Il figlio di Richard Gere
Elena scoppia in una risata improvvisa, ha gli occhi colmi di gioia. Se ne sono accorti tutti: Francesco è più giovane di un paio di anni, geometra, occhi e capelli scuri, la guarda sempre intensamente, quando le parla sorride e il tono si addolcisce. Beati loro! Stanno vivendo quella magia iniziale che l'innamoramento comporta e che fa sembrare la vita più leggera e degna di essere vissuta! Sono belli insieme mentre lui le sussurra paroline standole vicino vicino e lei ha lo sguardo basso perché sta affettando il pane per le bruschette. Sorride e si sposta spesso i capelli con le mani. Ha tutti i diritti di vivere una bella storia d'amore, dopo Federico non ha più avuto il coraggio di guardare negli occhi un altro uomo. Sarebbe davvero bello se funzionasse con lui, Francesco mi piace e mi piacciono anche i suoi amici che in questo momento sono intenti ad arrostire braciole e verdure.
"Come stai Paola? Ti piace qui? Sei sempre così silenziosa?"
Invece di fare il 'fico' Osvaldo, si propone garbatamente, ha capito che non sono spensierata come le altre. In effetti proprio non riesco a parlare molto. Piuttosto mi soffermo ad osservare e pensare e ho capito che anche lui guarda con occhioni dolci e sognanti la bella Elena.
Così, una volta realizzata la sfiga che si imbatte su entrambi, cominciamo chiacchierare. È un ragazzo timido ma molto affascinante, più bello di Francesco. Seduti sotto al gazebo del giardino della casa di Giulio, mi trovo per la prima volta a raccontare ad un estraneo il mio dispiacere, le mie riflessioni, i miei problemi. Non so nemmeno perché l'ho fatto, ma Osvaldo ha subito avuto su di me la straordinaria capacità di farmi sentire a mio agio, compresa, al sicuro e ha ascoltato con grande sensibilità quello che avevo da raccontare.
Il sole comincia a calare sulle colline che hanno iniziato con i loro giochi di luce tra gli alberi in fiore e le ombre create dalle poche nubi scure rimaste ... mi lascio accompagnare i pensieri da questo spettacolo naturale mentre guido di ritorno verso casa, sono stanca, ma oggi per la prima volta, mi sono sentita un po' più serena.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
"Buongiorno signorina. ..!"
Pausa imbarazzante
"Sono Giulio! Sono passato per salutarti ma... non capisco? Mi riconosci? Ti ricordi di me?!"
Accidenti. Maledizione. Deficiente che non sono altro! È vero, non l'ho riconosciuto, purtroppo ho la tendenza a non soffermarmi sui volti delle persone quando lavoro!
" ma certo, lo sto facendo apposta! ahahahah "
Che figuraccia! ! Giulio ha tentato un approccio 'solitario ' passando a trovarmi in negozio!
"Domani sera dei miei amici suonano in un locale:
Domenica scorsa ti ho sentito parlare di musica rock e ho pensato che potrebbe piacerti. . . "
Nessun ragazzo ti chiede di uscire se non ha un secondo fine, il rock è solo un diversivo. Ho paura di trovarmi sola con qualcuno, lo so che devo superare il trauma della violenza subita prima o poi. Giulio sembra a posto in effetti, è tanto sexy, affascinante e simpatico. Non ho pensato neanche per scherzo di potergli interessare e invece eccolo qui, tutto per me! Mi domando che cosa ci trovi di tanto bello in una ragazza esaurita, secca e pensierosa come me!
"...non saprei.... ti chiamo per dirti se sarò libera...."
Mi saluta baciandomi audacemente sulla guancia e si allontana.
Non ci avevo mai fatto caso ma, mentre lo osservo, devo riconoscergli un vero e proprio fascino anche da 'tergo', compresa la sua camminata che mi ricorda tanto i vecchi divi di Hollywood.
Insopportabile come un'oca impazzita, la mia collega insiste:
"Ma sei scema! Tutta stordita!!!! Come fai a non ricordarti di uno così? Sembra il figlio di Richard Gere!!!!!"
"Se non esci tu con lui, ci penso io!!!"
Ha davvero ragione :
Troppo giovane per essere Richard Gere ma potrebbe essere serenamente suo figlio!
Ci vediamo la sera dopo al concerto, guarda caso in uno di quei locali che ama tanto frequentare anche Federico:
"Mi piaci, è la prima volta che mi capita: ti penso sempre da quando ti ho conosciuta...
Trasmetti una bella energia, i tuoi occhi sono pieni di qualcosa di bello e vorrei scoprire di che si tratta"
Mi appoggio con gli avambracci sul tavolo del pub spostando le bottiglie di birra e mi avvicino, la musica è assordante ma siamo abbastanza lontani per poter parlare e non esito ad informarlo della mia delicata situazione. Praticamente metto subito le mani avanti:
"Intanto siamo amici, potremmo conoscerci meglio, poi magari, se ci saranno le affinità, potremmo instaurare una relazione! Sappi che io sono una persona particolare: sono appena uscita da una storia devastante, ho l'esaurimento nervoso, sono lunatica, aggressiva, taciturna, non dormo, lavoro in negozio e ho pochissimo tempo libero, vivo da sola, per cui mi occupo anche della casa...Bla...bla..."
Continua a fissarmi con quegli occhietti dolci, i riccioli castani gli cadono spettinati sulla fronte, maledizione quanta soggezione mi mette!
Una volta accompagnata a casa, mi scorta fino al portoncino, mi sorride e... gioco d'anticipo:
"Ti chiederei di entrare a bere qualcosa ma come ti ho anticipato, dobbiamo cominciare con calma e poi ho il frigo vuoto, non ho vino, succhi di frutta, birra, wiskey, coca cola, acqua minerale, aranciata, non faccio la spesa da giorni, per cui non avrei nemmeno da prepararti un caffè e poi, non ridere, io non mangio quasi mai! Non potrei offrirti neanche un panino...."
"Fortuna che sei taciturna!!!!"
Ha un sorriso bellissimo, ride di gusto, mi abbraccia con tenerezza e mi bacia. Sento il calore del suo corpo, ha un buon profumo, è forte ma allo stesso tempo lo sento vulnerabile e insicuro, probabilmente ha paura di essere respinto. Mi sento sorpresa nel gradire il contatto, mi piace sentirmi di nuovo desiderata così dolcemente, non è traumatico. Altro che partire con calma essere prima amici, conoscersi meglio, non sono pronta...il trauma della violenza...
ecc... ecc...
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