Cristina
Sembrava un sogno, tre camere da letto, un salone, la cucina così grande che potevamo mangiare seduti a tavola tutti insieme.
La nuova attività commerciale dei miei genitori andava a gonfie vele. Un giorno, tornarono a casa con
l' espressione stanchissima: Avevano saldato i mobili della casa nuova e quella volta non ci fu un soldo nemmeno per la cena , mangiammo un piatto di pasta in bianco, del resto , per poter risparmiare il più possibile, i miei non facevano la spesa da un pezzo.
La vita nella nuova casa era cambiata, finalmente ognuno aveva il suo spazio e ci si sentiva finalmente liberi.
Ero davvero felice che la mia famiglia si fosse trasferita in un 'altra zona della città, più pulita, bella gente, belle scuole. Nonostante il mio aspetto malaticcio e un po' randagio , non feci fatica a fare nuove amicizie, per fortuna non dovevo pensare più a quel maledetto maiale del 5° piano che, una volta , approfittando del fatto che fossimo rimasti soli in ascensore mi infilò furtivamente le mani nelle mutandine facendomi male. Non dovevo più guardarmi alle spalle per evitare scherzi umilianti e di cattivo gusto da parte di quei mezzi delinquenti dei miei amici.
Frequentavo la prima media, mi integrai subito , anche i ragazzi erano discreti ed educati.
Mi sembrava davvero tutto così strano. Con le amiche ci incontravamo lungo il percorso per andare a scuola e il pomeriggio facevamo merenda a rotazione a casa di ognuna. Le loro abitazioni erano ordinate e pulite e le loro madri molto gentili, preparavano per l' occasione torte e biscotti. Non dimenticherò mai quel profumo dolce e caldo che si sentiva avvicinandosi all'uscio delle loro porte.
Tra tante amiche affettuose ce n'era una particolare, troppo intelligente per andare d' accordo con tutti, troppo carina e corteggiata per essere accettata dalle altre,
due anni più vecchia di me , infatti era già in terza media, lei era la mia vera amica , complice e confidente: Cristina.
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