Scommessa


Todoroki si rigirava nervoso nel letto.

Erano già passati quattro giorni da quando era successa quella cosa con Bakugo nel bagno.

Avvampò al solo pensiero.

Come era potuto succedere?

E come aveva potuto dire Preparati a esplodere, Bakugo?

Ah, era stato un vero stupido.

Si aggrappò al cuscino, sospirando.

Dopo di allora, poi, non si erano più rivolti la parola.

Era troppo imbarazzante.

Però...

Gli mancava non poter parlare con lui.

E poi non poteva evitarlo per sempre.

Doveva vincere l'imbarazzo e sistemare le cose.

Si alzò dal letto, vestendosi rapidamente.

Doveva assolutamente agire in quel momento, altrimenti tutta la sua risolutezza avrebbe potuto svanire.

Uscì dalla sua stanza e si incamminò lungo i corridoi del castello.

Si fermò davanti alla camera dell'allevatore di draghi.

Il cuore cominciò a battergli all'impazzata.

Doveva calmarsi, altrimenti non sarebbe riuscito a concludere nulla.

«Intendi rimanere lì a fissare la porta per sempre?».

Todoroki sussultò.

Bakugo era appoggiato contro il muro del corridoio.

Non era in camera quindi.

Chissà dov'era andato.

Istintivamente guardò in basso.

Katsuki gli si avvicinò, rosso in volto.

«Dove stai guardando, bastardo a metà?».

Una piccola esplosione fece tremare le pareti.

«N-non stavo guardando dove pensi tu. Assolutamente. No» balbettò imbarazzato.

Era vero, non era sua intenzione abbassare lo sguardo proprio lì.

Però, appena lo aveva visto, le immagini di quanto era successo in
bagno avevano nuovamente preso possesso della sua mente e...

«Ti è piaciuto così tanto che vuoi rifarlo?» gli domandò con un ghigno Bakugo.

«Non sei poi così bravo, credimi. Se mai, quello a cui è piaciuto, sei tu» rispose.

«Davvero? Eppure mi sembrava avessi apprezzato».

«Anche tu».

Rimasero in silenzio a guardarsi.

Poi il giovane dai capelli biondi sorrise in modo provocatorio: «Visto
che sembri così sicuro di te, facciamo un gioco».

«Che tipo di gioco?».

«Se vinco io il torneo, dovrai fare tutto quello che voglio. Tutto».

Bakugo aveva sottolineato il "tutto" leccandosi le labbra.

Era veramente attraente.

No.

Todoroki scosse la testa.

Non lo era per niente.

«D'accordo. Tanto non c'è possibilità che tu vinca» rispose, sorridendo a sua volta.

«L'importante è che tu ne sia convinto».

«Lo sono. Ah, se vincerò io, ovviamente sarai tu a fare tutto quello che voglio io» gli disse, incamminandosi verso la sua camera.

Bene, aveva una ragione in più per vincere il torneo.

Questa volta non avrebbe perso.

Era ora di mostrare a tutti chi era veramente Shouto Todoroki.

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