XXXXIV. IL FIDANZAMENTO

Fu mio fratello Chris, vittorioso, a portarmi la notizia che mi avrebbe fatto piangere per tutta la notte. Lo ricordo ancora che entrava, baldanzoso, dal cancello. I capelli scuri, la carnagione abbronzata dal sole, gli abiti neri, tutto lo rendeva un perfetto principe oscuro.

-Pania- mi chiamò –ho una notizia per te-

Un brivido mi percorse. Sapevo che non sarebbero state buone notizie, sapevo che doveva c'entrare Joseph, sapevo che il mio cuore sarebbe esploso per il dolore. –Quale?- chiesi, cercando di non fargli capire quanto ero nervosa.

-Joseph si è fidanzato- esclamò, raggiante.

Non pensavo all'epoca che una sola frase potesse fare tanto male. Fu come ricevere uno schiaffo. Peggio, fu come essere buttata in una vasca d'acqua gelida in pieno inverno. Restai muta e immobile, come se non avessi compreso a pieno la notizia. Mi mancava l'aria. Fidanzato. Ecco l'unica parola che echeggiava dentro di me come una condanna.

-Il tuo Joseph si sposerà con Miss Fanny Brytar, hai presente chi è?- continuò Chris, ridacchiando.

Da quel momento la mia peggiore nemica, pensai. Mi strinsi nelle spalle, mi voltai e me ne andai. Non so come potei raggiungere la mia stanza, non so come non svenni. Raggiunsi il letto e mi lasciai cadere sopra. Restai immobile a guardare il soffitto senza riuscire neppure a piangere. Sarebbe stato semplice scoppiare in lacrime. Non ci riuscii. Continuavo a immaginare Joseph e Fanny avvinghiati, innamorati, sposati. Pensavo ai loro figli, a come sarebbe stato doverli vedere al villaggio, ogni domenica a messa, fino alla fine dei miei giorni. Avrei fatto come mia zia, decisi. Mi sarei chiusa in una stanza e non sarei più uscita. No, avrei sposato Kevin, avrei avuto con lui dei figli, creature che avrei portato sempre con me, così Joseph avrebbe compreso che di lui non m'importava nulla, che in fondo un uomo equivaleva a un altro. Alla fine caddi in un sonno agitato, esausta per le lacrime.

Non lo cercai quella sera. Le gambe mi tremavano troppo e non sarei riuscita a sopportare di vederlo, sapendo quello che sapevo. Fu solo la notte seguente che uscii di nascosto per incontrarlo. Dovevo affrontarlo, gettargli in faccia miei pensieri.

Lo trovai seduto vicino al vecchio ponte ormai crollato, laddove ci eravamo dati il primo appassionato bacio, lo sguardo nella mia direzione. Si alzò in piedi. Io non gli diedi tempo di parlare.

-Ti sei fidanzato con lei?- chiesi, la voce bassa. Avrei voluto aggrapparmi a lui, graffiarlo, farlo a pezzi. Dentro di me la furia bolliva. Perché mi aveva fatto questo?

-Come tu ti sei fidanzata con Kevin- rispose lui, la voce tagliente come una lama. In quel momento era tornato a essere il Joseph da cui mia sorella mi metteva in guardia, il ragazzo senza rispetto per nessuno.

-Quindi è questo il problema?- chiesi, con un tono di sfida.

-Sai bene quello che provo per te- il suo sguardo si puntò nel mio. Era duro, ostinato, crudele.

-Certo che lo so, ma sei tu che ti tiri indietro- cercai di guardare altrove, ma non ci riuscii.

-Io... - abbassò la voce e sentii la sua mano sfiorare la mia –andiamocene, noi due, andiamo via, partiamo da questa maledetta isola! Londra, Parigi, Roma, dove vorrai tu, qui non possiamo essere felici!-

Scossi la testa e i capelli mi finirono negli occhi. Dovevo ignorare la calda sensazione delle sue dita tra le mie. –Non posso lasciare la mia famiglia, lo sai che non posso-

-Sarò io la tua famiglia-

Rimasi a fissarlo, incapace di parlare. La consapevolezza dell'amore che provavo per lui mi stringeva come una morsa il petto, mi faceva male.

-Vieni con me- insisté. Joseph è sempre stato uno di quegli uomini capaci di trovare una frattura nell'armatura in cui sei avvolta. Joseph sapeva usare la mia debolezza contro di me.

-Non posso- gemetti piano.

Lui sospirò e vidi delle occhiaie livide sul suo bel viso. –Né con te, né senza di te- aggiunse piano.

-Oh, Joseph, io... - non terminai la frase. Lui fece un passo avanti e mi tappò la bocca con le sue labbra. Ne assaporai la morbidezza e il delicato sapore che mi avrebbe sempre ricordato quello dello zucchero.

Ci baciammo, stretti come innamorati, nascosti come amanti. Quando ripenso a quel momento sorrido sempre. È incredibile come si possa essere incoscienti quando alla giovinezza si aggiunge l'amore, suppongo che sia un'unione letale.

-Domani notte- disse Joseph, le labbra ancora premute contro le mie, le mani che erano risalite ad accarezzarmi il viso –domani notte al solito posto-

Avrei potuto dirgli che non potevo. Sarebbe stato semplice e razionale, ma quando un innamorato fa una scelta semplice e razionale?

-Va bene, domani notte- cedetti. Come avrei potuto non cedere?

-Non puoi mancare, io ti aspetterò- continuò lui, tra un bacio e l'altro.

-Non mancherò- promisi.

-Morirò se non verrai- continuò, sfiorandomi i capelli.

-Potrai sempre correre dall'altra- lo punzecchiai, certa di aver vinto.

-Lei per me non è nulla, lo sai bene-

No, all'epoca non lo sapevo. La verità, lo riconosco solo ora, è che la gelosia mi accecava. Vedevo tradimenti ovunque. Qualsiasi ragazza che passasse per strada e che rivolgesse lo sguardo a Joseph per più di un secondo diventava mia nemica. Inutile dire che forse il colpevole di ciò era mio padre. Sarebbe sciocco e banale dare al mio genitore una colpa che forse aveva.

-La lascerò- promise.

-Giove ride agli spergiuri degli amanti- gli sussurrai.

-Non dovrebbe ridere di questo- ribadì.

-Hai ragione- mormorai. Avrei potuto dirgli che lo amavo, che senza di lui sarei probabilmente morta. Restai invece in silenzio a godermi i suoi baci.

-Chiederò una barca ad Anne, in modo tale che non capiscano subito i nostri piani- mi spiegò.  Compresi che stava organizzando già da tempo la nostra fuga. In che guaio sarei finita? E ricordai le raccomandazioni di mia madre. Non avvicinarmi al mare. Mi chiesi se Joseph ricordasse quello che gli avevo detto oppure se fosse certo che all'interno di una barca non mi sarebbe successo nulla. Non indagai. Ero disperata e non c'è nulla di peggio di una donna disperata. 


NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

La storia si sta avvicinando al termine (circa una decina di capitoli ancora). Spero che vi stia piacendo.

A presto

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