La Prova

Villaggio segreto, Aleksin, anno 4520

«Un giorno entrerò anch'io di diritto nella guardia reale del re!» Gli occhi di Yukiko brillavano per l'emozione.

«Non darti arie. Sarò io a entrare prima di te nella élite.» La incalzò Reda, suo compagno di squadra.

«Frenate l'entusiasmo ragazzi, la strada è ancora lunga.» Ribatté il maestro d'accademia Mateus, rinomato guerriero facente parte della ex settantacinquesima squadra d'élite del re. Mateus era una vera e propria leggenda vivente, capace di tenere testa a centinaia di uomini armato solo di spada e scudo. Concluso il servizio al fianco del defunto re Warden Ayne, predecessore dell'attuale regnante Johan Ayne, Mateus aveva deciso di dedicarsi alla formazione e alla selezione delle nuove reclute che un giorno avrebbero potuto far parte della guardia reale del re.

Mateus quel giorno avrebbe accompagnato nella loro prima missione fuori villaggio i tre più giovani e talentuosi novizi dell'accademia: Yukiko, Kiara e Reda. Avrebbero dovuto svolgere una missione di cattura del pericoloso fuorilegge della valle Franki-via-col-vento, avvistato di recente nella Grotta dell'Orso, al confine tra i regni di Lavenia e Aleksin. Se avessero compiuto con successo il loro primo ingaggio, avrebbero dimostrato che avevano le capacità necessarie per arrivare alla fine dell'addestramento.

«Cercate di mostrare un po' di serietà.» Kiara rimproverò Yukiko e Reda, una ragazzina dai capelli castani a caschetto e due guance sempre arrossate. «Siamo nel bel mezzo di una missione pericolosa.»

Reda incrociò le braccia dietro la massa di riccioli ramati. «È stata Yukiko a iniziare. Dillo a lei.»

Kiara ignorò l'ultima frase pronunciata del ragazzino, visibilmente seccata.

L'accademia del Villaggio Segreto rappresentava da secoli una vera e propria istituzione tra coloro che sceglievano di dedicare la propria vita all'arte del combattimento. Riuniva uomini e donne provenienti da ogni angolo del continente spinti solo dal desiderio di dimostrare il proprio valore. Concluso l'impervio percorso di crescita a cui si era sottoposti, si accedeva di diritto alla selezione per entrare a far parte della guardia reale del re di Aleksin. Un'élite di guerrieri le cui leggende narravano fossero in grado di tener testa a un intero esercito.

Se decidevi di partecipare alla selezione, sceglievi di giurare fedeltà al regno di Aleksin a prescindere dalla tua provenienza e di mettere in gioco la vita per il re. Solo i ventiquattro più meritevoli venivano scelti. Una volta dentro la élite, oro, fama e gloria ti avrebbero ricoperto per il resto della vita. La selezione tuttavia, era un esame mortale in cui dovevi dimostrare che pur di difendere ciò per cui avevi giurato, eri disposto a uccidere e ad essere ucciso.

Il gruppo capitanato da Mateus aveva raggiunto la Valle dopo un intero giorno trascorso tra i sentieri dei monti alesiani. I tre ragazzi erano eccitati all'idea di svolgere il loro primo vero ingaggio, ma l'unica a mostrarsi davvero consapevole del pericolo sembrava essere soltanto Kiara.

Intervenne Mateus, ammonendoli. «Da qui in poi se non vorrete trovarvi con una freccia conficcata nel petto, farete bene a prestare attenzione a tutto ciò che vi circonda. La Valle pullula di banditi ma il nostro obiettivo è uno solo, non dimenticatelo mai.»

Reda estrasse i suoi due pugnali guardingo, lo stesso fecero le due ragazzine con il loro rispettivo equipaggiamento: due kusarigama per Yukiko e un fioretto per Kiara. Mateus rimase vigile su di loro. Egli sarebbe intervenuto solo in caso di estrema necessità e ciò non significava che sarebbe intervenuto anche di fronte a una situazione che avrebbe messo a repentaglio la vita dei novizi. Quando furono nei pressi della Grotta dell'Orso, si appostarono dietro alcuni alberi scrutando l'ingresso. Due banditi erano appostati ai due lati opposti, mano sull'elsa, pronti a sguainare la spada al minimo cenno di pericolo.

«Ora vi darò una dimostrazione pratica di come combatte un ex membro della élite e di quello che esigiamo da ognuno di voi.» Disse Mateus.

«Non vedo l'ora!» Sussurrò Yukiko entusiasta.

Reda fece gesto alla compagna di fare silenzio. «Zitta Yuki, se ci scoprono falliremo la missione.»

«Piantatela entrambi.» Sibilò Kiara.

Mateus sguainò la spada e attese il momento propizio. Infine uscì allo scoperto dimostrando una velocità e un'agilità degna della élite: si scagliò contro il primo sorprendendolo alle spalle. Gli tagliò la testa di netto e senza lasciare tempo al secondo di realizzare che il compagno era appena stato messo fuori gioco gli fu addosso e gli conficcò la spada nel petto. Mateus infine si voltò verso il trio e fece cenno loro di raggiungerlo.

"Ma come ci riesce?" Yukiko non riuscì a trovare le parole per descrivere la serie di emozioni contrastanti che provava in quel momento.

"Ha ucciso a sangue freddo degli uomini senza batter ciglio. Ho appena visto morire delle persone davanti ai miei occhi".

Incredula, gettò lo sguardo sui corpi senza vita dei banditi a terra. All'improvviso, l'assalì l'insicurezza.

"Ma io sarò davvero capace di fare altrettanto?"

S'impose si non pesarci durante la sua prima missione. Raggiunse Mateus e si diresse, insieme a Kiara e Reda, all'interno della grotta. Alcune torce erano state poste sulle pareti illuminando il percorso. Più avanzarono più la tensione divenne palpabile.

"Yuki, non puoi tirarti indietro proprio ora, è il tuo sogno diventare membro della élite. Dimostra a Mateus quanto vali e che non saranno certo questi banditi a fermarti, se devi uccidere, tu ucciderai".

Con quest'ultimo pensiero, Yukiko cercò di convincersi che ciò che stava per fare era la scelta giusta. Avrebbe seguito le orme della sorella e sarebbe diventata più forte di lei.

"Anche Tresia era combattuta quando si trovò nella mia stessa situazione la prima volta?"

Se la sorella era diventata una potenziale candidata per entrare nella élite, a maggior ragione lei non sarebbe stata di meno. Tornò al presente quando udì alcune voci provenire più in profondità. Giunsero in un'ampia cavità naturale dove videro alcuni banditi di guardia, altri si ciondolavano annoiati, altri ancora dormivano.

«Siamo vicini all'obiettivo. Vi ricordo che il fuorilegge va catturato vivo. Se avete letto attentamente le informazioni in nostro possesso, saprete riconoscere il suo aspetto.»

Il trio annuì.

«Molto bene. La prova inizia ora.» Concluse Mateus.

Kiara prese in mano la situazione e formulò una strategia. Tra tutti e tre era chiaramente quella più intelligente. «Reda, tu ti occuperai dei banditi di guardia. Sei agile, dovrai solo fare in modo che muoiano senza far troppo rumore e garantirci una via di fuga. Ne sei capace?»

«Lasciate fare a me. Li abbatterò uno ad uno.» Un ghigno divertito comparve sul volto del ragazzino.

Kiara si rivolse a Yukiko. «Io e te ci occuperemo del nostro obiettivo. Fa in modo che nessuno ci ostacoli mentre io lo renderò inoffensivo.»

«D'accordo.» Rispose Yukiko con il cuore in gola.

«Al mio tre darò il via all'operazione. Siete tutti pronti?» Sussurrò Kiara ai compagni.

«Sì.» Risposero in coro e a bassa voce Yuki e Reda.

«Uno... Due... e Tre.»

Il trio sgattaiolò lontano da Mateus che li osservò con occhio vigile. Reda sfruttò gli anfratti naturali e alcune casse abbandonate per passare inosservato. Attese poi il momento propizio e assassinò alle spalle il primo fuorilegge tagliandogli la gola. Si diresse poi verso il secondo. Tutto stava andando nel migliore dei modi. Kiara e Yukiko si avvicinarono furtivamente al loro obiettivo: un uomo apparentemente emaciato con lunghi capelli biondi e armato di ascia. Attesero nascoste dietro alcuni sacchi di juta. Kiara fece per lanciare il segnale alla compagna ma all'improvviso si bloccò. Avvertì una presenza imponente alle sue spalle e si voltò.

«Bene bene, cosa abbiamo qui. Due balle bambine.» Esordì un bandito: «Ehi, Franki-via-col-vento, se le vendiamo ci facciamo un bel po' di soldi.»

Franki si voltò. «Credevate fosse così semplice cogliermi di sorpresa? Mi spiace. Forse in un'altra vita avrete più successo.» Il bandito ridacchiò mostrando una fila di denti marci.

«Yukiko! Dobbiamo neutralizzarli, il piano è cambiato!»

«Ma se lo uccidiamo la missione...»

«Stupida! Non pensare alla missione, pensa ad avere salva la pelle.» Kiara estrasse il fioretto e si scagliò contro i nemici. Yukiko fu costretta a seguirla.

"Non sarò mai brava come Tresia, lei non fallì la sua prima missione".

Lanciò il suo kusarigama contro il bandito che lo evitò, ma quella era solo un finta: tirò la catena che teneva legata la sua arma e colpì alle spalle il bandito tagliandogli un braccio. Infine gli saltò addosso finendolo.

"L'ho ucciso. Ho appena ucciso una persona. Il mio battesimo del sangue. Da qui non si torna più indietro".

Si voltò verso l'obiettivo. Kiara lo stava affrontando ma in netto svantaggio. All'improvviso, Franki-via-col-vento la aggirò e le piantò l'ascia sulla schiena, sorpresa Kiara sgranò gli occhi verso Yukiko.

«Yu... ki...» Franki estrasse l'ascia da Kiara che cadde a terra esanime.

«Kiara!» Gridò incredula.

"Fuggi Yuki, puoi ancora salvarti!"

Le disse la voce della coscienza, ma in quel momento, furono i sentimenti a prevalere. «Maledetto! Muori!» Mossa dall'ira Yukiko si scagliò contro l'obiettivo. «Io ti ammazzo!» Le armi cozzarono più e più volte ma Franki era un uomo e Yukiko solo una ragazzina e la sua forza era nettamente superiore alla sua. Fu costretta ad indietreggiare, ma non si diede per vinta.

"Se con la forza non ho speranze mi giocherò il tutto e per tutto sull'agilità".

Franki calò l'ascia ma Yukiko la evitò, contrattaccò ferendo il bandito.

"Ce l'ho fatta!"

Attaccò ancora e ferì nuovamente il nemico.

«Dannata mocciosa, ti farò fare la stessa fine della tua amichetta.»

Yukiko riuscì ad evitare nuovamente il fendente di Franki. Si gettò a terra, fece una capovolta e si rialzò di slancio. A separarla dalla schiena del bandito, soltanto pochi passi.

"Sei mio."

Fece appello a tutta la forza che aveva e piantò entrambi i kusarigama sulla schiena di Franki. «Ora proverai anche tu quello che ha subito Kiara!» Lo colpì nuovamente togliendogli il respiro. Il fuorilegge cadde a terra e da lì non si mosse.

Ancora scossa, Yukiko corse dalla compagna, ma quando arrivò da lei fu troppo tardi. Kiara non respirava più.

«Kiara è...» S'inginocchiò a terra, esausta quando avvertì una presenza alle sue spalle.

"È la fine." Si disse, ma dietro di lei comparve Mateus. Tra le braccia teneva il corpo privo di sensi di Reda, era ferito, ma respirava ancora.

«Perché sei rimasto a guardare per tutto il tempo?» Chiese Yukiko.

«In una vera battaglia nessuno sarebbe venuto a salvarvi.» Rispose austero l'uomo.

«Allora vuol dire questo far parte della élite? Uomini e donne consumati da mille battaglie, incapaci di provare emozioni né dolore, nemmeno di fronte alla perdita di un compagno?»

«Nella vita da élite perdere compagni è nell'ordine del giorno.»

Yukiko chiuse gli occhi e pianse sommessamente.

"Ma io non faccio parte della élite e ho solo tredici anni..."

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