#38 - 25 agosto 2024, ore 11.30
Ciao vecchio (senza offesa), sono lx ragazzx di #8 e di #13, perché con me le rogne non finiscono mai e ho bisogno di parlarne con qualcuno dato che non so bene come iniziare una conversazione su WhatsApp con la mia psicologa *sobs*
Comunque, il mio problema più grande in questo momento è la mia famiglia, perché loro mi odiano e io penso di fare lo stesso... So che è brutto da dire, ma in qualche modo questo è giustificato.
Allora, partiamo dal principio: mia madre.
È già tanto se mi permette di fare cosplay (solo di personaggi femminili, purtroppo, quando preferisco fare crossdressing) e di avere un cellulare (ha sempre sospetti su tutto e tutti). Poi è omofoba e questo è un problema adesso che ho una ragazza, si incazza per qualunque cosa io dica o faccia, non mi lascia fare praticamente niente e critica la gente di fronte ai diretti interessati. Io non so se capisce che una persona gay sta male se, mentre si fa i cazzi suoi con il suo ragazzo, sente qualcuno che continua a dire a sux figlix "Che roba!" "Ma perché?!" "Non è naturale! " e cose del genere (sì, è successo mentre io, lei e mio fratello eravamo in un ristorante).
E si lamenta se non le dico le cose... Ma a sto punto meglio stare zittx che sentirsi urlare contro ripetutamente, no?
Questa è la prima.
Poi, mio padre, che è più aperto e tollerante, però se la prende con me alla cazzo di cane se qualcosa va storto. Motivo? Boh, penserà che attiro la sfiga tipo Nagito Komaeda (chi ha capito ha capito).
Come se non bastasse i due sono anche separati e i miei traumi sono incentrati attorno a questo fatto.
Andando a mio fratello... È l'esatta copia di mia madre, ugualmente assillante, con gli stessi valori, e con due fisse. La prima, il fatto che ho la scoliosi e che DEVO stare drittx (magari fosse così facile) e l'altra il fatto che ho un tic nervoso e che fa schifo e non sembro normale.
(Da quando in qua io sono "normale"? /Srs)
Poi parliamo di mia zia, che mi chiama emo alla cazzo di cane. Motivo? Sono silenziosa e ho la voglia di vivere di un tavolo.
Puntualizzo che:
1- "emo" è una cultura e per essere emo devi vestirti in un certo modo e ascoltare determinate cose ecc.
2- MA 'N PAIO DI DOMANDE TE LE FAI? E 'N PAR DE CAZ TUA-
Okay, basta.
Ah, e poi il fratello di mia madre, che ha fatto una cosa diversamente bella perché stavano in disaccordo, non c'entravo niente e mia cugina ha smesso di parlarmi. La mia unica alleata in questa merda.
Poi la gente si chiede altre cose.
Perché tengo sempre il muso.
Perché mi piacciono cose strane.
Perché ho i tic.
Perché faccio fatica a relazionarmi con gli altri, ad aprirmi, a fidarmi.
Perché ho dei cali in alcune materie.
Perché certe cose mi mettono a disagio.
Eh, chissà perché...
E chissà perché ogni volta che vedo un balcone mi viene l'impulso di buttarmi giù...
Mah.
RISPONDO
Eh, mica facile. Primo, perchè la parola "odio" non è una parola facile, è una parola forte, è una parola recisa.
Io continuo a pensare che il problema è la comunicazione aperta e sincera delle sensazioni, delle emozioni e dei sentimenti. E' chiaro che l'omofobia è una cosa che tua madre dovrebbe imparare a cancellare dalla sua mente, soprattutto nel momento in cui dovesse vederti finalmente felice con la tua fidanzata.
Il segreto è la felicità, perchè io sfido chiunque a "sputare" su una coppia adolescente che è felice assieme. Comunicare onestamente e completamente i propri sentimenti ai genitori ti da modo intanto di essere compres* meglio da loro che potrebbero essere stati disattenti ultimamente, ma soprattutto butterebbe "la palla" nel loro campo, costringendoli a ragionare sul voler veramente distruggere la felicità de* propri* figli* a beneficio di rigide regole tipo eh-ma-alle-ragazze-deve-piacere-il-pisello.
Quello che devi evitare e quindi proprio lo STARE ZITT* ma esprimere sempre quello che senti, e soprattutto il tuo dissenso verso quello che ti ferisce. Perchè il subire passivamente ciò che ci fa male autorizza le persone attorno a noi a reiterare quel comportamento. So che potresti pensare "eh ma loro sono adulti e io adolescente, forse non devo parlare, meglio stare zitti" beh l'importante è il rispetto, ma l'espressione del dissenso DEVE continuare a far parte delle tue caratteristiche.
Ultime cose, spicce: sulla scoliosi beh, si vede che tiene a te e ci sta che sia attento a questa cosa. Sul tin nervoso eh, porco giuda, che se le facciano due domande se sei assillata da un tic NERVOSO. Tua zia non la commento, gli adulti hanno questa infame esigenza di insegnare "le cose del mondo" ai più giovani. Io se fossi in te, tutte le volte che ti dice "emo" le chiederei l'eyeliner in prestito e lo svuoterei nel cesso. Vedi come smette.
Per il balcone, nah, dai, rimani con noi, la vita va presa prima di tutto con ottimismo, e soprattutto vissuta con persone che sanno darti gioia e sensazioni positive.
Un grandissimo abbraccio e se hai bisogno cercami pure con il numero:
#38
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