Cap. 14 Messinscena

Una inutile messinscena. L'ho attirato nella tana, ma mi è sfuggito nuovamente. Ho sbagliato a valutare il tipo di donna che avrebbe suscitato il suo interesse? Eppure no, è venuto cedendo alla curiosità ed è andato via all'improvviso, ricorrendo a quella che, con evidenza, è stata una fuga.

Agganciare, l'ho agganciato. Che sia un maschio sano ci metto la mano sul fuoco, gli occhi li ho sentiti pesare sulla mia pelle, mi ci ha lasciato il segno, quasi. D'altronde, tanto ha potuto vedere, quanto di norma sono assai attenta a nascondere quando esco.

Per strada uso indossare una doppia tunica spessa, rigida e abbondante. E un mantello che copre ogni forma, e il cui cappuccio nasconde i capelli. Solo il viso e le mani sono in bella vista, e so che sono apprezzabili. Pelle bianca, occhi grandi e azzurri, trecce bionde castamente avvolte intorno al capo.

In casa, attendendolo, ho invece messo una tunica aderente, dalle larghe maniche cucite sulle spalle, la cui stoffa si apriva generosamente intorno al collo e sul davanti. La scollatura lasciava visibili le clavicole e, giù, il solco tra i seni gonfi. Con un corsetto, unito sul davanti da laccetti vezzosi, ho poi stretto le forme; in genere questo è un indumento che usano le donne che allattano, consente di aprire facilmente la veste e attaccare i bambini al seno. Nel mio caso la veste non era di quelle aperte sul davanti, non sono una balia, ma la sua scollatura era comunque tale che il bordo verde della stoffa ha sfiorato le aureole.

Il corsetto, allora, mi è servito per spingere da sotto il seno, di suo abbondante, che si è affacciato invitante. Lo stesso corsetto, fasciando inoltre l'abito intorno alla vita sottile, ha lasciato la stoffa allargarsi sui fianchi, che ho generosi, come so che in genere da alla testa agli uomini.

Lo scialletto l'ho lasciato aprirsi più volte, perché intravedesse con comodo. E l'ha fatto, eccome! Ma sul più bello si è dato alla fuga.

Non saprei dire se ne sono davvero scontenta. Mi stava irritando con il suo modo di fare e di parlarmi, a momenti confidenziale, a tratti divertito, e infine con un'aria di rimprovero da sbalordirmi.

Come si ritenesse superiore a me! Non per il fatto d'essere uomo, cosa che sarebbe stata normale e che mi avrebbe divertito e ancor più impegnato a fargli un servizio coi fiocchi. No, parlava come ritenesse una donna perfettamente in grado di stargli alla pari per modi e intelligenza.

Una donna, ma non io!  Perché? Perché ho dimostrato di disprezzare gli uomini e mi sono svelata risentita e prevenuta. L'ironia è che non stavo recitando, perché è così che sento e penso. Non avevo finto, ma non perché non fossi capace di recitare una qualsiasi altra parte. Non avevo finto perché ero pronta a scommettere che avrei rappresentato, ai suoi occhi, una sfida, per questo. Credevo che si sarebbe spinto, cavallerescamente, a indagare la mia sofferenza e che avrebbe tentato, con discreto entusiasmo, di curare la mia delusione, offrendomi una calda compagnia.

Invece, ha optato per la ritirata!

Bene, perché avrei faticato a fingere arrendevolezza, tanto era riuscito a contrariarmi. Vedi tu, che secondo lui avrei dovuto, per prima, concedere a un uomo il mio rispetto, per poi ottenerlo!

Mi ero risentita, a certe affermazioni, immedesimandomi in pieno nella parte della vedova che recitavo, quasi dimenticando che fosse finzione. Gli avevo ribattuto che dopo essersi precipitato a 'comprarmi', solo perché era in partenza per la crociata e temeva di ritrovarmi, al suo ritorno, già impegnata, il mio 'premuroso sposo' mi aveva ispezionata a dovere, come riteneva di poter fare, visto che ormai ero roba sua. Evitando, però, di congiungersi a me. "Così, mia cara, saprò che mi sei veramente rimasta fedele, se ti troverò intatta come ti ho lasciata!"

Il fatto che nessuno mi abbia davvero detto queste parole non conta, perché erano esattamente quelle che mi sarei aspettata in una situazione come quella che gli avevo descritto. Le ho dunque pronunciate con grande sentimento. E risentimento. Erano verosimili, se non vere. 

Ma a questo punto, il tipo ha scosso la testa e si è congedato, interrompendo bruscamente una conversazione che era scivolata molto sul personale.

Stringendomi bene nello scialle, badando a nascondere quanto fossi seccata da quella fuga, l'ho ringraziato di essere passato a vedere se mi serviva aiuto, e mi sono trattenuta dallo sbattergli la porta alle spalla. 

Una cosa è certa, se prima avevo un incarico che intendevo assolvere a tutti i costi, ora mi si è aggiunto un interesse tutto personale.

Il gioco è appena cominciato, e non hai idea di dove posso spingermi, mio bel maniscalco, finto quanto una moneta falsa. Purtroppo non ho tutto il tempo che vorrei per farti penare a dovere... vuol dire che ti costringerò ad apprezzarmi in fretta, e a fidarti di me. Ho già un'idea di come darti la spinta decisiva.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top