Era avvenuto tutto in un attimo.

Intorno a Todoroki si era formato un enorme scudo di ghiaccio che aveva trapassato il demone da parte a parte.

L'uomo col volto rattoppato aveva gridato per la rabbia e aveva cercato di colpire il principe, ma Endeavor era arrivato giusto in tempo per impedirglielo.

Il nemico era stato così sconfitto e l'alba di un nuovo giorno era arrivata.

Il rosso arancio del sole illuminava il campo di battaglia ormai deserto, fatta eccezione per due persone.

Shouto sedeva esausto tra le braccia di Bakugo.

«Non farlo mai più» disse duro quest'ultimo.

«Cosa?».

«Rischiare di andare dove io non posso raggiungerti».

«Non era mia intenzione morire».

«Poteva accadere».

«Ma non è successo».

L'allevatore di draghi gli prese la mano, rimanendo in silenzio per un po'.

Poi sussurrò: «Ti amo».

Todoroki sentì i battiti del suo cuore aumentare e le sue gote arrossarsi.

Non si aspettava quelle parole.

Non si aspettava che Bakugo potesse pronunciarle.

Forse proprio per questo si sentiva esplodere dalla gioia.

«Ti amo anch'io» sorrise.

Katsuki nascose il volto tra i suoi capelli.

«Non mi copiare, bastardo a metà».

Shouto rise.

«Non volevo rubarti la scena, ma solo il cuore».

«Quello l'hai già rubato molto tempo fa».

Il principe si girò di scatto e lo baciò.

«Devo rischiare di morire più spesso. Non sei mai stato così dolce come ora».

«Vuoi che ti faccia esplodere?».

«Si, ma in un altro modo» disse mettendosi sopra di lui.

Bakugo sorrise.

«Beh, se me lo chiede il figlio del re, non posso che accontentarlo».

Le loro labbra si sfiorarono, illuminate dall'arancio del nuovo giorno che stava nascendo.