Endeavor camminava avanti e indietro nella sala del trono.

«Abbiamo vinto una battaglia, ma non la guerra» stava dicendo. «Sono sicuro che torneranno».

«Saremo pronti per quel giorno» rispose Todoroki.

«Me lo auguro. Chiederò al cavaliere Aizawa di intensificare gli allenamenti. Nelle condizioni attuali non so se...».

«Vinceremo».

Si guardarono in silenzio per alcuni minuti.

«Si, vinceremo» ripeté il re.

Il principe si alzò. «Se non c'è altro, io andrei».

«Una cosa c'è».

Shouto si fermò, aspettando le parole di suo padre.

«Riguarda Bakugo. Te e Bakugo».

Il suo cuore cominciò a battere più forte.

Lui lo sapeva?

Cioè, lo sapevano più o meno tutti, però...

«Si?» deglutì a fatica.

«Sei sicuro che è quello che vuoi?».

«Si, lo sono».

«Non sarà facile, lo sai questo, vero?».

«Lo so, ma non mi importa. Non cambierò idea, qualunque cosa tu dica».

Endeavor sorrise.

«Bakugo ha rischiato la sua vita per salvarti».

Stava forse dicendo che gli andava bene?

Che non si sarebbe opposto?

Il riconoscimento di suo padre, per qualche ragione, lo rese felice.

Uscì dalla sala del trono con il sorriso sulle labbra.

«Finalmente. Credevo che il re non ti avrebbe più fatto uscire» disse Bakugo vedendolo arrivare.

Todoroki aumentò il passo e afferrò l'allevatore di draghi per la collana, avvicinando il volto al suo.

Gli diede un dolce bacio e poi sussurrò: «Andiamo in camera».