𝕤𝕖𝕚𝕫𝕖 - casinò

23 / 24 maggio 2019
📍Monaco, Principato di Monaco

Per ogni minuto che passava Eleonora sentiva sempre più tensione ed era altrettanto sicura che quel gran premio non avrebbe portato un po' di aria fresca nella scuderia.
Incamminata verso il motorhome per mangiarsi qualcosa nella pausa tra le due prove libere di quella giornata, teneva il telefono tra l'orecchio e la spalla mentre parlava con Arthur.
-"che succede Nora? Hai qualcosa che non va, lo sento"
-"non lo so che c'è, ho un presentimento strano"
-"in che senso?"
-"per Charles... non mi sento che vada bene... mi sento titubante, con qualcosa che non è come dovrebbe essere"
-"ma no Nora, tranquilla che andrà tutto bene. Più che altro lo spero per lui, tutti i precedenti qua non sono andati bene. Forse ne ha bisogno"
-"certamente e sono d'accordo con te ma... beh spero e basta, spero che riescano a gestirla bene... si merita un qualcosa di importante qui a casa sua" concluse prendendosi un bicchiere di birra fresca e un panino.
-"tu quando inizi?" Domandò di nuovo al biondo.
-"tra due settimane... che ansia" commentò sospirando ed Eleonora ridacchiò.
-"dai Arthur! Sai meglio di me che spacchi i culi quando sei in macchina" lui rise solamente e poi nella conversazione si intromise Lorenzo, che parlò con Eleonora.
-"pulcino bello!"
-"ciao Lore" ridacchiò
-"ciao tesoro, come sta andando?"
-"ah beh... non bene ma non male... uno stallo, non c'è nulla di particolare"
-"che stagione complicata"
-"non dirlo a me, guarda... è un inferno là dentro." Commentò dando un morso al panino sospirando leggermente. Non prevedeva nulla di buono.
-"e comunque" iniziò Lorenzo cambiando discorso e attirando ancora di più l'attenzione della francese, che alzò il volume della chiamata per sentire meglio.
-"dimmi"
-"ti ha invitato al galà di domani?"
Eleonora quasi sputò la birra che aveva appena ingerito. Deglutì rumorosamente e fece un'espressione tutta da cinema.
-"chi?!"
-"Charles!" esclamò gongolante dall'altra parte del telefono Lorenzo e la ragazza trasalì. In quell'esatto istante vide arrivare il monegasco in questione, con la tuta lasciata cadere sui fianchi e la maglia termica bianca in bella vista, molto probabilmente asciutta. Un paio di occhiali da sole ed i capelli scompigliati lo rendevano ancora più bello di quanto già lo fosse.
-"parli del diavolo e spuntano le corna Lorenzo" commentò lei.
-"oh ora te lo chiede"
-"smettila"
-"ssh"
Eleonora finì nel campo visivo di Charles che accelerando il passo si mise davanti, oscurandola dai deboli raggi del sole.
-"cherie!" Esclamò sorridente e lei spense la chiamata, senza dire con chi fosse. Lui non fece domande.
-"ciao Perci!" ridacchiò e lui le fece una linguaccia, chiedendo la sedia nell'altro tavolo, che venne offerta senza problemi. La prese e si sedette accanto alla ragazza.
-"prendi la birra per farti false illusioni sul weekend?" rise ironico e lei scosse la testa divertita, appoggiando la testa sulla sua spalla.
-"magari funziona"
-"ne dubito, ma vedremo" rispose sciogliendole i capelli dalla coda.
-"ehi dai!" In tutta risposta lui sibilò con un sorrisetto sulle labbra.
-"ho da farti una proposta" iniziò la conversazione lui, mentre lei terminava di bere la birra.
Appoggiò delicatamente il bicchiere sul tavolo e lo ascoltò, facendogli un cenno con il capo.
-"dimmi"
Lui tentennò qualche secondo prima di parlare, muovendo le mani.
Eleonora capì che era un poco in tensione e le venne da ridere; conosceva a memoria il comportamento di Charles.
-"verresti... umh... con me... domani sera.." pronunciò qualche parola tra dei sussurri, diventando leggermente rosso in viso.
-"dove?"
-"al... al galà, domani sera, con me. Mi... accompagneresti?" Il moro formulò una frase in maniera sensata e con più sicurezza.
Eleonora sorrise divertita per l'incertezza con cui Charles le chiese ciò. Alzò lo sguardo verso di lui e rispose affermativamente.
-"ti accompagno volentieri" sorrise e lui le diede un bacio tra i capelli.

*

Ad Eleonora balenò per la testa di dargli buca all'ultimo appena si rese conto che tutti i vestiti tenuti nell'armadio le facevano storcere il naso ma era Charles e non poteva farlo.  Ne provò uno nero ma poi decise di scartarlo perché era troppo da funerale, uno azzurro ma le sembrava essere un confetto ed uno rosso. Quest'ultimo era brillantinato con i riflessi oro e era lungo. Uno spacco percorreva tutta la gamba e la scollatura a cuore completavano l'abito. Era innamorata del colore rosso ma le sembrava scontato; accompagnava un pilota Ferrari in rosso e per di più era sempre vestita in quella maniera. Tentennava sulla scelta, anche perché un vestito bianco, con dei riflessi argento e la schiena mezza scoperta le faceva acquolina. Le sue scarpe eleganti con il tacco preferite però si abbinavano nella maniera migliore possibile con il vestito color Ferrari e alla fine la diede vinta.
In conclusione, Eleonora si ritrovava ad una festa nuovamente vestita con il colore rosso.
Lasciò i capelli ondulati, mise dei piccoli orecchini e si truccò quel poco da far risaltare gli occhi e le labbra; era un trucco leggero ma fatto apposta per l'occasione.

Passò circa un'ora a camminare avanti e indietro nella stanza a domandarsi continuamente il perché avesse accettato quell'invito, ma poi si rese conto che a Charles avrebbe detto sempre di sì in situazioni come quelle, si chiese come avrebbe dovuto comportarsi davanti ai fotografi o come avrebbe dovuto rispondere alle eventuali domande e come avrebbe dovuto porsi per tutto il red carpet che portava alla sala del casinò allestita di tutto punto per accogliere i piloti in attesa del gran premio. Tutti erano frementi all'idea di osservare Charles in casa a bordo di una Ferrari e non vedevano l'ora arrivasse domenica; la francese invece non aveva tutto quell'entusiasmo.
-"sei pronta?"
Sentì la voce di Pascale arrivarle alle orecchie e rispose affermativamente per farsi sentire. Alla risposta lei entrò nella stanza, guardando Eleonora davanti allo specchio che cercava di convincerci da sola.
-"wow... wow Eleonora, semplicemente wow. Sei bellissima... davvero, stai benissimo. Mio figlio e te, adoro da morire" gongolò unendo le mani insieme.
La diretta interessata sorrise quasi timidamente e si sentì le guance scaldarsi. Prese una pochette per completare gli accessori e prendendo confidenza con le scarpe si avviò verso Charles, che sicuramente la stava aspettando fuori. Scese le scale rimanendo ben ferrata al corrimano per la paura di cadere e iniziare a fare brutte figure già dall'inizio della serata, per poi uscire di casa, trovandosi il monegasco appoggiato alla sua auto che brillava sotto la luce dei lampioni accesi già a quell'ora. Teneva le mani nelle tasche di quei pantaloni eleganti, abbinati ad una altrettanto elegante giacca nera, aperta, mostrando così una camicia bianca. Era in smoking classico e ad Eleonora piaceva immensamente.
-"sei in rita..." provò a parlare il ragazzo prima di guardare completamente la francese che lo raggiungeva e si bloccò, dimenticandosi del ritardo e di quanto tempo passò appoggiato sulla sua 488 pista a scaldarsi le chiappe.
-"scusa" piagnucolò divertita mettendosi di fronte a lui.
-"ma le principesse si fanno aspettare" rise guardando il moro che scosse la testa e le prese la mano per farle fare un giro su se stessa.
-"sei la più bella principessa stasera" commentò a bassa voce, forse perché doveva ancora rendersene conto e lei non fece altro che farsi ammirare.
Per una serata soltanto poteva godersi gli occhi di chi amava solo per sé.

Superata la lunga fila di macchine fotografiche e giornalisti che urlavano da tutte le parti il nome di Charles tale da farlo rincoglionire mentre si portava dietro e teneva stretta Eleonora, raggiunsero insieme la sala in cui si sarebbe tenuta la serata di galà. Lui non accennava a spostare di un solo millimetro la mano poggiata sul fianco della ragazza e lei non si lamentò minimamente. Ebbe modo di non avere più la sensazione del corpo del monegasco così vicino solo quando vide Caterina avvicinarsi insieme a Dilara, dato che venne sovrastata da un abbraccio effettivamente molto caloroso dall'italiana.
-"ciao Cate" rise divertita Eleonora.
-"ehi splendore! Ti trovo alla grande" commentò lei contenta e presa per il braccio si ritrovò a parlare con le due bellissime ragazze di quanto la serata fosse elegante e che ogni singola canzone era perfetta per andare a ballare insieme a Charles. Quest'ultimo era seduto insieme a tutti gli altri dall'altra parte della sala, mentre ascoltava distrattamente quello che Daniel gli stava raccontando. Si vedeva che voleva assolutamente alzarsi da lì e tenersi per sè la francese, circondata eccessivamente da uomini ricchi e single, estremamente eleganti e di alto carico che abitavano il principato.
E fu esattamente quello che fece.

Molto probabilmente i due shottini offerti all'inizio della serata avevano abbandonato la timidezza e la titubanza presente dentro a Charles solo per dare spazio a coraggio e adrenalina, dato che si alzò e da vero gentiluomo, si avvicinò ad Eleonora per chiederle di ballare con lui, come si faceva un tempo. Lei accettò immediatamente lasciando sbigottiti quei uomini che si sentivano essere enormemente superati da un ragazzino di 21 anni, ma la verità che non sapevano era quella che Eleonora avrebbe sempre scelto Charles, in tutte le occasioni.
Le prese la mano, si avvicinò pericolosamente appena partì la canzone, l'altra mano libera si appoggiò sulla schiena della ragazza e la portò ancora più vicino.
-"chi erano?"
Eleonora alzò le spalle scuotendo la testa.
-"tizi noiosi che non facevano altro che parlare a vanvera di quanto fossero belli i loro yacht al porto e di come fosse interessante la vita politica da queste parti"
-"ti ci porto io in yacht, non quelli, non sapranno nemmeno guidarlo" borbottò fulminandoli.
-"geloso?"
-"sì." Disse serio, serrando la mascella ed Eleonora gli lasciò un bacio sulla guancia. Lui arrossì solamente ma le luci basse del casinò non lo diedero a notare.
Si mossero quasi goffamente entrambi, non abituati a ballare quel tipo di musica insieme ma non fecero importanza a questo, erano troppo occupati a guardarsi negli occhi. A nessuno dei due interessò bene come seguire i passi giusti o il ritmo giusto, importava solamente di essere vicini.
-"Eleonora" sussurrò poco dopo tenendo lo sguardo basso.
-"Charles"
-"non andartene mai"
-"non lo farò" disse lei sicura.
Si scambiarono alcune parole sotto voce, sussurrandosi nell'orecchio, come se non dovesse sentirli nessuno. Lei appoggiò il viso sulla spalla del monegasco e si fece cullare tra le sue braccia, dondolandosi lentamente. Sentiva il respiro lento di Charles tra i suoi capelli, il suo profumo sotto il naso e ragionò un secondo su come quel momento fosse il più bello ed il più romantico che abbiano passato insieme. Sembravano avvinghiati l'uno con l'altro dagli occhi esterni, ma la vera realtà è che avevano un estremo bisogno di stare insieme e di stare così.

La serata terminò notevolmente tardi rispetto alle ore che teoricamente tutti dovevano dormire per essere pronti al sabato ma a nessuno importò, ci si stava divertendo ed era quella la cosa più importante. Eleonora sentiva scorrere nelle vene la poca quantità di alcol che aveva ingerito ed insieme decisero che sarebbe stato migliore tornare a casa a piedi. Non fecero tappa all'abitazione di Charles ma direttamente a quella che Eleonora aveva grazie al padre. Prese le chiavi e lasciata la borsa sul divano, lui appoggiò la giacca sul bracciolo e si allentò la camicia, aprendo più di quei due bottoni iniziali. Lei si sentiva accaldata ed inizialmente diede colpa al caldo in quella casa ma ben presto scese coi piedi sulla terra rendendosi conto che l'unica cosa che le faceva aumentare la temperatura corporea era Charles, il quale, dopo essersi tolto le scarpe, si avvicinò di nuovo alla ragazza e le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-"mi fai lottare con me stesso" sussurrò lui guardando la ragazza, che aggrottò la fronte confusa.
-"che vuoi dire?"
-"che faccio fatica a stare lontano da te e mi spingi ogni volta a camminare su un filo del rasoio"
-"e che vorresti fare per mettere fine a questa tua lotta con te stesso?"
-"voglio baciarti di nuovo" aggiunse quasi sfiorando la sua fronte, mentre Eleonora era tentennante sui suoi piedi, respirando a scatti. Non disse più una parola.
-"non costruirti un muro intorno fraise, ti prego. Sono io, sono Charles, sono la tua cerise"
Lei alzò il viso solo per incatenare i suoi occhi con quelli di Charles, che la osservavano brillanti. Avevano un tale luccichio che si faceva vedere anche con la luce soffusa presente in quel salotto. Complice forse anche l'alcol, lei si avvicinò ancora di più, appoggiando anche una mano sulla guancia del ragazzo, accarezzandola lentamente. Eleonora percepiva il respiro di Charles sulle sue labbra e messa sulle punte dopo aver tolto i suoi tacchi, per una volta decise di dare la precedenza a quello che sentiva dentro di sè, a quello che il cuore le urlava.
Lo baciò di sua spontanea volontà, mettendoci forse tutto in quel bacio che aspettava da troppo tempo. Non fu leggero, non fu nemmeno breve. Appoggiò le labbra sulle sue e sentì quella morbidezza che le mancava. Schiuse le labbra in modo che quel bacio diventasse di più e la francese sentì la lingua del monegasco infilarsi dentro la sua bocca e giocherellare con la propria.
Si baciarono per un tempo indeterminato in quel salotto, tanto che lei mise le mani nei suoi capelli per spettinarli un po' e lui le accarezzò la schiena lentamente. Si spostarono di un poco e lui si appoggiò al bordo del divano, tirandosi la ragazza tra le gambe. Lei mise le mani sulle sue guance e continuò a baciarlo, giocando divertita con la sua lingua, senza staccarsi un secondo.
-"Charles" prese un minimo di coraggio staccandosi un poco e ansimando sotto voce il suo nome.
-"io..."
Eleonora avrebbe voluto parlare per dire qualcosa di sensato ma non riuscì a trovare le parole e quindi lasciò nell'aria quel discorso.
-"no ssh non dire niente, non dire nulla, non adesso" sovrappose la sua voce baciandolo di nuovo. Lui si rilassò ancora di più e rimase dolcemente vicino ad Eleonora, lasciandole dolci baci tra i capelli appena iniziò a piovere.
-"ti aiuto io a toglierlo" parlò a bassa voce offrendosi e con molta calma fece scendere la cerniera che teneva unito il vestito così quando vide che Eleonora si stava dimenando per arrivare alla cerniera con le mani.
-"grazie" accennò un sorriso lei cambiandosi i vestiti per mettersi un pigiama.
-"è tardi Perci, dovremmo andare a letto" disse lei assonnata stringendo il cuscino e socchiudendo gli occhi.
Sentì il peso del monegasco sul materasso e di girò automaticamente accanto a lui, guardandolo con un piccolo sorriso sulle labbra.
-"buonanotte fiorellino" sussurrò lui stringendosi la ragazza tra le braccia chiudendo gli occhi, lasciandosi ammirare dalla ragazza, che lo guardava come se fosse la cosa più bella e preziosa del mondo.
Si toccò automaticamente le labbra, per solo rivivere quel momento e si rese conto di averlo fatto e di essere ceduta di nuovo.
-"non voglio che sia una bugia, noi siamo fatti per stare insieme" parlò lei a bassissima voce davanti ad uno Charles già addormentato e poi si rilassò, cercando a sua volta il sonno tra le sue braccia.

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