2 - Kai
Il mio nome è Kai Endo. Sono nato in Giappone. Ero un idol una volta, finché non mi sono licenziato da solo... volevo provare ad avere una vita normale e quelli della compagnia hanno ben deciso di lasciarmi andare via per sempre... non è facile essere un idol in Asia. Ci sono delle regole precise e, se vengono infrante, arrivano le punizioni; più o meno come gli scolaretti... sì, lo so, è un termine ormai fuori moda, ma è il migliore che possiede il mio vocabolario.
I primi tempi ero attratto dalle norme ferree che governano il mondo del successo, poi però mi sono reso conto che era come costruirsi un muro, qualcosa che bloccasse il legame con la normalità.
Avevo bisogno di una vita più normale.
Non si diventa quasi mai importanti se non c' è qualcuno che ce lo permette. Nella mia vita non ho mai avuto molti amici. Il massimo che sono riuscito ad ottenere è un gruppo di ragazzetti magri e smunti; che, grazie all' aiuto di qualcuno, sono riusciti a diventare popolari.
È durante una delle mie tristi giornate che ho conosciuto Scott, un altro idol, però coreano. Con lui ho passato non pochi guai; ecco perché, per un po' di tempo, ha occupato uno spazio importante nella mia mente...
Studiai in un liceo musicale, privato, di Tokyo; in cui erano obbligatori non solo un' uniforme scomodissima, ma anche delle scarpe specifiche. All' epoca non potevo indossare niente di troppo colorato o fluorescente. Non esisteva. Era qualcosa che non dovevo neanche provare a fare... Infatti quando, a 15 anni, dovetti mostrarmi davanti al mio primo manager; la prima cosa che disse fu "Non ho mai visto un' uniforme e scarpe più orribili di queste in vita mia. Togliti tutto". Non mi fece niente, anche se rimasi in biancheria intima, con i suoi occhi crudeli ed esperti che mi guardavano. Qualche tempo dopo conobbi i Blue Butterfly, una delle band pop coreane più famose del momento; benché formata ancora da trainee.
Il mio genere era, invece, il rock giapponese. Infatti, sia io che gli altri ci esibivamo spesso in nightclub asiatici e il nostro simbolo rappresentava un drago nero.
La cosa che più desiderava il capo da noi della band era che fossimo talmente sexy da far girare la testa anche alle ragazze più restie e fuori moda. Per questo motivo ci obbligò a comprare una marea di indumenti intimi, che ho ancora nel mio armadio in Giappone. In Italia mi sono portato appena un quarto di tutta quella roba e non me ne pento; perché, sebbene mi ricordi bei momenti; me ne ricorda anche altri, molto più brutti. Una volta, ad esempio, quando avevo 16 anni, sbagliai un passo e caddi disteso sul pavimento. Il mio 'insegnante' di allora non fece altro che tirarmi su, mettermi sulle ginocchia, calarmi le mutande e tempestarmi di talmente tanti colpi da sentirmi il sedere piu' in fiamme di quello di un garzone inglese dell' '800, quando non adempiva al suo dovere. Dunque; dei boxer firmati, neri, stretti e in pelle che portavo quel giorno, ho davvero un pessimo ricordo. Quando compii 18 anni, il vecchio insegnante andò in pensione e fu sostituito da uno giovanissimo e dalla mentalità aperta. Se non altro, gli ultimi due anni di liceo li abbiamo passati abbastanza bene; con molto tempo libero e ottimi risultati nella danza.
E poi è arrivato Scott. Dovemmo lavorare insieme per un video. Io ero il 'bad boy' e lui 'il ragazzo angelo' del gruppo.
Per vie traverse, anni dopo, scoprii che si era fidanzato e sposato con una ragazza Italiana, di nome Neve. Una cosa che, assolutamente, un idol kpop non dovrebbe fare... corsi immediatamente in Italia alla ricerca della donna in questione.
Quando la vidi, provai talmente tanti sentimenti da non riuscire a descriverli in un diario solo. La volli come un pazzo, non la volli. La desiderai, sperai sperato di non incontrarla più...e poi di incontrarla ancora... Altro non era che un' altra artista, solo che dipingeva e non faceva musica.
Ho invidiato Scott da morire. E ora lei è anche incinta di lui...
Oramai non potevo più stare a guardare le cavolate che aveva combinato il mio vecchio amico e fui costretto a metterlo davanti ai fatti reali. "Neve è incinta" gli dissi al telefono "vedi di venire il prima possibile". E fu così che mi giocai la sua amicizia. Infatti, tentai di aiutarlo appena giunto in Europa, ma si rifiutò.
Quella testa dura! Se avesse accettato una mano da me, ora sarebbe ancora un idol! Invece, l' hanno sostituto con un altro ragazzo. Oggi l' ho visto al fiume, qui in Italia. Non mi ha neanche salutato. Spero solo che Neve non esiti a fargli il sedere a strisce quando è necessario...
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top