26.COMPROMESSI🔴

ATTENZIONE!!
CAPITOLO CON CONTENUTI PER ADULTI!!!
NON LEGGERE SE FACILMENTE IMPRESSIONABILI!!!

NATHAN POV

Si è svegliato quel grande farabutto è forte... è riuscito a svegliarsi da un trauma di una gravità smisurata ed ora devo darmi una mossa, devo fare qualcosa prima che sia troppo tardi.

Dopo aver fatto una doccia veloce esco di casa come un lampo e mi dirigo a  tutta velocità per le strade di Londra in direzione dell'ospedale, devo arrivare prima di chiunque altro, devo far desistere quell'uomo dal denunciarmi e credo di conoscere il modo.

Parcheggiata la macchina nell'apposito parcheggio raggiungo l'ingresso e mi dirigo verso gli ascensori, ma vengo bloccato da un infermiere che si trovava li nei paraggi...

<<Scusi signore dove va?>>

Mi volto cercando di mantenere l'ultimo briciolo di calma che mi è rimasta e lo fisso in maniera poco gentile...

<<Salve, sto andando a trovare una persona>>

<<Il nome?>>

<<Luke Morris>>

<<Signore l' orario di visite è terminato, devo pregarla di tornare domani>>

<<Ho urgente bisogno di vederlo e rassicurarmi che stia bene>>

<<Come le ho detto, l'orario di visite è terminato>>

<<Sono sicuro che possiamo trovare un compromesso>>

Mi avvicino forse con aria troppo minacciosa tanto che il ragazzo fa un passo indietro, ma io allungo il braccio e gli lascio una manciata di banconote nella mano. Il ragazzo se pur inizialmente confuso, inizia a girarsi intorno e con il capo mi da il via libera, così mi volto e prendo al volo l'ascensore.

Arrivato al piano scorgo la figura del mio uomo appostato dietro la porta di una stanza e una volta accortosi della mia presenza mi si avvicina...

<<Capo, la stanza è quella>>

Mi indica con la mano la porta dove era precedentemente appoggiato...

<<Bene, hai notizie?>>

<<Solo che si è svegliato e che è fuori pericolo, gli infermieri e i medici pensano che io sia suo cugino per questo mi hanno fatto restare>>

<<Ok io vado allora>>

<<D'accordo, io controllerò che non vi disturbi nessuno>>

Mi avvio verso la stanza e una volta aperta la porta mi trovo di fronte uno spettacolo ancora più brutto di quello a cui ho assistito questa mattina, il viso completamente gonfio e ricoperto da lividi ormai violacei, il braccio destro sorretto da un tutore e una flebo collegata all'altro braccio. Sapevo di averlo ridotto male ma non in questo modo. Mi avvicino con cautela e una volta raggiunto, come se avesse percepito la mia presenza spalanca gli occhi impaurito, rivelando due fosse insanguinate...

<<Stai calmo Luke, non sono qui per finire il lavoro>>

Con voce flebile prende parola...

<<Via... vai via>>

<<Luke non andrò via>>

<<Io ti faccio arrestare, tu andrai in galera stronzo, appena avrò la possibilità ti denuncerò>>

Mi abbasso in direzione della sua faccia...

<<Se tu oggi sei vivo devi ringraziare Lara, non sono qui per scusarmi perchè se tornassi indietro lo rifarei altre mille volte>>

<<Allora perchè sei qui?>>

<<Per trovare una giusta soluzione ai miei... anzi ai nostri problemi>>

<<Parla chiaro>>

<<Sono qui per toglierti definitivamente di mezzo, ti offrirò una cifra consistente,che riceverai ovviamente dopo la tua dichiarazione alla polizia e in cambio dovrai sparire da Londra, dalla mia vita e soprattutto da quella di Lara>>

<<Mi stai offrendo soldi per pararti il culo Nathan?>>

<<No ti sto offrendo soldi per pararlo a te Luke, perchè se dovessi un giorni sfiorare Lara con un dito ti togliero definitivamente dalla faccia della terra e quella volta non ci saranno santi in paradiso per te>>

Luke pare ragionarci su per poi guardarmi serio...

<<Di quale cifra stiamo parlando?>>

<<Un milione di sterline>>

Vedo i suoi occhi spalancarsi ancora una volta e il sorriso che si dipinge sul suo volto non fa altro che scaturire un profondo nervosismo nella mia persona...

<<Lara vale così poco per te?>>

<<Non mi convincerai mai a darti più soldi, hai visto come ti ho ridotto, non ho paura di completare l'opera, prendere o lasciare, voglio una risposta subito>>

Dopo qualche secondo di silenzio mi guarda ancora una volta con un sorriso strafottente...

<<Accetto, quando mi darai i soldi?>>

<<Te l'ho detto, dopo  la tua dichiarazione firmata alla polizia dove dirai di essere stato aggredito da un gruppo di persone senza volto... e non fare scherzi perchè io so sempre tutto Luke e ti farei cercare in capo al mondo, non vivresti un solo minuto tranquillo con il pensiero che io possa trovarti in qualsiasi momento>>

Questa volta sono io a sorridere perfidamente, questo ragazzo come sospettavo è un viscido senza coraggio e senza valori, sono bastati un pò di soldi per convincerlo a desistere da quello che per lui era diventato il suo unico scopo di vita, non ho alcuna stima per quest'uomo ma da una parte sono sollevato dal fatto che finalmente Lara sarà libera da ogni pensiero.

<<La polizia verrà domani mattina>>

<<Non avere fretta, io sono un uomo di parola, domani dopo la tua dichiarazione avrai i tuoi soldi. A proposito fuori c'è uno dei miei uomini, giusto perché tu lo sappia è tuo cugino e deve rimanere qui fino a quando non farai la tua dichiarazione>>

Detto questo esco dalla stanza lasciandolo li come uno stoccafisso mentre probabilmente starà  immaginando quali porcate potrà fare con i miei soldi.

Arrivato in macchina un sospiro di sollievo fuoriesce dalle mie labbra, ma una mia dimenticanza mi fa quasi sbattere la testa sul volante... Lara... Nella fretta di sbrigare questa situazione ho completamente dimenticato di rispondere al suo messaggio, così raccolgo il telefono dalla tasca della mia giacca convinto di trovare una miriade di suoi messaggi e invece ne resto un po' deluso non trovandone neanche uno. Lascio il parcheggio e mi dirigo verso casa mia, l'istinto di andare da lei è forte, ma in questo momento ho solo bisogno di fare ordine nei miei pensieri.

Entrato nel mio appartamento mi lascio sprofondare sul divano... è stata una giornata veramente pesante, ma grazie a Dio si è conclusa nel miglior modo possibile, certo arei preferito non dare un milione di sterline a quel degenerato ma sono convinto che non si sarebbe accontentato e che questo fosse l'unico modo per farlo sparire definitivamente. Se dovesse un giorno ripresentarsi, quanto è vero che mi chiamo Nathan Silver gli farò rimpiangere il giorno in cui è venuto al mondo.

Sono molto stanco, così stanco da sprofondare quasi nel sonno su questo divano, almeno finchè la maledetta suoneria del telefono di casa inonda le mie orecchie facendomi trasalire dallo stato di quiete in cui mi ero immerso. Mi alzo e raggiungo quel benedetto attrezzo...

<<Pronto?>>

<<Nathan, finalmente riesco a parlarti>>

<<Mayer sei tu??>>

<<In persona>>

<<Carl, ho riferito a tua figlia Sarah di dirti che non dovete stressarmi la vita>>

<<Sai meglio di me che il tempo rimasto per scegliere è poco>>

<<Sai meglio di me che non prendo ordini da nessuno, per cui fatevi passare l'ansia perché io vi contatterò se e quando ne avró voglia, non voglio più chiamate, non voglio più messaggeri del cavolo e soprattutto non voglio pressioni, sono stato chiaro?>>

<<Nathan, non è una scelta difficile, la risposta da darci è un si o un no, non vedo perché farci aspettare>>

<<Come la fai facile, come se questa scelta non mettesse in discussione tutta la mia vita, come se tutto questo non cambierebbe radicalmente il mio stile di vita. Siete pazzi se credete che prenderò questa scelta a cuor leggero>>

<<Nathan questa è la tua famiglia, le tue origini siamo noi>>

Stringo forte la cornetta, il nervosismo sta prendendo il possesso di me e contenerlo mi è quasi impossibile...

<<Voi sareste la mia famiglia? Quale parente mi metterebbe difronte a questa terribile scelta constatando la mia immensa difficoltà, voi non siete altro che...>>

<<Che? Dimmi Nathan cosa siamo?>>

Non rispondo, non per paura, ma per evitare di dire cose che non dovrei soprattutto ad un telefono. Per compensare la mancata risposta prendo il telefono e lo scaravento sul pavimento scollegando ogni filo e mettendo così fine a quella sgradevole conversazione.

Dopo aver fatto avanti e dietro cento volte dal salotto prendo al volo le chiavi della macchina e corro via, in questo momento solo una persona può calmarmi.

Parcheggio nel primo posto libero e tovando il portone aperto non mi degno neanche di citofonare, salgo i gradini due alla volta fino a raggiungere il terzo piano della palazzina e mi attacco al campanello ininterrottamente finchè il bellissimo e sconvolto viso di Lara non mi si presenta davanti, E' completamente struccata, indossa un pantalone del pigiama e una canotta bianca dove chiaramente al di sotto non porta il reggiseno,  nonostante tutto è sexy da morire...

<<Sei sola?>>

<<Si Nina è al Silver, ma...>>

Non le do il tempo di rispondere che mi catapulto sulle sue labbra afferrandole il viso quasi con brutalità, la spingo all'interno è chiudo la porta alle spalle con una pedata...

<<Nathan?>>

È senza fiato, l'ho presa alla sprovvista ed è palesemente confusa, ma non mi lascio demordere, la spingo verso la parete e non staccando le labbra dalle sue le sollevo la canotta lasciandola con il seno nudo. Non credevo fosse possibile che una ragazza così minuta potesse avere un seno così prosperoso. Ne afferro uno con la mano destra mentre la sinistra si affretta a sfilarle il pantalone del pigiama,le nostre lingue ballano una danza proibita e le sensazioni che mi scoppiano dentro hanno dell'incredibile. Una volta  spogliata completamente faccio un passo indietro per ammirarla ed il mio membro comincia a spingere energicamente contro gli slip. Lei mi guarda leggermente imbarazzata ma con desiderio ed io che ho mantenuto la calma per tutto questo tempo la volto di scatto verso il muro e la spingo verso di esso dove lei istintivamente posa le mani per aggrapparsi, dopodiché con le mani faccio pressione sui fianchi per far sì che lei si pieghi e quello che ho ora davanti stimola il mio lato erotico in maniera incredibile, così preso dalla frenesia mi sbottono il pantalone e lo abbasso appena sotto il sedere per poi tirar fuori il mio membro già totalmente eretto...

<<Oddio Nathan cosa vuoi...>>

Non le do il tempo di finire che con una spinta sono già dentro lei ed il gemito che rilascia mi fa eccitare ancora di più. Le afferro con non troppa forza i capelli e le giro il capo il più possibile verso di me mente con spinte decise affondo dentro lei. Il suoi occhi trasmettono goduria pura ed i miei non possono far altro che ricambiare. Sono totalmente vestito se non fosse per il patalone abbassato e lei completamente nuda, ho immaginato questo con lei nelle mie fantasie più proibite e starei ore a riempirla di me. Quando credo sia sull'orlo dell'orgasmo esco da lei e prendendola per la vita  la conduco al divano dove la spingo in maniera poco elegante per poi cadere seduta in maniera scomposta, mi inginocchio ai piedi del divano e le divarico le gambe con arroganza per poi immergermi nella sua intimità e darle i brividi che merita, sento i suoi gemiti, i nostri sapori uniti e ad un tratto la sua mano afferra i miei capelli e mi spinge sempre più affondo, segno che l'orgasmo sta prendendo possesso di lei ed effettivamente dopo pochi secondi sento le pareti del suo monte di venere pulsare e la mia lingua ne accoglie gli spasmi. Quello che non mi sarei mai potuta aspettare è che Lara in preda all'eccitazione si fa scivolare giù dal divano e facendo attenzione al tavolino mi spinge indietro e mi sale a cavalcioni per poi impalarsi completamente sulla mia erezione. Dopo un leggero disagio probabilmente dovuto al dolore o alle forti sensazioni prende ritmo, un ritmo sicuramente sublime, ma da una parte mi sento come se mi stesse sopponendo a una profonda tortura. È lenta delicata dolce e sa muoversi, ma l'animale che è in me vuole di più così l'afferro saldamente dai fianchi e comincio a infliggerle spinte secche...

<<Nathan così mi fai...>>

<<Si Lara... è quello che voglio, vieni ancora per me, vieni solo per me, sarai sempre mia e nessuno potrà mai farti questo>>

Lara completamente in estasi non risponde ed il lato orgoglioso che è in me mi costringe a sollevarmi di poco e ad affettarle il mento con la mano...

<<Sono stato chiaro?>>

Punto gli occhi nei suoi con ossessività e passione e capisco che in questo momento il mio atteggiamento la sta eccitando da morire...

<<Si Nathan si, sono tua>>

Ascoltare queste parole non hanno fatto altro che aumentare la mia eccitazione, tanto da esplodere in lei all'istante e provocare in lei l'ennesimo orgasmo devastante.
Dopo qualche minuto impiegato a riprendere il respiro nei quali Lara si è accoccolata sul mio petto  il silenzio viene interrotto dalla sua voce...

<<Nathan... cosa è successo?>>

<<Abbiamo fatto l'amore>>

<<No Nathan, credo che questo sia stato sesso non amore, cosa è successo?>>

Si solleva dal mio petto per poi spostarsi al mio fianco e puntare i suoi occhi in direzione dei miei, ma io non la guardo, non ci riesco, così questa volta è lei a prendermi il mento nella mano per girarmi verso di lei. Il suo sguardo color ghiaccio puntato nel mio mi invita a parlare ma ancora non riesco a spiccicare parola...

<<Nathan... lui è morto?>>

Ha capito il motivo della mia inquietudine ma ha sbagliato la conclusione, questo però mi fa capire quanto lei sia in ansia per questa vicenda...

<<No Lara non è morto>>

<<Nathan dannazione vuoi parlare? Sei sparito una giornata intera, non puoi immaginare come io sia stata in ansia, ora sei muto come un pesce e non mi spieghi neanche cosa diavolo ti turba>>

<<Lara, lo capisci che anche io sono stressato per questa situazione? Non è facile per me>>

Si alza di scatto e  si avvicina ai suoi indumenti per poi cominciare a vestirsi...

<<Non è facile per te?  Io cosa dovrei dire? Per colpa mia una persona a cui tengo si è messa in un casino assurdo, un casino che potrebbe portargli una marea di gravi problemi sia a livello legale che personale, ma tranquillo per me è uno spasso, una passeggiata anzi>>

Mi alzo anche io e la raggiungo capendo di aver esagerato un po'...

<<Lara hai ragione, il problema è che non sono abituato a dare spiegazioni a nessuno, in tutta la mia vita ho dato conto solo a me stesso ed ora mi trovo un po' in difficoltà>>

<<Nathan io lo capisco e apprezzo quanto tu sia cambiato per me, ma quando abbiamo deciso insieme di diventare una coppia era sottinteso che dovevamo aprirci a vicenda, io ho bisogno che tu lo faccia>>

Si avvicina riducendo le distanze tra noi al minimo e posa la testa sul mio petto ed io comincio ad accarezzarle i capelli per tranquillizzarla...

<<Lui si è svegliato, voleva denunciarmi>>

Lara alza la testa di scatto e l'espressione sconvolta del suo viso mi spinge a continuare prima che le venga un colpo...

<<Calma... sono riuscito ad evitarlo>>

<<Come?>>

<<Nell'unico modo in cui un essere meschino come Luke potesse accettare, l'ho pagato per sparire>>

<<Cosa? L'hai pagato?>>

<<Si Lara era l'unica alternativa>>

<<Ti prego dimmi che non hai perso molti soldi>>

<<Un pó, ma non è nulla paragonato alla tua futura sicurezza>>

<<Nathan mi dispiace così tanto>>

<<Non deve dispiacerti, io per te farei questo e molto altro>>

La stringo a me come se fosse la cosa più preziosa della mia vita...che dico lei lo è. Sono consapevole che tutto stia andando molto in fretta, ma questa ragazza è riuscita a rubarmi il cuore nella maniera più semplice in assoluto.
Per cercare di cambiare discorso mi ricordo del suo appuntamento per il locale e decido di informarmi a riguardo...

<<Comunque... sei andata all'appuntamento per l'acquisto del locale?>>

<<Sei bravo a cambiare discorso vedo, comunque si e avremmo raggiunto un accordo>>

<<Bene>>

<<Però vorrei che gli desti un'occhiata, sai vorrei approfittare della tua offerta di aiuto... non ne capisco molto di queste cose>>

<<Certo prendilo pure>>

Si allontana verso la sua camera dandomi visione del suo fondoschiena perfetto e in me si riaccende una lampadina che mi presto subito a spegnere per non perdere il controllo. Dopo appena un minuto ritorna in stanza con una cartellina blu e me la pone un po' imbarazzata, probabilmente resasi conto del mio sguardo puntato sul suo seno. È inutile con lei perdo ogni senso di pudore, così apro la cartellina e tirò fuori il contratto per poi accomodarmi al divano e fare un'attenta lettura. Lara sedutasi vicino a me per tutto il tempo non ha fatto altro che fissarmi in viso forse per captare qualche possibile reazione, ma io essendo un uomo d'affari sono abituato a non mostrare la minima emozione sul mio viso. Dopo minuti passati a leggere attentamente il documento e scorto la cifra mi volto nella sua direzione con molta calma...

<<Sono un bel po' di soldi>>

<<Lo so, ma ne vale la pena>>

<<Capisco>>

<<Nathan allora?>>

<<Sembra tutto ok>>

<<Questa è una buona notizia>>

<<Certo però gradirei venire con te il giorno delle firme, ho bisogno di fare a questo tizio alcune domande>>

<<Va bene, mi sembra un'ottima idea >>

Ripongo i documenti sul tavolino e mi avvicino il più possibile a Lara che mi osserva stranita...

<<Io avrei un'altra bella idea>>

<<Si? E cosa?>>

Mi fiondo ancora una volta sulle sue labbra senza darle il tempo di rispondere e improvvisamente l'aria intorno a noi si accende, in un attimo mi sale a cavalcioni e comincia a sfilarmi la maglietta, lascio che questa volta sia lei a comandare e lo fa dannatamente bene. Una volta tolta, comincia a baciarmi il collo con ardore e nel frattempo sbottona ancora una volta il mio pantalone. Sappiamo benissimo come sarebbe finita, almeno finché un urlo stridulo ci fa trasalire...

<<Oddio ragazzi scusate, vado via, giuro che vado via...>>

Lara non appena ha sentito l'urlo è volata via come se avesse preso la scossa e si è alzata in piedi imbarazzatissima...

<<Vi prego perdonatemi, io non volevo, stupida Nina che non sono altra>>

Mi alzo anche io leggermente divertito dalla scena e mi infilo la maglia...

<<Tranquilla Nina, non ci siamo resi conto dell'ora>>

<<Nathan vi prego ma continuate io posso andare... insomma posso andare da Mark a fare lo stesso, cioè non lo
stesso, potrei ma di certo non lo vuoi sapere... insomma voglio dire...>>

Lara scoppia a ridere cercando di contenere le risate con la mano e onestamente non me l'aspettavo, prevedevo una crisi di nervi dovuta all'imbarazzo e invece mi ha sorpreso e vedendo lei in automatico viene da sorridere anche a me. Dopo essersi ripresa un po' comincia a parlare...

<<Oddio Nina dovresti vederti... non ti ho mai vista così imbarazzata, sei così carina>>

<<Carina un corno, in questo periodo mi sento te>>

Continuiamo a ridere per un po' finché non decido che sia meglio togliere il disturbo...

<<Ragazze è sempre un piacere passare questi momenti con voi ma devo andare>>

<<Non resti?>>

La voce di Lara trasmette un po' di delusione...

<<No Lara, domani ho da fare presto, sai per cosa e ho bisogno di andare a casa a preparare le cose>>

<<D'accordo>>

<<Comunque ci vediamo domani>>

<<Va bene Nathan>>

Mi avvicino e le lascio un bacio casto sulle labbra per poi voltarmi nella direzione di Nina ancora rossa per prima...

<<Ciao Nina alla prossima>>

<<Ciao Nathan e se puoi perdona questa povera imbranata>>

<<Già perdonata>>

Esco di casa è una volta raggiunta la mia Mustang salgo a bordo e a tutta velocità mi dirigo verso la mia casa dove spero di non trovate nulla se non un pó di tranquillità da questi giorni agghiaccianti.

ANGOLO AUTRICE:

18/12/2017

Prima di tutto volevo ringraziarvi per le 10.020visualizzazioni e le 1970stelline, vi rendete conto che questa settimana "La Voce Del Peccato" ha fatto ben 2000 visualizzazioni? Giorno 20 questa storia compirà 3 mesi e io sono estremamente sorpresa da questi risultati, mai e poi mai avrei immaginato questo. Vi adoro... non potete capire quanto♥️.
Tornando alla storia cosa ne pensate di questo pov esclusivamente di Nathan?
Pensate sia stata giusta la decisione di pagarlo per allontanarlo dalle loro vite?
Fatemi sapere cosa ne pensate con tanti commentini come sempre e se questo capitolo vi è piaciuto lasciatemi una bella stellina ⭐️. Io vi do appuntamento niente popó di meno che a Natale 🎄.bacini bacioni bacetti da DADDA VOSTRA ♥️♥️♥️

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