33 - Domande difficili


Il concerto di Kig è stato fantastico, la folla entusiasta si è scatenata, ha intonato tutti i suoi brani esplodendo in quelli più conosciuti. E' stata un'esibizione perfetta, una di quelle che ogni artista vorrebbe provare almeno una volta nella vita.

Poco prima dell'ultima esibizione, con Mattias, siamo tornati nei camerini per finire di prepararci. Ero stanco ma sentivo ancora l'adrenalina scorrere a mille nelle vene.

Uno dei ragazzi dello staff bussò alla mia porta per parlare con me.

- Daniel, vieni anche tu alle festa del dopo concerto?

- Penso di sì, gli altri vanno?

- Ci siamo tutti. Sei in macchina con Mattias, andiamo direttamente da qui.

- Ok. Ci vediamo dopo.

Passarono altri dieci minuti ed ero pronto per uscire. Mattias si presentò da me con una bottiglia di vino e due bicchieri.

- Dobbiamo festeggiare!

Dopo quello che era successo precedentemente, non ero sicuro che bere fosse la cosa migliore da fare, ma non volevo nemmeno essere il guastafeste della situazione.

- A cosa brindiamo?

- Alla tua prima esibizione e alla proposta di Kig di produrre il mio primo singolo!

Mattias avrebbe inciso un singolo. Sarebbe successo anche a me? Lo speravo davvero.

Brindammo ai nostri successi, raccontandoci sensazioni e scambiandoci pareri e idee. Il tempo trascorse velocemente, tra una chiacchiera e l'altra, il mio bicchiere non fece in tempo a svuotarsi che era già stato riempito di nuovo. Mi sentivo libero ed eccitato, stavo vivendo nel mondo che avevo sempre sognato, ed ero solo all'inizio.

Nel locale del party, vidi Kig seduto da parte in compagnia di volti sconosciuti.

- Daniel! Vieni qua, vorrei farti conoscere delle persone.

Kig mi presentò ufficialmente. C'erano due uomini e due donne, erano i produttori di una nota casa discografica. Tutti mi fecero i complimenti per la mia interpretazione e due di loro mi dissero che sarebbero stati presenti alle altre esibizioni e che non vedevano l'ora di sentire gli altri brani che avevo preparato. Ringraziai tutti e, invece di essere in imbarazzo come mi succedeva sempre, forse complice il brindisi fatto con Mattias, mi sentii orgoglioso di quello che avevo fatto e felice per le parole che mi erano state dette. Era una sensazione alla quale avrei potuto abituarmi facilmente.

Non appena mi allontanai da Kig, vidi delle ragazze avvicinarsi con i cellulari, si presentarono, mi fecero i complimenti e mi chiesero se potevamo farci fotografare insieme. Erano delle fan di Kig che, tramite un concorso radiofonico, avevano vinto i biglietti per partecipare all'evento. Scattammo un paio di foto ma prima di andar via, una di loro mi si avvicinò e mi baciò a fior di labbra, mi resi conto che era brilla e non le diedi peso, l'allontanai semplicemente da me e andai al bancone dove avevo visto Mark e Mattias.

- Daniel, come va?

Mark sorseggiava un cocktail blu, mentre Mattias stava ordinando qualcosa che non capii.

- Cosa bevi?!

- Sto bene. Grazie.

- Non dire stronzate. Se non ti decidi ordino io per te.

Ordinai un Gin Tonic, un drink che conoscevo e che mi piaceva. Mark mi passo il bicchiere e iniziammo a parlare di musica e delle persone presenti alla festa.

Dopo circa un'ora, erano riusciti a convincermi ad assaggiare almeno tre cocktail diversi: uno era rosso, uno era viola e l'altro era al gusto di menta.

Alla fine mi ero ubriacato.

Al ritorno dalla festa, erano passate le tre, mandai un paio di messaggi ad Alice. Mi buttai sul letto senza nemmeno cambiarmi.

L'indomani il suono del cellulare mi fece trasalire, avevo dormito meno di cinque ore, ma dovevo essere pronto per le nove e mezza. Alice, nel frattempo, aveva risposto ai miei messaggi e mi aveva mandato un paio di link di alcuni articoli che parlavano della mia esibizione. Provai a chiamarla ma la linea cadde quasi subito. Mi mandò un messaggio avvertendomi di essere a lezione e che mi avrebbe chiamato più tardi.

Prima di scendere per fare colazione con gli altri, mi guardai allo specchio, i miei occhi erano rossi e circondati dalle occhiaie.

Andiamo bene... Pensai.

Presi gli occhiali da sole e uscii.

Mattias era già seduto al tavolo, era in perfetta forma e sorridente.

- Buongiorno!

Biascicai quello che doveva essere un saluto e mi sedetti. Mattias scoppiò a ridere.

- La prima volta non si dimentica mai! Ma ti abituerai. I miei tempi di ripresa si sono dimezzati. Come ti senti?

- Sto bene. Almeno credo.

Presi un bicchiere d'acqua e lo tracannai.

Mark mi si avvicinò e fece cadere sul tavolo un'aspirina.

- Con quella faccia lì, sei poco credibile. Hai bisogno di qualche consiglio post-sbornia.

Presi la pasticca e non dissi altro. Continuai a bere acqua e mangiai uova, panchetta e fagioli senza batter ciglio.

- Il volo per la Germania è alle tre e mezza, alle undici e mezza ci vediamo tutti all'uscita con i bagagli per andare all'aeroporto.

Tornai in camera e decisi di dormire un po'. Impostai la sveglia ma mi dimenticai di impostare la modalità silenziosa. Chiusi gli occhi alla ricerca di un po' di pace, ma dopo qualche minuto, sentii un rumore fastidioso e ripetitivo. Identificai all'istante l'origine di quel suono: il mio cellulare.

Il mio profilo Instagram stava impazzendo. Trecento nuovi followers, messaggi privati e continue condivisioni nelle storie di una foto nella quale ero stato menzionato. Aprii l'immagine e non potei credere ai miei occhi: era la foto del bacio che la ragazza della sera prima mi aveva dato nel locale. Ci misi un paio di minuti per capire cosa stava succedendo e all'ennesimo messaggio di congratulazioni indirizzata alla ragazza che mi aveva baciato la sera prima, della quale non conoscevo nemmeno il nome vero ma solo il suo nickname: @nella94d, capii tutto, chiusi il social network e iniziai a chiamare Alice. La chiamata venne interrotta di nuovo, sapevo che era a lezione ma dovevo parlarle al più presto per chiarire l'equivoco. Le mandai un messaggio al quale mi rispose subito.

Adesso non posso parlare. Ti chiamo dopo.

La avvertii che avrei preso l'aereo alle tre e mezza e che non avremmo avuto modo di parlare prima, l'avrei chiamata non appena fossi atterrato.

Aspettai una sua conferma che però non arrivò.

All'aereoporto, prima di partire mi decisi e mandai un messaggio a Marco, spiegandogli cosa fosse successo la sera prima e se avesse visto Alice. La sua risposta mi tranquillizzò.

Siamo tutti insieme al bar. Non preoccuparti, si risolverà tutto. Alice è una ragazza intelligente.

Prima che potessi chiedergli più informazioni ci chiamarono all'imbarco e fui costretto a spegnere il cellulare.

- Daniel, la tua faccia è peggiorata da questa mattina, hai dormito un po' dopo aver fatto colazione?

Sentii Mattias e gli risposi senza guardarlo negli occhi.

- Sto bene. ‐ Lo dissi di nuovo, forse per convincere me stesso.

- Sicuro?

- Sì! E perché dovrebbe interessarti?! - Discutere con lui era l'ultima cosa che avrei volevo fare, ma ero nervoso e non avevo voglia di rispondere più alle sue domande.

- Ehi!! Calmati! Fai quello che vuoi!

Rimasi in silenzio per qualche minuto e poi gli rivolsi la parola.

- Hai visto le foto di ieri su Instagram?

- Sì! Sono pazzesche!! C'era una marea di gente! Londra non delude mai!

Forse non aveva visto la mia foto...

- Sono l'ultima persona che possa darti un consiglio, ma non dovresti preoccuparti troppo.

... O forse sì!

- Fidati di lei, potrebbe stupirti.

Sull'aereo chiusi gli occhi e li riaprii all'atterraggio.

Dopo aver preso i bagagli ci dirigemmo all'uscita, il TAXI che ci avrebbe portato all'hotel al centro di Berlino era già arrivato.

Alla consegna delle chiavi delle nostre stanze Mark ci diede anche gli orari delle prove e degli incontri fissati prima del concerto del giorno dopo. Mi avevano richiesto per un paio di interviste ed era la prima volta. Cosa mi avrebbero chiesto? Non ebbi tempo di pensarci che il telefono squillò, era Alice e sapevo che le sue domande erano quelle alle quali avrei risposto con più difficoltà.

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