosa faresti tu in quest momento? Gli ho appena raccontato la parte più tragica e segreta della mia vita e solo pochi attimi dopo scopro questa sua mancanza di fiducia... io lo amo e vorrei tanto che tu fossi qui con me per consigliarmi la strada giusta da intraprendere... Dio quanto mi manchi... pensavo di essermi rassegnata alla tua assenza, ma purtroppo credo che questo non avverrà mai, ora devo andare mamma, ma prometto di tornare presto, stammi vicina ti prego»

Le mando un bacio volante e mi dirigo verso l'uscita dove incontro un Nathan a braccia conserte e testa bassa e un Enrico che fissa quest'ultimo con lo stesso sorrisetto compiaciuto che aveva poco prima nella cappella ed io non ci vedo più mi avvicino a lui con passo svelto e nervosa più che mai...

«Tu sapevi che mi aveva seguita e non hai fatto nulla?»

«Se io lo avessi saputo stai tranquilla che lui qui oggi non ci sarebbe venuto»

«Allora quella foto?»

«E' arrivata solo qualche minuto prima che te la mostrassi, dei miei colleghi lo hanno immortalato pensando fosse un tipo sospetto e forse avevano ragione...»

«Lui non mi farebbe mai del male«

«Questo lo dici tu Lara»

«Lo dico io e ne sono più che sicura»

«Sono libero di poterne dubitare»

«Oh, ma fai quel che ti pare»

Mi allontano e raggiungo Nathan che non ha cambiato di un solo centimetro la sua posizione...

«Cosa hai visto ieri?»

Solleva la testa e punta il suo sguardo nel mio...

«Solo tanta polizia»

«Quindi non sai per chi ero li?»

«No ma posso immaginalo»

«Avanti parla»

«Presumo tuo padre data la quantità delle guardie»

«Indovinato, vuoi anche tentare ad indovinare perchè era li?»

«Lara non sono un mago e questo tuo atteggiamento non mi sta piacendo per niente»

Ha pure il coraggio di rimproverarmi nonostante abbia torto marcio, questa cosa mi fa andare i nervi di traverso lo giuro, così colta da una scarica di adrenalina gli metto una mano sul petto per spingerlo e non so come ci riesco e fa un passo indietro. Sarebbe più giusto dire che non aspettandoselo il gioco è stato più semplice, ma sono dettagli...

«Senti razza di arrogantello da strapazzo, ti ricordo che quello ad essere in torto sei tu, per cui evita di sparare certe minchiate e lascia che finisca il mio discorso ok?»

Non risponde ma il suo sguardo diventa così intenso che quasi perdo il lume della ragione, ma determinata più che mai vado avanti...

«Mio padre è ricoverato li perchè ha tentato di togliersi la vita, perchè io figlia ingrata, nonostante lui mi abbia salvato la vita, gli riservo rancore per quello che ha fatto in passato e per questo sono sparita dalla sua vita per cinque anni... lui solo e senza nessuno che tenga a lui ha deciso di farla finita ed io... io...»

Non mi rendo conto di star piangendo almeno finchè i pollici di Nathan non raggiungono le mie guancie per asciugare le lacrime sfuggite dai miei occhi...

«Io... stavo per perdere anche lui... se fosse morto... non me lo sarei mai perdonata Nathan»

«Ma non è morto e ora potrai recuperare il tempo perso»

«Io vorrei perdonarlo, davvero, ma non sono pronta a far tornare tutto come era una volta... no Nathan non sono assolutamente pronta»

Esausta dalla piega che ha preso la situazione mi lascio sprofondare sul petto di Nathan, che non ci pensa più di tanto e mi stringe tra le sue braccia così forte che quasi mi manca il fiato...

«Piano Lara, nessuno ti da fretta, ma sai meglio di me che perdonarlo ti darà finalmente la pace mentale che cerchi»

Ha ragione, con il tempo riuscirò a perdonarlo... per il suo bene, ma soprattutto per il mio.

Questi siamo io e Nathan, un minuto ci abbracciamo, l'altro litighiamo e l'altro ancora siamo di nuovo avvinghiati l'uno con l'altra, non saprei dire se questi modi di fare siano normali, ma per noi tutto questo sta diventando normalità e onestamente in questo momento io mi sento in paradiso...

«Mi perdoni?»

«Non lo so devo pensarci, sono ancora molto arrabbiata»

«Ok, ma non metterci molto»

«Farò il possibile»

Mi stacco da lui e solo ora mi rendo conto che Enrico ci ha lasciati nuovamente soli...

«Ora andiamo, mia nonna ci starà aspettando per il secondo round»

«Secondo round?»

«Vigila mare, natale terra»

«Vuoi dire che si mangierà ancora?»

«Proprio così»

Se non fossi così sconvolta per la giornata di oggi riderei per la sua espressione, ma l'unica cosa che riesco a fare è prendergli la mano per incamminarci verso l'uscita. Enrico prima di allontanarsi ha chiuso la cappella di mamma ed io neanche me ne sono resa conto, quell'uomo quando vuole sa essere così silenzioso, ma allo stesso tempo riesce a fare casini inauditi. Che Nathan non gli piaccia è risaputo, ma il motivo di tutto questo astio nei suoi confronti mi sfugge, non riesco davvero a dargli una spiegazione.

Mano nella mano raggiungiamo la porta d'uscita e proprio mentre stiamo varcando la soglia una voce interrompe il nostro cammino...

«Ma guarda un pò chi si vede... Buongiorno Nathan, qual buon vento ti porta qui?»

Un uomo di mezza età, alto più o meno 1.70, dai caratteri estetici molto scuri e vestito in maniera molto elegante ci sorride per poi guardarci in modo strano. Lo conosce? Qui in Sicilia Nathan ha delle conoscenze?

«Ciao Michele»

Ok lo conosce! Proprio quando credevo che avrebbero cominciato a parlare, la figura di Enrico mi si piazza davanti...

«Andiamo, ci stanno aspettando»

Insieme raggiungiamo la macchina e una volta dentro mi volto nelle direzione dove i due uomini parlano apparentemente in maniera molto tranquilla per poi stringersi la mano in segno di saluto. Il tizio volta lo sguardo verso l'auto e nonostante i finestrini oscurati alza la mano per salutarmi mentre Nathan che gli dà le spalle ha quasi raggiunto la nostra vettura. E ora chi diavolo è questo tizio?


ANGOLO AUTRICE:

19/02/2018

Ed eccomiiiiii, nonostante le avversità sono riuscita a pubblicare per tempo siete contenti? 🎉🎉🎉
Domani rientrerò nella mia bellissima Taranto con un pò di tristezza poichè dovrò allontanarmi per un altro mese dal mo fidanzato e per questo ho tanto bisogno della vostra compagnia, scrivetemi tanti commentini e distraetemi😂😂😂
Ora però passiamo alla storia... CHI DIAVOLO E' MICHELE ORA? e perchè Nathan lo conosce? Non vi lascio mai tranquilli maledizione.

Anche questa settimana siete stati magnifici, "La Voce Del Peccato" ha raggiunto le 31.400 letture e le 3.480 stelline grazieee. In questo spazio autrice vorrei rivolgermi ai miei lettori silenziosi, lo so che ci siete e vorrei davvero tanto sapere cosa ne pensate della mia storia, anche solo con un commentino mi rendereste felice.
Come sempre se il capitolo vi è piaciuto lasciatemi una stellina e ricordate il nostro appuntamento per lunedì prossimo con un nuovo ed emozionante capitolo. vi aspetto! Bacini, bacetti, bacioni da Dadda vostra😘♥️😘♥️

Ecco un regalo per voi realizzato dalla nostra Niki_Rose , siete d'accordo con lei? 😂😂😂

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