𝕤𝕖𝕡𝕥 - spa

11 aprile 2019
📍 Shanghai, Cina

L'hotel nella città di Shanghai era forse uno dei più belli che Eleonora avesse mai visto.
La stanza che le avevano associato era enorme, una stanza da letto con un materasso matrimoniale ed un piccolo salotto all'entrata, con una visione della città sottostante mozzafiato grazie alla finestrata che incorniciava il salotto stesso e la camera. 
L'hotel in sè era ancora più bello della stanza, con una sauna, un piccola spa, una piscina, una palestra ed una piccola pista da bowling. Tutti i comfort possibili erano rinchiusi in quell'edificio ed Eleonora era molto tentata nel rimanere lì dentro senza andare al circuito.
La giornata di mercoledì era libera, e dato che alcuni erano arrivati giorni prima lasciarono libera scelta a tutti, in modo da spendere la giornata nel modo migliore possibile. Per la gioia di Eleonora vi era anche Caterina, e sorrise quando scoprì che anche lei era arrivata di mercoledì. Era pronta a sistemare nell'ordine la stanza con i suoi vestiti e con quella che si era portata dietro ma bussarono alla porta. Inizialmente tentennò un po' facendo finta di non esserci ma la voce della ragazza si fece sentire ed Eleonora non poté che aprire.
-"ciao Cate, dimmi" salutò sarcastica spostandosi per farla entrare e lei lo fece con enorme non-chalance, appoggiando tutto sul divanetto.
"ho tante, troppe, innumerevoli cose da dirti, quindi lascia stare la tua valigia e vieni qua ad ascoltarmi" quasi ordinò la ragazza sistemandosi i capelli dietro le spalle ed Eleonora dovette ascoltarla. Si sedette sul divano e la ascoltò, incrociando le gambe.
-"dato che io non mi faccio mai i fatti miei e dato anche che Pierre è uno degli amici migliori di Charles ed è anche il mio ragazzo, mi faccio perennemente i fatti suoi. Detto ciò, ieri sera erano al telefono e si stavano chiamando penso, e Charles gli ha detto che non si sente più sicuro di portare avanti quella che al momento è la sua relazione amorosa. Mi spiego meglio, non vuole andare avanti nel costruire quel rapporto che inizialmente pensava di fare. Questo perché, a detta mia e a detta di Pierre, molto probabilmente si sente... diciamo più attratto da qualcun altra"
-"o non le piace quella ragazza e quindi vuole finirla lì?" domandò la mora in maniera quasi scontata, alzando quasi le sopracciglia.
-"ah Eleonora per favore" alzò gli occhi al cielo l'altra.
-"con quali altre ragazze hai visto Charles? A parte questa e... te(?) A Pierre non ha parlato di nessuna che ha conosciuto in giro, l'avrebbe fatto... anche perché l'ha sempre fatto"
-"magari non l'ha ancora detto... ha smesso di parlarmi delle sue possibili fidanzate o cotte da un po' di tempo e non riesco a capire il perché... o ha capito che mi piace in... in quel senso oppure non lo so"
-"non lo so, non ne ha mai parlato con nessuno quindi... però vabbè, io sono convinta che tu potresti dargli e fargli provare qualcosa. L'ultima volta ti guardava in un modo... strano, come se volesse dirti qualcosa ma senza riuscire. Trasmetteva tutto con gli occhi"
-"Cate..." sospirò Eleonora toccandosi i capelli, presa dall'ansia di questa cosa ma anche con minimo di speranza nel poter vivere in maniera tranquilla senza più nascondere nulla.
-"Nora so che è difficile e che vorresti uscire al più presto da questa situazione però al momento... cioè potresti essere libera di amarlo e lui di amare te. È... tieni duro ancora per un po' Ele. Ti aiuto io. So che ti ho detto di dover uscire con qualcun altro ma a questo punto..."
-"ho... ho capito, va bene" annuì solamente guardando fuori e sospirando.
Non poteva fare altro che aspettare.
-"ora, visto che io e Pierre ci siamo ovviamente coalizzati per mettervi insieme in quel senso amoroso, scendi con me che andiamo in spa!" esclamò saltellando e tirando fuori un costume dalla sua borsa.
Si diresse verso la valigia aperta di Eleonora e cercò qualcosa da mettere sopra il costume che le aveva portato e quasi lanciò in aria metà vestiti per la stanza. 
Quando si decise nel prendere una maglia larga bussarono alla porta ed Eleonora spalancò gli occhi, scoppiando a ridere alla faccia di Caterina.
-"rapida, io apro" passò i vestiti a Eleonora e questa corse in bagno, cambiandosi nella maniera più rapida possibile. Si guardò allo specchio per un po' prima di farsi piacere con quel costume addosso, normalissimo ma che la fasciava come incanto. Le stava benissimo ma Eleonora non ne era mai convinta abbastanza. Indossò la maglia e quando appoggiò la mano sulla maniglia bussarono ancora.
-"Nora sei pronta?" pronunciò Charles ed Eleonora rispose affermativamente, dandosi un'ultima sistemata ai capelli. Lui, alla risposta affermativa, aprì la porta per intrufolare la testa.
La ragazza accennò un sorriso, spense la luce del bagno e uscì, seguita dal monegasco. Notò lo sguardo di Pierre piegarsi di più, accennare un sorriso e Cate gli diete una gomitata.
Quei due complici più di ogni altra cosa le piacevano da morire.

La sauna non era mai stata il suo forte, non sopportava il caldo e il sudore addosso le dava fastidio, ma essendo che era decisamente più grande del previsto si accomodò volentieri, con enorme tranquillità. Sentiva la sua pelle bruciare e non era per colpa del calore che si era formato al suo interno; si sentiva gli occhi di Charles continuamente addosso e lei non aveva ancora preso abbastanza coraggio per guardarlo negli occhi in quel momento e leggerlo dentro. Eleonora ne era capace e per quel motivo aveva paura di scoprire cosa mai avrebbero potuto farle capire.
Decise di lasciar perdere, lasciò le decisioni in mano al fato e steso un asciugamano si mise sopra, tentando di trasformare quel caldo che lei aveva sempre odiato in qualcosa di rilassante ed estremamente positivo. L'odore che rimaneva bloccato dalle pareti di quella sauna era decisamente gradevole, la ragazza si abituò abbastanza in fretta per non crearsi fastidio e fissò la clessidra scendere di poco a poco.
Chiuse gli occhi, tenendo raccolti i capelli e tentò di rilassarsi.
Notò che Charles era parecchio taciturno, al contrario di Pierre, che continuava a lamentarsi senza una fine e Caterina tentava in qualche modo di farlo smettere.
Dopo interi minuti passata sdraiata senza far nulla Eleonora alzò il busto e si mise a sedere, guardandosi attorno. Un altro motivo per cui la sauna non le piaceva era il fatto di rimanere fermi immobili e la francese non riusciva a rimanere seduta e ferma.
-"non sei il tipo che riesce a rimanere qua" ridacchiò il monegasco prendendo finalmente parola ed Eleonora rise, sedendosi accanto.
-"no, per niente" rispose ma non si mosse, non accennò ad uscire da lì.
-"che succede cerise?" domandò lei, curiosa della risposta. Sapeva, anche grazie a Caterina, che a Charles qualcosa non girava nel modo giusto ed Eleonora non pensava che fosse solo per l'argomento "amore".
-"ho due problemi principali, che si suddividono in sotto-problemi. O meglio, sono conseguenze dei primi due. Il primo problema riguarda il fatto che ho paura di non essere alla linea delle aspettative che tutti hanno su di me. Non so se sono abbastanza per rimanere in Ferrari, al momento quello che sognavo è molto più difficile del previsto. Sai meglio di me che ho sempre messo le corse come primo obiettivo della mia vita e che ne ho fatto di quello la mia vita stessa. Ora non so più se ho le capacità giuste. So di non dover mai lasciare la corda, ma da una parte sono tranquillo perché non sono l'unico a tenere la corda. Avendo... te sempre vicino a me, mi aiuta e non poco. Sai che in te vedo tutto. Ma tralasciando ciò, il secondo problema è che non voglio più portare avanti la mia relazione perché io non... non voglio più, è svanito quello che sentivo prima e non provo niente se non amicizia. La rispetto, tutto quanto senza problemi, ma non posso continuare a rimanere con una persona che non mi attrae da quel punto di vista. È carina, simpatica per l'amor di Dio, mi piace sì, ma non... non è quello che voglio. Ho... un altro tipo di ragazza perfetta per me con la quale non avrei problemi a rimanerci."
-"e chi sarebbe questo tuo tipo di ragazza perfetta?" chiese aspettando che continuasse il suo discorso ma la porta della sauna si aprì di colpo, rilevando la figura dell'olandese seguito dalla sua ragazza, che Eleonora riteneva una delle più belle che avesse mai visto.
-"un uccellino mi ha detto che eravate qua" pronunciò ironico ed Eleonora accennò un sorriso. Aveva superato quel periodo della sua vita in cui nei go kart europei o stavi dalla parte di Leclerc o di Verstappen, e lei era un tutt'uno con Charles.
Charles irrigidì i muscoli delle braccia appena si aprì la porta ma si rilassò subito dopo. Diciamo che con Max teneva un rapporto molto cauto.
Il discorso tra i due ragazzi si fermò, rimanendo bloccato in un punto cruciale per entrambi.
Eleonora era su un filo di rasoio: sentirsi dire il suo nome o sentirsi collare il mondo addosso un'altra volta.
Charles le voleva dire una volta per tutte che il sentimento che provava da bambino era tornato più forte di prima e che quella volta era deciso a viverlo senza più reprimerlo, come aveva fatto in precedenza. Nello stesso tempo non voleva distruggere quello che c'era da sempre tra loro due, avendo paura sia di prendersi un palo in faccia e sia di rompere tutto quanto.
Entrambi stavano aspettando qualcosa che in realtà c'era da entrambe le parti, ma erano troppo ingenui per arrivarci da soli. O forse la troppa paura di distruggere tutto li frenava più di tutti.

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