Mia madre

Vellutata di asparagi, arrostino, patate novelle a vapore , macedonia di frutta fresca di stagione .
Questo è un esempio di quanto trovavo per cena al ritorno dal lavoro. Tanti sorrisi e tante chiacchiere. Mia madre improvvisamente dimostrava nei miei confronti attenzioni e gentilezza di cui non la credevo per nulla capace. Mi aspettava impaziente, sembrava quasi che mi volesse bene per davvero. Mi si sedeva accanto mentre cenavo guardandomi con i suoi occhioni neri luccicanti, voleva sapere come era andata la giornata , se mi ero stancata, elargiva saggi consigli su come dovevo comportarmi con i clienti, i colleghi o il direttore . Si comportava da amica e mi faceva piacere.
Non siamo mai state amiche e non le avevo mai raccontato i fatti miei. Ho sempre pensato che fosse troppo impegnata con il lavoro e la stanchezza a fine giornata per dedicarmi attenzioni oppure che si sentisse in colpa per non avermi accontentata quando volevo fare il linguistico o per non avere mai un attimo per coccolarmi, magari si sentiva a disagio nei miei confronti per essere tanto fragile e insicura rispetto a quanto invece non lo fossi io.

Urlava quasi come fosse impazzita quando io e i miei fratelli facevamo baldoria, eravamo bambini molto svegli e vivaci. Con il grembiule sporco di sugo di pomodoro, bacinelle piene di bucato e il secchio pieno di acqua e sapone, lavava continuamente i pavimenti, tanto erano sempre sporchi, preparava quel che riusciva per cena ma ognuno di noi trovava sempre qualcosa che non piaceva e non mangiava e i nostri indumenti erano sempre irrimediabilmente sporchi. Si lamentava di avere sempre mal di schiena, quasi volesse attribuire a noi la responsabilità del suo malessere.
Si era sposata con mio padre quando aveva solo 18 anni , per lei significò fuggire da una povera realtà di paese fatta di fame, del duro lavoro della terra e di pettegolezzi tra ricamatrici. Il suo matrimonio, fu organizzato dalle famiglie e lei dovette accettare di buon grado quell'uomo  10 anni più vecchio di lei con la speranza di una vita migliore. Ebbe 4 figli in 8 anni, fu così che visse la sua gioventù, scappando da un inferno per ritrovarsi a gestire casa figli e lavoro.
Sono sicura che non mi abbia mai capita e che in fondo augurasse anche a me di vivere le sue stesse difficoltà. Magari!!!

Ad ogni modo , mia sorella si era sposata e aveva la sua vita , mio fratello maggiore faceva il carabiniere in una regione lontana e il mio fratellino viveva in una dimensione tutta sua , fatta di libri, fumetti e Dio solo sa cos'altro. Io lavoravo fuori tutto il giorno, forse d'un tratto si sentiva sola e necessitava allacciare una relazione e l'unica persona disposizione ero io. Ma ho sempre interpretato con diffidenza i suoi approcci amichevoli, non lo so perché, non ho mai avvertito sincerità in lei. Si sono una donna pessima! Chi penserebbe mai che una madre desideri una vita difficile per la propria figlia e che sia falsa e non affidabile nei suoi confronti? Ma era quello che avvertivo e sapevo di non sbagliare. Faceva l'amica per sapere i fatti miei. Si era semplicemente accorta di non conoscere sua figlia! Io, pecora nera , non ho mai osservato le sue regole , ero quella che si ribellava e faceva sempre quel che voleva.
"Ti auguro di avere 10 figlie con la tua testa!!!!".
Mi gridava dietro quando uscivo di casa la sera per andare a ballare con gli amici e rientrare all'alba ubriaca.
Ma da quando avevo il fidanzato mi vedeva forse come una donna e il suo atteggiamento cambiò. Anche se le confidai di non essere felice con lui, lei insisteva col fatto che avrei dovuto accettarlo, accontentarmi, secondo me, pensava che ormai dopo esserci andata a letto, me lo sarei dovuto sposare lo stesso.

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