#9 14 giugno 2024, ore 00.45
Ciao, non so bene come cominciare questa "lettera anonima", ma ci proverò. È tutto così strano ora. Ho scoperto da poco che mi restano solo pochi giorni. La vita è dura, sai? A volte sembra che nemmeno lei mi voglia qui. Ogni momento lo passo pensando a tutto quello che sto perdendo e a quanto sarebbe potuto essere diverso. Mi sento come se fossi già un fantasma, guardando il mondo andare avanti senza di me. Non so come trovare pace in tutto questo. Ho cercato conforto nelle piccole cose, come ritrovare vecchie cose e guardare le foto dei pochi momenti felici. Ma d'altronde nessuno mi ama, e io stesso non so se sono capace di amare. È una sensazione strana, sentirsi così solo in un mondo così pieno di persone. Ma forse è meglio così, così non devo più ferire nessuno con la mia presenza. Soprattutto i miei genitori che stanno iniziando ad odiarmi. Però alla fine mi chiedo: tanto morirò lo stesso, perché l'odio anche in questo momento? Ho paura di morire. La paura mi accompagna ogni giorno adesso; la paura che possa essere dolorosa oppure lenta. Non so cosa ci sia dopo tutto questo, ma voglio credere che qualcosa di buono, magari Dio, ci sia. Scrivo queste parole perché voglio lasciare un pezzo di me anche qui, sia per un ricordo di questi giorni sia perché Wattpad ormai è diventata una casa. Comunque grazie per avermi ascoltato. Sapere che qualcuno conosce la mia storia mi fa sentire meno solo. Spero che tu (o chiunque legga questo) possa trovare la felicità e la serenità che ho faticato a trovare.
Con affetto, Riki. Voglio bene a tutta la bellissima community di Wattpad ed anche al creatore Boomer (che non è) di questa storia, che mi ha sempre fatto sorridere con le diverse letture postate. ♥️
RISPONDO
Beh, se mancano pochi giorni, che cazzo stai a fare qui a scrivere a me? Vai a divertirti, compra una bici galleggiante e fai il giro del lago di Bolsena, compra il Lego della Tour Eiffel e vieni a farlo nel mio giardino che ti do una mano. Guarda un film che avresti sempre voluto guardare.
La vita è dura? Te ne stai per liberare, dovresti gioire! O sbaglio? Idem per i genitori: ti odiano, beh, chissene, stai per andartene!
Ma prima che la vita finisca, guardati dentro: stai veramente per morire o vuoi una carezza in parola? Sono disposto a dare tutte le carezze in parola che vuoi. Basta chiedere.
Intanto ti abbraccio e se vuoi rispondermi, usa sempre il google form iniziando il tuo intervento con:
#9
17 giugno 2024, ore 15.30
#9
ti rispondo perché è bello parlare con qualcuno in questi giorni e sei l'unico che dia risposte sincere. Comunque, tutte quelle cose che mi hai menzionato sono tutte quelle che non potrò mai fare nella mia vita. Non posso uscire dall'ospedale anche adesso che il tempo è poco. Non so nemmeno il perché, ma i dottori non me lo permettono. Non posso fare niente tranne forse il film, ma ho passato tutta la mia vita nel cercare di perdere tempo in quello.
Il problema forse non è che la vita sia dura in generale, ma che io ne voglia fare parte lo stesso, però è ciò che non potrò mai ottenere stando al mio stato. È solo la vita a respingere qualsiasi tentativo di gioia. Vorrei soltanto provare gioia qui e non dopo. Perché diciamocelo, come farò a sapere che ci sarà qualcosa? Se non ci sarà sono certo che devo essere odiato da tutto. Comunque domani mi operano, quindi potrebbe o non potrebbe essere l'unica cosa che scriverò perciò ti ringrazio per avermi risposto lo stesso.
RISPONDO
Il tempo è, con ogni probabilità, la fonte della nostra ansia fondamentale. Siamo, infatti, la specie i cui individui, pur essendo finiti e consapevoli della propria finitudine, sono in grado di concepire l'infinito e di aspettarsi di essere eterni. In questo dilemma si consuma la nostra proiezione sul tempo. E dallo stesso dilemma nasce, con ogni probabilità, l'invenzione del sacro.
Carlo Rovelli scrive "Gli aspetti caratteristici del tempo, uno dopo l'altro, sono risultati essere approssimazioni, abbagli dovuti alla prospettiva, come la piattezza della Terra e il girare del sole"
E aggiunge che il tempo "non è altro che una labile struttura del mondo, una fluttuazione effimera nell'accadere del mondo, ciò che ha la caratteristica di dare origine a quello che noi siamo: essere fatti di tempo. A farci essere, a regalarci il dono prezioso della nostra stessa esistenza, a permetterci di creare quell'illusione fugace di permanenza che è la radice del nostro stesso soffrire".
Se dove volgi lo sguardo non c'è gioia, volgi lo sguardo altrove.
Comunque io sono sempre disponibile con il numero:
#9
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