Federico

Nella foto: Federico.

Lavoravo in negozio da pochi mesi e io ed Elena , la signora che avevo già conosciuto il giorno in cui lasciai le mie credenziali, eravamo diventate molto amiche. In realtà dimostrava qualche anno in più dell'età che realmente aveva a causa del suo modo di vestire sempre elegante, i capelli raccolti e quel giro di perle che non dimenticava mai di indossare le conferivano un'aria più adulta . Nelle sue movenze si notava una innata grazia, il timbro della sua voce era dolce e rassicurante attraverso il quale trasparivano tutte le belle qualità di una persona intelligente e affettuosa.
Ero affascinata da lei , rappresentava tutto quello che mi sarebbe piaciuto essere: una Donna.
Invece io ero una ragazzaccia che vestiva in modo sportivo: portavo i capelli scuri e molto corti, avevo ancora un po' quell'aria randagia di "bambina di strada" che faticavo a scrollarmi di dosso. Mi mancava un'identità ed Elena era la persona perfetta con la quale confrontarmi.

"Cosa aspettate tu e Federico a sposarvi? Insomma, parli sempre di lui , del suo bellissimo carattere solare, dici sempre di aver incontrato quello giusto ...."

Le chiesi curiosa; in effetti stavano insieme da 5 anni. Se io fossi realmente innamorata mi sposerei , così da poter stare insieme il più possibile.

" Non è il momento, voglio risparmiare il più possibile sogno un matrimonio in grande stile, e poi... mi piace tenerlo sul filo del rasoio, voglio sentirmi desiderata.
Perché non usciamo una sera tutti e quattro? Così potrai conoscerlo! !!".

Elena era così, le piaceva sentirsi amata e seguita.

Ci volle qualche settimana prima di trovare la serata giusta, sì perché il mio ragazzo aveva sempre una scusa per non esserci.

Mi sforzai molto per trovare un outfit degno dell'occasione, spinta dall'ansia di non essere mai alla altezza di Elena perché vestiva sempre con gusto impeccabile.
Ed eccomi: tubino al ginocchio nero, décolleté spudorato e tacco 12.... in effetti il fisico me lo consentiva, mi allenavo in palestra 2 ore al giorno durante la pausa pranzo, ero snella e tonica.
Il mio fidanzato, come al solito, mi annoiava con le sue osservazioni paranoiche sul ristorante:
"Questo locale è troppo elegante: guarda quanta gente snob, chissà quanto ci costerà questa cena, si sente puzza di fumo.....il nostro tavolo è vicino al bagno ....."

BASTA!!
Non ne potevo più. Cominciavo a pensare di mandarlo a quel paese.
Fu proprio allora, mentre mi guardavo intorno nervosa, e le caviglie cominciavano ad urlare vendetta, che vidi Elena avvicinarsi all'interno del ristorante con il suo compagno...

"Buonaseraaa!!"

Esclamò lei con un bellissimo sorriso. Mi presentò subito Federico,
ed ecco la stretta di mano che mi sconvolse la vita.
Da subito avvertii uno strano calore alla schiena, non lo facevo apposta, era il mio corpo a reagire così, non lo avrei mai voluto, ma....
le mani cominciarono a sudare, la voce a farsi incerta e roca.
Trascorsi la serata sfuggendo ai suoi sguardi, avevo paura di rivolgergli la parola, approfittavo di una distrazione di gruppo per guardargli le mani, la bocca, godere del suono della sua risata. Non riuscii a mangiare , la sua presenza era un tormento, dopo un'ora già me lo immaginavo addosso con il respiro pesante, potevo sentire il sapore è l'odore della sua pelle appena ambrata, pensavo di passargli le mani tra i capelli castani per poi aggrapparmi con tutte le mie forze alle sue braccia forti. Non sapevo perché tutto questo: Federico era il fidanzato della mia migliore amica e dovevo togliermelo dalla testa.
Ero spaventata, disgustata da me stessa, d'un tratto insicura e stupida, ma mi piaceva sentirmi così, ero viva! Finalmente provavo tutte quelle emozioni di cui si sente tanto parlare nelle canzoni, catapultata
In quel turbine di sogni di pelle nuda, baci avidi e di sospiri. Ero innamorata.

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