Alla battaglia
La sala del trono era vuota.
Bakugo e Todoroki erano seduti, silenziosi.
Endeavor aveva ordinato al principe di rimanere al castello e all'allevatore di draghi di proteggerlo.
Il re pensava infatti che Shouto potesse essere un possibile bersaglio del nemico dopo aver scoperto che durante il torneo erano state messe a sua insaputa delle bambole urlanti.
Era quindi meglio che non partecipasse alla battaglia e rimanesse al sicuro.
«Io vado» disse a un certo punto Todoroki, alzandosi di scatto.
«Non credo proprio».
«Non posso starmene qui con le mani in mano mentre tutti gli altri stanno combattendo per difendere il nostro regno».
Bakugo sospirò.
«Sei proprio un principe modello».
«Faccio solo quello che ritengo giusto».
«Anche a costo di perdere la vita?».
Sobbalzò sorpreso.
Non si aspettava quella domanda.
«Ma non preoccuparti, bastardo a metà» proseguì l'allevatore di draghi. «Non permetterò mai che tu muoia».
Shouto sorrise.
«Quindi non hai intenzione di fermarmi?».
«Certo che no! Mi hai mai visto tirarmi indietro di fronte a una battaglia? È chiaro che vengo con te. E poi mi prudono le mani, ho bisogno di fare esplodere qualcosa».
Si sorrisero.
«Andiamo allora».
«Andiamo».
Uscirono svelti dalla sala del trono, sicuri come non mai.
Todoroki guardò Bakugo.
L'avrebbe protetto a qualsiasi costo.
Sempre.
Anche a costo di farlo arrabbiare.
Rise tra sé.
Quello succedeva spesso, in effetti.
Quella quotidianità doveva rimanere tale.
Non avrebbe mai permesso a nessuno di distruggerla.
Proprio per questo doveva combattere.
Per difendere il regno.
Per difendere colui che amava.
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