Cap 21 - SOLA, NELLA MIA MENTE
Pov's Hermione
"STUPEFICIUM! STUPEFICIUM! STUPETICIUM!"
Ecco le ultime tre parole che la mia mente ricorda di quella notte, a parte quel breve contatto visivo con il mio innamorato, Draco Malfoy, prima che io chiudessi gli occhi, abbandonami in questo immenso candore della mia mente, dopo aver chiuso gli occhi.
Dalla mia confusione mentale riesco a sentire le voci, i gemiti, le lacrime che ricadono sulla mia pelle, ormai molto più fredda della sera precedente, la sua mano stringere la mia e la sua presenza costante, dalla mattina alla sera. Vorrei tanto aprire questi maledetti occhi e stringerlo, sì, esatto, stringerlo fortissimo e non lasciarlo mai più, affinché si tranquillizzi, dopo la brutta nottata che ha passato a causa di quel dannato Greyback, ma non ci riesco, non riesco a reagire e non so che cosa mi freni o mi spaventi in questo momento. Il mio corpo funziona come sempre, in quanto il respiro e il battito cardiaco sono regolari, i capelli hanno i loro soliti colorito e naturalezza, il mio viso è di un roseo molto acceso e le mie guance sono di un rosso tale che sembra che io stia arrossendo ad un non so che di troppo lusinghiero; quella che non funziona sono solo io. Devo trovare una soluzione a tutto questo, devo tornare da lui e farò di tutto pur di raggiungere questo obiettivo. Così inizio a gridare nella mia mente.
"Ehilà? C'è qualcuno? Qualcuno riesci a sentirmi?"
Non so che fare, mi sento in trappola in una dimensione del tutto irreale, anche se si tratta della mia mente. Mi siede in un punto a caso di quella distesa infinita di bianco e di luce, piegando le gambe e mettendo i gomiti sulle ginocchia e le dita delle mani tra i capelli, come per tirarli, ma, nell'abbassare lo sguardo, noto una cosa alla quale prima non ho nemmeno fatto caso: i miei vestiti. Bianchi, bianchi quasi da potersi confondere con ciò che mi circonda. Mi spavento, sobbalzo e provo a denudarmi di quei candidi vestiti, ma sembrano essere incollati al mio corpo. Inizio a camminare avanti e indietro, quando inizio ad agitarmi e ad avere una piccola crisi.
"E adesso che faccio? Sono qui, intrappolata in questa sorta di cassetto della mia mente, con dei vestiti che non si vogliono nemmeno scollare dal mio corpo, a piedi nudi, con la mente molto confusa da una miriade di pensieri, che quasi quasi non riesco più a distinguere e, per di più, sto avendo, persino consapevolmente, una di quelle crisi mentali, in cui parli di continuo, persino a voce alta, senza mai smettere, alla ricerca di una qualche soluzione. Che cosa devo fare, per uscire da questo casino? E' possibile mai che non ci sia alcuna via di uscita, per tornare dal mio Draco? Che devo fare?"
Lacrimo, coprendo gli occhi con le mie mani in preda alla disperazione, quando davanti a me appaiono alcuni miei ricordi, proiettati da un fascio di luce, proveniente dal nulla.
"E questo che cos'è? Aspetta..."
Strizzo gli occhi come per vederci meglio, mi avvicino a quella sorta di proiezione e tengo le mani penzolanti lungo i fianchi e resto lì ad osservare quelle divertenti scene con Harry, Ron, solo di me stessa, occupata a fare le solite veci di studente sempre studiosa e preparata per qualsiasi occasione, e, infine, con Draco. Quando lo intravedo, prendendo di tutto quello che abbiamo passato, i miei occhi iniziano a lacrimare, le mie mani a tremare senza mai fermarsi e dentro il mio cuore si accende una luce abbagliante e riscaldante che mi porta a chiudere gli occhi un attimo e desiderare fortemente di rivederlo. L'ho desiderato così ardentemente, accorgendomi di molte cose che non avrei mai notato da viva, che nella realtà il mio inizia a reagire un po' di più: le dita della mano un po' si muovono, come per sgranchirsi, le mie labbra fanno lentamente apri e chiudi, prendendo aria dall'ambiente esterno e le mie caviglie si spostano di pochi centimetri dalla loro precedente posizione.
"Che cos'è questa sensazione di calore che provo dentro al mio petto? Perché la sto provando? Che cosa mi sta rendendo così felice da provare questo strano tepore che mi riscalda lentamente il corpo, facendomi sentire in paradiso?"
Nessuna persona in vista, pronta a rispondere alla mia domanda, nessun indizio di una possibile via d'uscita, tranne che la voce di una donna. E' una voce quasi melodica e rasserenante. Mi trasmette un senso di pace nel profondo del cuore, me lo riscalda in una maniera unica e indescrivibile. Ma, una cinquina di minuti dopo, questa voce si fa sempre più vicina e reale. Ed ecco che, riaprendo gli occhi, noto una donna sulla media età, che si avvicina a me a passo lento e inudibile. Ella è alta, molto giovane, i capelli neri, setosi, morbidi le ricadono sulle spalle con uno stile tra mosso e ondulato, gli occhi di un azzurro intenso, quasi magnetico, esprimono una miriade di emozioni e sensazioni, quasi impossibili da decodificare, il suo sguardo è penetrante e diretto e le ciglia gli conferiscono una piccola sfumatura di dolcezza, bontà e altruismo, i lineamenti del corpo sono morbidi e le forme sono semplicemente perfette, la pelle è candida, molto candida, oserei dire quasi biancastra, ma nulla è mai troppo per la sua bellezza. Anche lei, esattamente come me, indossa un abito bianco, lungo fino alle caviglie e legato a livello della vita da una specie di cinta del medesimo candore. Al collo porta una collana con una piccola perlina sospesa al centro, che le conferisce quel di più che la rende indimenticabile.
Mentre costei si avvicina progressivamente al mio esule e tremante corpo, voltato di spalle verso quella proiezione, la sento parlare e rispondermi con la medesima voce pacata e confortante di qualche minuto fa.
"Oh, cara Hermione, tutto quello che stai vivendo e vedendo adesso si sta svolgendo nella tua mente e, quando tornerai alla realtà, ricorderai molto poco di tutto questo, tranne la mia vaga figura corporea e quella sensazione di tepore che stai provando adesso nel tuo umile cuore"
La donna arriva dietro al mio corpo, vi gira attorno e mi alza il viso, che alla sua vista ho volto verso terra, e mi sorride, mettendo la sua calda e perfetta mano su di esso, come per farmi sentire al sicuro. Non so ancora perché sto provando queste cose così intense verso questa donna che nemmeno conosco, né di vista né mnemonicamente. Eppure è strano dire questo, visto che tutto si sta svolgendo proprio lì, nel mio inconscio. Ma mi faccio coraggio e, guardandola negli occhi tremante, pronuncio qualche parola, per saperne di più.
"Perdona la mia domanda, ma come ti posso chiamare? Sei una persona reale o rimarrai soltanto nella mia mente? Come mai tu mi conosci e io no? Che cosa mi sta succedendo e perché non riesco a tornare dal mio amato Draco, che sta soffrendo nel vedermi in quelle pessime condizioni fisiche? Potresti aiutarmi?"
"Mi chiamo Teresa, Teresa Scodelario, ho vent'anni, ti conosco, perché sono una specie di tuo angelo custode, quindi è deducibile che sono solo nella tua mente, però ti posso dire una cosa che ti aiuterà a ritrovarmi anche nella realtà quotidiana: quando sentirai nuovamente quella sensazione di tepore al petto, allora avrai incontrato me, anche se possibilmente in un altro corpo diverso da quello che hai adesso davanti ai tuoi occhi."
Deglutisco e penso, mentre la sento continuare a parlare.
"Come ti ho detto, tutto questo sta avvenendo nella tua mente; si tratta di una sorta di piccolo percorso interiore, affinché, tramite i tuoi ricordi sia belli sia brutti, tu possa renderti conto della forza che possiedi realmente...non quella fisica, bensì quella del cuore. Hermione devi comprendere che non importa se i tuoi regali, i tuoi pensieri, quello che fai, il modo come ti comporti sia umile, gentile, premuroso o meno, non devi curarti delle cose materiali, non devi fare confronti obbligatori con le cose degli altri, perché ognuno può in base alle sue possibilità. Ti sto dicendo tutto questo, perché sono rimasta molto colpita dalla tua reazione di fronte ai regali degli altri, ovvero di Harry, Ron e Ginny"
Mi si avvicina e con mio grande stupore, appoggia prima le mani sul mio viso, donandomi sicurezza, e poi mi stringe al suo petto, regalandomi un conforto innato, inaspettato e, soprattutto, rilassante. Sì, non la conosco e tutto ciò è sono nella mia mente, ma devo dire che abbracciarla mi fa molto bene. Ed ecco che conclude il discorso con alcune parole dolci e piene di amore, ma con una serietà di sottofondo.
"Hermione, sii sempre orgogliosa di te stessa, promettimelo!"
Annuisco.
Deglutisco.
Sfoggio un piccolo sorriso più rassicurante e sereno.
"Promesso!"
"Bene, perfetto. Ora sei pronta per tornare da lui e dai tuoi amici e ricorda: sii sempre fiera di te stessa!"
Annuisco e le sorrido, avvolgendola in un ultimo abbraccio nella mia mente, felice di averla incontrata, di aver incontrato una persona tale da farla ragionare e farle capire delle cose che per una umile umana sono davvero impossibili da gestire e, spesso, da assimilare. Inizio a correre verso il vuoto più profondo, senza mai fermarmi, mentre lei volge i passi nella direzione opposta, sparendo nuovamente in quel bianco e infinito candore. Attorno a me tutto sembra dematerializzarsi e confondersi ed ecco, finalmente riesco a percepire nuovamente l'aria del mondo e il suo inconfondibile profumo. Non potrei mai dimenticarlo, nemmeno se fossi incosciente per mesi e mesi. Non potrò mai dimenticare la fragranza del mio innamorato, Draco. Sorrido, arrossendo nelle guanciotte, alzo lentamente la mano verso il suo viso, asciugandogli le lacrime e, mentre apro gli occhi, articolo qualche parola.
"C-Ciao D-Draco!" dico, felice di vederlo nuovamente, balbettando.
"Hermione...?" afferma come incredulo, visto e considerato il cumulo di ore che sono rimasta in quello stato di trans, appesa ad un filo invisibile.
"Si, s-sono tornata..." getto un colpo di tosse, avvertendo un leggero dolore di testa "...e non ti lascerò mai più, p-promesso!"
"Hermione, che bello vederti di nuovo...viva! Mi sei mancata così tanto!" lui mi abbraccia, giocando con le mie singole ciocche di capelli, esattamente come in passato.
"Anche tu mi sei mancato veramente tanto, Draco!" gli sorride, facendo un piccolo sbadiglio.
"Piccola mia, adesso credo sia meglio se ti riposi un pochettino. Io rimarrò al tuo fianco e per qualsiasi cosa tu abbia bisogno basta che me lo chiedi e ti verrò in aiuto, ok?"
Annuisco, mentre lui mi lascia un dolce bacio sulla fronte, augurandomi un buon riposo. Mi avvolgo con le coperte fino al naso, per evitare di prendere un brutto raffreddore, metto una mano sotto il mio candido cuscino e l'altra sulla coperta, stringendo leggermente le lenzuola, mentre le mie palpebre si chiudono lentamente, facendomi sprofondare in un sonno molto intimo e personale. Lui rimane accanto a me, stendendosi di fianco, mentre mi stringe forte le dita della mia mano con quelle della sua e mi cinge la vita con il braccio corrispondente, invece con l'altra mi accarezza i capelli con un tocco molto leggero e amorevole, facendomi sentire al sicuro come nessun altro. Nel mentre Harry e Ginny si trovano nella camera denudati dei loro vestiti a scambiarsi una miriade di baci sdolcinati, lunghi e passionali, per poi darsene un ultimo e dormire abbracciati con le tapparelle chiuse, per evitare di essere disturbati da quella eccessiva luce solare. E così dopo una lunga giornata piena di avvenimenti ed emozioni varie i quattro amici si lasciano andare ai loro sogni, cercando però di rimanere avvinghiati in quel momento e per sempre al cuore e al corpo dell'altro.
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A.
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