un nuovo anno

L'uragano si scatena violetemente, devasta i valori dell'amicizia, della fedeltà, sradica le radici dell'anima, incute terrore e infonde insicurezza . Era così che sentivo l'arrivo di Federico nella mia vita , eppure non lo avevo più visto dalla sera della cena . Erano trascorsi 2 mesi e in compenso non riuscivo più a guardare Elena negli occhi , anzi, avevo cominciato a scrutarla, dovevo capire perché non si decidesse a sposare quel magnifico esemplare di essere umano che aveva a disposizione nella sua vita e nel suo letto e perché lo facesse trottare a suo piacimento con tanta disinvoltura. Io mi sarei prostata letteralmente ai suoi piedi , gli avrei donato ogni parte di me, gli avrei consegnato tutto ciò che avevo di bello.
Forse non lo amava davvero come diceva, o forse c'erano aspetti di lui che non conoscevo.
Sta di fatto che, oltre la devastazione che avevo subito nel conoscerlo, avevo cambiato il modo di comportarmi: parlavo poco , improvvisamente non avevo più nulla da raccontare, mi ero infilata in un tunnel fatto di sogni erotici, di pensieri e riflessioni sul senso della vita e dell'amore. Proprio io, ragazza grintosa, piena di vita, compravo il quotidiano tutti i giorni, leggevo libri, andavo al cinema, in discoteca, a cena fuori.... mi godevo la vita insomma!! Mi ero letteralmente rimbambita, rammollita , lasciavo che le colleghe spettegolassero alle mie spalle, che mi riprendessero per gli errori commessi sul lavoro, non avevo voglia di reagire e di discutere. Stavo già abbastanza male, mi sentivo pervasa da quel senso di ingiustizia per cui la vita mi avesse dato tante difficoltà da superare mentre Elena era ricca di famiglia, non aveva voluto fare il medico per ribellarsi al volere dei suoi genitori, era bella , troppo bella, gentile, dolce, elegante, aveva Federico e tutto ciò che si può chiedere dalla vita.
Invece io no ,
mi accorsi di non avere nessuna gratificazione, nemmeno dal lavoro che era sempre più stancante e difficile da svolgere.
'' che cosa mi manca??''
'' non sono abbastanza intelligente? ?''
''Sono brutta??''
Evidentemente dai modi di fare, di parlare o da come mi vestivo si capiva che provenivo da una famiglia semplice.
Inutile, la nobiltà ti premia fin dalla nascita e io ero nata in una famiglia povera.
Il Natale si stava avvicinando e prima di ogni altra persona Elena mi consegnò il suo regalo .
''Aprilo a Natale!!!'''
Mi disse con la sua solita dolcezza, il suo gesto mi spiazzó completamente. Non me lo aspettavo e quando arrivai a casa schivai abilmente mia madre in preda al solito giubilo provocato dal mio rientro e mi chiusi nella mia camera per aprirlo. . . . . .
Non potevo crederci, mi piaceva davvero tanto ricevere regali ma.... quello era davvero troppo: una borsa firmata che valeva una fortuna. Facile essere generosi quando si è ricchi di famiglia!! !!!
Ero infastidita, non avrei saputo come ricambiare, o forse me lo aveva fatto apposta per mettermi in difficoltà..... ero diventata davvero paranoica.

''Lo ha fatto perché le manca l'amica che eri prima e non sa come riavvicinarsi a te.''

Sostenne saggiamente mia madre.

Ma mia madre non sapeva nulla di Federico e non sapeva nulla della mia invidia nei confronti di Elena, non le avevo raccontato proprio nulla !!

Quella sera, dopo cena, salii in macchina per andare a trovare un'amica, Virginia: ci vedevamo poco, sapevo che aveva un debole per le borsette e le portai a vedere cosa mi avevano regalato.
''È un capolavoro di borsa, una Vuitton accidenti!! ''

''Sarà ma non mi piace, non starebbe bene con nessuno dei miei vestiti!''

Risposi.

Virginia invece aveva una cosa più interessante di cui parlare:

'' cosa fai a capodanno? ??''

Perché no! Volevo quasi dirle che ci avrei pensato, magari in attesa di ricevere un invito più interessante da persone più interessanti, ma le risposi subito positivamente: una notte in discoteca con amici non ''aristocratici '' mi avrebbe fatto bene e niente ancora mi lasciava presagire cosa sarebbe successo.

Trascorsi il Natale con il cuore in gola, lo stomaco chiuso e la voglia che finisse in fretta. Fortunatamente Virginia mi teneva compagnia raccontandomi le sue storie amorose, almeno lei si divertiva. Io ormai non chiamavo il mio ragazzo da giorni e lui nemmeno si degnava di farlo. La nostra inutile storia finì così , senza nemmeno un saluto.

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