vingt - cinq | Greece
10 agosto 2019
📍Mykonos, Grecia
-"vai piano per favore" pregò Eleonora unendo le mani insieme appena vide il monegasco arrivare nel vialetto della loro piccola casetta bianca affittata in Grecia per la loro vacanza di agosto. Dopo essersi lasciati alle spalle un gran premio in cui la Ferrari era meglio non scendesse nemmeno in pista, avvenuto in Ungheria, tutti si presero un determinato periodo di pausa nel mese di agosto per rinfrescare un po' la mente e passare del tempo con le loro famiglie.
-"chiedi a me, pilota di formula uno, di andare piano? Sul serio?" rise lui divertito fermando il quad sul quale era seduto per fissare la ragazza appoggiata allo stipite della porta.
-"certamente, non siamo mica in pista!" Brontolò Eleonora incrociando le braccia sul petto, mettendo più in risalto il seno stesso. Aveva indosso solo dei pantaloncini morbidi mentre il petto era coperto da un costume giallo; stava decisamente prendendo il sole mentre aspettava Charles.
-"proverò a fare il mio meglio" si avvicinò ironico e lasciò un bacio sulle labbra di Eleonora.
-"che facevi così in casa?"
-"stavo prendendo il sole sul bordo della piscina mentre ti aspettavo; mi avevi detto cinque minuti e sei rimasto fuori un'ora!"
-"lo so, è che mi sono perso per la strada" ridacchiò passandosi una mano tra i capelli e si leccò il labbro inferiore, pronto a dirigersi verso il frigorifero per una bottiglietta d'acqua.
-"quando vorresti usarlo?" domandò lei curiosa apooggiandosi al mobiletto della sala, incrociando le gambe una sull'altra intenta a scartare una chupa chups.
-"quando vuoi, l'ho noleggiato per la settimana intera" si avvicinò a lei, rimanendo solamente in costume per aiutarla a scartare il lecca lecca, mettendo le mani sulle sue.
-"la smetti di noleggiare mezzi?" ridacchiò lei, alzando gli occhi verso il volto corrugato del ragazzo tentato a togliere la carta.
Gli diede un bacio fugace sulle labbra, aspettando poi la sua reazione.
-"mi va di muovermi con cose diverse ogni giorno" le consegnò il dolcetto e lei lo prese tra i denti, spostandosi per centrare il cestino.
-"vieni fuori?" domandò lei dopo un attimo di silenzio, senza andare avanti con il discorso. Lui, senza esitare, seguì la ragazza sulla terrazza ampia e nello stesso tempo si mise una bandana nera per tenere in piedi i capelli. Quello che non si aspettava era l'angolo a bordo piscina completamente decorato e pronto per un aperitivo pre cena: due bottiglie di champagne in un cesto pieno di giacchio fino all'orlo, due bicchieri di vetro e tanti di quegli snack da gustare insieme alla bevanda. In tutto ciò il sole stava piano piano tramontando all'orizzonte, lasciando i suoi raggi molto più bassi, in linea con il bordo piscina.
Il divanetto era decorato con alcuni petali di fiore, non riuscì bene a capire quali perchè troppo distratto dall'atmosfera che si era creata in quel momento. Eleonora ampliò ancora di più la scena mettendo una musica lenta e dolce di sottofondo, con un piccolo sorriso stampato sulle labbra.
-"hai... hai fatto tu?" domandò dopo un po' di tempo Charles, sorpreso e nello stesso tempo senza fiato, annaspante nel cercare le parole.
-"ho approfittato del fatto che non arrivavi e mi è venuto in mente di fare questo anche grazie al bar qua un fondo alla via, sono stati gentilissimi" lei sorrise rimanendo sul bordo della piscina, coperta da un coprispalle lungo e bucherellato di colore bianco. Terminò il lecca lecca e guardò Charles illuminato debolmente dalla luce del sole e sentì il suo cuore fare una capovolta, quasi bloccandosi. Era bellissimo.
-"Eleonora io... è un'idea splendida, sei magnifica" quasi sussurrò con le guance leggermente rosse e si avvicinò alla ragazza per darle un bacio, uno di quelli in cui ci dai l'anima intera. Lei lo prese per mano e sorridendo come una bimba lo portò sul divanetto, accomodandosi accanto a lui e appoggiando la testa sulla sua spalla, sdraiata sul fianco, mentre il braccio del monegasco le circondava le spalle e le accarezzava lentamente la pelle del braccio.
Lei allungò un poco le braccia per prendere la bottiglia e riempire i due bicchieri posti davanti a loro, che successivamente consegnò a Charles. Sistemò lo spumante nuovamente in mezzo al ghiaccio e poi si prese il suo bicchiere tra le mani.
-"a che brindiamo?" domandò lei curiosa, sempre appoggiata al petto nudo del monegasco.
-"a noi, alla nostra vita insieme. Brindo anche a te perchè sei tu, sei Eleonora e per me sei tutto, sei qualsiasi cosa si potesse desiderare accanto."
-"stai diventando molto zuccheroso" commentò lei, cercando di ironizzare la situazione nonostante avesse gli occhi lucidi e fosse emozionata.
-"lo so che ti piace comunque, non nasconderlo"
Charles alzò il braccio solo per poco, affondando la mano tra i capelli di Eleonora per accarezzarli dolcemente, mentre lei sorrise timidamente.
Poi alzò il bicchiere in linea con la sua faccia.
-"brindo a te perchè..." tentennò un attimo, mordendosi l'interno della guancia e diventando leggermente rossa. Lui era così tanto curioso da incitarla quasi con gli occhi, volendo sapere il finale della frase.
-"Charles" sussurrò lei, guardandolo e avvicinandosi di più.
-"mi metti preoccupazione amore, dimmi" parlò lui facendo sorridere divertita la ragazza, che scosse la testa.
-"scusa"
-"volevo dire che brindo a te Charles, molto probabilmente la persona più importante della mia vita, che mi è stata sempre accanto, anche nei momenti piu bui. Con la quale ho passato tutto quello che poteva capitarmi; la cosa che forse mi dispiace in tutto ciò è non avere quello spirito di conoscere piano piano qualcosa di te perchè so qualsiasi cosa, forse ti conosco più di me stessa, ma non me ne faccio un problema. Mi piace stare con te, mi piace vivere la mia vita accanto a te e sono completamente sicura di non sbagliarmi. Sono anche convinta che quello che provo per te non sia quello che si prova in amicizia, non sia nemmeno il rapporto di fratellanza che ci univa in precedenza; è molto di più, è seriamente molto di più, è qualcosa che al momento non riesco a descrivere ma so per certo che sia forte, che sia potente. Forse... anzi, senza forse, è proprio così. Io... Charles ti amo"
Eleonora parlò piano, cercando di formularsi un discorso, anche con una punta di imparazzo. Girava la cordicina del coprispalle con le dita, mentre teneva il bicchiere con l'altra e cercava gli occhi di Charles.
-"e... f-forse tu non ancora o... o no però volevo dirtelo perchè per me.." aggiunse poi con voce titubante non vedendo nessuna risposta da parte del monegasco, che però non si muoveva di un centimetro.
Al parlare della ragazza un po' preoccupata lui alzò leggermente il busto, facendo staccare la ragazza e appoggiò il bicchiere sul tavolo.
-"cherie, tu es ma belle, mon coeur. Je veux m'occuper de toi tout ma vie, tu es ma rayon de soleil."
Lui allungò la mano sulla guancia di Eleonora, avvicinandosi ancora di più.
-"et alors?"
-"alors... je t'aime aussi fraise. Je t'aime si tendrement que jamais tu ne pourras m'oublier"
-"mon amour" sussurrò quasi piangendo Eleonora, sentendosi il viso tra le mani del ragazzo. Tutti i suoi pensieri vennero interrotti dalle labbra di Charles sulle sue, in maniera dolce, quasi delicatamente, per rendere ancora tutto più romantico. Si baciarono così tanto da avere le labbra gonfie e rosse e senza più aria nei polmoni.
-"prendi piccola" disse lui dopo essersi allontanato quel che bastava per darle il bicchiere in mano e brindare insieme, facendoli scontare e provocare un leggero rumore.
-"illuminata dalla luce del sole sei bellissima" disse lui dando un mordo alla fetta di pizza margherita, sorridendo divertito. Appena partì una canzone di sottofondo più movimentata del solito Eleonora si alzò, allungando la mano verso di lui e invitandolo ad alzarsi per ballare con lei.
-"vieni con me" rise Eleonora con i capelli raccolti, per il caldo che vigeva nell'aria.
Charles scosse la testa.
-"ssh non dire che non sei capace" rispose di nuovo e lo tirò giù dal divanetto, avvicinandolo al suo corpo, tenendo le mani nelle sue e muovendosi a ritmo, ballando sulle note di quella musica a bordo piscina.
Quando calò la sera sull'isola greca, i due decisero di uscire dalla villetta usufruendo del quad noleggiato dal monegasco.
-"Charles... amo mi serve una mano" esclamò lei sbuffando sonoramente, piegando le braccia ed appoggiandole ai fianchi, guardando il ragazzo che si stava per sedere.
-"cosa c'è? Non dirmi che hai dimenticato qualcosa perchè non torno più indietro!" Esclamò girandosi con il busto.
-"nono, mi si sono incastrati i capelli nel gancio del casco, riesci a vedere?"
-"come?! Ah, tutte tu" sospirò scuotendo la testa divertito e scendendo da lì per la millesima volta in quella serata.
E non erano nemmeno partiti!
-"non prendermi in giro, renditi più utile" lo sgridò assottigliando gli occhi, leggermente nervosa da quella situazione.
-"leva le mani"
Dopo aver cercato di non tirare giù la ciocca di capelli nel più doloroso dei modi possibili riuscì a liberare il gancio del casco e lo infilò sulla testa della ragazza, che lo guardava far tutto senza fiatare.
-"ora va meglio?"
Lei rispose affermativamente e seguì Charles verso il quad, sistemandosi accuratamente dietro e avvolgendo le braccia attorno alla maglia bianca che gli fasciava il corpo. Tante volte si girava da una parte o l'altra per guardare il paesaggio scorrere velocemente sotto i suoi occhi ed il mare all'orizzonte le piaceva sempre di più.
-"vai piano!" Esclamò lei alzando più la voce appena il ragazzo si sentì a suo agio nell'accelerare e lo sentì ridere. Eleonora, stretta ancora di più al corpo di Charles, sorrise nella maniera più amorevole possibile, godendosi finalmente il momento di stare insieme a quel ragazzo che tanto aveva aspettato.
Appena raggiunsero il centro affollato di locali e pub adatti ai giovani lasciarono il quad parchrggiato in un posto, sperando fortemente di ricordarselo e girarono per le vie della cittadina.
-"guarda come mi sta bene questo cappello" rise Eleonora sistemandosi un cappello di paglia sulla testa, mentre i capelli rimanevano appoggiati in maniera disordinata sulle spalle più scure, decisamente abbronzate. I suoi occhi azzurri risaltavano sulla pelle del viso ed alcune piccole lentiggini date dal sole si presentavano timide sul suo naso.
-"ti piace? Te lo prendo se vuoi" sorrise lui avvicinandosi e sistemandolo meglio sulla testa della ragazza, che alzò il viso per guardarlo meglio.
-"sto bene?"
-"sì, stai decisamente bene" sorrise lui.
-"va bene, vado a com.." provò lei a parlare quando venne interrotta dal ragazzo che si diresse a passo spedito all'interno del negozio per comprarlo. Alla sua uscita trovò Eleonora con le braccia conserte, il broncio sul viso e il viso corrugato.
-"Perci..."
-"ssh dai andiamo andiamo" rise divertito prendendola sottobraccio e trascinandola per le strade della città. I due erano tranquillissimi nel guardare l'interno di un pub indecisi se entrarci o meno, decisamenre titubanti e inquietanti, fino a quando puntarono alla gelateria per essere pienamente sicuri di questa cosa.
Eleonora era indaffarata a guardarsi una vetrina di scarpe con i tacchi quando Charles le disse di aver bisogno urgentemente del bagno e che lui sarebbe tornato subito dopo. Passarono i minuti e del monegasco nemmeno l'ombra; in mezzo alla strada c'era una folla immensa di persone che ti trascinava a calcagna insieme a tutti e ci finivi al suo interno senza nemmeno volerlo. Eleonora non vide arrivare Charles e girandosi attorno per tentare di trovarlo usò il cellulare, provando a chiamarlo ma non udiva risposta. In quel frastuono incredibile risultava difficile sentire il cellulare o prenderlo per mano. La ragazza lo chiamò di nuovo fino a quando non si immischiò per tentare di arrivare al bar dove Charles si era soggiornato per i suoi bisogni. Percorse tutta la strada in senso opposto alla marcia, pestando per bene la pianta del piede sul terreno, tenendo la testa alta e dondolante per cercarlo in mezzo alla folla.
Riprese il telefono nelle mani subito dopo averlo sentito vibrare nella tasca dei jeans e rispose senza nemmeno guardare il nome sullo schermo.
-"si?" domandò severamente, facendo intuire all'altra persona di avere poco tempo.
-"Nora? Che succede?"
La voce di Arthur si pronunciò all'orecchio della ragazza in maniera forte e chiara, facendola fermare su una panchina libera.
-"ciao Arthur" si rilassò per un attimo lei. Forse il biondo poteva darle una mano.
-"ciao Nora, che c'è?" dritto al sodo di nuovo.
-"non trovo più Charles, lo sto cercando in mezzo ad una festa in centro al paese, ecco cosa succede."
-"okayokay, mantieni la calma, si sarà perso. Hai provato a chiamarlo?"
-"sì ma non risponde. Forse non lo sente, c'è un rumore assordante"
-"sto sentendo... prova a richiamarlo, sicuramente ti starà cercando. Fallo e poi avvisami di nuovo" disse calmo il biondo, cercando di far passare la stessa tranquillità Eleonora, convinto che per risolvere al meglio queste situazioni bisogna rimanere con la testa apposto.
Eleonora uscì dalla folla percorrrendo tutta la via nella quale si era intrufolata e sbucò improvvisamente al parcheggio pieno di macchine, che riconobbe appena vide ol quad bianco. Si sgranò gli occhi, forse per non crederci ma vide Charles seduto su di esso, parlando animatamente al telefono.
-"no Lorenzo ti ho detto che non l'ho vista! Non so dove sia! Smettila di ripetermelo" sbottò lui alzando la voce e facendo girare i pochi presenti verso la sua direzione.
-"Charles!" quasi urlò Eleonora, incrociando le braccia.
-"che fai qua?!" si avvicinò a passo svelto, finendo davanti a lei.
-"tu che fai qua! Ti stavo cercando ma là non sentivo niente e non eri più dove ti avevo lasciata"
-"ma ti ho chiamato!"
-"no Eleonora" scosse la testa lui mostrandole il telefono. Lei, confusa, sbloccò il telefono ma trovò la schermata accesa, senza far partire la chiamata.
-"e poi avevi la linea occupata! Non ti trovavo più, dove cazzo eri?"
-"mi ha chiamato Arthur e ti stavo cercando! Non arrivavi più ed ho tentato di venirti incontro. Non scaricare le colpe su di me"
-"non lo sto facendo. Non ti trovavo più, stavo pensando il peggio"
-"io no?!" sospirò alzando gli occhi al cielo e facendo sventolare le dita sotto gli occhi per asciugare bene le lacrime.
-"smettila di piangere" si alzò lui dal quad per avvicinarsi, con la fronte leggermente aggrottata.
-"ah ti prego andiamo a casa" rispose leggermente scocciata lei, sistemandosi la piccola borsa nel posto giusto e lo aspettò salire. Lui alzò gli occhi al cielo ma obbedì, inserendo le chiavi, ma subito dopo spense il motore.
-"ho avuto paura, okay, scusa se mi sono allontanata ma ti cercavo." sbottò fuori lei, che era sempre la prima a porgere le scuse.
-"ho avuto paura anche io, scusami per averci messo troppo tempo" rispose lui prendendosi le mani di Eleonora per tenerle attorno alla sua vita.
Scattò un piccolo silenzio fra loro, a causa dell'inserimento del casco sulla testa di entrambi e poi lui si riprese le braccia della ragazza attorno alla vita.
-"cherie" la richiamò il monegasco cercando di attirare la sua attenzione.
-"dis moi"
-"ti amo" sorrise divertito guardando la reazione di Eleonora nello specchietto del quad e dopo essere stato soddisfatto delle guance rosse della francese, che si morse un labbro per smorzare l'imbarazzo, partì per tornare nella loro villetta, insieme, di nuovo.
**
Certe volte mi lascio andare allo zucchero scusate, ma questa è la calma prima della tempesta (fidatevi)
Ci vediamo al prossimo con molto furore❤️
Vi ricordo, se volete, di passare anche sull'altra storia che sto scrivendo "Burn with me", vvb💝
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