LA STANZA DEL PECCATO
Roma, Maggio 2012. La stanza del mio 're' è diventata un inferno di passione.
Non avrei mai creduto che l'Inferno potesse diventare il mio Paradiso.
Non mi era mai successo prima d'ora, ma non avrei mai potuto immaginare di amare ed essere amata senza respiro in un abbraccio di sensi mai visitati con nessun altro.
Sono fidanzata da quasi 8 anni e prima di qualche mese fa non avevo mai conosciuto di persona il mio futuro suocero.
Alex, il mio ragazzo, mi aveva parlato tanto di lui e di sua madre, purtroppo scomparsa quasi venti anni prima per una grave malattia. Niente mi aveva sconvolto tanto al pensiero che il mio fidanzato potesse presentarmi colui che avrebbe fatto e faceva già parte della mia futura famiglia.
Un uomo sconosciuto, tanto misterioso e affascinante, di cui in fondo sapevo soltanto la professione.
Da sempre la famiglia Giraudi è stata sotto i riflettori della stampa locale a causa del suo ceto sociale abbastanza prestigioso, ma soprattutto per il raffinato marchio di gioielli che porta in alto il loro nome.
E anche oggi pomeriggio nel calore bruciante di questa stanza sono di nuovo di fronte a Saverio, l'esperto designer di gioielli del marchio romano più glamour e noto da anni in Italia.
Lo so, potrebbe essere mio padre, ho solo ventitré anni, ma non voglio che la gente mi dipinga come una poco di buono o come colei, la quale come succede all'ordine del giorno, se la fa con uno più grande della sua età.
No, infatti non lo sono, perché sono molto peggio, me lo riconosco. Da diversi mesi sono al centro di un incesto bello e buono! Me la faccio con il padre del mio futuro marito, il mio attuale suocero, nonché meraviglioso amante. Non avevo mai incontrato nessuno che mi facesse sentire così ed è la prima volta nella mia vita che tradisco Alex.
Forse sarebbe stato molto meglio se non avessi conosciuto suo padre, ma mentre maledico quel giorno, al contempo benedico l'attimo, in cui i suoi magnetici occhi color ghiaccio si sono posati su di me.
Quest'uomo dall'anima di Peter Pan e da eterno amatore, non solo ci sa fare con i gioielli, ma è riuscito a scatenare la Lisa che non era mai esistita. Ogni volta che rivedo il mio attuale fidanzato mi sento tremendamente in colpa nei suoi confronti e con me stessa, ma poi quando il tocco del mio amante mi sfiora senza pudore, per me non esiste assolutamente più niente, se non lui ed io in una lussuriosa e violenta 'rapina' di sensi.
Il dolce alito di vento di un'estate quasi alle porte, proveniente dalla finestra semiaperta, mi sfiora le cosce, mentre lui è lì in attesa che il mio sguardo parli e gli dia il permesso di fare di me ciò che vuole.
Non ha ancora solcato i sessanta, ma le sue spalle olivastre e ancora ben possenti mi fanno sciogliere e gemere dalla punta dell'ombelico fino al dolce miele della mia femminilità.
«Sei splendida, tesoro».
Ogni volta il tono sublime di quella voce mi fa venire la pelle d'oca, mentre quei suoi occhi da Husky siberiano annientano ogni mio pudore trasformandomi in quella che mai avrei immaginato potesse esistere.
Scioglie i miei capelli scuri legati da uno strampalato chignon, poi inizia a baciarli sempre più languidamente.
Bacia le mie palpebre socchiuse, mentre i peli del suo corpo solleticano avidamente il mio completamente nudo. Anche lui è pronto e perfettamente disinibito di fronte al mio pube, già quasi completamente bagnato, senza che quest'uomo abbia ancora mosso un dito.
Spingo le sue mani ruvide e al contempo nobili d'arte orafa su di me. Mi piacerebbe essere il suo gioiello preferito e sogno di essere plasmata come vetro fuso al fuoco dei suoi sensi.
E' completamente nudo, come madre natura lo ha fatto, ma indosso ha soltanto quella appariscente catena d'oro al collo, che come monile mette in mostra un massiccio corno d'avorio impreziosito di rifiniture argentate.
Un gioiello per un uomo affascinante, unico, ma che non deve chiedere mai, perché tutto gli sarà concesso.
Saverio nota il mio sguardo adulatore posarsi su quel magnetico oggetto, con fare compiaciuto e seducente mi sorride. Poi senza indugio se lo mette in bocca succhiandolo vogliosamente, così in quel momento la mia clitoride chiede pietà desiderando di essere nei panni di quel gioiello.
Ma lui vuole molto altro, è gentile e altruista, e inaspettatamente con un veloce riflesso di pollice e indice allarga le labbra della mia vagina e dolcemente infila il corno d'avorio dentro di me.
La decisa punta dell'oggetto scava negli anfratti della mia femminilità, mentre uscendo e rientrando come una spensierata altalena mi procura attimi di libidine e di orgasmo indimenticabili.
Una cosa così con Alex non l'avrei mai fatta, sono sempre stata abbastanza tradizionale nel sesso, ma con Saverio ogni affascinante trasgressione diventa puro piacere.
Ad ogni mio ansimo di desiderio la sua lingua stuzzica il mio ombelico, poi al limite dello spasmo tira fuori del tutto il suo gioiello ancora appeso alla catena e lo passa fra le mie labbra gementi di passione. Alla fine lo spinge dentro la mia bocca facendomi assaporare la voglia che ho di lui.
Per non far finire l'appagamento del mio oblio infila il dito medio dentro di me ripercorrendo le cime del Paradiso poco prima perduto, ma ora ritrovato nell'abile e veloce gesto della sua mano.
Dopo avermi baciato e intrecciato la lingua alla sua, assaggiando il gusto del suo corno dentro di me, mi sfiora con queste bramanti parole.
«Sarai mia per sempre...»
Non me l'aveva mai detto nessuno fino ad ora, neanche suo figlio. Ma se aprendo gli occhi, studio quella stanza così luminosa e davvero ben arredata mi viene un gran rimorso. E se fermo lo sguardo sul letto, dove ora entrambi stiamo dando voce ad un estremo piacere, sento un tremendo morso alla mia coscienza. Sì, perché quella è la casa, in cui Saverio ha abitato da sempre con la moglie e dove ha creato la sua bella famiglia. Quella camera matrimoniale era il nido del loro amore coniugale ormai passato, ma che conservava la tenera infanzia di quel figlio, a cui adesso stava seducendo la fidanzata. O per meglio dire, la sottoscritta che convive insieme ad Alex da tre anni nella prestigiosa villa della defunta sorella di Saverio. E da quasi quattro mesi è l'amante di suo suocero.
Per un breve momento sento il mio corpo raffreddarsi, ma lo sguardo furente di passione del mio adulatore mi osserva brancolante di speranza.
Tira fuori il dito medio dalla mia vagina colante di una schiuma bianca e appiccicosa, e nonostante io abbia pensato per un istante di continuare a commettere uno stupido errore, sono bagnata fradicia di desiderio. Un desiderio che sento vibrare ancor più forte non appena lui lecca e succhia quel nettare senza ritegno.
Stupita e felice guardo fra le mie cosce e mi sento come una schiumosa alga, che dopo un lungo viaggio si arresta stremata ma soddisfatta alla deriva. Ma io non mi arrendo sul bagnasciuga, voglio ancora di più, desidero ancora una volta che il mare mi porti con sé e non mi lasci andare mai più.
Lascio fare tutto a lui, quando con dolce forza allarga ancora le mie gambe e mentre io spingo con fermezza e bruciante voglia la sua testa verso il mio pube, questo magnifico amante mi travolge inaspettatamente.
La sua bocca bacia le frementi labbra della mia femminilità, ora dischiuse a riccio verso di lui, poi con una decisa danza muove la sua lingua lateralmente, su e giù sulla mia clitoride. Senza pietà lo spingo ancora all'interno delle mie gambe, mentre quella selvaggia oltranza fa diventare paonazza quella piccola caramella di carne. Ora sembra un dolce confetto alla fragola, che ha donato tutto il suo sapore a quel 'bambino' goloso di passione.
Socchiude quel minuscolo fagotto, diventato quasi rosso ciliegia fra le sue labbra, succhiandone via ogni minuscola goccia di inebriante spasmo.
Bellissimo il suo volto estasiato e inebriato della voglia di perdersi dentro di me. Io cerco con ansia il suo membro avvolgendolo con estasi fra le mani, lo accarezzo docilmente con la punta affusolata delle mie lunghe unghie, procurandogli un piacevole e stuzzicante contatto.
«Prendilo dentro di te. Ti prego!» mi scongiura con sguardo languido e bruciante di follia.
Lo masturbo piano e poi sempre più forte fino a procuragli una turgida erezione, mi sembra di tenere in mano un frutto maturo e pieno in tutta la sua succulenta bellezza.
E poi dicono che ad una certa età l'uomo perde vigore! Lui era sicuramente una meravigliosa eccezione. Si inginocchia sul letto fra le mie gambe, le quali sono una finestra aperta sul mondo.
In attesa del suo mondo. Le mie mani avvicinano il suo pene alla mia fica e con un'improvvisa fiancata lui entra dentro di me. Così il suo sesso mi inonda di luoghi mai esplorati, la stanza diventa improvvisamente tutto l'universo mai visitato là fuori. Quattro mura invisibili che viaggiano più veloci della luce sulle onde di un desiderio selvaggio e sublime.
Io grido di immenso piacere, mentre la sua lingua avvolge i miei capezzoli, diventati quasi praline di vetro intorno alle sue labbra.
La camera rimembrante un doloroso e nostalgico passato, ora diventa un meraviglioso ed irresistibile giardino del peccato inaugurante questo legame fatto di brevi ma intensi incontri, dove le anime si fondono in un solo ed unico cuore.
Dopo un oceano pervaso da instancabili, numerose e altissime onde di desiderio, Saverio esce fuori da me e mi sento come un fiore appagato, ma improvvisamente privato del suo frutto più prezioso.
Mi sento davvero sua in questi momenti, ma per quanto lo senta vicino, il mio amante all'improvviso sembra staccarsi dalla mia terra e diventare sorprendentemente un iceberg.
Siamo esausti e accaldati, rimaniamo in silenzio in attesa che uno dei due parli per primo, ma dopo aver fatto così ardentemente l'amore c'è ben poco da dire. I nostri corpi parlano molto più delle parole.
Lui guarda altrove e si sdraia pancia sotto sulle coltri del letto, mentre dopo pochi secondi con fare deciso senza guardarmi, fa girare anche me nella sua stessa posizione.
Con fare tenero ma deciso schiaffeggia il mio sedere facendolo poco a poco arrossire, poi accarezzando la linea, che divide le natiche, mi infila inaspettatamente l'indice nella fessura.
Gemo di sorpresa, perché ogni volta con lui c'è sempre qualcosa di nuovo da vivere.
Con gli occhi accesi da uno strano impeto salta sulle mia gambe inchiodandomi al letto. Fa uscire ed entrare il suo dito dentro di me lubrificando l'orifizio pronto ad ospitare il suo membro. Non sono mai stata presa da dietro, ma anche se ho un po' di paura, non ho neanche il tempo di esitare.
Chiudo gli occhi e quando sto per tentare di parlare cercando di fermarlo, sento il suo sesso scivolare in profondità con estrema facilità e tornare su con voluttuosità.
All'inizio sembra fare male, ma poi urlo dal piacere, che l'orgasmo mi procura e lui è costretto a tapparmi la bocca per controllare il mio impeto.
Dopo numerose apnee di reciproco e possessivo spasmo, mi lascia andare e mi sento rinata. Sono davvero distrutta fisicamente, ma la mia anima tocca il cielo con un dito.
Ci distendiamo di spalle sul letto e sospiriamo di soddisfazione.
Poi mi guarda e senza esitare mi sussurra:
«Ti adoro, Lisa».
E fissandolo con profonda convinzione rispondo:
«Ti amo».
E' trascorso ancora più di un mese e mezzo e sono sempre la sua splendida amante, ma sono davvero angosciata e preoccupata, perché il mio ciclo non si presenta da qualche settimana.
Finalmente ieri mi sono decisa a fare il test di gravidanza. E come poteva andare a finire? Sono incinta. Già, ma non sono felicemente incinta del mio ragazzo. E direte come faccio ad esserne sicura? Lo sono, perché è da quasi sei mesi, o meglio da quando sono diventata l'amante di mio suocero, che non riesco più a fare l'amore con Alex. Non so come fa ancora a guardarmi negli occhi, ma gli invento continuamente che ho mal di testa e che sono stressata dal mio lavoro, ma non so per quanto ancora ci crederà. Comunque non potevo trovare un ragazzo più paziente e gentile di lui!
Così il bambino non può che essere di Saverio.
Ovviamente ho spiegato tutta la situazione al diretto interessato qualche giorno fa, ma nella sorpresa di apprendere la notizia, non è sembrato né preoccupato o arrabbiato, anzi era felice dell'evento.
Certamente, pur essendo consapevole, che avrei dovuto regalargli un nipote, invece che un figlio.
Nonostante la sua celata freddezza che spesso lo accompagna in seguito ai nostri adulteri incontri di sesso, la sua reazione alla gravidanza mi è sembrata positiva.
Così quando gli ho parlato dei relativi problemi, che avrei avuto con suo figlio, mi ha tranquillamente risposto che sarebbe arrivato il momento giusto per dirgli la verità.
So che non sono in una delle migliori situazioni che ci possono essere nella vita di tutti i giorni, ma oggi mi sento più sollevata e serena, perché purtroppo mi sono veramente innamorata del mio amante fin dal primo momento. E la reazione da parte di Saverio nei confronti della scandalosa novità scoperta qualche giorno prima, mi ha reso finalmente fiduciosa su un nostro possibile futuro rapporto. Se non altro, anche se a discapito di Alex, è la prima volta che mi sento davvero innamorata nella mia vita. E il mio attuale ragazzo, anche se non volevo ammetterlo con me stessa, da tempo è diventato per me come un fratello.
Cerco di cancellare quei pensieri, non appena scorgo la sagoma di Alex in lontananza. E' venuto gentilmente a prendermi a lavoro, ma la mia serenità si spezza quando mi accorgo che con lui stranamente c'è anche il padre.
Un evento davvero insolito! Ma cerco di nascondere la sorpresa e la sconvolgente reazione che provo alla sola vista del mio fascinoso amante, nonché futuro padre di mio figlio.
Entrambi mi sorridono piacevolmente e io cerco di salutare il mio ragazzo nel modo più normale possibile, mentre l'altro mi fa un occhiolino davvero ammiccante.
Per fortuna Alex non se ne accorge e non sospetta niente.
«Andiamo, tesoro. Ti accompagno a casa».
Io sorrido a quella premurosa prospettiva.
«Non dovevi scomodarti, ma mi fa piacere trovarti qui...»
Saverio conferma con sguardo curioso e innocente.
«Fa sempre piacere avere un uomo che ti aspetta».
Alex sorride quasi imbarazzato.
«Già, come vedi c'è anche mio padre, visto che abbiamo da rivedere alcune scartoffie su una linea dei suoi gioielli da mandare all'estero. Vieni, ti porto a casa, e poi io e lui andiamo direttamente all'azienda».
«Certo, come vuoi» rispondo tranquillamente con fare ammiccante.
«Tesoro, ti vedo molto pallida. Sicuramente lavori troppo e ti senti stressata. Devi riposarti di più. Promettimelo».
Non sapendo più cosa inventarmi, rimango un attimo rapita da un'improvvisa esitazione.
«Credo che Lisa non abbia ancora trovato il momento giusto per dirtelo. Non so il perché, ma si è sentita di dirlo prima a me che a te. Non preoccuparti, è una bella notizia! Magari aveva un po' di paura...è incinta. Figlio mio, diventerai padre! E io molto presto nonno!» il mio amante annuncia la notizia con fare cerimonioso.
Rimango di sasso, come una stupida impalata, rimasta letteralmente ghiacciata dal cinismo ed egoismo di quell'uomo.
Peccato, Saverio non sa che da molti mesi non vado più a letto con suo figlio!
Alex da uomo ferito mi fissa con aria delusa, mentre suo padre lo osserva con fare sorpreso e quasi basito.
«Ma...non sei felice del fatto che stai per diventare papà?...>>
Il figlio lo guarda con fare attonito.
«Lo sarei se la mia fidanzata desiderasse ancora far l'amore con me e il figlio fosse mio...mi vergogno a dirlo, ma è più di sei mesi che non la sfioro neanche con un dito!»
I suoi occhi si fanno lucidi e indignati, mentre io me ne sto lì immobile e completamente inerme di fronte alla verità, ma anche davanti all'accusa infamante di essere una poco di buono.
E lo sono. Poi all'improvviso la distinta voce di Saverio si fa strada dentro di me dicendo:
«Mi dispiace, non sapevo niente, ma un uomo dovrebbe accorgersi di certe cose...Avresti dovuto aprire gli occhi in tempo, figlio mio».
A quella affermazione la mia rabbia diventa accecante e veramente incolmabile. Non deve permettersi di giudicare così Alex, quando è lui che non è un uomo con la 'U' maiuscola.
«...E un amante dovrebbe assumersi le proprie responsabilità, visto che il figlio è tuo, Saverio!»
L'uomo non si sarebbe aspettato un tale affronto, ma a quel punto non riesce ad esibire il suo stupore e non è più capace di fingere.
A quel punto Alex non ha bisogno di risposte o conferme, ha sempre saputo che il padre è un donnaiolo, ma non avrebbe mai osato immaginare che sarebbe arrivato a tanto.
Il ragazzo si rifugia nella sua macchina e dopo pochi secondi se ne va sfrecciando via come un pazzo. L'altro fa sfuggire il suo sguardo su di me.
«Non sarò mai l'uomo che meriti di avere, mi dispiace. Addio».
Resto lì a guardare la strada piena di traffico e l'unico vero amore mai avuto andarsene senza voltarsi, ma avrei dovuto sapere che gli incontri segreti in quella stanza sarebbero diventati un amore a senso unico. Da lui considerati solamente uno svago sessuale per dissetare il suo piacere fisico. In quella stanza mi sono sentita una vera principessa al suo fianco. Mi sono sentita appagata, cullata, coccolata e soddisfatta spiritualmente, oltre che fisicamente, ma mi sono illusa come soltanto una ragazzina sa fare. E ora ho perso entrambe le cose. Saverio, l'uomo della mia vita e Alex, la sola persona che avrebbe potuto rendermi felice, ma che da tempo non amo più.
Questo bambino che è già dentro di me con quale padre sarebbe cresciuto? Ormai conosco la risposta. In fondo avrebbe avuto solo me e io soltanto lui per sempre, ma giuro a me stessa di poter regalare a mio figlio un futuro migliore di quello di sua madre.
A distanza di tempo sto scrivendo sul mio diario le emozioni che provo e quanto sono cambiata diventando madre, ma soprattutto sono una donna diversa, che riesce a provare un amore sconfinato solo per suo figlio. Una persona libera e padrona del mio destino, ma non riuscirò più ad amare veramente, perché il mio vero amore è il puro piacere, con cui la mia pelle viene sfiorata. Non un'emozione in più o una in meno, sono finalmente io a dirigere il gioco dei sentimenti, facendoli diventare soltanto attimi di selvaggi e primordiali sensi. Mi lascerò andare con ogni uomo, che sta in attesa dietro la porta del destino, ma gli donerò solo il mio corpo e mai l'anima. Finalmente dopo la delusione, ho imparato ad essere dipendente dal sesso e non dall'amore.
E così scrivo:
"No, un anno fa non sapevo che ogni camera è un crogiolo d'amore in cui ogni donna resta in incubazione imparando finalmente a essere se stessa. Non ero schiava come lo sono adesso e, tuttavia, ero prigioniera, molto più di oggi. Non ingannatevi, oggi sono io la padrona, e non solo dell'uomo che trepida dietro la porta.
Il mio abbandono è totale, eppure non sono mai stata in grado di controllare il corso degli eventi come ora."
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