XXXIV. SPOSARSI
Beth mi venne incontro, l'abito rossi che svolazzava e l'espressione gelida di chi ha qualcosa da dire. Io, seduta su un muretto, la fissai confusa. Mi si fermò davanti, le mani puntate sui fianchi, lo sguardo minaccioso. Per un istante mi sembrò di essere tornata bambina ed ebbi quasi paura di lei. Brividi gelidi mi percorsero la schiena.
-Come puoi sposare Kevin?- mi chiese, il tono vibrante -Giuri amore a Joseph e poi sposi Kevin... stiamo parlando di Kevin... che sembra uno stoccafisso! Tu non capisci come ti ama quel giovanotto! Morirebbe perte e tu sposi un altro!-
-Kevin? No, io sposerò Joseph- risposi confusa.
Beth mi fissò alcuni secondi, poi il suo perfido sorriso da sorella maggiore saccente le illuminò il viso –Quindi qualcuno ti ha ingannata... Chris presumo, è l'unico che vorrebbe vedere realizzato il sogno d'amore del suo carissimo amico-
-Cosa?- non capivo, o meglio, non volevo capire. La realtà era troppo brutta.
-Chris ha parlato al nostro di Kevin, del grande amore che c'è tra di voi... un vero balordo il nostro fratellone, vero?-
Puntini neri iniziarono a danzarmi davanti agli occhi. Non poteva essere vero. –Chris non lo farebbe mai- ma mentre lo dicevo sapevo che non era vero. Mio fratello era sempre stato un bugiardo, un ragazzo privo di scrupoli, disposto a tutto pur di ottenere ciò che voleva. Lo avevo sempre saputo, ma solo ora capivo tutte le implicazioni. Solo ora capivo che a Chris non importava nulla di passare sopra i miei sentimenti pur di ottenere ciò che voleva.
-Certo che lo farebbe- disse mia sorella, lo sguardo brillante, le labbra piegate in un ghigno –non sai cos'è capace di fare, non sai che è disposto a tutto pur di ottenere ciò che vuole-
E in effetti io non sapevo che cosa aveva fatto a Beth. Solo tempo dopo avrei saputo che Chris aveva impedito la fuga di Beth con Lars, portandole via i soldi che lei aveva messo da parte rubandoli ai nostri genitori quando riusciva. In pratica non sapevo di far parte di una famiglia di ladri e bugiardi.
-Farai meglio a dirlo tu per prima a Joseph- ridacchiò, la crudeltà aveva preso il posto della rabbia.
-Io potrei parlare con nostro padre- gemetti.
-Non servirà più, ha parlato con Kevin, ha dato la sua parola- insisté mia sorella.
Restai in silenzio, cercando di riflettere. Beth aveva ragione, mio padre aveva molti difetti, ma non avrebbe mai mancato alla parola data.
-Oppure potresti scoprire il grande segreto di Chris-
La fissai sorpresa. Cosa intendeva?
-Possibile che tu non sappia mai nulla?- sbuffò -Chris si vede con qualcuna da qualche tempo... una donna sposare a parer mio-
-Una donna sposata?- gemetti -Se il marito lo sapesse... - scenari orribili mi comparvero davanti.
-Puoi usarlo contro di lui... io lo farei... dovresti prima scoprire il nome della fortunata- e, senza aggiungere altro, si allontanò.
Dopo un'angosciosa giornata decisi di dire tutto a Joseph. C'incontrammo al solito posto, gli alberi che si piegavano, complici del nostro amore. Non appena mi vide Joseph lesse il dolore sul mio viso.
Gli raccontai dell'inganno di Chris in lacrime. Joseph era seduto di fronte a me. Le sue mani si stringevano alle mie con dolcezza. Quando terminai i suoi occhi brillavano di rabbia.
-Me la pagherà- sussurrò Joseph, balzando in piedi, fuori di sé.
-No, ti prego, no- mi aggrappai a lui, che fece un passo verso il sentiero –non farlo- non poteva farlo, sarebbe stato troppo rischioso, troppo pericoloso.
Joseph si fermò, ma il suo sguardo era sempre furioso. –Non avrebbe dovuto ingannarti-
-Scappiamo- mormorai -sì, andiamocene- era la scelta migliore, saremmo fuggiti su una nave. Ci pensavo già da qualche ora.
-No, io non voglio fuggire- rispose.
-E se non ci fosse altra scelta?- domandai piano.
Joseph sospirò, quindi mi strinse forte a sé. Restammo in silenzio, l'aria della notte che ci accarezzava. Con lui non avevo bisogno di parole.
Il giorno seguente vidi uscire Joseph da casa mia. Lo fissai sorpresa. Cosa ci faceva lì?
-Joseph- lo chiamai, correndo verso di lui, sollevandomi l'abito per non inciampare. Il cuore mi batteva all'impazzata, sapevo che stava per succedere qualcosa che non mi sarebbe piaciuto.
Joseph si fermò, sorpreso di vedermi. –Penny- sussurrò -pensavo che fossi scesa al villaggio-
-Cosa ci fai qua?- gli chiesi. Sentivo il cuore esplodermi nel petto. Lo stomaco mi faceva male. C'era qualcosa di strano... lui non avrebbe dovuto essere lì.
-Ho sfidato Kevin a duello- disse, tutto d'un fiato.
-Hai sfidato a duello Kevin?- chiesi, la voce tremante. No, non era possibile.
-Qualche problema?- chiese lui.
-I duelli non sono legali- protestai, il cuore in gola. Mi sembrava già di vederlo a terra, sanguinante, no, peggio, mortalmente ferito. Deglutii e mi parve d'ingoiare sabbia. Io non potevo permetterlo
-Questo non vuol dire che non si possano fare- ribatté Joseph, una luce fredda negli occhi blu. Un brivido gelido mi percorse la schiena. Era paura quello che stavo provando? No, non era possibile, non potevo aver paura di Joseph, io lo amavo...
-Saresti condannato per omicidio... o peggio, moriresti- gli dissi, quindi non resistetti e mi aggrappai al suo braccio –se ti dovesse succedere qualcosa, io... -
-Tu cosa?- urlò lui, liberandosi dalla mia stretta –Non è già la cosa peggiore che possa succedere che tu sposi Kevin? Non è come morire? Sei solo una ragazzina viziata che vive chiusa in una casa in cima alla scogliera, persa nel suo mondo fatto di fiabe, leggende e altre stupidaggini... cosa sai della vita, Pania? Cosa sai di ciò che le persone normali devono sopportare? Non t'importa degli altri, non t'importa di nessuno, solo di te stessa... condanni a morte un uomo e alla prigione un altro, eppure continui a pensare solo a... - la mia mano lo colpì sulla guancia prima che potessi trattenermi. Joseph si fermò, come folgorato dal mio schiaffo.
-Non parlarmi mai più così- ruggii, il palmo che bruciava, ma mai quanto la mia anima –credi che sia semplice crescere lontano da tutti? Chiusa in casa propria come se fossi un mostro, un abominio, mentre mia sorella e mio fratello possono andare e fare ciò che vogliono, credi che mi piaccia questa situazione, eh? Credi che non mi faccia impazzire il pensiero di poterti perdere? Se tu dovessi morire io mi lancerò dalla scogliera- e senza aggiungere altro mi voltai e corsi via. Non mi fermai quando sentii il nome pronunciato da lui. Non m'importava più nulla.
NOTE DELL'AUTRICE:
Ciao!
Cosa ne pensate?
A presto!
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