IX
Song
[Confident, Demi Lovato]
Monastero di Firenze, 2 mesi all'ora 0
"Scacco matto!" Urla Denver eccitato, "ha vinto contro il professore signori!" Esclama Nairobi masticando una gomma, tutti applaudono mentre Denver imita un inchino.
"Cazzo vi immaginate se lo sapesse Palermo? A proposito, dove si è cacciato?" Chiede Nairobi.
"Cosa succede qui?" Il rumore di tacchi fa voltare tutti i presenti, Carmen si appoggia ad una colonna con le mani incrociate davanti al petto, "dai che sono curiosa!" Finge un sorriso, "il Professore si è fatto battere a scacchi" Urla Monica dall'altra stanza, Carmen rivolge al Professore uno sguardo di sfida, e lui riceve il messaggio anche troppo forte e chiaro.
Terribilmente forte e chiaro.
"Scusatemi, vado un attimo in bagno" Carmen sogghigna udendo le parole del Professore, gli si avvicina lentamente.
"Che cosa fai?" Non aveva mai visto Serchio così, così arrabbiato.
"Questo non è importante" "invece lo è, lo è Carmen, non lo capisci?" Carmen è confusa, "che cosa?" Cerca di essere il più convincente possibile, "prova a capirlo da sola, perché stai facendo tutto questo?" Carmen si morde il labbro.
Per amore, lo stava facendo per amore.
Serchio le rinfacciò i suoi, a quanto aveva sostenuto, sepolti sentimenti.
Lei era innamorata di Andrés, lo era sempre stata, come lo era sempre stato suo fratello.
Si odiavano? Si.
E ora si rese conto che quello che li aveva spinti ad odiarsi, era proprio l'uomo che entrambi avevano amato.
L'amore per lui li aveva messi l'uno contro l'altro, ma solo allora se ne rese conto, la bella Carmen, cosa provava veramente.
Lo guarda con gli occhi lucidi, "non farlo Carmen, pensa a cosa avrebbe voluto lui per te, per voi, per tutti noi" le poggia delicatamente una mano sul braccio, lei ha lo sguardo ancora basso a fissare un punto indefinito sul pavimento, "io lo amavo" ammette in un sussurro, lui annuisce come se già lo sapesse.
Ed era vero, Serchio lo aveva sempre saputo, e questa era la dimostrazione che la sua teoria, non era solo una teoria.
"Ragiona, ragiona Carmen, sii razionale, pensa, pensa, cosa avrebbe fatto lui?" Lei alza leggermente lo sguardo, "avrebbe usato la..." Le parole le muoiono in bocca, "la teoria dell'eleganza, quella che ti aveva insegnato, ricordi?" Le asciuga con il pollice una lacrima sfuggita al suo controllo, "si mi ricordo" sussurra, il Professore fa per parlare, ma un dolore lancinante al collo lo fa crollare delle ginocchia, la vista si offusca, perde i sensi.
Carmen guarda il corpo di Serchio addormentato, ancora con la siringa in mano, cerca con tutta se stessa di mantenere il controllo.
Monastero di Firenze, 5 anni all'ora 0
"Noi siamo anime gemelle Martin" quelle parole mi ferirono come mille lame, mai mi sarei aspettata una cosa del genere.
L'invidia mi divorava l'anima, mentre guardavo le due persone a cui avevo aperto il cuore, intenti in un bacio passionale.
Le lacrime mi rigarono il viso mentre sopprimevo i singhiozzi coprendo la bocca con la mano.
Mi levai i tacchi per non fare rumore, rivolsi un ultimo, disperato sguardo, ai due uomini, scossi il capo e mi chiusi in camera mia, consapevole del fatto che quell'immagine non avrebbe mai lasciato la mia mente.
Monastero di Firenze, 2 mesi all'ora 0
"Qui non si tratta solo di razionalità, Professore" sibila Carmen al corpo inerme ai suoi piedi, lo guarda a lungo, come se lo stesse guardando per la prima volta.
Le mani le sudano, gli occhi le bruciano e le lacrime minacciano di uscire, ma strizza gli occhi per ricacciarle indietro.
Intanto...
Tokyo sbuffa rumorosamente, "che cazzo facciamo ancora qui? Ci sarà un modo per uscirne no?" Protesta, Palermo rotea gli occhi, "tu non lo sai com'è fatta, tu non la conosci Tokyo, non sai cosa è capace di fare" il suo tono è piatto, privo di emozione.
"Senti, io non starò qui ferma a non fare niente!" Prova ad urlare, "Tokyo, questa camera è blindata, non ci sente nessuno!" Palermo alza la voce, visibilmente irritato.
"E allora cosa facciamo?" Si volta a guardarla, "niente, preghiamo che non ci faccia del male" lei sgrana gli occhi, "cosa?" Sussurra, "ti sei spinta troppo oltre Tokyo, per lei questo è solo un gioco, non le interessiamo minimamente, questo è il suo gioco, un gioco dove è lei che fa le regole, lo so" spiega, "che significa?" "Significa che siamo solo pedine Tokyo, solo pedine, non siamo persone per lei, a lei importa solo di sé stessa, fidati di me, gioca con la tua mente, impazzirai" lei abbassa lo sguardo, impotente.
"So che ti senti inutile ora, ma non possiamo fare niente, credimi" la guarda negli occhi, "se ci avesse voluti morti, non saremmo qui a raccontarlo" continua, lei non risponde.
"Hello Brother! Ciao Tokyo! Come va?" Entra Carmen con il corpo del Professore fra le braccia, i due la guardano scioccati, "no, no!" Protesta Tokyo, "NO!" urla più forte Palermo, "non lo voglio uccidere!" Ripete come se fosse la cosa più ovvia del mondo, "ho sentito tutto sai?" Si avvicina a Tokyo, "e Martin ha ragione" la guarda negli occhi, "questo è il mio gioco, e le regole le faccio io".
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