ELEONORA
Descrivere ciò che ho vissuto e provato accompagnando Andrea e mamma Laura ultimamente è molto difficile, soprattutto perché sono cose che si possono vedere e capire solo attraverso gli occhi e il cuore della fede.
Quando ho saputo quello che stava accadendo ad Andrea e Laura ho sentito forte il desiderio di stare con loro, ma i ma e i se mi facevano paura, soprattutto una domanda: come faccio a stare vicino a una mamma che vive un dramma così grande e forte dove ci sta di mezzo un figlio? Anch'io sono mamma e so cosa vuol dire un figlio...
Cosi, per stare vicino a loro nella posizione giusta, ho sentito la necessità di confrontarmi e tenermi in stretto contatto con chi mi ha richiamato a ciò che bisogna essere per vivere a pieno quello che il Mistero chiede alla nostra vita. Dentro a questa fatica mi sono messa in gioco, sono stata richiamata a sostenere Laura dentro la dura realtà che stava vivendo, con tutte le paure di quello che in lei una reazione poteva provocare (con giusta ragione). Ma quando hai la certezza che c'è qualcuno che ti sta accompagnando attraverso la preghiera e ti dice affidati, fidati, stagli vicino, non aver paura: è il Signore che conduce tutto, come fai a tirarti indietro? Allora ci provi ed è qui che ti sorprendi, perché situazioni che fino a qualche tempo prima erano inaccettabili, cambiano. Il miracolo tanto atteso accade sotto i nostri occhi, il cuore dell'uomo cambia.
Come ci ha testimoniato Andrea, dentro tutta la drammaticità che stava vivendo, il suo desiderio era chiaro, ma non l'avevo colto quando il mese prima, durante l'attesa per la confessione della S. Pasqua Andrea mi chiama e mi chiede conferma se il 19 maggio facciamo la Cresima. Lo sguardo che aveva in quel momento non lo posso dimenticare, ma la ragione c'era: lui era già in attesa, in attesa di ciò che gli ha donato la forza per riconfermare il suo SI al Signore, abbandonandosi a ciò che lo avrebbe liberato dal male, donandogli la pace del cuore. Laura ce lo ha ricordato nella sua testimonianza a S. Siro; all'incontro dei cresimandi con il Santo Padre Benedetto XVI: "Nei suoi occhi non c'era nessuna paura, era sereno". Mentre ripenso a tutto questo la commozione è forte ed è la stessa commozione che ho provato quando Don Remo, il 10 maggio, mi ha chiesto se volevo accompagnarlo all'ospedale per fare la Cresima ad Andrea e poi ancora quando Laura mi dice: " Eleonora abbiamo deciso che la madrina di Andrea è giusto che sia tu..." Questa commozione non è solo un fattore sentimentale, ma è qualcosa di più perché sperimenti la grandezza della presenza di un altro, dentro le cose che vivi, di un Tu che ti fa dire: "Ma chi sono io perché te ne curi?"
Oggi la Chiesa ci richiama a vivere Cristo contemporaneo ai nostri giorni, cosa che può sembrarci molto strana visto che Gesù è vissuto 2000 anni fa e i Vangeli sono di allora. Quello a cui sono stata richiamata con Andrea, Laura e Don Remo è proprio questa contemporaneità. Io catechista di Andrea?... . No è Andrea che lo è per me
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