Il futuro

Ero praticamente un genio nel parlare la lingua inglese, uscì dalla terza media con ottimi voti in tutte le materie e sognavo una vita di viaggi in giro per il mondo facendo l'interprete per le persone importanti.
Ero una bella ragazza e molto corteggiata, carattere spigliato e grintoso, dimostravo molti anni di più di quelli che realmente avevo. A quanto pare troppo avanti con la testa e l'aspetto per permettermi di mandarmi a studiare al liceo linguistico, sarei sicuramente tornata a casa incinta, sarei sicuramente diventata una "indomabile puttanella". Furono queste le parole che sentii pronunciare dalla bocca di mia madre.
La migliore soluzione fu quella di farmi frequentare un istituto professionale, quello che frequentava mio fratello ovviamente, così, secondo la mente contorta dei miei, almeno avrebbe potuto tenermi d'occhio.
Quella scuola era frequentata da ogni genere di ragazzacci, io ero una delle poche ragazze per bene e , avendo una buona reputazione, i compagni e le compagne di classe mi sfruttavano, per così dire, per passare piccole quantità di droga e fumo da una classe all'altra, per far entrare e uscire il tutto dalla scuola . Era davvero buffo vedere come bastasse essere di buona famiglia, avere buoni voti e una faccia d'angelo per poter delinquere liberamente senza destare sospetti. Ma non mi limitavo solo a questo, ho letteralmente risolto intere verifiche a tutta la classe, svolto compiti, passato risposte alle interrogazioni. Quando i prof se ne accorgevano , mi mandavano fuori dalla classe, dove, puntualmente, vi trovavo i ragazzi delle altre sezioni sbattuti fuori perché copiavano. Ho risolto cosi, in quei corridoi, anche i compiti in classe degli studenti di un po' tutta la scuola. Diventai in poco tempo popolare.

Ero la paladina dell'insegnante di lingue, ripeteva spesso di non aver mai avuto un'allieva in gamba come me, al termine del triennio venne personalmente a casa mia per convincere i miei genitori a farmi partire per l 'Inghilterra dove lei insegnava un corso di lingua italiana in un importante college.
"Si tratta del futuro della vostra ragazza, è in gamba, intelligente, mi assumo io la responsabilità di tenerla d'occhio, ormai la conosco bene e mi fido di lei".
Non avrebbe mai accettato che non continuassi con lo studio aveva a cuore il mio futuro.
I miei accettarono di farmi partire per l Inghilterra.

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