Petali di ciliegio


Bakugo era seduto con aria corrucciata.

Quella sua espressione, in un certo qual modo, era buffa si ritrovò a pensare Todoroki.

Sembrava sempre arrabbiato, ma in realtà non era così.

Era solo una facciata.

Chissà che cosa gli passava veramente per la testa.

Avrebbe voluto scoprirlo.

Avrebbe voluto conoscerlo meglio, più a fondo.

Scosse la testa.

Ultimamente aveva sempre degli strani pensieri su Bakugo.

E poi si ritrovava spesso a guardarlo.

Doveva smetterla.

Non aveva alcun senso.

Già.

Ma allora perché non riusciva a toglierli gli occhi di dosso?

«Ehi, bastardo a metà! La vuoi smettere di fissarmi? È irritante» disse scocciato Katsuki.

L'aveva visto, accidenti.

Ma come aveva fatto?

Era sicuro di essersi nascosto bene.

«Non stavo fissando te, ma i fiori di ciliegio» cercò di recuperare, avvicinandosi all'allevatore di draghi.

«Eppure a me sembrava che stessi guardando proprio me».

«E perché avrei dovuto? Non sei così interessante».

«Davvero?».

Lo afferrò per il braccio, attirandolo verso di sé.

Todoroki si costrinse a non arrossire.

Però non riuscì a impedire che il suo cuore iniziasse a battere all'impazzata.

Che cosa gli stava succedendo?

Bakugo sorrise.

Poi lo lasciò andare.

«Che hai da sorridere in quel modo?» gli chiese, turbato.

«Nulla, semplicemente mi piace vederti in imbarazzo».

«Non sono in imbarazzo».

Non poteva assolutamente dargliela vinta.

Si sedette accanto a lui, sbuffando.

«Sono stato nella sala dei draghi prima» cominciò a dire. «Ho visto le tabelle e le varie statistiche. Sono davvero migliorati rispetto all'inizio».

«Perché hanno me come allevatore».

«Si, è vero. È perché ci sei tu che sono diventati così forti» disse guardandolo dritto negli occhi.

Le guance di Bakugo si imporporarono leggermente.

Sorrise.

«Questa volta sei tu ad essere in imbarazzo, o sbaglio? È terribilmente bello vederti così».

«Vuoi crepare, bastardo a metà?».

Forse.

«Todoroki!» lo chiamò una voce.

Midoriya, Iida e Uraraka si stavano avvicinando insieme al suo cavallo bianco.

«È ora del giro di perlustrazione» affermò Iida.

Il principe si alzò e montò a cavallo.

«Va bene, possiamo andare».

Dopo qualche metro, sentì la voce di Bakugo chiamarlo.

«La prossima volta usa uno dei miei draghi».

Cosa?

Katsuki non permetteva mai a nessuno di cavalcare i suoi animali.

Sorrise.

«Lo farò».

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top