Stare insieme?
Era passato ormai qualche giorno da quando Todoroki aveva confessato i suoi sentimenti a Bakugo.
Si sentiva felice come una ragazzina alle sue prime esperienze.
Anche se, in effetti, per lui era la prima volta.
Non si era mai interessato a nessuno.
Fino a quel momento, almeno.
Come avrebbe dovuto comportarsi?
Come al solito?
Oppure...
Poi ci sarebbe stato il momento in cui...
Tutti quei pensieri lo mandarono in confusione.
Doveva calmarsi e...
Ma come faceva a calmarsi?
Bakugo era diventato il suo ragazzo e lui non sapeva che cosa fare!
«Todoroki!» lo salutò allegra Yaoyorozu.
«Ehi» rispose.
«Va tutto bene?».
«Si, perché?».
«Non so, hai una strana espressione sul volto. Se hai voglia di confidarti con qualcuno, beh, io sono qui».
«Davvero, sto bene. Sono solo...».
«Innamorato?».
Che cosa aveva appena detto?
La ragazza sorrise.
«Ci ho azzeccato, eh?».
Shouto girò la testa dall'altra parte, imbarazzato.
«Sono davvero felice per te!».
«Si, beh... Senti, posso farti una domanda?».
«Certo».
«Come ci si deve comportare quando due persone si mettono insieme?».
Yaoyorozu trattenne un risolino.
«È questo che ti preoccupa, Todoroki?».
Il principe rimase in silenzio, con le guance imporporate.
«L'unica cosa che posso dirti è sii te stesso. Non devi comportarti in modo diverso dal solito».
Si, forse aveva ragione.
«Grazie».
La salutò e poi si incamminò verso il giardino del castello.
Come sperava, lì trovò Bakugo.
«Ehi».
«Ehi».
Bene, non era male come inizio.
Si sedette sulla poltrona reale, facendo cenno all'allevatore di draghi di avvicinarsi.
Era evidente come fossero entrambi in imbarazzo.
«Non dobbiamo comportarci in modo diverso solo perché ora stiamo insieme» cominciò a dire.
«Insieme?» ripeté Bakugo.
«Si. Solo perché ora sei il mio ragazzo non vuol dire che...».
«Da quand'è che sarei il tuo ragazzo?».
Eh?
Oh, forse per lui tutto ciò che era successo non equivaleva a essersi messi insieme.
Sentì come un vuoto dentro di sé.
Forse era stato troppo precipitoso.
Forse...
«Ehi, bastardo a metà, non fare quella faccia ferita».
«Per te, magari, non è importante, ma per me...».
Bakugo lo zittì con un bacio.
Era la seconda volta che lo faceva tacere in quel modo.
«È solo che mi mette in imbarazzo quando dici che stiamo insieme e che sono il tuo ragazzo. Non c'è bisogno di sottolinearlo, credo che sia chiaro» continuò il biondo.
Todoroki prese la mano di Katsuki nella sua.
«Stiamo insieme, quindi?» sorrise.
Bakugo sbuffò, rosso in volto.
Ma poi lo guardò e il suo volto si addolcì.
«Si, stiamo insieme».
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