13.Il parco
Finalmente si trovava al di fuori di quella casa. Le stavano venendo in mente troppi ricordi. La giornata sembrava cominciata per il verso sbagliato.
Anche se non voleva ammetterlo a se stessa, conosceva Ted meglio di chiunque altro, sapeva tutto di lui, riusciva a capire il suo stato d'animo da un solo accenno di sguardo. Gli occhi verdi di Ted e quelli blu-azzurri di Camilla sembravano da sempre fatti per essere immersi l'uno nell'altro. Non smisero mai di guardarsi, i loro sguardi si cercavano sempre, persino quando litigavano tra i corridoi della scuola, un minuto dopo erano lì ad osservarsi. A questo Camilla non diede mai peso, ovviamente per stare insieme avevano un'attrazione fisica, naturalmente si erano piaciuti esteticamente, altrimenti non si sarebbero scelti e quest'attrazione, nonostante il loro litigio continuava a fluttuare nell'aria tra i due.
In parole povere, Camilla pensava che la bellezza fosse una cosa soggettiva, una questione di punti di vista e circostanze e è così effettivamente. Ognuno di noi ha una persona che le sembra mille volte più bella di chiunque altro. Per molte altre persone, quel determinato/a ragazzo/a sembra brutto, per molte altre invece bello. La bellezza è una questione di sensazioni che ognuno di noi prova alla vista di qualcuno; possono essere degli occhi verdi, azzurri o neri, un qualsiasi dettaglio che non ci permette di distogliere lo sguardo, che si impossessa dei nostri pensieri e ne diviene protagonista. Avvolte può essere tutto nel complesso, quante volte una persona ci sembra più bella dopo che l'ascoltiamo parlare? Il suono della sua voce, le parole che dice, gli argomenti che nascono con naturalezza, l'intelligenza, tutti questi fattori per Camilla aumentavano ancora di più la bellezza di qualcuno. E Ted e Camilla si ritenevano bellissimi a vicenda, nonostante le cose fossero andate in quel modo, loro si guardavano sempre così. Non potevano negare a loro stessi di essere attratti, di avere una qualche forza che non li faceva distogliere gli sguardi.
Come sempre, dopo una litigata con Ted, Camilla lo pensava mentre si allontanava da casa sua per raggiungere il parco e i suoi due amici. Non ci faceva caso, era normale pensarlo, non aveva mai smesso di farlo, l'unica cosa era che non lo pensava come si pensa ad un fidanzato e che nonostante avesse perdonato il gesto, la delusione che provò non si poteva cancellare. Era tutto lì e qualsiasi cosa si può fare, il passato non può essere cambiato, si può scegliere solo se andare avanti o rimanerci attaccati, ma non si può cancellare.
Arrivò di fronte al cancello del parco. Quel posto era molto bello, anche se lei preferiva la sua scalinata. Il cancello era leggermente arruginito dagli anni, ma era pieno di fiori e piante che si intrecciavano ad esso. La stradina di ghiaia del parco, una volta superato il cancello, era stretta e circondata da un prato di un verde intenso da entrambi i lati. Il sentiero era tortuoso e caratterizzato da molte curve che permettevano di vedere ogni angolo del parco: il piccolo anfiteatro dove facevano degli spettacoli teatrali o semplicemente si faceva festa, il campetto con gli spalti ai lati dove si allenavano i ragazzi delle varie squadre di calcetto o semplicemente si riunivano per fare delle partite amichevoli gli amici, accanto ad esso c'erano delle casette che venivano utilizzate come spoiatoi e altre per qualsiasi altra cosa e tutti potevano entrarci, perciò al loro interno erano piene di scritte realizzate con la bomboletta e ci si poteva trovare di tutto e di più! C'era anche un campetto pieno zeppo di fiori colorati, la varietà di colori impnotizzava chiunque li guardasse. Lungo il sentiero che stava percorrendo c'erano molte panchine lungo i lati, posizionate leggermente prima del prato con molti ragazzi seduti. Il parco era un posto molto amato, perciò tutti i giovani ci passavano molto tempo.
Nonostante seguendo la stradina tutti i posti erano visibili, c'erano dei posti segreti che ogni gruppo di amici aveva all'interno del parco dove ci portavano nelle occasioni speciali le persone su cui volevano fare colpo. Il posto segreto suo, di Benji e di Isabelle era proprio dietro a grandi alberi oltre il campetto di fiori. C'era una panchina nascosta, all'ombra di una grande quercia.
Quello era il loro posto nel parco, tutti conoscevano i posti segreti degli altri, però ognuno rispettava gli spazi gli spazi altrui e portare una nuova persona nella loro 'proprietà' voleva dire integrarla a loro.
Perciò Camilla fu molto sorpresa di vedere lì nel loro posto anche Andrew che parlava serenamente con i suoi due amici.
Quando il ragazzo alzò lo sguardo e incontrò quello di Camilla si fissarono un po' sorridendosi. Il loro sguardo era diverso dallo sguardo che aveva con Ted, era tutt'altra storia. Era un gioco di sguardi dolce e romantico, non c'era la forte attrazzione fisica che aveva con l'altro ragazzo, tuttavia ancora non conosceva bene Andrew, perciò le sembrava normale.
I due amici si accorsero della presenza di Camilla solo una volta che, arrivata vicino a loro, li salutò calorosamente.
-Noi dobbiamo andare.
Dissero Isabelle e Benji. Sul viso di Camilla si disegnò un'espressione apatica, come quella di una che sapeva perfettamente ciò che stava succedendo e se lo aspettava.
-Sempre i soliti vero?
Disse guardandoli con un'espressione ora imbrocciata. I due le risposero velocemente con un 'ciao' e si allontanarono ridendo a crepapelle.
-Ti vogliono bene.
Disse Andrew a Camilla. Poi fece una cosa che quest'ultima non si aspettava: la prese per mano e la fece sedere accanto a lui sulla panchina. Lei si rallegrò e si stupì allo stesso tempo per quest'azione che per l'Andrew che aveva conosciuto fino ad adesso era poco naturale. Lui probabilmente si accorse del motivo per il quale Camilla stava sorridendo e allontanò subito la mano dalla sua. La ragazza in risposta la riprese e intrecciò le loro dita.
-Mi dispiace per quanto successo ieri. Non vorrei che ti fossi spaventato per quello stupido. È solo una copertura, non è veramente così, non devi farci caso.
-Ti ringrazio Camilla, ma io conosco perfettamente Ted e i suoi modi. Non è una copertura, è proprio così, ti chiedo solo di stare attenta a lui.
Camilla non volle entrare nei dettagli e dirgli che lo conosceva benissimo, perciò fece finta di accettare il consiglio e cambiò argomento.
-Dà qualcosa di interessante al cinema stasera?
Disse con un sorriso furbo. Andrew capì al volo e rispose con un sorriso imbarazzato:
-Oh! V-vuoi c-che io ti chiada di u-u-uscire?
-Si Andrew.
Rispose lei ridendo dal suo imbarazzo e si misero d'accordo sull'orario in cui lui sarebbe passato a prenderla e su cosa avrebbero fatto.
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