NUOVE VITE
" Maddai, sembro una mongolfiera! ahahahah!"
"Invece no, mi piace, è allegro e colorato, proprio come nel tuo stile"
E' difficile infondere serenità e sicurezza ad Elena, dal momento che sta vivendo quello che dovrebbe essere il momento più magico della vita e cioè l'attesa di un bambino, con il dolore e la preoccupazione di un compagno che si è comportato in modo tanto meschino, si sente sola e disperata. Ma oggi, io e Virginia l'abbiamo trascinata in un negozio Prenatal e abbiamo fatto impazzire le commesse , messo a soqquadro l'intero negozio e fatto mille domande, sono state comunque disponibili e sono di sicuro più preparate di noi che, in materia di abbigliamento premaman e corredini siamo davvero all'oscuro di tutto. Ma siamo state felici di spendere un sacco di soldi, finalmente pare sia arrivato il momento di goderci il momento con un po' di leggerezza e cura per noi stesse. Ormai manca poco, le mie amiche partoriranno ad aprile e io alla fine di maggio, ed è ora di pensare anche a quello che servirà ai nostri bambini.
"non lo so, sento che dovrò parlare a Francesco, lui ha comunque il diritto di avere notizie di suo figlio e di me, mi ama e sarà inevitabile riallacciare i contatti..."
Ha lo sguardo confuso, i suoi bellissimi occhi verdi si arrossano nel nominare il suo compagno, sorseggia appena il suo cappuccino, mentre io sono già al secondo croissant. Come fa a sentirsi ancora tanto innamorata dopo la violenza che ha subito da lui, per poco non comprometteva la gravidanza e lei non si da pace perché le manca e vorrebbe risentirlo, credo che non la capirò mai, ma non me la sento di giudicarla. Virginia l'ascolta con la bocca socchiusa, ha sgranato gli occhi e sta preparando un lungo respiro, credo che stia per esclamare qualcosa di... forte, lei non ha peli sulla lingua, so che se parlerà in questo preciso istante potrebbe ferirla e allora cambio discorso:
"Virginia, invece il tuo compagno cosa ne pensa del bambino? è contento che sia un maschietto? Come volete chiamarlo?"
lei abbassa lo sguardo, intravedo un velo di imbarazzo celarle il volto, d'un tratto allontana i gomiti dal tavolino del bar e si appoggia pesantemente allo schienale della sedia, tira un lungo sospiro e tutta seccata mi lancia un'occhiataccia. Ha gli occhioni neri e lunghi capelli ricci e scuri. E' sempre stata una bella "top model" dai lineamenti aggressivi e le gambe lunghe, quando lei cammina per strada tutti si voltano per guardarla e anche oggi, nonostante il pancione, non riesce a passare inosservata. Ma la mia domanda le ha spento la magica aura di fascino che la circonda, la bocca prende una lieve piega verso il basso, sembra improvvisamente invecchiata di vent'anni, ho pigiato un tasto dolente, se avessi saputo sarei rimasta zitta...
" Se n'è andato la scorsa settimana..."
Le mie amiche non sono fortunate, ma almeno Virginia sembra essere più forte e coraggiosa, nonostante il suo fascino irresistibile, non riesce a costruire una relazione duratura e sincera, pare abbia la facoltà di mettersi solo nei casini. Ma a quanto pare ne è consapevole:
" Si ma non mi frega un cazzo di quello stronzo, so badare benissimo a me stessa e riuscirò a crescere altrettanto bene mio figlio..."
Per quanto mi riguarda io mi porto dentro il dolore della morte di Michele, lo abbiamo seppellito da pochi giorni, è mancato nella notte del 4 febbraio " almeno ha smesso di soffrire..." ho pensato non appena appresa la notizia ma, mioddio quanto mi manca e mio marito Osvaldo è sprofondato in una silenziosa disperazione, lo sorprendo spesso osservarmi silenzioso con occhi tristi, chissà cosa pensa in quei momenti, da quando mi ha conosciuta ha vissuto tante situazioni dolorose, forse mi ritiene responsabile di tutto il suo dolore dal momento che, prima di conoscermi, viveva felice e contento, suo padre stava bene e andava tutto bene... o forse ha solo nostalgia del periodo che ha vissuto prima che io entrassi nella sua vita... Io taccio, evito di incrociare il suo sguardo, ci sono momenti tra noi in cui regnano lunghi silenzi e penso che presto saranno colmati dalla gioia dell'arrivo del nostro bambino, è l'unica cosa che in questo momento mi da il coraggio di continuare, peccato che nemmeno un pomeriggio in compagnia delle mie amiche sia servito a distrarmi dalle mille sfaccettature di tristezza che la vita sa tanto bene imporci senza pietà. Ormai si è fatta sera, non ho parlato loro di mio marito e dell'atmosfera luttuosa che padroneggia a casa mia e loro sanno bene di dover evitare l'argomento.
Mi sento molto stanca, la pancia si irrigidisce e duole minacciosamente, sfilo le mie bellissime scarpe comode, si proprio quelle che hanno preso il posto di eleganti decolletè dal tacco alto, tolgo il cappotto e mi trascino lentamente verso il letto,credo che sia ritornato il momento di riprendere i miei libri o di guardare la televisione. Questa sera Osvaldo lavorerà fino a tardi e al suo rientro fingerò di dormire, mia sorella ha cominciato un nuovo lavoro ed è molto impegnata, mia madre la sento a malapena una volta a settimana e, nonostante sapesse che non posso tanto stancarmi, non viene mai a trovarmi: le sono totalmente indifferente anche ora che sono incinta, sono sola e spero che tutto questo finisca presto.
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