#64 - 4 dicembre 2024, ore 22.00

Da parecchio tempo più che vivere mi sembra di guardare un film di quello noiosi, tutto mi passa davanti come acqua, anche le cose peggiori. Mi sento come se una persona mi potesse morire davanti e io non batterei ciglio., L'unica cosa che provo è un immenso vuoto e un futuro che mi pare vuoto appunto, non riesco proprio a godermi quello che dovrebbero essere gli ultimi anni prima dell'età adulta visto cosa mi aspetta.

L'unica cosa che non mi passa come acqua è il pensiero di essere quello di troppo, quello a cui tutti sorridono ma in realtà non frega un cazzo e magari vogliono solo approfittarsi (cosa che mi è capitata anche diverse volte). Si aggiunga anche una natura che dice sempre si perché non vuole restare solo come un cane e si nutre della minima considerazione altrui come fosse acqua e avremo il mix.

Sento di essere una palla al piede e anche la scrittura, che prima era una delle poche cose che mi faceva alzare la mattina, non mi fa più lo stesso effetto, visto che mi vengono di nuovo gli stessi pensieri di essere di troppo e che "in un mare di scrittori, tu che hai da offrire? Perché dovrebbero anche solo considerarti?" E butto giù la penna per tornare a studiare?

Probabilmente sarà un sollievo temporaneo e probabilmente sarà uno sfogo patetico, ma sul serio, non ho nessuno con cui parlare e ho bisogno di parlarne con qualcuno

RISPONDO

Parto da un punto e poi cerco di allargarmi al resto: la scrittura è sempre terapeutica. Anche ora che ti scrivo, spesso penso che eh, ho 46 anni, teoricamente tra una ventina o una trentina d'anni potrei essere già morto o non più autonomo o boh, e a che cosa sono "servito" in questo mondo? Scrivere aiuta a guardarsi dentro e a non avere paura di farlo, è un salvagente nei momenti in cui quello che ti gira attorno non sembra avere senso. Soffiare la vita nei personaggi e dargli un senso ci aiuta a scorgere il corrispettivo di quello che facciamo in questo mondo.

Quindi io partirei proprio da quello, non abbandonarlo solo perchè pensi che non puoi dare nulla alla "letteratura" perché ti assicuro che anche il 99% degli autori che vengono effettivamente pubblicati, non danno nulla alla letteratura se non un racconto per intrattenere, che di Dostojevskij ne nascono veramente pochi, per non dire più nessuno.

Detto questo, riparti dalle cose piccole. Le passeggiate, le torte, fare una fotografia, godersi una cioccolata fumante o anche solo un caffè, guardare i bambini che giocano al parco o gli sportivi che fanno del loro meglio... oppure riprendi i passatempi che ha abbandonato perchè ti sembravano "troppo da piccoli". La ricerca delle soddisfazioni a volte passa anche da questo.

E abbandona chi pensi che semplicemente ti sfrutti. Il mondo è pieno di persone che sanno rispettare chi hanno davanti. Non vi fate prendere dal timore di "rimanere sol*" che è uno dei grandi mali della generazione cresciuta con i social.

Un grandissimo abbraccio e fammi sapere come va con il numero:

#64

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