Capitolo 3

Camminò con passo strascicato, entrando in sala. In attesa di una lunga e di una serie di domande, che sapeva presto avrebbe dovuto affrontare. Domande a cui non sapeva nemmeno come rispondere per assere almeno - anche se in poco - d'aiuto.

Voleva capire di più su quella misteriosa sparizione e voleva, soprattutto, trovare al più presto Denny. In ogni caso sperava che dove si trovasse stesse bene e che non gli fosse successo niente di brutto. Lo avrebbero ritrovato e riportato a casa ?

« Si sieda pure. Siamo qui solo per porti alcune domande sulla sparizione del tuo amico »  irruppe uno dei due agenti.

Annuí Luvier, prendendo posto davanti a loro.

« Quand'è stata l'ultima volta che l'ha visto ? »

« Ieri. Al solito parco abbandonato di pallacanestro » e nel solo dirlo i suoi occhi si rattristarono.

« Dov'era lei al momento della scomparsa ? »chiese l'altro agente mentre su un quaderno annotava tutto quello che gli veniva riferito.

Davvero stavano sospettando di lui ? Ma che diamine. Era il suo migliore amico come avrebbe mai solo pensato di potergli fare del male ? No. Decisamente erano del tutto fuori strada.

« Senta. Non so nemmeno quando lui sia sparito di preciso e poi oggi ero rimasto a casa per via  di un influenza. Lo può chiedere anche a mio padre se proprio neccessario. Se sapessi qualcosa glielo sarei venuto a riferirle subito. Non crede. Voglio solo che troviate Denny. Solo questo. Non posso credere che lui sia sparito di punto e in bianco » disse perdendosi a guardare d'un tratto il vuoto, le mani alla testa, come per rielaborare ciò che assolutamente non gli sembrava affatto vero.

« Va bene così. Si calmi. Faremo tutto ciò che é in nostro potere per ritrovarlo. Ma... Non posso promettere nulla. In ogni caso se avrà qualche informazione non esiti a contattarci. Togliamo subito il disturbo, ci risentiremo » e detto ciò, i due si alzarono facendo  cenno con la testa per poi dirigersi fuori dalla porta.

Luvier pianse sfogando tutto il dolore che da dentro sentiva. Dove era finito Denny ?

Il padre entrò in sala e come per dargli forza gli strinse una spalla con una mano.
« Andrá tutto bene. Lo troveranno ».
Lo rassicurò.

In quel momento Luvier avrebbe dato qualsiasi cosa per credere - anche se un una piccola e minima parte - a quelle parole. Ma non poteva. Non ci riusciva.

***

Luvier stava per parlare, ma le parole gli morirono in gola non appena la porta di quella casa, che sin dall'infanzia lo aveva ospitato venne aperta dalla giovane donna accompagnata dalla figura del marito.

La donna scoppiò in lacrime e abbracciò il figlio dell'amico.
« D- Denny lui...l - lui é... ».

« Lo so. Lo ritroveremo ».
Singhiozzò lui rassicurandoli da quelle parole che sapeva essere solo pure e mere menzogne.

Alla fine anche il padre del scomparso non riuscí più a trattenersi unendosi in quell'abbraccio di speranza e dolore.

« V-vuoi entrare ? H- ho delle cose da darti. C- cose che appartenevano a... Lui ».

Luvier annuì, anche se in cuor suo sapeva  che entrare sarebbe soltanto significato ricordare cose che gli avrebbero soltanto fatto male.

***

Nelle mani gli venne messo un cafonatto e aprendola Luvier vide tutti i ricordi di loro due che il suo Danny aveva gelosamente custodito. C'erano vecchie fotografie lí dentro, che ritraevano loro due abbracciati da piccoli. Una lacrime solcò il suo viso a guardare ciò.

« Per il momento é l'unica cosa che ho trovato » iruppe la madre con voce addolorata.

« É giá tanto ».

« Voi due siete sempre stati così uniti. Eri un vero fratello per lui. Stravedeva per te ».

Luvier d'altro canto lo considerava alla pari. Un meraviglioso e amorevole fratello che mai aveva avuto. E ritrovarsi un giorno così, era stato come se gli avessero strappato il cuore dal petto e calpestato senza pietà. Il mondo sembrava essergli crollato e tutto ciò che era stato colori, adesso non era altro, che tutto un masso senza volume e  grigio.

Un colore che si addiceva anche al cielo che in quel momento era divenuto spento, scuro, carico di pioggia e tuoni che da un momento a l'altro, per la troppa rabbia che stava provando, avrebbe trasformato in un pianto senza fine. Senza pace.

Nota Autrice :  non vi preoccupate se é troppo corto. É un capitolo transitorio questo, dal prossimo sará moltooo più ricco. Detto ciò, buon fine settimana a tutti :)

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