Todoroki chiuse gli occhi, sorridente.

Bakugo lo aveva avvolto nel suo mantello e lo stava abbracciando.

Era così raro che facesse una cosa simile che quasi non riusciva a crederci.

«Dovresti sempre stare male» disse il principe.

«Io non sto male».

«Davvero?» alzò la testa per guardarlo. «E allora come mai sei così... Dolce?».

L'allevatore di draghi arrossì leggermente, poi con espressione imbronciata rispose: «Non lo sono».

«Si che lo sei».

«No».

«Si».

«No».

«Vedi? Non stai urlando e non mi stai allontanando».

«E questo per te significa essere dolci?».

«Considerando che sei tu, si».

«Ehi, bastardo a metà, guarda che quello freddo e sempre impassibile sei tu».

«Mmm».

Si strinse di più a lui.

Si stava così bene tra le sue braccia.

«Non rispondi?».

«No, preferisco godermi il tuo calore».

Si morse il labbro, pensando a quello che aveva appena detto.

«Lo sai vero che quello che emana calore sei tu?» sorrise ironicamente Bakugo.

La guancia sinistra di Shouto prese fuoco.

Aveva fatto proprio un commento stupido.

Spense le fiamme, ignorando le risa dell'allevatore di draghi.

«È colpa tua. Mi fai dire cose senza senso» affermò piccato.

«Se sei un po' toccato non è colpa mia».

«Ehi».

Todoroki cercò di tirargli un buffetto, ma Katsuki parò il suo colpo.

«Puoi fare di meglio» gli soffiò nell'orecchio.

Vero, poteva.

Gli prese così il volto tra le mani e lo baciò.

«Questo mi piace già di più».

Portò le mani sul suo petto e... La porta si aprì all'improvviso.

«Fuyumi! Dovresti...» le parole gli morirono in gola vedendo l'espressione sconvolta della sorella.

«Dovete venire subito! Un esercito sconosciuto ha raso al suolo il villaggio vicino» affermò tutto d'un fiato. «E ora quelle canaglie si stanno dirigendo al castello».

I due giovani si alzarono immediatamente.

«Andiamo» dissero all'unisono.

Dovevano sventare quella minaccia prima che fosse troppo tardi.