Il ballo del principe
Todoroki sedeva sul trono accanto a suo padre, annoiato.
Come ogni anno, al castello veniva organizzato un ballo per celebrare i regnanti.
Shouto trovava che fosse una terribile perdita di tempo, ma in quanto principe era costretto a parteciparvi.
«Cerca di sorridere almeno un po'. Ti si legge in faccia che non te ne importa nulla» lo rimproverò Endeavor.
«Il fatto che io sia qui è già più che sufficiente».
Suo padre, inaspettatamente, non insisté.
Meglio, pensò.
Così non avrebbe dovuto sforzarsi più di quanto già stava facendo.
Osservò Bakugo conversare con Kirishima e Kaminari.
Avrebbe dato non so cosa per essere lì con loro.
Specialmente con l'allevatore di draghi.
Il re si alzò, interrompendo i suoi pensieri.
«Madonne e cavalieri, signore e signori» annunciò. «Il ballo sta per cominciare. Come è consuetudine, mio figlio aprirà le danze».
Il principe si sentì gli occhi di tutti puntati addosso.
Si era dimenticato di quel particolare.
Si alzò con riluttanza, guardando i presenti.
Con chi avrebbe potuto ballare?
I suoi occhi si posarono su una certa persona.
In fondo, era l'unica che voleva accanto a sé.
Suo padre, forse, si sarebbe arrabbiato, ma non aveva importanza.
Si avviò risoluto.
Poi, una volta giunto dinanzi a Bakugo, si inchinò domandando retoricamente – nessuno infatti poteva rifiutare un invito del figlio del re: «Vuoi ballare con me?».
Katsuki arrossì vistosamente.
Non aspettò la sua risposta.
Lo prese per i fianchi e lo condusse al centro della sala da ballo.
«Che stai facendo, bastardo a metà? Sei impazzito?».
«Perché ho chiesto di ballare con un uomo?».
«Lo sai».
«Da quando ti importa del giudizio degli altri?».
«A me non importa, ma tu sei il principe».
Todoroki lo attirò ancora di più a sé.
«Tu mi piaci e voglio stare con te. Non mi interessa cosa pensa mio padre o la gente che ci sta guardando».
Bakugo sorrise.
Yaoyorozu e Ashido si unirono alle danze, seguite subito dopo da Kaminari e Kirishima.
Poco a poco, la sala da ballo si riempì.
Tutti sembravano felici e a nessuno sembrava importare se due uomini o due donne ballassero insieme.
Nemmeno Endeavor sembrava preoccuparsene più di tanto.
«Shouto» gli sussurrò all'orecchio Katsuki. «Continuiamo a ballare nella tua camera».
Todoroki arrossì.
Voleva proprio farlo esplodere.
«Andiamo» sorrise.
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