Prologo
Grida sangue e tanto dolore, era questo ciò che in quella quattro mura di quel castello vecchio, nascosto in una piccola via del borgo, stava succedendo.
Il conte Reinalmod, giaceva in una pozza di sangue in quel letto della sua stanza. Morto in silenzio e misteriosamente. Una di quelle morti che in poco tempo avevano disintegrato misteriosamente molte altre vite. Si credeva che quelle voci di corridoi dove un assassino si aggirava libero, fossero solo state una delle tante dicerie. Ma la realtà, invece, era ben diversa.
Alzatosi dalla sedia vicina al letto, la donna disperata e straziata gridò tutto il suo dolore, in urli e lacrime per aver perso il suo unico figlio, piegata in due e spezzata come lo era il marito che guardava con disperazione quel corpo inerme. C'era molta tensione lí.
I sospetti erano tanti, poiché non sapendo chi fosse il colpevole, ognuno dei presenti poteva essere un potenziale sospettato.
Per quanto si poteva sapere, i colpevoli potevano anche essere stati benissimo il conte e la contessa di Rosweel, nonché i genitori del deceduto. Magari avevano già progettato tutto da molto tempo prima, esattamente da quando gravi problemi di reggia erano sfiorati, per poi fingere di essere le vittime di tanta disgrazia, come il colpevole poteva anche essere stata perfettamente la futura moglie del contessino. Tutti lí, sapevano di quanto lui fosse stato freddo e distaccato con lei, ogni preteso era un buon colpo per maltrattarla, anche pubblicamente. Che fosse stato ucciso per ripicca o per un amore ossessionato non corrisposto?
Nessuno poteva sapere come erano andati i fatti, se non la buon'anima del conte Reinalmod stesso. Il fatto resta che una vita era stata tolta e non c'era niente per riportarla in vita.
La quasi futura consorte difatti, se ne stava lí, affianco del ragazzo. Gli occhi vuoti e lucidi puntati su di lui, che rendevano la sua pelle porcellana più spenta e segnata dal pianto, una mano stretta in quella pallida dell'altro.
« C-Chi? Chi é s-stato amore mio ? »
Mormorò questa, con voce rotta dai singhiozzi.
Reinalmod, che era sempre stato un ragazzo che amava esplorare, amava il casino, il ragazzo appena vent'anni, che agli occhi degli altri era ancora come un appena adolescente, ora invece era appena irriconoscibile, se non per quei ricci capelli castano dai riflessi cioccolato, gli occhi un tempo verdi e accesi ora spenti, la pelle della gola esposta, segnata da violenti segni di una corda o un qualcosa che comunque lo aveva asfissiato, per non parlare poi della camicia da notte aperta al petto, dove vi era un profondo buco provocato da un coltello da cucina.
Ma la bellezza non l'aveva persa. Forse poteva suonare macabro o agghiacciante, ma Reinalmod era molto bello anche macchiato di rosso.
Il sangue gli donava quel qualcosa in più.
Passarono ancora altri minuti, sin quando il vescovo di corte, dopo avergli messo al collo una catenina in oro, con appesa una croce e aver detto a voce alta una preghiera, tirò su le coperte disfatte, segni di una imminente lotta di sopravvivenza avvenuta e insanguinate, sino a coprire del tutto la sagoma.
Passarono poi giorni, mesi e persino anni, ma dopo tante ricerche fatte, il colpevole non fu mai trovato.
Chi ha ucciso il futuro conserte di Rosweel?
Nota Autrice : ecco qui il prologo, tanto per iniziare. Nelle bozze ho già appunto dei capitoli pronti. Ma questi verranno pubblicati prossimamente, alla fine di Semplicemente Noi, che al finale manca poco :)
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