34.CONFESSIONI A NATALE 🔴

ATTENZIONE!!
CAPITOLO CON CONTENUTI PER ADULTI!!!
NON LEGGERE SE FACILMENTE IMPRESSIONABILI!!!

NATHAN POV
Ammetto di aver avuto una reazione spropositata, ma quelle parole dette da Nina mi hanno spiazzato. Lara dice di amarmi ed io credo che amare una persona porti in automatico alla fiducia e quindi come un cretino ho creduto che fossi la prima valvola di sfogo per lei, ma evidentemente mi sono sbagliato. Il mio atteggiamento potrebbe sembrare un po' egoistico e forse un po' lo è davvero, questo perché vorrei che lei mi considerasse più di chiunque altro, capisco la sua diffidenza, io stesso non ho il coraggio di rivelarle cosa c'è dietro la mia vita apparentemente quasi normale. L'unica cosa positiva ora è che ha deciso finalmente di farmi conoscere parte del suo passato, non vorrei che si sentisse obbligata, ma la voglia di conoscere ogni sfaccettatura della sua vita è troppo forte, così forte da averla seguita, mi vergogno da morire per quello che ho fatto ma è stato più forte di me, mi sono svegliato presto e ho aspettato che uscisse per poi seguirla a bordo di un taxi. La sorpresa di vederla entrare nell'ospedale di Palermo è stata così grande che mi sono sentito quasi in obbligo di entrare anche io per vedere cosa stesse facendo. L'ho vista prendere l'ascensore, ho letto il piano, dopodiché ho fatto passare qualche minuto e sono salito anche io scontrandomi con due poliziotti appostati fuori l'ascensore che allarmati mi hanno chiesto chi fossi ed io non sapendo cosa dire ho finto di aver sbagliato piano pur essendo sicuro che fosse quello giusto,  Lara è lì e la testa mi si accavalla di punti interrogativi non riuscendo a dare una spiegazione logica a tutta quella sicurezza.
Non avendo raggiunto il mio scopo sono salito di un piano per non destare sospetti e ho atteso qualche minuto per poi riprendere l'ascensore e avviarmi all'uscita.
Una volta fuori ho aspettato di vederla uscire per attimi che sembravano secoli e per poco non mi facevo anche beccare. Quel berretto e quegli occhiali da sole non gli aveva quando è uscita questa mattina e ad essere sinceri un pó mi puzzavano, il fatto che lei si camuffi, il fatto che quando siamo qui esce poco e soprattutto la protezione morbosa che ha Enrico nei suoi confronti mi fa sospettare che sotto ci sia qualcosa di molto grosso. Aspetterò che mi dica tutto, ma se così non fosse giuro sulla mia vita che scoprirò ogni cosa a modo mio.

Siamo ancora fuori stretti uno nell'altra è solo ora mi rendo conto che indossa quel vestitino senza neanche un giacchino quando ci saranno 5-6 gradi massimo...

<<Lara entriamo o ti prenderai un accidenti>>

Annuisce e aggancia la sua mano alla mia vita ed io le avvolgo le spalle in una stretta protettiva per poi rientrare in casa stretti uno con l'altra. Torniamo nel salotto dove i ragazzi e la signora Clarissa ci accolgono con un sorriso ed io quasi mi sento in dovere di scusarmi per la mia reazione poco educata, ma da come mi guardano so per certo che non nutrono rancore nei miei confronti. Dopo circa un'oretta passata a chiacchierare e a confrontarci sulle bellezze dell'Italia è giunta finalmente l'ora di ritirarci nelle nostre stanze e nella mia testa scattano dei pensieri poco pudici, soprattutto ora che ho Lara che mi sculetta davanti. Una volta in camera mi avvicino a lei che mi da le spalle e le avvolgo la vita in un abbraccio affettuoso finché non volta il viso verso il mio per poi regalarmi uno dei suoi sorrisi più belli...

<<Voglio vederti con il mio regalo addosso>>

<<Nathan ho già la collana>>

<<Mettiti anche gli orecchini>>

<<Non capisco il motivo, ma va bene>>

Si allontana da me e una volta di fronte lo specchio apre la confezione del regalo e comincia ad agganciarsi gli orecchini alle orecchie per poi voltarsi nella mia direzione con un sorriso soddisfatto...

<<Ecco fatto>>

<<Non hai capito>>

<<Cosa non ho capito>>

<<Ho detto che voglio vederti con il mio regalo addosso>>

<<Ed io l'ho fatto>>

Con una mano afferra il lobo dell'orecchio per mostrarmi gli orecchini e con l'altra indica la collana appesa al suo collo... la sua ingenuità mi fa impazzire...

<<Ripeto... io voglio vederti con il mio regalo addosso, gli abiti non sono contemplati>>

Spalanca la bocca sorpresa dalla mia richiesta e cambia colore sul volto, nella frazione di qualche secondo diventa di un rosso accesso che ormai conosco benissimo...

<<Nathan... ma io... cioè vuoi vedermi completamente... nuda... e... cioè solo con questi?>>

Non rispondo, la guardo attentamente negli occhi e mi avvicino a lei lentamente, amo l'effetto che ho su di lei, ma soprattutto amo l'effetto che lei ha su di me. Ad un passo da lei allungo le mani verso il suo viso e lo tiro verso il mio per poi unire le nostre labbra in un bacio caldo, passionale, intenso... così intenso che non si rende neanche conto che le ho abbassato la zip del vestito. Mi stacco da lei con fatica a faccio un passo indietro per poi far risalire dolcemente le mani fino alle sue spalle e afferrare le maniche del suo vestito portandole verso il basso e liberando così i suoi seni nudi...

<<Niente reggiseno>>

Non risponde mi fissa negli occhi intensamente senza mai distogliere lo sguardo una sola volta. Sono ammaliato da questa donna, i suoi occhi sono ipnotici per me e mi fanno esplodere dentro sensazioni che oserei definire animalesche. La libero completamente dal vestito per poi passare agli slip neri, che scivolano ai suoi piedi e finalmente quello che desideravo è davanti ai miei occhi, lei completamente nuda con indosso il mio regalo... uno spettacolo per gli occhi e non solo...

<<Sei la perfezione per i miei occhi>>

Mi sfilo la giacca e sbottono la camicia per poi toglierla seguita dai miei pantaloni ed i miei slip, siamo nudi uno di fronte all'altra, ma nonostante questo continuiamo a fissarci negli occhi, almeno finché con uno scatto veloce l'afferro sollevandola dal pavimento per poi farla sdraiare sul letto. Mi piego su di lei e comincio a baciarle la guancia per poi passare alle labbra, poi al collo, mentre con le mani le stuzzico i seni senza mai staccarmi, almeno finché con la destra comincio a scendere lentamente per poi raggiungere il suo monte di venere e nello stesso momento in cui le mie dita toccano il suo punto sensibile, un gemito sfugge dalle sue labbra...

<<Nathan>>

<<Non dire nulla>>

Le tappo la bocca con un altro bacio e continuo la sua tortura con le dita, ma non resisto troppo, i suoi gemiti e soprattutto il suo pronunciare il mio nome nel pieno del piacere è la goccia che fa  traboccare il vaso, così improvvisamente mi posiziono su di lei in modo tale che il mio membro prema contro il suo ingresso, lego il mio  viso al suo e fronte contro fronte Lara non mi guarda più negli occhi...

<<Devi guardarmi... Lara guardami>>

Fa fatica a controllare il suo corpo con le gambe si sta spingendo verso il basso per far sì che le nostre intimità si uniscano, se la sua eccitazione è anche solo la metà di quella che sto provando io in questo momento la capisco, capisco come si sente, così decido di interrompere questa agonia e dolcemente entro dentro di lei. Le sue mani immediatamente raggiungono la mia schiena e le sue unghie quasi mi lacerano la pelle...

<<Non mi abituerò mai al fatto che tu sia così stretta... mi fai impazzire>>

<<Nathan ti prego più veloce>>

<<Come? Così?>>

Inaspettatamente per lei le dó una spinta molto intensa e questa volta il gemito che le esce dalle labbra è tutt'altro che delicato...

<<Continua ti prego>>

<<Continuo Lara, certo che continuo>>

E così faccio continuo a darle spinte intense e sempre più veloci, la conosco e so che di questo passo non mancherà troppo a raggiungere l'apice del piacere, ma improvvisamente Lara capovolge la situazione e in uno scatto tanto fluido quanto veloce mi ritrovo di spalle contro il materasso con lei a cavalcioni... della Lara timida e dolce ora non c'è quasi più traccia, in questo momento è completamente in balia del piacere e con tutta la sicurezza del mondo senza pensarci si lascia sprofondare sulla mia erezione che l'accoglie più vogliosa che mai. Comincia a prendere un ritmo straziante, lenta... molto lenta e il sorriso che mi regala mi fa chiaramente capire che lo sta facendo come una sorta di ripicca, ma io non sono lei e non la lascio vincere per cui le afferro le natiche e comincio a dettare il ritmo che più mi aggrada, probabilmente se in questo momento non stesse godendo così tanto mi avrebbe ammazzato per aver interrotto i suoi giochi, ma non lo fa, anzi si lascia andare sempre più finché quasi contemporaneamente raggiungiamo un orgasmo che avrei voluto non finisse mai.
Dopo aver finito scende da me e si posiziona al mio fianco ed automaticamente mi viene il desiderio di stringerla a me, lei è sfinita, dopo qualche minuto sento  il suo respiro diventare regolare segno che si è addormentata. Non siamo riusciti a scambiare una parola dopo la nostra performance, ma non la prendo male, anzi...
Dopo averla coperta mi alzo e dopo essermi rinfilato i vestiti che dovrebbero essere il mio pigiama, mi dirigo in cucina, sono assetato e non vedo l'ora di dissetarmi a dovere.
Una volta uscito dalla stanza e raggiunto il salotto mi imbatto con la signora Clarissa che non resasi conto della mia presenza osserva un punto indefinito nel muro e si lascia sfuggire un singhiozzo che non mi passa inosservato ed io colpito dalla situazione mi avvicino lentamente cercando di non farla spaventare, ma fallisco miseramente dato che per colpa del mio passo pesante il suo viso è scattato spaventato nella mia direzione...

<<Oddio Nathan sei tu?>>

<<Si signora, mi scusi non volevo spaventarla>>

<<Troppo tardi figliolo>>

<<Le prendo un bicchiere d'acqua?>>

<<Te ne sarei grata>>

<<Torno subito>>

A passo svelto raggiungo la cucina e verso dell'acqua in due bicchieri per poi ritornare nel salotto dove la nonna di Lara mi aspetta con un sorriso...

<<Ecco a lei>>

<<Grazie figliolo>>

Senza chiederle il permesso mi siedo al suo fianco e resto in silenzio facendo finta di nulla per non farla sentire a disagio, ma è lei che riapre l'argomento...

<<Non avrei voluto che tu mi vedessi in queste condizioni Nathan>>

<<Non deve vergognarsi, piangere è umano>>

<<Oh caro, lo so benissimo, ma vedi io nella mia vita l'ho fatto anche troppo>>

<<Posso immaginarlo... perdere una figlia deve essere stato devastante>>

<<Non auguro a nessuno di provare il mio dolore, davvero, anche perdere mio marito mi ha devastata... sai questo era il periodo dell'anno che amava più di tutti, lui era la vera gioia del Natale, il suo entusiasmo bastava a riempire tutti i nostri cuori e dopo tanti anni è difficile abituarsi alla sua assenza, ma credimi non piangevo per questo>>

<<Per cosa allora?>>

<<Per Lara... lei non ha avuto una vita facile ed ora che riesco a vederla più serena dopo anni credo di dover rendere grazie a te>>

<<Ma io non ho fatto nulla>>

<<Tu hai fatto più di quanto nessuno sia riuscito a fare per lei... le hai ridato il sorriso>>

<<Lei... lei è così...>>

<<Lo so caro lo so, ma si paziente con lei, non le viene facile aprire il suo cuore... dalle il tempo che le serve e fidati se ti dico che ne varrà la pena>>

<<Di questo ne sono sicuro, ho capito che sarei disposto ad aspettarla una vita intera, proprio per questo ora mi sento in colpa per la scenata di poco fa>>

<<Ma non devi>>

<<Si invece, lei domani vuole portarmi in un posto e svelarmi cosa la turba e mi sento come se la stessi forzando a fare qualcosa che ancora non è pronta a fare>>

Clarissa spalanca gli occhi dopo questa mia ultima frase e mi guarda sbigottita...

<<Tu domani andrai con lei?>>

<<Si ma non so dove, lei lo sa?>>

<<Si... ma è giusto che ti dica tutto lei, sappi solo che questa cosa per Lara significa molto e se davvero è disposta a farti conoscere questa parte della sua vita, per lei sei più che importante>>

Automaticamente mi viene da sorriderle, erano proprio le parole che volevo sentirmi dire...

<<Ti ho visto>>

<<Mi ha visto? Cosa ha visto?>>

<<Tu hai sorriso, figliolo tu sorridi solo quando guardi Lara, credi che non l'abbia notato?>>

<<Pensi che prima non sapevo neanche cosa significasse sorridere>>

<<Questa è una cosa bellissima, significa che anche lei è importante per te>>

<<Oh lo è... lei è tutto>>

Sollevo lo sguardo e incontro quegli occhi tanto uguali a quelli della donna che mi sta rubando il cuore che mi fissano con un sorriso dolce...

<<Tu rimarrai, lo sento>>

<<In che senso?>>

<<Nathan tra qualche ora saprai tutto, ti prego lasciala parlare, lasciale spiegare perché sono convinta che sfogarsi con te le farà benissimo>>

<<È proprio quello che ho intenzione di fare>>

Con la sua piccola mano stringe la mia ed io ricambio con delicatezza la sua stretta...

<<Bene questa vecchietta ora ha proprio bisogno di andare a riposare>>

<<Effettivamente è molto tardi>>

<<Già>>

Ci alziamo contemporaneamente e dopo esserci dati la buonanotte ci dirigiamo ognuno verso la propria stanza, io vado a dormire con la consapevolezza che finalmente domani avrei avuto le risposte che cercavo.

LARA POV
Ho passato una notte allucinante, credo di non aver mai fatto tanti incubi in vita mia, ma quello che mi ha lasciato il segno in particolare aveva come protagonista Nathan che fuggiva a gambe levate da me. Sono consapevole che potrebbe essere una sua possibile reazione oggi, ma non voglio neanche pensarci, ne uscirei completamente devastata. Devo essere forte soprattutto per me stessa, non posso permettermi di perdere ancora una volta me stessa, non posso permettermi di ricadere in quel tunnel oscuro che è stata la mia vita fino a non molto tempo fa. Basta Lara ti prego spegni i pensieri, di questo passo non arriverai neanche a cominciare se non pensi immediatamente ad altro. Mi giro nel letto verso Nathan e trovo il suo bellissimo viso rilassato a qualche centimetro di distanza. Sono solo le 6:00 ma se vogliamo metterci in viaggio è meglio partire presto, così mi avvicino ancora un po' a lui e gli lascio un bacio sul naso...

<<Buongiorno gigante>>

Improvvisamente apre gli occhi ed il verde che mi trovo di fronte mi fa andare letteralmente in estasi, quasi da dimenticare il motivo per cui l'ho svegliato, ma c'è lui sempre pronto a ricordarmelo...

<<Buongiorno... dobbiamo già andare?>>

<<Cosa?>>

<<Dobbiamo già uscire?>>

<<Ah... si dovremmo cominciare a prepararci>>

<<Lara capisco che sono una visione celestiale ma fissarmi così non è comunque educato>>

Vado per tiragli uno schiaffetto sulla guancia ma con dei riflessi inauditi la blocca ad un centimetro dall'impatto per poi avvicinare la mano alla sua bocca e lasciarci un bacio sopra...

<<Sono sempre in allerta piccola, anche appena sveglio... o meglio... siamo...>>

<<Siete? Chi altro?>>

Senza rispondere con gli occhi fa segno al suo amico che abita a sud nel suo corpo ed io colta all'improvviso da una vampata di calore mi alzo di scatto dal letto...

<<NATHAN>>

<<Cosa c'è... è vero>>

Si alza anche lui ed i miei occhi cadono improvvisamente sulla sua erezione sotto gli slip...

<<Potresti anche vestirti>>

<<Ti ho dimostrato che non mentivo>>

<<Non c'era bisogno, ti avrei creduto anche senza questa dimostrazione>>

<<D'accordo, allora ora vado a fare una doccia>>

<<Si è meglio, dobbiamo proprio sbrigarci>>

Dopo aver preso gli indumenti necessari sparisce nel bagno ed io mi ritrovo a combattere contro una crisi di panico imminente...

<<Lara devi calmarti>>

Ok sono pazza ora mi metto anche a parlare da sola. Il problema è uno solo, più passano i minuti e più mi avvicino al momento del mio confronto con Nathan, il che mi agita e non poco, più facile dire che sono terrorizzata, ma devo essere forte, posso farcela.
Dopo aver fatto la doccia entrambi e aver fatto una colazione ricca con mia nonna è arrivato finalmente Enrico che una volta trovatosi Nathan di fronte ha fatto una faccia a dir poco strana....

<<Cosa significa questo?>>

<<Lui verrà con noi>>

<<Impossibile>>

<<Come scusa?>>

Nathan fa un passo avanti e mi da la  sensazione di uno che  vorrebbe sbranarlo...

<<Lui non può venire con noi>>

<<Certo che può e verrà>>

<<Lara tu non capisci>>

<<Oh io capisco benissimo>>

<<Non mi sembra>>

Mia nonna rimasta in silenzio finora si avvicina e gli posa una mano sulle spalle per tranquillizzarlo...

<< Enrico, stai tranquillo, Lara sa quello che fa>>

<<È pericoloso>>

<<Lei si fida di lui, devi farlo anche tu>>

Enrico con sguardo duro guarda mia nonna per poi passare a me ed infine a Nathan Che ricambia senza pensarci troppo. Nonostante stia mantenendo la calma sono certa che non solo è nervoso ma anche confuso per tutta questa esagerata sicurezza che Enrico sta apportando miei confronti...

<<Allora andiamo>>

Freddo come il ghiaccio Enrico esce di casa ed io dopo aver sorriso timidamente a Nathan lo seguo e invito il mio ragazzo a fare lo stesso.
Una volta in macchina le mani cominciano a sudarmi terribilmente, gli sguardi che Enrico mi lancia dello specchietto non sono per nulla rassicuranti e Nathan per cercare di tranquillizzarmi avvolge le mie spalle con il suo braccio e mi tira verso di lui stringendomi con affetto.
Ogni chilometro che facciamo ci avvicina sempre di più alla verità ed il mio cuore come se lo sapesse aumenta sempre di più il battito. A dire la verità ho come l'impressione che potrebbe esplodere da momento all'altro, ma non posso far nulla, solo affrontare quest'altro ostacolo che spero in futuro ci permetterà di vivere meglio la nostra storia, senza segreti.
Dopo un'oretta di viaggio siamo finalmente arrivati a destinazione e come di consuetudine Enrico mi passa gli oggetti che tecnicamente dovrebbero nascondere la mia persona ad occhi indiscreti. Prima di infilare il cappello gli occhiali da sole mi lascio sfuggire un'occhiata verso Nathan che mi guarda confuso, il problema è che non so di preciso da cosa dipende la sua confusione, se dal posto in cui l'ho portato, dal mio travestimento o semplicemente da entrambe le cose...

<<Sei pronto?>>

<<Perché siamo al cimitero di Sant'Orsola?>>

<<Conosci questo posto?>>

<<Cosa? No l'ho letto li>>

Indica un punto indefinito del cimitero ed io agitata come sono non mi giro neanche a guardare, anzi lo prendo per mano e lo fisso negli occhi intensamente...

<<Voglio presentarti mia madre>>

Nathan è chiaramente sorpreso da questa mia ultima affermazione e mi stringe più forte la mano dandomi così il coraggio necessario per cominciare a camminare. Mi dirigo verso l'ingresso e una miriade di ricordi tristi invadono la mia testa, ero molto piccola l'ultima volta che sono venuta qui, ma ricordo la strada come se fosse ieri. Continuo a camminare finché senza neanche accorgermene raggiungo la cappella privata dove riposa mia madre seguita da Nathan ed Enrico. Quest'ultimo si avvicina e tira fuori la chiave per aprire, ma lo blocco prima che lo faccia...

<<Nathan potresti rimanere sconvolto da quello che ti farò vedere, sei pronto?>>

<<Sono pronto se sei pronta tu>>

Gli do ancora le spalle perché non ho il coraggio di guardarlo negli occhi, l'unica cosa che riesco a fare è quella di fare un cenno ad Enrico per permettergli di aprire.
Una volta aperta la porta, l'odore di chiuso inonda le mie narici e mi si forma uno strano nodo allo stomaco, mi sento quasi nauseata, ma do la colpa all'agitazione. Mi faccio coraggio ed entro mentre i due uomini forse per darmi un momento di privacy aspettano un attimo prima di entrare.
Alzo il capo e incontro la lapide di mia madre, il suo viso bellissimo immortalato al di sopra di quel pezzo di marmo mi lacera l'anima e immediatamente sento gli occhi riempirsi di lacrime. Non ho il coraggio di voltarmi verso la seconda lapide posta qui al suo fianco,  e alle altre sue che si trovano alle mie spalle, sarebbe davvero troppo da sopportare in questo momento, così mi avvicino ancora di più a  quella di mia madre e poso la fronte su di essa...

<<Mamma perdonami... perdonami per non essere venuta in tutti questi anni, ma sai... non è stato facile per me. Oggi voglio presentarti una persona, voglio presentarti l'uomo che mi sta cambiando la vita, l'uomo che mi ha ridato il sorriso e la gioia di vivere, vorrei tanto che tu stessi al mio fianco e che vedessi la donna che sto diventando, vorrei avere il tuo conforto e i tuoi consigli, vorrei riavere l'amore di mia madre...>>

Ormai il mio viso è completamente preda delle lacrime, la sua mancanza è ancora così forte da non crederci. Crescere senza una madre è la mancanza più grave che una persona possa avere, quando poi sei consapevole che tutto è successo per un errore di tuo padre allora li è davvero difficile non impazzire. Ho perso tutto, in un giorno mi sono trovata sola con solo l'amore dei miei nonni a consolarmi.
Dopo qualche altro minuto decido che è arrivato il momento di farlo entrare, di rendere trasparente la mia vita ai suoi occhi...

<<Nathan ti prego entra>>

E così fa... entra e incontra subito i miei occhi ormai gonfi per le troppe lacrime, mi di avvicina e con i pollici delle sue mani asciuga il mio viso per poi baciarmi la fronte. Mi libero dalla sua presa e mi volto di profilo verso le lapidi in modo tale da avere lui di fronte e da riuscire a girare il collo per guardare mia madre...

<<Nathan lei è mia madre... Anita>>

Nathan solleva lo sguardo e l'espressione sconvolta che si forma sul suo viso quasi mi spaventa, resta in silenzio guarda attentamente la lapide sempre più bianco in volto per poi spostare lo sguardo alla lapide al suo fianco e in quel momento quasi mi convinco che possa svenire da un momento all'altro, ma sorprendentemente riprende il controllo di se stesso e si avvicina alla seconda lapide dove è immortalata la foto di una bambina...

<<Clarissa Greco>>

Impaurita a morte mi avvicino a lui in silenzio. Sembra disorientato, inizia a voltarsi e scorte le altre due lapidi alle nostre spalle, abbassa lo sguardo verso di me confuso al massimo...

<<Salvatore Paternó e Clarissa Caruso in Paternó... questa... questa è tua...>>

<<Mia nonna... si Nathan è lei... e quello è mio nonno>>

Sembra pietrificato, non riesce a dare una spiegazione logica a tutto questo casino che è la mia vita. Dopo pochi secondi si volta ancora una volta verso le altre due lapidi e serra la mascella in maniera così forte che la sua espressione pare irrigidita...

<<Lei... lei chi è Lara?>>

Indica la bambina ed io abbasso la testa verso il pavimento e gli rispondo con un filo di voce che sembra quasi un sussurro...

<<Clarissa Greco... sono io Nathan>>

ANGOLO AUTRICE:
12/02/2018
BEEEEENG colpo di scena? Ebbene sì Lara ha detto che quella lapide con inciso il nome "Clarissa Greco" appartiene a lei... com'è possibile?
Cosa farà Nathan dopo questa rivelazione? E soprattutto cosa dirà Lara per spiegare questa misteriosa situazione?
Voi lo scoprirete nel prossimo capitolo, nel frattempo però sarei curiosa di leggere le vostre ipotesi quindi se vi va lasciatemi tanti commenti ai quali sarò felice di rispondere e se il capitolo vi è piaciuto lasciatemi una stellina 🌟 .
Anche questa settimana voglio ringraziarvi, ma questa volta se possibile ancora più affettuosamente perché grazie a voi "la voce del peccato" ha stabilito un record, ben 3.000 visualizzazioni in una settimana, siamo a soglia 28.800 con anche un bel pacchetto di 3290 stelline. F-A-N-T-A-S-T-I-C-I♥️♥️♥️.
Io vi do appuntamento alla prossima settimana, ma non vi prometto di riuscire a pubblicarlo lunedì poiché domani parto per andare a trovare il mio fidanzato che non vedo da un mese e mezzo e giustamente voglio dargli tutte le attenzioni che merita😂😂😂.
Spero che possiate capirmi, bacini bacetti bacioni da Dadda vostra ♥️♥️♥️♥️

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