Capitolo 1
« Dico davvero. Ma secondo me sono solo babbaggianate. Posso confermare che io lí ci sono già stato, e nessuna forma di qualcosa di paranormale non si é mai manifestato. Se credete diversamente allora questo significa che siete solo dei poveri illusi » .
« Illusi o no. Dietro a qualche storia si nasconde sempre del vero, anche se ci crediate o no » disse Jaycob il ragazzo piú grande del gruppo, che se ne stava seduto sul muretto adiacente del campo di basket deserto. Il cappellino a visiera a coprirgli gli occhi nocciola puntati sul diretto interessato e i ciuffi rossi mossi dei capelli.
Dall'altro canto, Luvier seduto a terra tra quella cerchia, con le ginocchia strette al petto e le braccia ad abbracciarle, credente o meno, rimase ad ascoltare in silenzio. Che fosse vero o meno, non era sicuro niente. Aveva sempre pensato che dopo una morte, la vita in qualche modo avrebbe continuato il suo corso.
Guardò assorto per un momento l'asfalto grigio incrementato, per poi posare nuovamente lo sguardo verso i suoi amici, concentrati nella conversazione focosamente accesa.
Il telefono nella tasca di Luvier iniziò a strimpellare, facendolo sussultare di poco, gli altri presero a ridere per l'accaduto e per ciò li fulminò con uno sguardo omicida. Anche se in realtà per via dei suoi 1. 53 e mingherlino com'era non risultava per nulla intimidatore, ma nonostante ciò riusciva sempre a farsi rispettare in un modo o nell'altro.
« E mia madre ».
Annunciò sospirando appena, alzandosi subito dopo.
Si allontanò giusto di un poco, ma non abbastanza per non farsi sentire parlare al telefono. Sua madre gli chiese dove fosse, siccome essendo riuscita ad uscire da lavoro prima, era riuscita a preparare il pranzo. In risposta il ragazzo disse che fra poco sarebbe tornato a casa e così si chiuse la chiamata con tanto di a dopo.
Chiuse la chiamata e rimise il cellulare in tasca, poi girandosi verso i suoi amici che nel frattempo avevano ripreso a parlare, ma sta' volta di cose ben diverse, gli fece cenno con la testa.
« Vado ragazzi, ci vediamo domani ».
Gli salutò con un sorriso appena accennato.
In coro lo salutarono e così il ragazzo poi gli voltò le spalle, prendendo a camminare per la sua strada, con la mente indirizzata verso l'assassinio del conte Reinalmod V.
Adesso avrebbe avuto tante ricerche da fare, la curiosità lo stava divorando.
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