#42 - 30 settembre 2024, ore 12.00
Non so quanto le persone che leggeranno sto coso conoscono la realtà, ma sono scout, ora sono in clan.
Ho un serio problema, anche fuori da quell'ambiente, cioè che tendo ad avere il "freno a mano" sempre tirato. Non riesco letteralmente a parlare con le persone in modo normale per questo, e non riesco a buttarmi quando serve. Qualcuno ha bisogno di una mano? C'è sempre quella titubanza nel farlo, come se ci perdessi la reputazione.
Quest'estate siamo stati in Route in un posto che non nominerò, e una ragazza di penultimo anno mi ha "attaccato" dicendo "chi cazzo ti credi di essere, Gesù Cristo? Sei al primo anno, stai al posto tuo" e ha fatto leggere i miei messaggi (che se si chiamano privati c'è un motivo!) al suo ragazzo. Tutto questo non mi è stato detto in faccia, ma al già citato individuo.
I miei capi clan erano letteralmente li vicino. Nessuno le ha detto di smetterla. Pochi giorni dopo, durante la verifica, si è messa a piangere davanti a tutti e dicendo che la stavamo attaccando e che lei ci mette tanto a cambiare. Anche questa volta, i capi l'hanno sostenuta dicendo che "sappiamo tutti che è sensibile".
però quando mi ha presx in giro facendomi sentire una merda, là pure era sensibile?
Ora non so cosa fare. Ai capi non mi é sembrato gli sia importato molto di me, perché durante il mio punto della strada (un momento in cui si verifica la propria progressione personale (tipo: sono miglioratx in questo o quello)) nessuno ha avuto da dirmi nulla. Nessuno. I capi hanno detto qualcosa a tutti, tranne me. Prima della Route, mi sono fattx in quattro per organizzare la parte dei contenuti più ho fatto un libretto con i canti che avremmo potuto cantare. Nessuno se li è calcolati. L'idea era di non usare il telefono per i canti e non fare sempre gli stessi, ma è stato fatto l'esatto contrario.
io e un'altra ragazza abbiamo fatto il lancio della Route. Per iniziare abbiamo aspettato mezz'ora perché la gente doveva farsi i cazzi suoi, ignorandoci completamente.
Io sono indecisx se continuare, perché io credo fermamente negli ideali dello scoutismo. Non so se prendermi un anno di pausa, smettere definitivamente o cambiare gruppo. Considerando il mio carattere (di merda) molto, molto, molto timido, ho paura che cambiando gruppo non risolverò un bel niente.
A breve penso di parlarne definitivamente in famiglia (avere anche un fratello in quel gruppo potrebbe complicare le cose per loro) e con i capi... Ulteriori suggerimenti?
(a mia discolpa, consiglio di cercare i termini che non conosci su scoutwiki o semplicemente su internet
Probabilmente qualche pronome gender neutral mi è sfuggito 😅)
RISPONDO
Già pensare di smettere segnala un disagio, che non va sottovalutato. Io non conosco i tuoi capi e non so quanti anni abbiano, e non so quanto siano pronti a gestire problemi di "disagio" (scusa se uso questo termine ombrello un po' generico) ma sembra evidente che lo facciano un po' all'acqua di rose.
Probabilmente, come in tante occasioni, vince chi è più appariscente, chi "chiagne e fotte" come dicono a Napoli. Questo perché le persone che esprimono sentimenti o emozioni (siano essere vere o posticce) ottengono empatia, mentre chi si tiene tutto dentro, ehm, si attacca.
Penso che, per come la vedo io, dovresti mettere molto in chiaro con i capi le loro (ir)responsabilità nella gestione dei rapporti e sottolineare mille volte che le conversazioni personali sono personali.
Io so che tra ragazzi è abitudine diffusissima screenshottare le conversazioni e mandarle, ma per la legge è come aprire la posta del vicino di casa, è un comportamento illegale e quando dico "illegale" è perchè lede il diritto alla riservatezza. Fallo presente a chi vi supervisiona, perchè forse non è loro chiaro che è grave.
E poi, non so, io mi rivedo in alcune tue affermazioni. Ho fatto per anni il dirigente e l'allenatore giovanile nel calcio a cinque. Amo questo sport e per me portare in giro dei ragazzetti e insegnare loro a stare in campo e al modo mi divertiva tantissimo.
Purtroppo c'erano tante cose che non andavano (rapporti con la federazione, altri dirigenti di merda, gente che voleva intascarci soldi) ma me le facevo andare bene per amore dello sport che facevo. Un giorno mi sono accorto di quanto tutto questo non mi meritasse. L'ambiente che frequentavo non meritava una persona appassionata e disposta a metterci impegno (e anche qualche soldo). Così ho smesso, del tutto.
E sto bene, perchè continuo a vedere la stessa gentaglia che fa sempre le stesse cose, e io non sono più uno dei loro paggetti. Se voglio insegnare a dei ragazzetti a stare al modo, ora consiglio loro qualche libro.
Spero solo che la mia esperienza personale possa darti uno spunto, per un confronto o anche solo per un pensiero. Un grandissimo abbraccio e fammi sapere con il numero:
#42
11 novembre 2024, ore 14.30
#42: il ritorno.
Uelà, scusa se rompo di nuovo 😅.
Ho parlato alla fine con i miei capi. Adesso spiego la situa perché mi torna più facile, sennò non ci capiresti(e) nulla.
Inizio ottobre (oddio, mi pare... Vabbè, là stiamo): ho parlato col capo clan. In pratica mi ha detto che secondo lui dovevo pensarci bene e però, se avevo superato una certa soglia di sopportazione, era giusto che me ne andassi, e che gli rodeva ma avremmo chiamato insieme l'altro gruppo (il gruppo sotto casa™). Mi ha detto di prendermi l'uscita dei passaggi per rifletterci ancora, visto che era la settimana successiva, ho acconsentito.
metà ottobre: uscita dei passaggi. Non commento il fatto che l'autista del pullman era uno schizzato impazzito che ha infranto qualunque limite di velocità e che mi sia sentit* male più di una volta. Ma quello che commento è che comunque più che "ognuno per i fatti suoi", era sempre la stessa situazione, solo che ovviamente siccome sono mancat* diverse riunioni prima, non dovevo organizzare nulla. Con tutto il gruppo, attività noiose e ci avevano divisi in tre squadre, ma io ero con un altro ragazzo che dovrebbe prendere la partenza ma si comportava peggio di un bambino del branco. Morale: sono dovut* andare io a cercare i ragazzini che scorrazzavano in giro e si picchiavano.
mi sono svegliat* che stavo malissimo con lo stomaco, ma dettagli. Con il resto della giornata, oltre alla sensazione del vomito in gola, hanno iniziato a farmi male le gambe e la schiena. Inoltre mi sentivo uno schifo. Sia mai che qualcuno mi abbia chiesto come stessi.
Ho riparlato con quello che ormai è il mio ex capo clan, e mi ha detto di pensarci, ma quell'uscita è stata la riprova del fatto che volessi andarmene.
Fine ottobre: riunione, in cui i capi hanno sostanzialmente deciso di chiudere il Clan. Hanno fatto tutto un discorso, dicendo che avremmo dovuto parlare con loro per dirgli se avremmo avuto intenzione di continuare o meno, e il Clan sarebbe stato riaperto appena sapevano che c'erano almeno due persone disposte. Quella stessa riunione ho parlato col nuovo capo clan, che mi ha detto che se me ne fossi andat* non mi sarei res* conto di come stavano le cose, che avrei avuto rimorsi, e che molto probabilmente non mi sarei riuscit* ad adattare. Mi ha detto di pensarci.
inizio novembre: mandano a tutti le info per un'uscita per riaprire il Clan, tranne a me e a pochi altri.
Mi chiama il mio capo clan e gli dico che non voglio continuare, e che pensavo di cambiare gruppo (gliel'avevo già detto, ma m'ha pres* per scem*)
lui ha detto che gli dispiaceva, che in caso non fossi riuscit* avrei potuto cercarmi un servizio e fare "attività" senza però essere in un gruppo.
Ieri: il mio ex capo clan mi chiede se è vero che me ne vado. Gli dico di sì, e mi risponde se non c'è proprio possibilità che continui. Perché secondo lui dopo aver chiuso e riaperto, gli altri hanno capito il messaggio.
Ma allora, tutte ste chiacchiere, a che sono servite?, dico io.
RISPONDO
Io, da tutta questa storia, capisco una cosa: non hanno idea di come gestirvi nel profondo.
Magari mi sbaglio io, e non è che voglio liquidare il problema in maniera frettolosa, perchè ho riletto il tuo messaggio tre volte per essere sicuro di aver capito tutto (spero di sì)
Ma non mi levo dalla mente l'impressione che a livello emotivo, non siano proprio fenomenali, e si limitino a giocare su una specie di senso di colpa ("se te ne vai, fai fatica a ambientarti") che è un modo un po' subdolo per trattare le persone che hanno dei dubbi sul proseguire.
Continuo a pensare che gente che ha gestito così male una materia così delicata come sentimenti ed emozioni, non meriti di far parte della tua vita. Ma ovviamente le valutazioni su quanto ti appassiona lo scoutismo puoi farle solo tu e fare le conseguenti scelte.
Un grandissimo abbraccio e fammi sapere con il numero:
#42
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