14.Preparazione

Camilla era emozionata per il loro primo, vero appuntamento.

Il centro commerciale e il parco non li classificava come appuntamenti perché erano stati programmati da Isabelle e Benji. Così lei fu contenta di essersi organizzata da sola, perché questo voleva dire che era davvero interessata a questa nuova conoscenza, che le piaceva Andrew veramente e non perché i suoi amici volevano così.

Perciò tornò a casa verso l'ora di pranzo con un sorriso da far invidia. Ted era seduto sugli scalini di casa sua, con la schiena curva e lo sguardo fisso in quello di Camilla. Appena capì che lei lo stava fissando a sua volta, lui cambiò subito sguardo e guardò di fronte a sè stizzato.

-Cosa?

Disse Camilla quasi in un sussuro cercando di capire. Si avviò verso di lui arrabbiata e gli disse abbassandosi alla sua altezza, visto che era seduto allo scalino più basso:

-Non dirmi che ti sei offeso! Ma che ti prende? Anni di litigate e prese in giro e ora ti sei offeso per così poco?

Lui non le rispose, evitò il suo sguardo e guardò tutto tranne lei, con una faccia che non lasciava trasparire nessuna emozione. Allora lei continuò dicendogli:

-Senti non mi interessa il fatto che tu ora abbia messo il broncio per non so quale assurdo motivo, ma non ti permetterò di rovinarmi la giornata, ho un appuntamento e tutto sarà perfetto, quindi stammi alla larga.

A quelle parole finalmente catturò l'attenzione di Ted che disse guardandola:

-Non dirmi che esci con Andrew!

Lei distolse lo sguardo e si allontanò da lui, dirigendosi verso casa. Ted la stava inseguendo dicendogli, o meglio urlandogli qualcosa ma lei non voleva ascoltare, non le avrebbe rovinato la giornata. Così ad un passo da casa sua gli chiuse la porta in faccia dirigendosi in cucina per pranzare.

-Sei contenta.

Le disse la madre tra una forchettata di pesce e l'altra.

-Oh sì, ecco..devo uscire con un ragazzo.

Disse Camilla imbarazzata. A quelle parole la madre posò le posate e congiunse le mani e sporgendosi verso di lei disse con un sorriso:

-Allora hai fatto finalmente pace con Ted?

-No mamma, non gira tutto attorno a lui! Il fatto che io non esca così spesso con dei ragazzi non vuol dire che è perché voglio tornare con lui!

La madre si rattristì e subito Camilla si pentì del tono che aveva usato e le chiese scusa dicendo che doveva uscire con un ragazzo di nome Andrew amico di Benji. A quelle parole il padre disse sventolando la mano:

-Ei ci sono anch'io qui eh!

Così catturò l'attenzione delle due e continuò dicendo:

-Cara mi devi presentare questo ragazzo. Non permetterò a mia figlia di uscire con uno sbagliato un'altra volta!

A lui Ted non era mai piaciuto, proprio quando stava per fidarsi Camilla tornò a casa piangendo dopo il tradimento, così diventò ancora più sfiducioso nei suoi confronti. La madre invece l'adorava e perciò rimase delusa quando scoprì che non era lui il ragazzo con cui sarebbe uscita e perciò il suo sguardo si incupì.

-Va bene, te lo presenterò, ma alla porta di casa, non faremo nessuna cena o niente del genere intesi? È la prima volta che usciamo veramente perciò non è niente di serio ancora.

Fatte le due e mezzo Camilla si ritrovava stesa nel suo letto immersa in un libro quando le arrivò un messaggio da Isabelle.

Isabelle: mi dovrei ritenere sostituita da un ragazzo appena conosciuto? Cos'è tutta questa souspance, racconta subito alla tua migliore amica cos'è successo stamattinaaa

Camilla: vuoi dire stamatina quando ptima avete portato Andrew nel nostro posto al parco e poi mi avete abbandonata in modo imbarazzante e maleducato?

Isabelle: Cami, amica mia, non te lo ripeterò un altra volta, racconta tutto!

Camilla: niente di chè Isa, stasera usciamo

Passarono 10 minuti e il messaggio di risposta ancora non arrivò. Ad un tratto, come un vulcano in eruzzione, Isabelle entrò nella sua stanza con il telefono in una mano in vivavoce, una busta piena di scarpe in un'altra, una truss sotto braccio e uno zainetto in pelle sulle spalle.

-Ti stai trasferendo qui Isabelle?

-Dimmi a che ora.

Disse l'amica bionda piena di lentiggini, coprendo il telefono, in modo che l'altra persona non senta quello stavano dicendo.

-Beh..deve passare da qui verso le otto perché poi..

-Perfetto!

Disse mentre chiuse la telefonata.

-Alle 15.00 andiamo a farci la manicure, alle 16:00 passiamo dalla parrucchiera e alle 17:00 dall'estetista per una bella ceretta e una sistematina a quelle sopracciglia da cane randagio.

Disse guardandola. Sembrava una manager.

-Dopodiché facciamo una passeggiata con le nostre chiome e unghie nuove e torniamo a casa cammimando come se dovessimo andare a tempo di una di quelle musiche da film. Arriviamo a casa verso le 18:30 minimo, visto la camminata lenta e da star e così avrai tempo di lavarti, io ovviamente ti truccherò perché tu... beh...vabbe ti trucco io e basta e per le 20:00 sarai perfetta.

La guardò come si guarda un'opera d'arte che doveva essere guardata a fondo per essere compresa. Camilla spaventata da quello sguardo annuì senza controbattere.

Mentre erano a farsi le unghie Isabelle le chiese dove dovevano andare quella sera e Camilla le spiegò che voleva andare al cinema semplicemente ma alla fine si accordarono per andare a teatro in città per vedere uno spettacolo di danza classica e poi in un ristorante elegante.

-Cazzo che sciccheria!

Disse Isabelle. Tutte le estetiste e parrucchiere in quel salone si voltarono a guardarla perplesse. Camilla fece una risata nervosa e si scusò con tutte.

Erano le 19:30 e Camilla era perfettamente pettinata e truccata. Si guardò allo specchio e rimase colpita, era sempre lei ma ancora più bella. I capelli non erano ondulati come li porta sempre, ma lisci e la nuova scalatura su un taglio lungo le dava un'aspetto da donna sensuale. La riga d'eleyner era venuta benissimo e con sorpresa della ragazza la matita azzurra che le ha messo nella rima interiore le accendeva lo sguardo. In oltre le labbra erano colorate da un rossetto simile al colore dei suoi capelli. Ora mancava il vestito.

Isabelle stava frugando nel suo armadio e ad ogni vestito che cacciava con una faccia schifata diceva un 'no' secco, ogni tanto si illuminava poi guardando meglio diceva di nuovo 'ah no'. Frugò nella sua borsa da shopping e cacciò fuori un tubino nero molto elegante, che arrivava a metà coscia e con uno sguardo che a Camilla non piaque per niente le disse di provarlo.

Le stava divinamente. Ora era pronta e quando scendè le scale accompagnata da Isabelle, sua madre e suo padre rimasero a bocca aperta.

Mentre le facevano i complimenti sentirono il campanello e Camilla corse con i suoi sandali neri con tacco alto e la pochette rossa laccata verso la porta e un:

-Wow!

Fu l'unica cosa che sentì in quel momento.

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