Todoroki teneva stretto a sé il corpo di Bakugo, incurante della battaglia.

Le fiamme crepitavano tutte intorno a loro, ma il principe non sentiva nulla, eccetto uno strano calore dentro di sé.

«Non mi avevi detto di avere un nuovo potere» gli sorrise l'allevatore di draghi.

Aveva ripreso a respirare regolarmente e le ferite infertegli dalle frecce erano sparite.

«Io... Non lo sapevo» disse abbracciandolo. «Ma sono contento che si sia attivato ora. Non avrei sopportato di perderti».

Sentì Bakugo sorridere sulla sua spalla.

«Quando questa battaglia sarà finita, c'è una cosa che devo dirti».

Il principe lo guardò interrogativo.

«Non preoccuparti, ora non è il momento. Andiamo a combattere. Facciamo vedere a tutti di che pasta siamo fatti!».

Shouto spense le fiamme.

Un'onda d'urto li investì immediatamente.

Gran parte dei guerrieri – sia dei nemici che degli alleati – era stesa per terra.

Un enorme mostro con le corna e i denti appuntiti si stagliava dinanzi a loro.

Era un demone.

Accanto a lui c'era un uomo con il volto e il corpo rattoppato.

Probabilmente era stato lui ad evocarlo.

«Avanti, uccidili» gli ordinò.

Il mostro avanzò.

Con una mano disintegrò le due guardie reali che erano accorse per aiutare il principe.

«No!» gridò disperato Todoroki.

«È giunta la vostra fine».

Shouto e Katsuki si strinsero l'uno all'altro.

Per la prima volta nella loro vita non erano sicuri di poter vincere.

Per la prima volta nella loro vita stavano provando paura.